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1- Partenza

Disclaimer: La storia è ispirata all'opera "il corsaro nero" di Emilio Salgari, quindi non venitemi a dire che ho copiato o cose del genere, i personaggi appartengono a lui
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L'aria salmastra riempiva l'atmosfera. Le grida dei mercanti, intenti a vendere il pesce appena pescato, assordavano le orecchie della fanciulla che stava passeggiando per le vie del porto. Era una ragazza abbastanza giovane, 25 anni appena compiuti, portava un vestito di seta bianca, adornata di pizzi di egual colore facendole risaltare i capelli color del grano e gli occhi verdi come smeraldi. Aveva la pelle come l'alabastro, d'una bellezza incomparabile se accoppiata ai tratti del viso gentili pari a quelli di una bimba. Avanzava con un passo quasi impercettibile, seguita da due donne con l'incarico di sorvegliarla. Non che la cosa fosse di suo gradimento, ma non poteva farne a meno. Del resto la nipote del governatore di Vera-Cruz doveva essere ben protetta nel viaggio verso Maracaibo. I genitori si erano accordati per una visita di cortesia alla città ma temevano per la sua incolumità, dato che in quel periodo i corsari della Tortue scorrazzavano per i mari alla ricerca dell'oro degli spagnoli. Arrivati sul pontile che si protendeva verso il mare, salirono sulla nave e l'ammiraglio rivolse la parola alle donne - noi siamo pronti a partire - disse facendo un buffo inchino - perfetto, noi scendiamo nel quadro di poppa - disse una delle donne al seguito della fanciulla - andiamo signora - disse l'altra donna spingendo un poco la ragazza - so anche camminare da sola, ti ringrazio - rispose lei con tono calmo, dirigendosi verso il quadro e sparendo per le scale. La sua cabina era abbastanza modesta ma accogliente, un letto a baldacchino spiccava all'interno della stanza con accanto un tavolo di legno lucido coperto da una tovaglia di pizzo e contornato da sedie finemente intarsiate. Appena adocchiata una delle sedie, la Ragazza si lasciò cadere su una di esse, pensando a quello che sarebbe stato il viaggio. -chissà se incontreremo i corsari...- pensava fra se e se con la fronte aggrottata mentre batteva il piede sulle assi di legno. Si era fatta ormai sera quando arrivò un allarme d parte della vedetta sull'albero di maestra -NAVE DIRITTO A BABORDO, SONO I CORSARI!!- una nave, a occhio e croce una nave di alto bordo, si stava avvicinando al loro legno. Non c'era di che preoccuparsi con più di 20 bocche da fuoco, ma quella nave non scherzava, la fanciulla avrebbe voluto vedere con i suoi occhi la faccenda, ma gli era stato proibito di uscire dal quadro, chissà che stava succedendo lassù.
Si sentiva un gran frastuono in coperta. Cannoni che tuonavano, urla assordanti di marinai, pezzi di nave che saltavano, palle di cannone che mancavano il bersaglio cadendo in acqua e ferri che cozzavano a destra e a manca. Dopo un mezz'ora circa, tutta quella accozzaglia di rumori terminò, allora la ragazza uscí dal quadro seguita dalle donne e appena arrivata sul ponte, uno spettacolo orribile si presentò davanti ai suoi occhi, cadaveri da ogni parte, sia di marinai spagnoli che di corsari. ma quella visione orrobile si trasformò pian piano in tutt'altro, un uomo, stava in piedi davanti a lei.

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