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Noah e Chris

Perso tra le note del mio piano e fagocitato dalle raccomandazioni di mia madre non mi accorgo dello scorrere del tempo, la sera è arrivata e con essa il momento previsto per l'arrivo di Chris.

Il cuore martella al suo ritmo incessante, lo aspetto da dieci minuti alla fermata del bus, la stessa dove l'ho accompagnato appena due giorni fa, ma mi sembra di non vederlo da secoli. 

Purtroppo non potremmo restare soli a lungo questa sera, è il compleanno di Emma e siamo stati invitati alla sua festa, le abbiamo promesso di passare ma sappiamo entrambi di avere bisogno di restare soli. 

Entriamo nel locale mano nella mano, abbiamo già dato scandalo, non può andare peggio di così.

Il posto è affollato e l'aria satura di odori: cibo, profumi e sudore. 

In una zona appartata distinguiamo i nostri amici seduti gomito a gomito con già i bicchieri in mano, li raggiungiamo sorridendo, la mia mano stretta nella sua, la sua che trattiene la mia forte e rassicurante. 

Mentre procediamo facendoci largo tra le sedie e i tavoli disposti stretti nel locale una mano si sporge afferrando Chris per un braccio. 

Giriamo lo sguardo all'unisono e sento la sua mano scivolare lentamente dalla mia, abbandonandola. 

In un tavolo poco distante dal nostro siedono i sui compagni di squadra, smetto di respirare e penso tra me e me se mai smetteremo di camminare sulle spine. 

Spero con tutto me stesso che nessuno ci abbia visti, ma non ne ho la certezza assoluta, i ragazzi sono simpatici, aperti e divertenti, ma sinceramente non li vedo pronti ad affrontare una rivelazione simile. Quasi tutti sono fidanzati con ragazze di un certo livello, modelle, giovani rampolle di buona famiglia, buoni partiti, altri passano di fiore in fiore senza alcun legame. Solo due di loro non hanno mai dichiarato di essere in una relazione di alcun tipo, abbiamo sempre immaginato che volessero mantenere la loro privacy, nessuno li aveva mai forzati o derisi e questo mi faceva ben sperare, ma era nulla in confronto a quello che doveva rivelargli Chris. 

Lui era sempre stato lo sciupa femmine per eccellenza, l'ideale di uomo per ogni ragazza della scuola, non gli era mai importato quanto fossero ricche o famose, se una ragazza era bella da togliere il fiato, era sicuramente passata per il suo letto. 

Prima o poi avrebbe dovuto dirglielo. 

Con un gesto lo invito ad unirsi a loro, io sarei rimasto con i miei amici. Credo che non sia sfuggito a nessuno lo sguardo che mi posato addosso, posso ancora sentirlo bruciare sulla pelle. 

La tensione si allenta e il locale si trasforma, le luci si abbassano, i tavoli vengono spostati di lato, Emma mi chiede un ballo e io glielo concedo sorridendo. 

Quando restiamo soli però mi domanda che intenzioni abbiamo nei confronti dei ragazzi e si dice preoccupata anche lei per la loro reazione, lo so bene, ma non sta a me decidere come procedere, è qualcosa che riguarda Chris, io posso solo stargli vicino. 

Sui divanetti infondo al locale i ragazzi parlano tra loro, sorseggiando succo e cola, domani avranno un allenamento prepartita e non possono certo affrontarlo con i postumi di una sbornia. 

Chris sorride evidentemente più rilassato, il suo sguardo si posa su di me, mi fa un cenno con la mano: "Vieni qui!" mima con le labbra. 

Mi congedo da Emma e cammino lentamente nella sua direzione, cercando di costruire una compostezza che non mi appartiene e soprattutto sperando di dissimulare tutti quei segnali che generalmente mettono a nudo le relazioni: eccessiva vicinanza, sguardi prolungati, sorrisi complici. 

Tuttavia quando mi avvicino a lui accade qualcosa di cui comprendo il significato con qualche istante di ritardo. 

Mi tende la mano e afferra la mia, attirandomi a se e facendomi sedere sulle sue ginocchia, mi irrigidisco all'istante e cerco di dibattermi ma la sua voce giunge alle mie orecchie sovrastando il rumore della musica: "E' tutto a posto, rilassati!"

Faccio come mi dice, appoggiando la schiena contro il suo petto. 

Un paio di ragazze che non conosco mi porgono la mano "Piacere di conoscerti Noah!" ricambio le loro strette ma sono ancora confuso, possibile che sia andato tutto così liscio. 

Lars assesta un pugno sulla spalla di Chris e gli si rivolge sorridendo "Te la darai una calmata adesso Johnson e finalmente smetterai di essere la testa di cazzo che sei!" poi si rivolge a me "Se ti tratta da schifo vieni pure a lamentarti da noi, sappiamo come tenerlo a bada!"

"Eih Lars, non sono uno stronzo così inguaribile e ho intenzione di fare il bravo, quindi non hai nulla di cui preoccuparti."

L'ultima frase la rivolge a me, prima di assestarmi un bacio a fior di labbra. 

L'applauso e la gioia cameratesca dei suoi compagni di squadra mi travolge e mi avvolge. 

Mi rilasso ed espiro, un'altra è andata!

Andremo da me a festa finita, e il borsone di Chris è già nel bagagliaio.

Mia madre non tornerà prima del prossimo sabato, abbiamo una settimana tutta per noi.

La pelle brucia al pensiero, nella testa milioni di domande, ma davvero pochi dubbi, sento distintamente che la presenza di Chris è sempre più necessaria per stare bene, non riesco più ad accontentarmi di attimi rubati alla quotidianità.

Mi eccita il pensiero di condividere con lui tutto il tempo di un'intera settimana, giorno e notte, parole e silenzi.

Come sarà condividere tutto questo con lui? far finta di avere una vita tutta nostra? prego solo che non sia un casinista assoluto perchè non lo sopporterei.

Saliamo in auto quando la festa è pressoché finita, ci sono ancora un manipolo di irriducibili che continuano a ballare ma noi abbiamo altro per la testa. Ci scambiamo sguardi fugaci carichi di tensione e desiderio.

Accompagniamo le ragazze, sono stanco ma in fondo eccitato all'idea di portarmi a casa Chris. Le salutiamo ad una ad una e vedo che anche tra lui e Aileen è scesa la tregua.

Ne sono felice, aver chiarito con Emma mi ha fatto stare davvero bene e per Chris voglio tutto il bene del mondo, quindi se va d'accordo con Aileen non posso esserne geloso.

Quando restiamo in auto da soli, però, Chris scoppia a ridere forte.

Lo guardo ad occhi sgranati:

"Cosa ci trovi da ridere tu? io sono un fascio di nervi avanti così invecchierò prima del tempo! " .

Mi concedo di guardarlo per più di una frazione di secondo e mi rendo conto che la sua è una risata nervosa, sta buttando fuori tutta la tensione della giornata, di questo periodo, in modo isterico.

Eppure non ha bevuto.

Spunta dal finestrino e urla:

"Sono innamorato di Noah Davis!"

lo colpisco sulla gamba con un pugno, leggero ma non troppo.

"Ma sei impazzito sono le tre di notte, vuoi farci finire dentro per disturbo alla quiete pubblica ? "

" Beh se ci mettono nella stessa cella... "risponde sporgendosi verso il mio collo e cominciando a baciarmi.

"Cretino che sei! Lasciami guidare e non fare quello che stai pensando di fare. "

Mi sorride di sbieco:

"Uffa, non mi fai divertire! "

"Johnson, non ti permetterò di importunarmi mentre sono alla guida, anche se sai bene quanto mi piace quando lo fai" .

La mia voce ha mutato velocemente dal tono divertito ad uno caldo e suadente e i miei nervi cominciano a vacillare.

"Davis, se mi dici così non mi aiuti" .

Seguo il suo sguardo che va da me al cavallo dei suoi pantaloni e per poco non vado a sbattere.

Accidenti a te Chris.

Scoppiamo a ridere come due stupidi.

La tensione per la serata si sta lasciando scalzare dall'aspettativa per il nostro tempo insieme.

Sappiamo entrambi che ci aspetta una settimana da sogno, chiusi nel nostro guscio protettivo, quello che ci rende felici, quello per cui stiamo lottando.

Scendiamo dall'auto e l'immagine della casa vuota e buia mi rimanda alla sera di qualche giorno fa quando Chris si è addormentato nel mio letto, è stata la nostra prima notte passata insieme, intensa e carica di emozioni.

Forse anche nella sua mente sono affiorati questi ricordi perchè siamo ancora nel vialetto di casa quando Chris mi prende per la vita e mi attira in un bacio che potrebbe dare scaldalo. Mi affretto a tirare fuori le chiavi ad entrare cercando di tenerlo a bada, non voglio che mia madre lo sappia dai vicini.

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