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5 Il pugnale

Naruto, Sakura, Sai e il maestro Kakashi partirono la mattina seguente quabdo Shasei non si era ancora svegliata.
La ragazza si svegliò solo il giorno dopo la partenza della squadra 7.
"Dové Naruto?", fu la prima cosa che disse appena sveglia.
"L'hanno richiamato in guerra. Siamo soli adesso".
Shasei sorrise debolmente.
In quel momento Itachi l'aiutò ad alzarsi dal letto; era sveglia e capace di camminare, ma era ancora un po' debole, dovute alle bruciature sul fianco e sulla schiena.
"Come va' l'udito?", chiese il ninja mentre preparava la sacca per il viaggio, dopo la colazione.
"Bene, ma per il momento mi piacerebbe che tu parlassi a volume medio", disse, massaggiandosi l'orecchio destro.
Itachi annuì.
Una volta preparate le sacche, partirono.

Il viaggio durò tre giorni e tre notti, senza ostacoli, liscio come l'olio.
"Questo viaggio mi sembra troppo tranquillo", disse Shasei una sera dopo cena.
"Tutti i ninja resuscitati sono in guerra, e la trappola di Deidara in cui tu e Naruto siete caduti era rivolta a quelli della Foglia".
La ragazza sospirò
"Chi ha il pugnale?", chiese, cambiando argomento.
"Una collezionista d'armi. Non lasciarti ingannare dal suo aspetto; prima che si ritirasse a vita privata, era una grande guerriera, quindi dalle il massimo rispetto quando saremmo al suo cospetto".
Shasei annuì, senza capire il motivo di tanto rispetto.
Arrivarono alla meta al pomeriggio del quarto giorno; era una scavatura in una parete rocciosa, larga sufficiente a far passare una persona.
Shasei tentò di allargarla con l'Arte della Terra, ma Itachi la bloccò.
"Risparmia chakra", le disse.
Non ebbero altra scelta che attraversare la crepa.
Itachi vi attraversò senza problemi, ma la ragazza no; oltre all'udito danneggiato, ci si metteva anche il fianco e la schiena bruciati, quindi non si ritrovò dall'altra parte senza soffocare un verso di dolore.
Itachi ebbe un pessimo presentimento.
Le s'inginocchiò accanto, spogliandola completamente della maglietta, controllandole i punti; erano ancora integri e le ferite non si erano aperte, ma le bruciature non erano scomparse del tutto.
Ma non era quello il vero motivo per cui voleva esaminarla.
La schiena era ricoperta da strane striature sottocutanee multicolor, come di chi era stato colpito da un fulmine ed era sopravvissuto.
"Cosa c'è?", chiese Shasei, preoccupata.
"La maledizione sta agendo più velocemente del previsto", rispose Itachi, diretto e schietto.
Le restituì la maglietta e l'aiutò a rialzarsi.
I due erano in tunnel buio, illuminato da torce appese alle pareti rocciose; Itachi proseguì sicuro, seguito da Shasei, che lo seguiva senza lasciarlo neanche un secondo.
La galleria si bloccò improvvisamente con una porta di legno a due ante, riccamente decorata con incisioni floreali.
I pomelli erano di cristallo, di un bianco scintillante.
"Aspetta qui", disse Itachi, guardando Shasei.
Il ninja aprì la porta a due ante ed entrò, lasciando da sola la ragazza.
Si ritrovò in una gigantesca grotta circolare col sul soffitto un maestoso   blocco di cristallo grezzo con al suo interno un fuoco vivo, illuminando così la sala. Ai lati della grotta vi erano due immense vasche d'acqua calda per le terme, da cui uscivano vapori biancastri.
"Da quanto tempo, Itachi Uchiha".
Itachi si voltò, guardando dritto davanti a sé; vi era una figura scura, seduta a gambe incrociate su un cuscino porporeo. Il ninja proseguì verso di lei, osservando attentamente i suoi movimenti. Solo quando gli fu vicino poté vederla meglio; era una donna, bellissima ma terrificante.
Era magrissima, striminzita e talmente rinsecchita che si potevano contare le ossa ben evidenti, la pelle era color mattone con sfumature grigiastre; i capelli erano lunghi fino a toccare terra, lisci e bianchissimi; indossava una lunga veste nera con le maniche altrettanto lunghe e in spalla aveva un grosso rotolo bianco. Teneva lo sguardo basso e gli occhi chiusi.
Itachi s'inginocchiò su entrambe le ginocchie di fronte a lei, appoggiando i palmi delle mani sulle gambe, senza proferire una parola.
Quando la donna cominciò ad alzare lo sguardo, Itachi lo abbassò di scatto.
"Non mi devi così tanto rispetto", cominciò la figura.
La voce era calma e pacata, ma allo stesso tempo dura e fredda.
"Devo a te il massimo rispetto, maestra *Kodokuna Jimbutsu".
Itachi sentì la donna sorridere.
"Guardami pure".
Il ninja obbedì, osservando i suoi occhi freddi e glaciali.
Possedeva il Rinnegan.
"Che cosa desideri?".
"Il pugnale di *Kageisho*".
"Ti serve per il *Koda Hutsu*. Non è così?".
Itachi annuì, mentre Kodokuna parve pensarci un attimo.
"Shasei sa in cosa consiste il rito?".
"No. Sa che occorre un pugnale, ma non sa il motivo".
"Glielo dovrai dire prima o poi".
"Glielo dirò quando avremmo finito".
La donna l'accontento'; prese il rotolo sulla spalla e lo srotolò completamente, mostrando il contenuto.
Più di cinquanta lame argentate di tutte le forme e i colori illuminavano il rotolo riflettendo la luce del cristallo sul soffitto della grotta.
Kodokuna ne esaminò qualcuna e ne prese una, sicura. Era un lungo pugnale con l'elsa fatta a volpe con la coda a fare da pomolo; le fauci si aprivano da cui usciva una lama dalla base triangolare, di un bianco abbacinante.
Diede il pugnale a Itachi porgendogli l'arma dall'elsa.
"Shasei sa in che cosa consiste il rito?*".
"Te l'ho già detto prima. Sa che le serve un pugnale, ma non il motivo".
"Non avrai dei problemi ad ucciderla? Dopo tutto l'hai plasmata su immagine di Izumi".
La mente di Itachi si bloccò in quell'istante.
"Se non lo faccio morirà"
Un urlo spezzò la tranquillità di quel luogo; Itachi si voltò, vedendo Shasei piegata su sé stessa, mentre tossiva sangue, con su ogni fianco una profonda ferita sanguinante.
Itachi fece per alzarsi ma si bloccò non appena Shasei cadde in avanti con un tonfo. Dietro vi erano due figure scure; una delle due aveva tra  le mani una katana sporca di sangue e gli occhi neri.
"Perdonaci", disse Shisui, con negli occhi una profonda supplica e una richiesta d'aiuto.
Itachi non fece in tempo a reagire.
Izumi lanciò al centro della sala una carta bomba legata a un kunai.
Esplose in una luce bianca e abbacinante.
Itachi perse i sensi.

*Kodokuna Jimbutsu*: "figura solitaria" in giapponese. Ha dato il suo contributo a Itachi nella creazione di Shasei e per questo le da molto rispetto.
*Kageisho*(elemento inesistente sia nel manga che nell'anime, inventato da me): ninja e mago potentissimo, vissuto durante la Prima Grande Guerra Ninja, inventore del Koda Hutsu.
*Koda Hutsu*(elemento inesistente sia nel manga che nell'anime, inventato da me): rito in cui dovrà sottoporsi Shasei.
*Shasei...rito?*: Kodokuna soffre di una sindrome simile dall'Alzheimer, ma è una forma molto meno aggressiva e tende a far dimagrire innaturalmente il malato e fa imbiancare i capelli.

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