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3. Nel profondo del suo cuore

Il mattino seguente Elen si vegliò in quel letto king size e si sentì per la prima volta dopo tanto tempo libera. Non era mai riuscita a dire veramente addio a Mat prima di quella sera. La prima volta che si erano lasciati, lei aveva vissuto nel dolore della separazione, sapeva che era finita, ma in cuor suo sperava sempre che prima o poi lui sarebbe tornato da lei e avrebbe ricominciato ad amarla come prima. Quel sogno ad occhi aperti si era infranto il giorno del processo, in cui avevano denunciato i Connors per il procurato incidente di Thomas Regan, due anni prima. Il giorno in cui avevano confessato a tutti la loro relazione.

Avevano vissuto la loro storia come fosse una favola, finché era stato un segreto, il loro segreto. Ma una volta resa pubblica appariva per quello che tutti pensavo fosse in realtà, una squallida storia di sesso tra una donna sposata e il migliore amico di suo figlio. O almeno questo era quello che gli altri vedevano. Ma il disprezzo dipinto sul volto delle persone che amavano, il dolore provocato alle loro famiglie, avevano spezzato la magia che li aveva uniti. Quella confessione pubblica aveva segnato la fine della loro storia, ma lo aveva fatto nel peggiore dei modi.

Elen e Mat furono costretti a denunciare i Connors per quell'incidente al quale avevano assistito, perché i due avevano commesso altri crimini gravi e andavano fermati. Avevano appiccato l'incendio alla villa della famiglia DuPort, mandando in fumo progetti, soldi, sogni e anni di lavoro. In quell'incendio aveva rischiato la vita Simon, il figlio di Elen e la donna viveva col senso di colpa che se li avesse denunciati prima, non avrebbero potuto fare del male a suo figlio. La famiglia di Thomas Regan li aveva aiutati molto dopo l'incendio e questo non aveva fatto altro che aumentare il senso di colpa di Elen. Quel ragazzo era sopravvissuto all'incidente, ma danni celebrali gli avevano impedito di continuare la sua carriera da pugile. Nonostante ciò quel ragazzo aveva lottato per ribellarsi alle prepotenze dei Connors e lo aveva fatto anche schierandosi dalla parte delle famiglie in difficoltà come quella di Elen. Quando lui e suo cugino furono pestati a sangue e ridotti in fin di vita dai Connors, Elen non poté fare a meno di compiere il suo dovere. Dovette denunciare ciò che aveva visto due anni prima e le minacce subite, testimoniando contro i Connors anche per tutti gli altri crimini commessi, che fino a quel momento erano stati taciuti dall'intera comunità di Marilyn County per timore delle ritorsioni. Convincere Mat che quella fosse la cosa giusta da fare non fu semplice. Il ragazzo temeva di perdere l'amicizia dell'amico e che Elen soffrisse per le conseguenze di quella confessione. Ma alla fine la donna decise per entrambi, come sempre. La notte prima del processo Mat fece in modo di incontrarla di nascosto. Si videro per pochi minuti nel fienile di lei, col timore di essere scoperti da Adam e Simon, proprio come ai vecchi tempi.

"Sei sicura Elen?"

"Ormai li abbiamo denunciati, si tratta solo di ripetere quello che abbiamo detto alla polizia"

"Sì, ma dovremo farlo davanti a tutti, davanti a Simon e a tuo marito, alla mia famiglia e l'intera Marilyn County"

"Abbiamo alternative Mat?"

"Vorrei solo evitarti tutta questa sofferenza"

"È la mia punizione per essere stata infedele" sussurrò lei abbassando il volto perché lui non vedesse la sua sofferenza,

"È la mia punizione per amarti troppo"

Elen sollevò di nuovo lo sguardo su di lui incredula,

"Sì Elen, io ti amo ancora e ti amerò sempre".

Elen non sapeva che dire, lo guardava negli occhi che anche in una situazione assurda come quella riuscivano sempre a calmarla.

"Qualsiasi cosa succederà domani, tu guarda me. Io ci sono Elen, siamo in questo casino insieme e ne usciremo insieme". Elen si rifugiò nel suo abbraccio, assaporando quegli ultimi momenti che aveva da vivere con lui. Il giorno seguente fu il più brutto che Elen ricordasse da tempo. Chiamarono a testimoniare lei e poi Mat al processo contro i Connors. Molte persone di Marilyn County testimoniarono contro quei criminali, ma quando fu il loro turno, la folla fu più indignata dalla loro tresca che dal tentativo dei Connors di uccidere Thomas in quell'incidente. Vivevano in una piccola città, in cui la storia d'amore tra una donna sposata e un ragazzo giovane era uno scandalo imperdonabile. Elen e Mat furono costretti a raccontare ogni minimo particolare di quella notte, il fatto che si trovassero in quell'auto nascosta a fare l'amore, che fossero stati minacciati quando erano ancora senza vestiti, che avevano taciuto per due anni per evitare lo scandalo e per le minacce ai loro famigliari. E dovettero rispondere a quella domanda che l'avvocato difensore gli pose, senza un apparente motivo, ma solo con l'intento di metterli in difficoltà,

"È finita ora questa tresca?"

Elen si sentì sprofondare il cuore nel petto nell'udire quelle parole. La loro storia d'amore fu sminuita e definita una tresca, una storia di sesso, una orribile sciocchezza commessa da due persone senza pudore. Stava passando per una puttana che si era approfittata di un ragazzino di venti anni, tradendo il marito amorevole con l'amico del figlio. Gli sguardi di disprezzo della folla le diedero il voltastomaco, ma quello che le fece più male fu l'espressione sconvolta e delusa di Simon e di Adam e lo sguardo pieno di sorpresa ed astio della madre di Mat. Riuscì solo a sussurrare

"Sì, è finta" prima di guardare negli occhi Mat che stringeva i pugni per non crollare. In quegli occhi riuscì a trovare la forza di terminare la deposizione, poi lasciò il posto a lui reggendosi a malapena sulle gambe. Mat reagì in modo diverso,

"Non era una tresca, ci siamo innamorati e se volete che continui la deposizione smettetela di giudicarci. Non siamo noi i criminali qui dentro. Non dovete farlo a noi il processo" sbottò suscitando mormorii in tutta l'aula. Non ebbero modo di salutarsi quel giorno, non ebbero modo di stringersi in un abbraccio e confortarsi a vicenda. Poterono solo guardarsi da lontano, con gli occhi pieni di lacrime e lui mimò un Ti amo con le labbra, prima di vederla andare via piangendo, dietro ad un paio di enormi occhiali scuri.

Era difficile per Elen rivivere quei momenti, ma quella sera a Boston erano riusciti finalmente a dirsi addio, non per sempre, speravano che un giorno il destino li avrebbe fatti incontrare di nuovo, ma ora erano consapevoli che la loro storia fosse davvero finita. O almeno, lei lo era.

Sì alzò dal letto per andare a farsi una doccia. Quando uscì dal bagno stretta nell'asciugamano bianco dell'hotel, qualcuno bussò alla porta.

"Sì?" chiese non avendo idea di chi potesse essere,

"Servizio in camera" rispose qualcuno dall'altro lato della porta. Strano, pensò, non ho richiesto nulla. Aprì la porta e un cameriere entrò con un cabaret pieno di dolci, frutta e un cappuccino tutti per lei.

"Io non ho ordinato la colazione"

"Qualcuno lo ha fatto per lei" rispose il cameriere con un sorriso gentile. Poi fece un breve inchino e si congedò. Elen guardò sbalordita quel bel banchetto, poi decise che già che c'era, tanto valeva approfittare di tanta generosità, chiunque fosse il suo benefattore. Si sedette sul letto con il vassoio davanti alle gambe, sollevò la cloche e trovò un biglietto piegato in due, sul quale c'era scritto:

Spero che ora stai sorridendo e non sai quanto vorrei vedere il tuo sorriso.

Io non rinuncio a te Elen, ma la decisione è tua, come sempre!

Se vuoi, sai dove trovarmi.

Con amore

Mat

Il cuore di Elen prese a battere all'impazzata e le mancò il respiro. Come era possibile che quel ragazzo meraviglioso l'amasse così tanto? Perché non riusciva a lasciarla andare? E lei ci sarebbe riuscita? Pensava di sì, ma lui l'aveva di nuovo sorpresa con un gesto dolcissimo, semplice, eppure importante. Era un gesto maturo, non si era rassegnato alla sua decisione, ma l'aveva lasciata libera di decidere. Elen prese un profondo respiro e si gustò la colazione, riflettendo su cosa dovesse fare, su cosa volesse davvero. Poi prese una decisione.

Si vestì di corsa e lasciò l'hotel portandosi dietro il suo piccolo trolley. Fermò un taxi e si fece portare al College di Boston. Mentre l'auto si avvicinava al posto in cui l'avrebbe rivisto, il suo cuore prese a battere sempre più forte. Immaginò nella sua mente la scena che avrebbe potuto compiersi entro pochi minuti, una scena da commedia romantica dal lieto fine, nella quale lei correva sul quel prato verde, chiamava il suo nome, lui si voltava a guardarla e le andava incontro. L'avrebbe sollevata in un abbraccio e l'avrebbe baciata con trasporto e gioia. Avrebbero dovuto affrontare momenti difficili, comunicare alle loro famiglie di aver deciso di stare insieme, ma lo avrebbero fatto contando l'uno sull'appoggio dell'altro e avrebbero vissuto una vita felice insieme, lontano da tutti, creandosi un mondo tutto per loro, ricominciando da capo, in un luogo in cui non fossero i due amanti di una piccola cittadina di campagna, ma Elen e Mattew, due persone innamorate che non riuscivano a stare lontano l'uno dall'altro. Ma quello era solo un sogno ad occhi aperti. Elen scese dall'auto e chiese al tassista di aspettarla per qualche minuto. Lasciò il piccolo trolley nell'auto e si avviò verso l'entrata del College. Poi lo vide. Era nel giardino, con un libro in mano e una cartella su una spalla. Indossava una felpa blu, un jeans e delle sneakers bianche. Sembrava più giovane della sera precedente. Un suo amico gli disse qualcosa che lo fece ridere e una ragazza gli scompigliò i capelli con una mano. Poi arrivò un altro ragazzo, passò il braccio intorno alle spalle della ragazza e diede una pacca sulla spalla a Mat. Qualcuno di loro fece un'altra battuta perché Mat scoppiò di nuovo in una fragorosa risata. E allora Elen ebbe la conferma che sperava di trovare andando lì. Mat era un ragazzo giovane e brillante, aveva una vita da vivere e un futuro entusiasmante davanti a lui. Non aveva bisogno di lei. L'amava moltissimo e avrebbe pensato spesso a lei, prima con nostalgia, poi come ad un bel ricordo, ma sarebbe andato avanti senza di lei. Lasciarlo era la cosa giusta da fare ed Elen ne era convinta più che mai, perché vedeva quanto potesse essere felice anche senza di lei. Lo guardò per l'ultima volta, poi si voltò e tornò nel taxi,

"All'aeroporto grazie" disse al tassista, "Si torna a casa" mormorò tra sé.

Quando l'autobus la lasciò a pochi isolati da casa sua, Elen percorse il vialetto che la conduceva a casa, col cuore leggero. Aveva chiuso definitavene una storia che le aveva dato tanto, tante emozioni, tanti sorrisi, tante lacrime, tanta sofferenza, tanta felicità, ma ora era pronta a lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare da capo. Non si curava delle dicerie della gente, presto sarebbe scoppiato un altro scandalo e nessuno avrebbe più parlato male di lei e Mat. La loro storia sarebbe stata dimenticata da tutti, tranne che dai protagonisti. Perché né Elen né Mat avrebbero mai potuto dimenticare un amore così grande.

Arrivò davanti casa e vide Adam e Simon intenti a pitturare la villa ormai completamente ricostruita. Si fermò per qualche istante a guardarli e sentì le lacrime riempirle gli occhi di amore e felicità. Quella era la sua famiglia, suo figlio e suo marito. Aveva vissuto una passione travolgente, un grande amore, ma quello che aveva davanti agli occhi era la cosa più importante che avesse.

"Elen! Sei tornata" esclamò Adam appena la vide. La donna si prese qualche secondo per guardare il marito in equilibrio su una scala, con un pantalone della tuta sporco di vernice e una maglietta a maniche corte che metteva in mostra le sue braccia abbronzate. Era ancora un bell'uomo e lei voleva con tutto il cuore tornare a guardarlo con gli occhi dell'amore. Si ripromise di impegnarsi per fare in modo che tra loro funzionasse, che riuscissero a ritrovare un po' dell'amore di un tempo, perché se anni prima aveva trovato qualcosa in lui che l'aveva fatta innamorare, era convinta che poteva riuscirci di nuovo. Avrebbero dovuto parlare e impegnarsi entrambi perché ciò avvenisse, ma era fiduciosa e determinata.

"Sì" rispose raggiante "Avete bisogno di una mano?"

Padre e figlio si guardarono in faccia poi sorrisero alla donna davanti a loro,

"Magari!" rispose Simon,

"Mi cambio e arrivo". Era bello vedere Simon sorriderle di nuovo. Non era più riuscito a guardarla in faccia dopo il processo e per lei quella era stata la cosa più atroce.

"Mamma! Aspetta". Simon scese dalla scala e le corse incontro. Si fermò davanti a lei e la guardò in silenzio. Poi la strinse in un forte abbraccio e nascose il viso tra i suoi capelli,

"Bentornata mamma"

"Grazie tesoro"

"Ti voglio bene"

"Anche io tesoro mio. Sei la persona che amo di più al mondo"

"Lo so". Rimasero qualche secondo stretti in quell'abbraccio. Poi Simon la lasciò andare e tornò a pitturare la villa.

Elen tornò in casa e pianse tanto. Di gioia, per malinconia, di felicità, per amore. Poi infilò una comoda tuta e raggiunse la sua famiglia in giardino. Insieme pitturarono quella villa per tutta la giornata, scherzando, ridendo e parlando come non facevano da tempo.

Elen pensò che quello fosse un momento emblematico, era il primo passo verso il nuovo futuro. Era un bel modo di ricominciare. La sua famiglia si era risollevata dalle ceneri di un periodo drammatico, ma era più forte e unita di prima. Elen pensò per la prima volta dopo tanto tempo che poteva farcela, poteva riuscire ad essere di nuovo felice e lo avrebbe fatto con la sua famiglia, conservando per sempre il ricordo di un amore grande nel profondo del suo cuore.

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Spazio dell'autrice

Questa breve storia è nata in tre giorni, anche se viveva nella mia mente da più di un anno.
Chi ha letto la mia storia "Il nostro posto preferito nel mondo" avrà riconosciuto Elen DuPort e Mattew Carter che hanno avuto un ruolo importante nella storia di Thomas Regan.
Chi non l'ha letta ed è curioso di saperne di più su Thomas, i Connors e Madison County, la trovate su questa piattaforma 😊

https://my.w.tt/3KKMubcDM5

Ho voluto regalare uno spin-off a Elen e Mat perché sono sempre stata convinta di non aver dato loro il giusto spazio in INPPNM.

Spero di aver reso giustizia a questa storia d'amore e anche se ho potuto scrivere solo tre capitoli, spero di avervi lasciato qualche emozione.

LOVE

Berenike

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