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Capitolo 44

                                                                       Quinta parte del processo


«Mio figlio era un bravo ragazzo. Sa si è impegnato tanto per arrivare dov'è arrivato. Abbiamo usato tutti i nostri risparmi per mandarlo a studiare a New York e non ci ha mai delusi. Si è laureato ed è diventato uno dei ginecologi più ricercati degli Stati Uniti e ha trovato Crystal, una persona davvero meravigliosa.»

Rivolge un sorriso alla mia amica seduta davanti a me oltre alla ringhiera.

«Mi ha resa fiera. Sono stata una brava madre con lui.»

L'avvocato passeggia lentamente davanti a lei, «Conosce Lucas Moore?» le chiede.

«Si, oltre ad esserci visti al matrimonio ci siamo incontrati circa altre dieci volte. Non portava mai la sua ragazza e nessuno ne capiva il perché. Lui usava la scusa che non voleva vedere Crystal ma io personalmente non gli credevo. Recentemente ho scoperto che non la portava per paura che dicesse tutta la verità oppure perché aveva troppi lividi e non riusciva a muoversi.»

«Che lavoro fa signora Holden?»

«Sono un avvocato e presidentessa di un'associazione contro la violenza sulle donne che accoglie donne vittime.»

«Quindi lei pensa che Lucas Moore meriti questo?»

«Sta chiedendo alla madre di colui che ha ucciso se lo merita? Lo meriterebbe anche se Cole fosse seduto davanti a me!»

«Ha parlato con Jane Smith?»

«Si, qualche volta. Anche da quando sono a New York con mio marito lei mi è stata molto vicino. Ho voluto che mi raccontasse di Luke e ho provato disgusto soprattutto perché sono così attiva nella lotta contro la violenza sulle donne.»

«Quindi è una femminista attiva?»

«Rispondo di si ma le dico che la sua domanda è insensata.»

«Lei difende Jane Smith?»

«Certo che si.»

«L'avrebbe difesa se al posto di Lucas Moore ci fosse stato suo figlio?»

«Ovviamente si. Ho le mie convinzioni. Ma per chi mi ha presa? Mio figlio è stato ucciso ma se fosse stato come Luke mi vergognerei di lui.»

La signora Holden mi guarda e io annuisco impercettibilmente, sta andando bene.

L'avvocato cerca solo di darle fastidio e fare domande stupide con il solo scopo di perdere tempo.

Cercano i nostri punti deboli; Luke è bravo in queste cose.

«Va bene. Non ho più domande.»

L'avvocato Martin si alza.

«Salve signora Holden, perdoni l'indiscrezione... Come sono le condizioni economiche della sua famiglia?» domanda.

«Quando Cole era piccolo vorrei dire quasi pessime, arrivavamo a malapena a fine mese. Quando ha iniziato a guadagnare molto come medico ci mandava dei soldi ogni mese. Ci ha comprato una casa, non volevamo ma ha insistito visto tutto quello che abbiamo fatto.»

«Lei è stata una brava madre.»

La signora Holden scoppia a piangere.

«Grazie mille. Sono davvero parole importanti per me.»

L'avvocato le rivolge un sorriso caloroso, «Ho finito Vostro Onore.»

La signora Holden viene mandata al suo posto e alla sbarra va suo marito.

«Signor Holden come avrebbe descritto suo figlio?» domanda l'avvocato della difesa.

«Era una persona davvero fantastica. Si sarebbe fatto in quattro per le persone a cui teneva. Cole è il figlio migliore che potessi desiderare. Scusate, era.»

Il suo sguardo si incupisce e io sospiro piano.

«Conosceva Luke Moore?»

«Si, ci siamo visti una decina di volte.»

«E conosceva Jane Smith?»

«No. Lucas non l'ha mai portata da nessuna parte. Diceva che Jane odiava Crystal e non voleva vederlo, ho scoperto che non veniva perché glielo impediva lui oppure perché non riusciva a muoversi dalle botte. Ci siamo conosciuti alla morte di mio figlio. Penso che sia una brava persona.»

«Che lavoro fa?»

«Sono cuoco in un ristorante a Los Angeles.»

«Lei difende Jane Smith?»

«Ovviamente si.»

«Lo avrebbe fatto se al posto di Lucas Moore ci fosse stato suo figlio?»

«Ovviamente si. Condanno qualunque tipo di violenza. Se ci fosse stato Cole sarei rimasto molto deluso.»

L'avvocato annuisce e dice di aver finito, così il signor Holden va a sedersi vicino alla moglie.

«Chiamiamo a testimoniare la signorina Marika Fox» annuncia il giudice e io mi alzo.

Dopo aver detto il giuramento l'avvocato della difesa viene a farmi delle domande.

«Come vi conoscete lei e il signor Moore?»

«Lui è il fratello di Crystal, la mia migliore amica.»

«E lei e Jane Smith?»

«Siamo diventate amiche alle superiori, poi ha intrattenuto una relazione con Lucas.»

«Lei sapeva di quello che lui le faceva?»

«L'ho scoperto quando Harry è morto e lei lo ha denunciato. Abbiamo litigato e non ci siamo parlate per anni.»

«Per quale motivo?»

«La nostra amica Cara stava con il fratello di Jane, Caleb. A lei non andava molto bene questa relazione e loro sono scappati. Sono morti la stessa notte in un incidente d'auto. Io mi sono trasferita a Copenaghen e Crystal a New York. Io e Crys non abbiamo parlato con lei per un po', ci siamo riavvicinate meno di un anno fa.»

«Come descriverebbe il suo rapporto con Jane Smith?»

«Lei è la mia migliore amica. Non avrei potuto incontrare una persona migliore di lei al mondo. Ha dovuto affrontare tanto e spesso non sono potuta esserle vicino, ma adesso ci sarò sempre per lei. Spesso le amicizie finiscono il giorno del diploma, ma non è così per me e Jane. Lei mi è rimasta accanto. Un'amicizia si misura anche sapendo che tu faresti qualunque cosa per quella persona e che lei lo farebbe per te. Vale per me e Jane. Farei di tutto per lei e lei lo farebbe per me. Questa è amicizia, quella vera.»

«Lei difende Jane Smith solo perché è sua amica?»

«La domanda è abbastanza stupida, ma comunque no. La difendo perché è giusto così.»

«E a Copenaghen ha fatto qualche incontro speciale? Un ragazzo magari?»

Lancio un'occhiata all'avvocato Martin, «Obiezione Vostro Onore, irrilevante.»

Sospiro di sollievo.

«So che ha sofferto molto in Danimarca e volevo chiederle se Jane le fosse stata vicina.»

«Io invece so che Luke cerca i nostri punti deboli. Si, ho sofferto in Danimarca e io e Jane non ci parlavamo. Ma ora ci siamo l'una per l'altra ed è questo l'importante.»

L'avvocato mi ringrazia leggermente deluso di non avermi colpita.

«Complimenti Luke. L'ultimo punto non è andato a segno.»

Mi alzo e torno al mio posto.

«La corte si ritira per il verdetto» annuncia il giudice.

I venti minuti successivi li passo a tenere la mano a Crys e Jane che sono davvero spaventate.

Quando finalmente la corte torna il giudice si siede al suo posto.

«La corte chiama Lucas Moore alla sbarra.»

La gabbia di Luke viene aperta e, ammanettato, viene fatto sedere sulla sedia.

«Signor Lucas Moore, ora lei risponderà in tutta sincerità alla domande che sto per porle, va bene?»

Luke annuisce e tutti restano in silenzio in attesa della domanda.

«Come si dichiara rispetto all'omicidio di Harry Castle, a quello di Cole Holden e alle violenze inflitte a Jane Smith?»

Sospiro perché conosco la risposta che darà.

Mentirà come suo solito perché è una persona tremenda.

«Colpevole.»

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