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Grell x Reader - The First And Last Time

NOTA AUTRICE:
Eccoci alla seconda Oneshot!
Questa mi è stata chiesta da Akira-Chan1789, spero che ti piaccia!
E ovviamente spero anche che piaccia a tutti coloro che la leggeranno!
Se vi sarà piaciuta, vi chiedo di mettere una stella e magari lasciare un commento, e chiedermi altre Oneshots!
Ora vi lascio alla storia!

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Titolo: Grell x Reader - The First And Last Time
Due anime unite da morte e amore, elementi in forte contrapposizione l'uno con l'altro. Così distanti, eppure così vicini tra loro, non sarà facile dirsi "ti amo" e "addio" allo stesso tempo, ma purtroppo è questo il vostro destino.
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DAL TESTO:
<<Ti starai chiedendo come io possa sapere che sei destinata a morire oggi, alle 20:02...vero?>>
E tu, per la terza volta, annuisci ammutolita.
<<Ecco...>> lui alza la testa verso il soffitto sorridendo nervosamente. Ha gli occhi lucidi.
<<...lo so perchè... sarò io l'artefice della tua morte.>> comunica quasi solenne, quest'impressione però è annullata dalla voce rotta del rosso.
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Autore: LaSpanata | Pubblicata: 13/06/2016 |
Aggiornata: 13/06/2016 | Rating Arancione
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Capitoli: 1 -
Oneshot | Completa
Tipo di coppia: Het | Note: Missing Moments |
Avvertimenti: Contenuti Forti(?)
Personaggi: Nuovo Personaggio, Grell Sutcliff

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È il 13 maggio. È passato quasi un mese ormai...

Ti trovi a casa tua a riposo, non si sa come sei sopravvissuta al disastro della Campania, sei riuscita ad uscirne solo con una brutta ferita che parte dal fianco destro -appena sotto al seno- e prosegue fino a terminare alla caviglia sinistra.

Per questo motivo sei bloccata a letto, e i tuoi unici passatempi sono leggere e scambiare qualche parola con la servitù o le poche persone che vengono a trovarti.

Ma in questo momento sei sola, e hai appena terminato l'ultimo libro della pila che hai accanto.

<<...che nooooia...>> mormori guardando il soffitto.

Le lancette dell'orologio a pendolo nella stanza si muovono lentamente, facendoti ricordare quanto piano scorre il tempo.

Ma appena quelle segnano le ore 19:45 precise, la porta-finestra accanto al tuo letto si spalanca, ed entra una figura in rosso che brandisce una motosega e un quadernetto anch'esso rosso.

Lentamente si gira verso di te, sistemandosi gli occhiali rossi sul naso.

Sta sorridendo, riesci ad intravedere i suoi denti appuntiti... ma appena vede il tuo volto, essi spariscono nascosti dalle labbra richiuse, e la sua espressione diventa improvvisamente seria e sorpresa.

<<Ma tu eri presente sulla Campania!>> esclama indicandoti.

A sentirlo parlare della nave da crociera, non hai più dubbi.

Già prima, mentre entrava, ti sembrava di averlo visto da qualche parte... ed ora ti ricordi anche dove.

Era quel ragazzo che ti aveva attratta per il colore sgargiante dei vestiti e dei capelli, e che vedi ancora splendere su di lui. Annuisci lentamente.

<<Sì, ero lì... ma voi perché siete in casa mia?>>

Mentre gli parli, il tuo battito cardiaco accelera sensibilmente, non puoi dire che ti dispiaccia vederlo, praticamente te ne sei innamorata dal primo momento che lo hai visto...

Lui ti sorride dolcemente, riesci però ad intravedere una nota di tristezza, o meglio dispiacere e pentimento, nei suoi occhi, mentre si avvicina a te.

<<Mi ricordo bene di te... eri l'unica a non essere spaventata. Tutt'altro, eri molto affascinata dalle Bizarre Dolls, vero?>>

A scoprire che si ricorda di te arrossisci appena, mentre annuisci per la seconda volta. Lui sospira.

<<Cavolo....non vorrei doverlo fare... ma ormai c'è poco tempo...>>

<<Cosa... cosa intendete dire?>> balbetti guardandolo con i tuoi occhi imploranti, vuoi capire a cosa si riferisce quel ragazzo, e vuoi capirlo subito.

Lui si passa una mano tra i capelli, mentre ti guarda con la coda dell'occhio.

<<Sarà il caso che te lo spieghi, eh?>> si gira un secondo per non guardarti e riuscire a concentrare i pensieri, per organizzare al meglio un discorso chiaro, semplice e conciso.

Dopo qualche secondo durante i quali lo hai visto respirare profondamente -anche per calmarsi credi-, lui si rigira verso di te.

Sorride di nuovo, visibilmente triste.

<<...allora?>> chiedi esitante, ma al contempo impaziente di conoscere il motivo di quella visita così particolare.

<<Vedi, mia cara [Y/N]...>> e già qui ti chiedi come faccia lui a conoscere il tuo nome. <<Io sono qua ora per un motivo ben preciso... sono qua perché ormai è arrivata la tua ora>>.

Spalanchi gli occhi. Com'è possibile...? E poi, come puo' sapere questo normale ragazzo che stai per morire...? Cosa diavolo sta cercando di dirti?!

<<P-per favore, spiegatevi, i...i-io...non capisco...>> sei spaventata, se ne accorge anche lui, e forse è per questa ragione che si siede accanto a te ed inizia ad accarezzarti amorevolmente i capelli con la sua mano guantata di nero, quella che non regge la motosega.

<<Ti starai chiedendo come io possa sapere che sei destinata a morire oggi, alle 20:02...vero?>>

E tu, per la terza volta, annuisci ammutolita.

<<Ecco...>> lui alza la testa verso il soffitto sorridendo nervosamente. Ha gli occhi lucidi.

<<...lo so perchè... sarò io l'artefice della tua morte.>> comunica quasi solenne, quest'impressione però è annullata dalla voce rotta del rosso.

Tu a venire a conoscenza di una cosa del genere ti pietrifichi, ecco a cosa serve la motosega!

Inizi a piangere silenziosamente, lui non se ne sarebbe accorto se non avesse visto le lacrime scorrerti lungo le guance.

Lascia andare la motosega e ti appoggia sullo zigomo anche l'altra mano, asciugandoteli delicatamente.

Nel compiere quest'azione si è pericolosamente avvicinato al tuo volto, ed ora siete a meno di un centimetro di distanza.

Potete sentire i vostri respiri fondersi, mentre tu chiudi gli occhi, e alla fine ti lasci andare ad un bacio appassionato desiderato da entrambi per tanto tempo...

Ricambi tutti i baci che lui ti da, stringendo le tue braccia intorno al suo collo, non vuoi lasciarlo andare...

Ma poco dopo una delle sue mani abbandona il tuo viso, per allungarsi e riafferrare il manico della motosega.

Che si aziona.

Sentendo quel rumore sobbalzi appena, sai cosa vuol dire.

Che non potrai più rivedere il ragazzo che ami, non potrai mai più abbracciarlo.

Baciarlo.

Toccarlo.

Se non ora.

Quindi, gli stai stretta più che puoi, ne approfitti finché potete, questo sarà l'ultima cosa che farai, stare vicino al tuo amato.

Vi staccate un attimo, quel tanto che basta per riprendere fiato... ed è fatale.

Appena abbassi lo sguardo, la lama dentellata è già affondata nel mezzo del tuo petto, e il ragazzo in rosso preme per farla affondare ancora di più.

L'arma, muovendosi rapidamente, ti tritura la carne e le ossa, man mano che prosegue in quel suo viaggio verso il tuo cuore, il rifugio dei tuoi ricordi più profondi e dei tuoi sentimenti più veri.

Gli stessi sentimenti che provi per il tuo assassino, per colui che sta per distruggerlo, il tuo cuore.

Si avvicina con le labbra al tuo orecchio, e mentre vi sporcate del sangue che scorre fuori a fiumi dalla tua ferita, sussurra tra le lacrime:

<<Io sono Grell Sutcliff... sono uno Shinigami... e sono qui per mietere la tua anima>>.

Tu non riesci a muoverti, tantomeno ad urlare.

Aspetti l'inevitabile piangendo per il dolore, sia per lo squarcio nel petto, che per il fatto che proprio il tuo amato ti stia facendo questo.

Dopo mezzo minuto di disperazione da parte di entrambi, le tue mani, che fino ad ora erano rimaste a stringere il tessuto della camicia sul petto di Grell, ricadono senza forze e senza vita sul materasso, mentre i tuoi occhi si spengono, e come ultima cosa mormori con un filo di voce un flebile "ti amo" che il Dio della Morte percepisce distintamente.

Posa un ultimo, leggero bacio sulle tue labbra fredde prima di estrarre la motosega dal tuo giovane corpo rigido ed alzarsi.

<<[Y/N]... ti amo anch'io>>

Detto questo, si asciuga le lacrime, getta un ultimo sguardo nella tua direzione ed esce dalla stanza così come c'era entrato, sapendo che mai più soffrirà così tanto per aver ucciso e visto morire una persona a lui cara.

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