4. radici di una amicizia
pov Charlie
Oggi inizio gli incontri con Thinuviel Scott e temo sarà dura riuscire a restare concentrato, su una materia tanto lontana da me, con il pensiero del primo allenamento con il nuovo assetto di attacco. Solo un pazzo può scegliere come cacciatrici due ragazzine del secondo anno e io sono pazzo.
Con la testa piena di pensieri sul quidditch, arrivo alla serra grande e la vedo seduta per terra, a gambe incrociate, che sta trafficando con alcuni vasi. Le sue mani si muovono velocissime e sicure "Scott sono qui. Cosa dobbiamo fare?" Esclamo sorridente, nella speranza che quest'ora passi in fretta.
Lei alza lo sguardo ma non sorride, cattivo segno, e mi invita ad avvicinarmi "Benissimo, ben arrivato, vieni qui, con me Weasley che partiamo da questa pianta che dovresti conoscere... è la pianta fiore ad ombrello" mi racconta con una tranquillità enorme e una sicurezza sulle mie conoscenze che presto verrà delusa.
"Dovrei conoscerla?" Chiedo quasi imbarazzato, lei scuote la testa "si Weasley, primo perché è una pianta da primo anno, poi si usa per la preparazione della Felix Felics. Come fai ad avere voti alti in pozioni" mi risponde acida.
"Primo mi chiamo Charlie, e siccome sarà un lungo anno, gradirei essere chiamato per nome. E secondo in pozioni... bhe c'è Ashley" finisco con un tono ovvio.
"Va bene Charlie," noto che sottolinea il nome con fare accondiscendente. "La professoressa mi ha detto che hai alcune lacune importanti sulla parte pratica e non solo. Ti preparo un elenco di piante che devi conoscere in teoria in quanto utili se si lavora con le creature magiche, devi studiare da solo pensi di riuscirci?" Mi guarda come se io fossi cretino, quando ho i voti più alti di lei in molte materie, "io ti interrogherò e mi occuperò della parte pratica quando saremo insieme. L'esame, come ben ti ricorderai, avrà la presentazione di una pianta. Quindi dobbiamo cercare una che possa fare al caso nostro, di facile gestione e di grande effetto. Alcune piante devono essere trattate con attenzione sia in fase di potatura che travaso." Prende la pergamena e inizia a scrivere una serie di nomi, ha preso a cuore la mia formazione e in fondo ne sono felice.
"Ecco ora passiamo alla parte pratica.... questo, come ti dicevo, è la pianta fiore ad ombrello. È piccola e dobbiamo cambiare vaso così che possa crescere. Per adesso non si separano i nodi e altro per il peso delle nostre mani, ma dobbiamo stare attenti a prenderla bene qui alla base per non intaccare i boccioli dei fiori, il cui profumo invece è già riconoscibile." Parla con una tale dolcezza ed enfasi di questa piantina, che mi sorprende come io non riesca a non restare attento.
"Il rinvaso di una pianta è necessario per due motivi, il primo fondamentale è che le radici crescono e, se non sostituisci il vaso, restano compresse, il secondo è dar loro i nutrimenti che la terra perde bagnandola. Come un bimbo che cresce e ha bisogno di mangiare cose diverse dal latte materno e di un letto sempre più grande" il suo tono di voce è ipnotizzate e poco importa se ha le mani piene di terra e persino sulla fronte è sporca, non fosse per il profumo di cuoio che sprigiona la pianta e mi fa pensare allenamento che farò tra poco, sarei assolutamente in un altro mondo.
"Quindi vuoi provare ora.?" Mi chiede facendomi capire che mi sono perso la parte della spiegazione.
"Ehm, certo. Dicevi devo prendere la pianta qui" sono talmente impacciato che quasi mi cade di mano.
"Piano" grida allarmata fermando il vaso e fissandomi negli occhi, quasi a volermi calmare.
"Saresti il nostro cercatore? Hai le mani di burro sai" scoppia a ridere e io mi domando come mai io sia così goffo davanti a lei, "poi ti ho detto che prima va sistemato il nuovo vaso" mi sorride passandomi un vaso enorme che credo pesi tanto, ma lei maneggia con facilità. "Metti un fondo di ghiaietto drenate" continua sicura passandomi una ciotola di palline colorate "queste hanno una funzione recupera acqua, idea della Sprite, poi ti mostro, ora concentrati per favore".
Io annuisco come un automa, di solito sono io che faccio questo effetto sulle ragazze, mai nessuna mi ha rimbambito così, non è neppure bellissima lei, mi scuoto certo che sia un effetto della pianta.
"Ora terra e concime che è?" mi chiede perplessa "dovrei sapere anche questo vero?" la butto su ridere, mi sembra di essere di nuovo bambino a casa con mamma arrabbiata per qualche disastro combinato da me e Bill, "dovresti, l'ho detto prima e comunque l'effetto paralizzante della pianta deve aver una grande presa su di te." Mi comunica quasi preoccupata.
Stende la terra con letame e poi mi porta le mani sulla base della pianta, "ora con forza, ma con delicatezza, stringi e ribalta," mi comanda tranquilla. Eseguo deciso a farmi vedere pronto "bene appoggiala qui e poi puoi andare al campo." Finisce con voce ferma, mentre schiaccia la terra sulle radici con le sue dita lunghe e affusolate.
"Ora è a posto?" chiedo con calma e interesse, "si certo, ma la prossima pianta lo farai da solo" mi guarda severa e mi passa un piccolo ciottolo che ha in tasca.
"Passalo tra le mani, o saprai di letame fino a domani" ride tranquilla, è come se essere qui in serra la renda diversa da come la vedo di solito, dura e intransigente. "Grazie, ottimo consiglio" rido e mi avvio finalmente al campo dove mi aspettano tutti con scopa e sorrisi.
"Era ora!" mi apostrofa Ashley divertita, brandendo la sua mazza. Per essere una ragazza è fortissima come battitore e come compagno non avrò nessun incidente con i bolidi, ne sono certo.
"Scusate stavo spargendo letame" rido con la faccia schifata mentre il resto della squadra mi guarda perplesso, "gran bella presentazione Char" mi prende in giro Sean posando le braccia sulle spalle delle due giovani nuove entrate "Angelina e Alicia saranno felici di sapere che se sbagliano troppi centri saranno destinate al trattamento letame" guardo serio le due ragazzine che sbiancano.
"Allora preparatevi, voglio mantenere il titolo di miglior portiere" scherza Oliver Baston che l'anno scorso ha vinto, al suo esordio, il premio come miglior portiere del campionato. Un giovane promettente amico di Percy, eppure, così diverso da lui, forse è vero che si può essere amici anche se si è profondamente diversi.
"Tranquille sarà divertente vedrete. Ora in sella alle scope e via" esclamo riprendendo il mio ruolo di capitano, mentre lancio la pluffa ad Alan, libero i bolidi e mi alzo per guardare la squadra prima di liberare il boccino.
Le due ore di allenamento passano troppo veloci per i miei gusti, ma devo lasciare che i ragazzi si riposino e vadano a mangiare, o non li avrò pronti al prossimo allenamento. "Iniziate pure ad andare, riordino e arrivo" comunico a Sean che si allontana felice con Ashley parlando del torneo e dell'ottima performance di tutti. Vedendoli camminare vicino inizio a capire chi sia la ragazza per cui ha deciso di mettere la testa a posto e onestamente e sono felice, Ashley è una ragazza meravigliosa, simpatica, spigliata dolce e decisa.
Con questi pensieri positivi mi avvio a fare la doccia, pensando all'interrogatorio a cui sottoporrò Sean più tardi, uscendo quando ormai fuori è buio, motivo per cui rimango sorpreso nel vedere una ragazza con in mano una lanterna avviarsi verso la foresta proibita. "EHI! Aspetta!" grido all'indirizzo della figura che si ferma come colta sul fatto.
"Weasley possibile che tu sia dappertutto? Ti credevo in sala grande a riempire la pancia" la sua voce è inconfondibile e completamente diversa da quella di due ore fa. Ora non è dolce e armoniosa, ma infastidita e odiosa come lei, sempre più mi convinco che quella orribile pianta ad ombrello mi ha offuscato la ragione.
"Scott, dove stai andando? Una infrazione grave alle regole la tua, lo sai vero" calco la mano visto che lei ha sempre qualche cosa da ridire su tutti. Soprattutto sui miei fratellini.
"Va bene, ma devo fare una cosa, è importante. E devo farla da sola!" resta sulla difensiva ma, dal tono, sa che ho il coltello dalla parte del manico, ma la mia curiosità è troppa, cosa nasconde l'integerrima Thinuviel Scott?
"Cosa? Se me lo dici forse ti lascio andare e vado a mangiare" la guardo senza lasciarle via di scampo, tanto che sbuffa.
"Sono alla ricerca di una pianta particolare che credo di aver intravisto l'altra sera mentre venivamo a scuola, ma siccome mi serve la luna piena per esserne certa, ecco che devo muovermi anche questa sera o dovrò aspettare un mese. Solo che non posso." Risponde sincera, lo percepisco dal tono di voce più calmo, molto simile a quello della serra.
"Non puoi?" chiedo furbo, "no, entro settimana prossima devo dichiarare la pianta da MAGO e la Oscula Noctis è perfetta per un Eccezionale" mi risponde seccata, poi continua più infastidita dal mio sguardo perplesso "il bacio della notte, la pianta erbacea rara usata dai Drow... cosa parlo a fare con te, ora mi fai andare?" finisce sbrigativa.
Sgrano gli occhi "dai Drow hai detto? Ma sono creature malvagie e crudeli. Vengo con te, vista la tua poca conoscenza di creature magiche e le performance in difesa" le dico con tono fermo e deciso.
Incrocia le braccia sotto il petto e mi guarda seria, sarebbe buffa se non fosse così incazzata "te l'ho già detto, non ho bisogno di te. Ne ora ne mai." Mi attacca seria "ma non puoi andare se non vengo, quindi a te la scelta, o perdi 10 punti e torni in sala grande ora con me, o, sempre con me, entri nella foresta e trovi lo Noctis qualcosa e mi spieghi perché così importante" ribatto imperioso.
La vedo perplessa e credo stia valutando le opzioni con attenzione, "puoi venire con me. La O-s-c-u-l-a Noctis è un livello troppo avanzato per te che a mala pena sei capace di distinguere un fagiolo corridore da uno soporoso. Quindi devi fare attenzione e ascoltarmi bene, qualora la trovassimo" noto una strana luce nei suoi occhi, quasi sia eccitata nell'andare a cercare una pianta pericolosa, ma accetto.
Camminiamo in silenzio alla luce della sua lanterna, il mio stomaco brontola e noto un leggero ghigno sul viso della mia compagna di avventura, ma non le darò soddisfazione, se è qui anche lei non ha mangiato, quindi posso resistere anche io.
"Non ci credo, guarda!" esclama sorpresa e felice, mentre si avvicina ad una pianta dall'aspetto comune, "ohh una quercia, che meraviglia" esclamo tra il serio e l'ironico, lei si gira e mi fulmina con i suoi occhioni marroni "taci, che non sai niente. Non è una quercia! Che per altro è della famiglia delle fagaceae, ma una Cerevisae ospitante, tra l'albero e il gigante, per giunta. Rarissima."
Mi guarda, sospira e, più accomodante, continua a parlare "Le Cerevisae, possono essere cespugli, alberi o giganti, sono piante ospitanti. Possono contenere ospiti come animali, piante e, le più grandi, persino uomini, traendone beneficio e dando protezione" mi spiega con calma.
"Sono piante antichissime, non sapevo ce ne fossero nella foresta a Hogwarts" continua poi abbracciando la pianta, o cercando di farlo in effetti, avendo lei le braccia cortissime.
"Cosa fai, scusa?" domando scoppiando a ridere, "la saluto e traggo energia da lei. Se si sente sicura possiamo tentare di vedere cosa ha al suo interno, se invece si sente minacciata non ci mostrerà i suoi segreti. Vieni ascolta il suo potere" mi invita con un sorriso talmente radioso che non posso che fidarmi, poi io sono un curioso per natura, quindi, con le mie larghe braccia circondo il tronco e come per magia sento dei rumori arrivare dall'interno e un senso di pace e calma fluire attraverso le mie dita.
"La senti vero? La sua calma e la sua forza" mi domanda sicura, "sì, io... non immaginavo..." la mia risposta esce sincera, sono sorpreso di come con lei io non riesca a fingere. Lei mi sfiora la mano per farsi guardare e mi fa cenno di allontanarmi un attimo.
Punta la bacchetta vicino ad un nodo e con calma la muove formando dei cerchi concentrici, poi sussurra "adesso pronuncerò un incantesimo per far aprire il tronco, ti prego solo di non mettere subito le mani per prendere cosa, eventualmente, contiene o si richiuderà subito. Si deve fidare di noi" la guardo e sorrido "certamente come con le creature magiche. Pazienza e rispetto, stai tranquilla, solo ..." la guardo seria, "me lo insegni?"
La complicità, che si è formata in questo momento, è tale e tanta che non ribatte, ma, con piacere, mi parla "prendi la bacchetta, due giri concentrici e al terzo dobbiamo pronunciare insieme visibilis protected. Pronto?" I suoi occhi scuri sono carichi di aspettativa e io non posso deludere il mio pubblico, mi sento come quando sono tutti in attesa che scenda con il boccino in mano.
"Pronto!" al suo cenno iniziamo e sul tronco della pianta si apre come una crepa, che piano piano si trasforma in una piccola finestra che ci permette di vedere all'interno della corteccia.
Sposto velocemente lo sguardo dal mini bosco difronte a me, alla mia compagna che ha gli occhi emozionati e trema dalla gioia. Davvero non credevo potesse provare sensazioni la Woodgirl, come la chiamiamo io e Sean.
"Si sta muovendo qualcosa lì, sotto le foglie" sussurro per non rischiare che il tronco si chiuda di nuovo, ma certo che anche lei si sia accorta e sia emozionata quanto me.
"Se fosse un animale pericoloso o un demone?" mi domanda senza alzare la voce o spostare lo sguardo dall'interno della pianta.
La guardo serio "sono qui per questo, sono l'esperto di creature magiche ricordi" dico con sicurezza e spavalderia facendole alzare gli occhi al cielo.
Con delicatezza sposto la foglia che nasconde un piccolo batuffolo di pelo blu, che prendo in mano. Sento che trema spaventato, chissà da quanto tempo non vede la luce "è tutto a posto, tranquillo non vogliamo farti del male" sussurro con dolcezza al piccolo animaletto, che si lascia tranquillizzare dal calore delle mie mani.
"Oddio è tenerissimo, cosa dici è una puffola Pigmea o un Puffskein?" Chiede con curiosità e dolcezza, sa che sono il più esperto di creature magiche tra i due, adoro che lo riconosca.
"No! Se fosse uno dei due sarebbe più tonda o color crema" spiego con ovvietà. "Forse un coniglietto, finito per sbaglio a scuola?" Continua nelle ipotesi osservando con attenzione la creatura tra le mie mani, senza avvicinarsi troppo.
"Ma se è blu! Hai mai visto un coniglio blu?" Rido divertito, qui abbiamo delle grosse lacune anche sugli animali babbani credo, irrecuperabili.
"Scusi signor prefetto, illustre capitano della più forte squadra di quidditch del mondo, se questo povero piccolino non è rosso-oro!" Risponde ridendo, poi tornando più seria "ma a parte gli scherzi, che animale pensi sia?"
Osservo con calma e sguardo perplesso la piccola palla di pelo, simile ad un coniglio in effetti, che ho tra le mani e non ho la minima idea. "Sinceramente non lo so, non ho mai visto un animale simile", rispondo senza vergogna, poi la sfido, "vuoi prenderla in mano?" lo sguardo allarmato che si dipinge sul suo volto è unico, spero di non dimenticarlo mai.
"No no!" mi risponde velocemente e di insistito.
"Di cosa hai paura? È innocuo!" esclamo ridendo e le passo il nostro cucciolo in mano.
"Tu come lo sai scusa, hai detto che non conosci neppure che creatura sia" domanda non convinta mentre accarezza il piccolo esserino con dolcezza. "Lo so e basta!" il mio tono sicuro le fa scuotere la testa, ma non ribatte continuando a studiare con affetto il nuovo arrivato.
"Ahia! Mi ha morso" grida ripassandomelo in fretta, mentre si stringe il dito tra le mani.
"Attenta, devi essere più delicata. Stava per cadere!" la sgrido incurante del male che può provare "Vieni qui piccolino, stai tranquillo non ti succederà nulla" esclamo, poi, rivolto alla palla di pelo.
Un sonoro sbuffo mi fa alzare lo sguardo "Fai tu, che è meglio. Io guardo un attimo di cosa si nutre, anche se resto convinta vada rimesso dentro l'albero" risponde guardando il bosco in miniatura che questo gigante della natura ha protetto dentro di sé, molto meno ben disposta nei confronti del piccolo trovatello e nei miei rispetto a prima.
Mentre gioco con il mio nuovo simpatico amico, pensando ad un nome carino da dargli, la mia campagna è seria e fin troppo silenziosa, mentre raccoglie e analizza ogni piantina che vede. "A cosa pensi? A quale usare per i MAGO? Perché, altrimenti, dovremmo continuare la ricerca della Oscula ora, senza perdere ulteriore tempo qui, cosa dici?" chiedo divertito, ma il suo sguardo non mi piace.
"Forse dovremmo davvero rimettere l'animale nel tronco e richiudere" mi parla con tono asettico, "non ci penso proprio, lo dici solo perché ti ha morso!" Rispondo piccato, non le permetterò di portarmi via il mio nuovo amico, pensare che volevo scegliere con lei il nome.
"Ascoltami bene Charlie, queste piante io non le conosco, tranne questa, un Ginko, che però si è estinta secoli fa in questa forma. Capisci cosa vuol dire?" mi domanda seria, sembra Piton al femminile, solo più bello.
"Che non conosci tutte le piante che esistono?" rispondo altrettanto serio, non capisco dove voglia arrivare "NO! Che potrebbe essere un animaletto pericoloso e che la pianta lo ha tenuto prigioniero per anni, per evitare che facesse qualche danno", mi espone il suo ragionamento come se fosse ovvia tutta la situazione.
La guardo con occhi sgranati, "sei seria, ma ti senti. È innocuo di sicuro, come i puffskein." Rispondo sicuro, con lo sguardo di uno che la sa lunga, "ma se prima hai detto..." non la faccio finire "prima ho detto che non è un Puffskein, non che non sia un suo parente!" Ora mi ergo con tutta la mia figura per aver ancora più autorità.
"Sei tu l'esperto di creature, ma io lo sono di piante e ti dico che se questo dolce animaletto non lo conosci e vive chiuso da anni in questo tronco, un motivo ci sarà. Le piante Cerevisae ospitanti sono piante protettive del bene. Danno riparo a chi è in pericolo, e trattengono il male anche a costo di morire" il suo tono è duro, tanto che la pianta richiude all'istante la finestra che dava al suo interno.
Forte e sicuro ribatto "beh, esperta di piante, grazie a te non abbiamo scelta! E soprattutto non mi sembra che questa pianta stia morendo per aver ospitato per decenni questo piccolo innocente animaletto" devo averla colpita perché il suo viso cambia espressione appena vede il troco chiuso, e le mie parole dure escono dalla mia bocca.
"Speriamo di non aver sbagliato Weasley. Forse il pericolo di cui parlano i giganti è questo. Ora dobbiamo capire se riesco a far crescere queste piante di cui si nutre o morirà di fame," il suo tono abbattuto è in contrasto con l'espressione severa che cerca di assumere.
La guardo, è davvero preoccupata.
"Stiamo parlando di pettegolezzi di fantasmi, ti rendi conto? Poi al piccolo Bluespirit ci penso io! Non dubitare, sono molto capace con gli animali, non morirà o soffrirà. Per le piante sono certo che sarà un gioco da ragazzi per te riconoscerle e farle nascere. E ai MAGO farai un figurone con una pianta estinta da secoli" cerco di avere un tono rassicurante e parlo con sincerità tanto che torna a rilassarsi un pochino.
Mi guarda, sorride, poi ridendo mi prende in giro "lo vuoi chiamare Bluespirit? Non gli si addice, io propongo Blueberry. È più dolce e, nonostante mi abbia morso, mi sembra un bel cuccioletto, forse hai ragione mi sto preoccupando per niente" gli sorride e, avvicinandosi alle mie mani, lo guarda mentre lui le strofina il naso contro. Davvero un animale dolcissimo.
Mentre andiamo nelle cucine a mangiare qualcosa, decidiamo che me ne occuperò io per la maggior parte del tempo e che, per ora, lo terremo segreto. Troppo imbarazzo dire che eravamo insieme nella foresta proibita e troppo rischioso da giustificare, quindi ora mi trovo in camera con un cucciolo di animale sconosciuto nel baule, con il terrore che Sean mi chieda dove sono sparito, ma con la certezza che questo ultimo anno mi riserverà qualcosa di veramente magico.
Spero solo non abbia ragione Thinuviel Scott
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