Capitolo 35
Marika
20 agosto 2019, Miami
Dopo la proposta di matrimonio di Alex la cena è proseguita allegramente e adesso è passata una settimana e mezzo.
«Non mi hai ancora detto come vi conoscete tu ed Alex» dico a Mason mentre entro in piscina. «Solo università» risponde immergendosi.
«Mi stai dicendo che vi siete conosciuti totalmente a caso?» Annuisce poco convinto. «Andiamo Mase, non mi importa come vi siete conosciuti... Sono solo curiosa.» Lui sbuffa e si appoggia al bordo.
«Ti ho mentito. Sono stato espulso dall'università.»
Lo guardo leggermente stupita e lo incito ad andare avanti con il racconto avvicinandomi a lui.
«Ho conosciuto Luke ad una festa, sai ci siamo subito odiati. Volevamo la stessa ragazza, si chiamava Veronica. Non ti racconto tutta la storia ma lei inizialmente frequentava entrambi perché non sapeva decidere, inutile dire che ha scelto Luke. Jane non è stata la prima Marika» sospira.
«La prima?» domando.
«Luke la trattava davvero male. Troppo geloso e qualche volta la spingeva o le dava schiaffi. Non voleva che uscisse o che parlasse con altre persone, soprattutto con me. Poi un video di Veronica nuda ha iniziato a girare e lui ha accusato me. Veronica è scappata chissà dove e si è rifatta una vita. L'università lo ha scoperto e io sono stato espulso, ma Veronica ha saputo che non ero stato io. Alex gliel'ha detto. Non sapeva tutto quello che c'è stato tra Luke e Veronica, ma io si. Altre quattro prima di Jane: Veronica, Destiny, Faith e Laura. Sempre la stessa storia ma poi c'è scappato il morto perché Laura si è suicidata prima che lui potesse anche solo pubblicare il video. Ma nessuno sapeva che era stato lui e nel frattempo io non potevo più studiare alla Columbia e mi era passata totalmente la voglia di frequentare l'università. Quando è stato interrogato Luke ha detto che lui e Laura si frequentavano poco seriamente. Ha fatto finta di nulla e lei è morta. Da quel momento è rimasto da solo, solo qualche ragazza occasionale alle feste. Fin quando non è arrivata Jane e ha scelto lei come persona definitiva con cui sfogarsi visto che è un frustrato del cazzo. Poi è diventato un assassino. Marika, sono io che ho fatto conoscere Alex e Jess. Sono io il cugino di Jess.»
Resto sconvolta. So benissimo la storia tra Alex e Jessica perché me l'ha raccontata sia lui che Jane, ma mai avrei pensato che fosse collegata a Mason.
«Perché non me l'hai mai detto?» domando.
«Avrei dovuto dire che sono stato espulso» mormora. «Ingiustamente.»
Gli sollevo il mento e lo obbligo a guardarmi negli occhi. Incrocio quelle bellissime iridi verdi che mi fanno accelerare il battito cardiaco.
«Mason tu non hai colpe» lo convinco.
«Avrei potuto fare qualcosa, qualsiasi cosa.»
Appoggia la testa sulla mia spalla e improvvisamente inizia a piangere rumorosamente.
«Ho ucciso anche io Laura. Ho distrutto la vita di Destiny e di Faith solo per paura di accusare Luke ai tempi di Veronica.»
Gli accarezzo dolcemente la testa e lo stringo forte a me per confortarlo, non merita questo.
«La colpa è solo e unicamente di Luke» lo rassicuro, ma è la verità.
Luke è la persona peggiore che io abbia mai incontrato.
«Ma adesso lui è in prigione e non farà più nulla ok?» Annuisce e mi bacia dolcemente.
«Due giorni e saremo di nuovo a New York» dice Crystal addentando una fetta di pizza.
«Anni che ti conosco e ancora mi chiedo come tu possa mangiare la pizza senza pomodoro» cambio discorso io facendo ridere gli altri.
«Bene io e Alex volevamo dirvi una cosa» annuncia Jane. La fisso insistentemente, basta sorprese. «Verremo anche noi a New York, dobbiamo finire di svuotare l'appartamento quindi ci fermeremo per una settimana.»
Sorrido a Jane fiera di lei, anche Crystal lo fa. So che non vorrebbe tornare a New York per non pensare a Luke e Harry, ma ha trovato il coraggio di farlo. Jane Smith è davvero forte. Lo sono anche Veronica, Destiny e Faith. Lo era anche Laura, nonostante tutto.
«Io devo tornare al lavoro. A gennaio ci trasferiamo a Los Angeles» dice Cole sorridendo a Crystal. Il discorso viene interrotto da Rose, nella culla poco lontana dal tavolo, che inizia a piangere. Cole ferma Crys, che si stava alzando, e va dalla bambina.
«Sono davvero felice per voi» dico io. «Tutti abbandonano New York allora» commenta Scott.
«Marika resta» gli ricorda Alex.
«Marika verrà qui una volta laureata.»
Mi volto verso di lui, «A me piace New York» protesto, «A me Miami.» Faccio spallucce, «Ok» rispondo semplicemente.
«Ok? Solo ok?» Annuisco e finisco di mangiare.
Mi manca Mason. Tra tre giorni tornerà con noi a New York.
«Tu Scott non verrai a New York?» gli domanda Crystal, «Non mi va.»
Tutti qui stanno coprendo il mio tradimento, ma dal modo in cui mi guarda Cole mentre calma sua figlia capisco che lui è d'accordo e pensa che io stia facendo bene a stare con Mason. Non sono riuscita a parlare con Alex da quando siamo arrivati, così lo accompagno a prendere il dolce che hanno fatto lui e Cole mentre Crys e Jane erano in spiaggia.
«Mason mi ha detto tutto» annuncio mentre prende la torta dal frigo. «Che intendi?» domanda appoggiandola sul bancone, «Jane non è la prima. Laura si è suicidata. Jessica era la cugina di Mase.»
Si appoggia al frigorifero sospirando.
«Perché non lo sa?» domando allora io, «Non mi va di farle pensare a tutto il male che lui le ha fatto» si giustifica, «Ma ha il diritto di saperlo!» esclamo.
«Chi deve sapere cosa?» Jane fa capolino dalla porta, «Ci vuole così tanto per prendere un dolce?» domanda avvicinandosi a noi.
Quando nota l'espressione turbata di Alex si blocca, «Cosa c'è?» La guardo e poi sospiro.
«Jane...» comincio, «Mar» mi richiama Alex e allora mi volto verso di lui, «Ci lasci soli?»
Annuisco ed esco dalla porta, però resto dietro l'angolo ad ascoltare la conversazione anche se non dovrei. «Non ti ho detto la verità su Luke» annuncia e lei resta in silenzio. «Ce ne sono state altre prima di te. Ti giuro che non sapevo nulla ma è il momento che tu venga a conoscenza di tutta la storia. Conosco Mason Lewis da tanti anni, era alla Columbia al primo anno con me. Luke e lui erano interessati alla stessa ragazza, si chiamava Veronica ma lei ha scelto Luke. Lui la trattava come te. Non lo sapevo, davvero. Poi Luke ha messo in rete delle sue foto nuda e ha messo in giro la voce che la colpa fosse di Mason, ma io ho parlato con Veronica che mi ha creduto. Poi ce ne sono state altre tre: Destiny, Faith e Laura. Lui non voleva che uscissero, le picchiava, era geloso. Era come con te. Mason me l'ha detto poco dopo il suo arresto per l'omicidio di Harry. Io pensavo che le loro relazioni fossero finite per motivi a caso come la non compatibilità. Luke mi aveva giurato che non era stato lui a mettere quelle foto e i video in rete. Laura si è suicidata prima che lui potesse pubblicare qualcosa perché non sopportava quanto fosse oppressivo. Ha detto che si frequentavano qualche volta e basta. Gli ho creduto. Per il video di Veronica Mason è stato espulso dalla Columbia. Abbiamo continuato ad uscire come amici anche se lui odiava Luke e poi una sera ad una festa mi ha presentato Jessica.»
Si ferma un attimo, «Lui è il cugino di Jessica?» domanda lei incredula.
«Si, Mason mi ha presentato Jessica e non mi odia per quello che ho fatto» dice lui e sorrido.
Mi manca Mason.
«Mi dispiace di non averti detto che non sei stata la prima. L'ho scoperto dopo il processo e ora mi sento in colpa. Meritavi di sapere e te l'ho tenuto nascosto.»
Lo sento sospirare, «Alex è ok» lo tranquillizza Jane.
«A me non importa sono felice di essere stata colei che ha chiuso questa storia.»
Me ne vado e li lascio veramente soli, prendo il telefono dalla borsa e scrivo un messaggio a Mason.
Alex l'ha detto a Jane, grazie di esserti fidato di me.
«Marika.»
Mi volto di scatto spegnendo il telefono per paura che sia Scott, ma mi trovo davanti la figura di Cole che mi sorride.
«Sono felice che tu sia nella mia vita» mi confida, «Perché lo dici adesso?» domando ridacchiando.
«Perché Scott si sta lamentando del fatto che verrai a New York.»
Faccio per andare dagli altri ma Cole mi ferma, «Gli ho risposto di stare zitto e che non è nessuno per decidere cosa devi fare.»
Sorrido, «Ti voglio bene Cole.»
Lui mi posa una mano sulla spalla e sorride a sua volta.
«Ti voglio bene Mar, tanto.»
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