Capitolo 31
Non gli rispondo fin quando non parcheggia davanti all'enorme villa, «Allora fallo» dico semplicemente appoggiando il braccio. Allora lui dolcemente mi prende il viso e mi bacia piano, con tutta la calma del mondo. Si prende tutto il tempo per stringermi forte e accarezzarmi la pelle che il top ha lasciato scoperta dopo essersi alzato.
«Mi aspetti in camera? Caccio tutti.» Ridacchio ma annuisco. Mi lascia un ultimo bacio a stampo prima di scendere dall'auto. Prendo la borsa ed entriamo insieme. Io corro su per le scale fino ad arrivare in camera sua. Aspetto per un paio di minuti fin quando la porta non si apre e Mason entra. Mi guarda con un sorriso idiota stampato sul volto, «Perché sorridi?»Sono stranita dalla sua espressione.
«Perché sono così fortunato» sospira.
Mi alzo in fretta e vado da lui. Mi metto sulle punte dei piedi e lo bacio per poi sfilargli la maglietta. Se l'idea iniziale era di passare una bella giornata in piscina devo confessare che è completamente andata a frantumi. Passiamo il pomeriggio a letto e mi sento così felice mentre il mio corpo si stringe a quello di Mason.
«Hai fame?» domanda. Guardo l'ora sulla sveglia posata sul comodino nero. Sono le sette e mezza, avevo avvertito Scott che non ci sarei stata a cena. Annuisco. Visto che siamo completamente nudi ci rivestiamo in fretta, ma io metto solo il pezzo di sotto del costume con una t-shirt di Mason. Appena lo nota mi sorride e mi accarezza la coscia che rimane scoperta. Mi lascia un bacio sulla fronte, poi mi prende la mano e corriamo in cucina come due bambini.
Facciamo un piatto di pasta visto che ci rendiamo conto che potremmo bruciare questa magnifica villa. Mentre cuciniamo ci scambiamo baci innocenti e l'atmosfera è tranquilla. Quella spensieratezza di cui parlavo.
Non penso nemmeno al Paradiso, me ne scordo completamente; ma quando mi torna in mente mi ritrovo a guardare Mason. Non mi va di dirglielo perché l'ho fatto anche con Scott, per poi rendermi conto che mi ero sbagliata.
«Che c'è?» chiede Mason addentando la pasta. Sollevo le spalle, «Nulla, ti guardavo e basta.» Mastica velocemente, «Sono bellissimo?» mi prende in giro.
«Si.» Arrossisco un po' quando mi rendo conto di ciò che ho detto, ma Mase mi prende la mano sul tavolo. «Hai ancora fame?» domanda. Scuoto la testa e ci alziamo nello stesso preciso momento. Mi bacia e mi solleva per farmi sedere sul bancone.
«Tu sei bellissima» sussurra senza smettere di baciarmi. Gli stringo forte le spalle e lui mi mette le mani sotto la maglietta. Rabbrividisco al contatto delle sue mani con la mia schiena. «Divano?» Rido leggermente e non rispondo. capisce che va bene e mi porta in salotto.
Quando abbiamo finito restiamo abbracciati sul divano di pelle nero completamente nudi. «Bagno per rinfrescarci?» Gli lascio un leggero schiaffo sul braccio. Riprende a baciarmi, «Magari più tardi» mormora tra sé e sé.
Verso le nove siamo in piscina e parliamo di qualunque cosa, come se fossimo nel suo appartamento di New York e tra noi non ci fosse mai stato nulla. Invece eravamo sul suo divano completamente nudi fino a poco fa. Invece proviamo qualcosa l'una per l'altra.
Si possono amare più persone contemporaneamente? Jane dice di si ma io sono piena di dubbi su questa domanda. Jane amava tutti e tre? Io non amo Mason e Scott allo stesso tempo. Non nego di provare qualcosa per entrambi, ma so che non li amo entrambi.
Più guardo la mia migliore amica sorridere mentre Alex apre una bottiglia di vino, più mi convinco che lei non li amasse tutti e tre. Io non sono totalmente sicura che li amasse. O almeno non veramente. Mi sono liberata di Scott, vorrei aggiungere finalmente, visto che ha passato l'intera giornata a rinfacciarmi di essere tornata tardi ieri sera. Un miliardo di parole a vanvera su Mason che dovrebbe preoccuparsi più di me e non riportarmi a casa alle tre del mattino come se nulla fosse. Ho scelto di non rispondergli, avrei urlato e non mi andava. Però sono riuscita a farmi invitare a cena dai miei amici che hanno chiesto esplicitamente a Scott di non venire perché ci mancava stare solo noi tre.
«Sai Jane, io non penso che tu amassi tutti e tre.» Jane e Alex si voltano di scatto verso di me e mi mettono leggermente in soggezione. Jane mi incita ad andare avanti con un cenno della mano e mi ascolta attentamente. "
«Io ho capito il tuo amore» mormoro. «Mar, non ti ucciderò» ridacchia. «Non amavi Luke» affermo e in risposta mi guarda con gli occhi sgranati, «La tua era solo paura.» Non risponde. «So che potresti odiarmi, ma non amavi nemmeno Harry... Era senso di protezione a causa della tua paura per Luke.» Mi passo una mano tra i capelli, nervosa.
«Hai sempre amato Alex. Dalle superiori. Io sono fermamente convinta che tu avessi una cotta per Luke ma che ogni volta che posavi lo sguardo su di lui automaticamente guardavi Alex e non capivi che volevi stare con lui. Io lo vedevo Jane. Vedevo te confusa dai tuoi stati d'animo. E so che quella sera avresti voluto avere la forza di alzarti dal letto e seguirlo. Prenderlo per mano e poi baciarlo, ma sai una cosa? Sono felice che tu non l'abbia fatto. Se lo avessi fatto forse non saremmo tornate amiche, forse non saremmo qui. Chissà dove si sarebbe trasferito Alex dopo la laurea alla Columbia. Invece siamo qui a Miami.»
Jane si alza e viene ad abbracciarmi. Poi si allontana, «Ho amato Luke ma poi quell'amore è diventata paura. Ma non è vero che non amavo Harry. Non lo amavo completamente come amo Alex, ma stavo bene con lui. Vedevo quel Paradiso di cui parlo tanto. Ma sì, quello che ho sempre amato e avrei dovuto scegliere dal principio è Alex.»
Mi sorride leggermente e io sospiro prendendo il calice pieno di vino rosso che mi sta passando Alex, «Non lo sai ancora?» Scuoto la testa. Mi accarezza la spalla, «Vuoi parlarne?» domanda.
«Ho paura Jane» confesso. «Mar ti ho già detto che non è un problem-» La interrompo.
«Non ho paura di perdere la mia indipendenza, cioè si. Ma so di voler stare con Mason. Però ho paura di non essere all'altezza, sai ha una carriera nel football. Ma ho anche paura di lasciare Scott.»
Fa la cosa più utile del mondo. No, non prende una decisione al posto mio. Mi stringe forte, talmente tanto da farmi quasi male e io faccio lo stesso. È da tanto che non lo facciamo. Questi abbracci li abbiamo sempre chiamati abbracci forti forti. Sono abbracci che io e Jane ci diamo quando ne abbiamo bisogno. Mentre non ci parlavano abbracciavo forte forte me stessa per colmare il vuoto che lei aveva lasciato dentro di me.
Alex si unisce a noi e ci stringe entrambe posando la testa sulla mia e ammirando Jane con occhi immensamente felici.
«Sono davvero sfinita» si lamenta Crystal e sento che si butta sul letto, come suo solito. «Cole è con Rose?» mugola in segno di risposta affermativa. «Cosa mi racconti?» domando.
«Sono tornata all'università e la gente mi guarda male» confessa, «E per quale assurdo motivo?» Sbuffa, «Perché sono sposata e ho una figlia in ospedale.» Sento il suo tono pieno di dolore, «Crys, Rose starà bene ok?» la rassicuro.
«Pensi che sia possibile amare più persone allo stesso tempo?» le chiedo all'improvviso. Resta in silenzio.
«Vuoi la verità? Non lo so. Io amo Cole, l'ho sempre fatto. Ovviamente ho avuto dei dubbi, sai quando ci vedevamo quei cinque minuti. Passavano due giorni in cui passavamo solo dieci minuti al telefono e poi ci vedevamo. In quei due giorni sorgevano mille dubbi nella mia testa, poi lui veniva da me. Cinque minuti prima di prendere la metro e andare al lavoro. Mi prendeva e mi guardava ammaliato sorridendomi. Ero vestita male e spettinata ma lui era felice. Mi ricordo quando mi ha detto il primo "Ti amo" sai? Stavamo passeggiando e io ero pronta a dirgli che forse dovevamo chiuderla, non ci vedevamo da una settimana. Lui è arrivato e io sono scesa. Mi ha guardata e mi ha detto che ero bellissima. Mancavano tre mesi alla sua laurea. Mi ha detto che si era preso un giorno di ferie, poi mi ha baciata. Ho guardato quei suoi occhi scuri e lui lo ha detto. "Dio Crystal, mi dispiace... Ti amo così tanto. Scusa se devi sopportare tutto questo." E io gli ho sorriso, sono stata colpita dalla consapevolezza di amarlo come uno schiaffo in faccia e gliel'ho detto "Cole ti amo anche io." Gli ho detto di salire e abbiamo passato una serata stupenda. Se ripenso a quei giorni infernali in cui mi mancava così tanto e vedo la foto del nostro matrimonio sul caminetto in salotto mi viene da ridere. Anzi, mi viene da ridere a vedere nostra figlia. Ho sposato Cole Holden Mar. Ho sposato quel ragazzo che mi ha sconvolta completamente quando ci siamo conosciuti... Ti rendi conto?»
Gli occhi mi si riempiono di lacrime nel sentire del modo in cui parla di Cole.
«Crys» moromoro con voce roca e lei si rende conto che sto piangendo. «Sono andata a letto con Mason Lewis» confesso. Restiamo per un paio di minuti in un silenzio che esprime quanto lei sia scioccata.
«Finalmente!» grida infine spaventandomi, «Sono anni che te lo dico Marika. E hai capito solo adesso che lo ami anche tu? Racconta tutto, anche i dettagli e chiama Jane!» dice emozionata. «Crys» la riporto alla realtà, «Che c'è? Perché sei triste?» Sospiro. Le confesso di aver chiamato Cole e credo che ci resti un po' male, avrebbe voluto darmi un consiglio.
«Crystal, io sto con Scott» concludo. «Hai fatto bene a tradirlo» afferma. «Sai Mar che io parlo con Jane vero? E che Scott parla con Alex? Cosa pensi che facciano Jane e Alex? Parlano.» Boccheggio senza capire, «Io so tutto, so come ti tratta Scott.» Mi appoggio con la schiena al muro sotto la foto della festa dopo il processo e fisso il mare mosso dal vento.
«Non posso» dico, «Io non sono all'altezza di Mason, delle partite, del giocatore di football famoso. E ho paura di lasciare Scott, mi dispiacerebbe» sospiro, «Ma a lui non dispiace vero?» Non rispondo.
«Ok Marika. Io non posso decidere per te, ma sai da sola qual è la decisione giusta, ma ricordati una cosa: tu sei all'altezza di ogni cosa. Sei forte Mar e io ci sono sempre per te. Chiamami quando vuoi.»
So che non lo farò, non mi va di disturbarla quando e con Rose, con Cole o sta studiando, «Certo Crys» rispondo comunque. «Ora vado, ho davvero bisogno di dormire, ci sentiamo presto va bene?» Rispondo affermativamente e le auguro la buonanotte. Quando riattacco capisco quanto mi manchi Crys ora che la sua vita è più caotica di prima.
Ogni tanto mi chiedo quando le nostre vite torneranno normali. Credo mai: Jane resterà a Miami con Alex; Crystal ha una figlia e un marito, ma soprattutto da portare avanti la sua carriera da architetto. Io non so nemmeno dove sono in tutto questo. A Miami con Scott, a Toronto con Mason, dalla proposta di David o a New York da sola? No, non ho una risposta a questa domanda ma mi sembrava ovvio.
Le vite delle mie amiche adesso mi sembrano così complete, non parlo del fatto che abbiano qualcuno al loro fianco, ma sono realizzate. Crystal si sta per laureare in architettura e aprirà uno studio. Jane inizierà l'università molto presto ed è riuscita a superare il suo dolore. E io? Io non so nemmeno dire se finirò l'università. Lo voglio, voglio laurearmi in medicina ma al contempo voglio fare musica.
La musica è sempre stato il mio sogno da quando mi sono messa davanti al pianoforte a casa di mia nonna. Ho iniziato a schiacciare i tasti per divertimento fino al suo arrivo. Ha iniziato ad insegnarmi le cose basiche e poi sono andata a lezioni. Poi il conservatorio ed ora eccomi qui: con tanta voglia di suonare ma poco coraggio di farlo. Il problema è che non voglio deludere me stessa. Se io decidessi di lasciare la medicina per fare musica e poi fallissi? Non reggerei e poi dovrei tornare, con chissà quanto tempo di ritardo, a specializzarmi in medicina.
Sono una persona a cui piace rispettare i tempi stabiliti e questo mi irrita davvero tanto. Se scelgo la musica e fallisco non rispetterò i tempi. Se scelgo la medicina potrei pentirmi per sempre della mia decisione. Cosa voglio davvero?
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