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Occhiate omicida...

Il giorno seguente, vincemmo un'altra partita contro un piccolo liceo. Credevo che sarebbe stato più complicato, ma evidentemente, io e Riki eravamo riusciti a migliorarlo notevolmente. Nelle settimane che seguirono presi gli antidolorifici e cominciai a fare degli esercizi speciali per avere la possibilità di tornare a giocare il prima possibile. Dopo tre settimane, il medico mi disse che potevo riprendere gli allenamenti, anche se dovevo ancora fare attenzione a come mettevo il piede, per assicurarmi che guarisse completamente e in maniera sana. Ogni tanto mi allenavo per un paio di minuti con il resto della squadra, illustrando loro le mie tattiche preferite che adoravo usare durante le partite per incasinare le menti degli avversari, le mie vecchie compagne di squadra amavano chiamarmi L'imbrogliona, per via del mio imprevedibile modo di fare, che le sorprendeva sempre. Dopo altre due settimane, seguenti a delle grandi vittorie, arrivò una delle partite che aspettavo con più ansia in assoluto, la prima partita contro uno dei componenti della Generazione dei Miracoli. Dopo le medie, sapevo che erano tutti migliorati tantissimo, erano tutti sempre in continua e costante evoluzione verso la vittoria, si sapeva, e quando vidi Midorima varcare la soglia del campo dopo tanto tempo, per poco non mi misi ad urlare, per il semplice fatto, che non potevo giocare contro di loro. La partita cominciò normalmente, come una qualsiasi altra, Midormia sembrava non impegnarsi troppo, stava solo cercando di capire con chi aveva a che fare, poi però, ad un cenno dell'allenatore, prese a fare sul serio. I suoi canestri a lungo raggio stupirono tutti in campo. - Non fatevi distrarre, vi ho già detto che quella era la tecnica che avrebbe utilizzato, concentratevi!- esclamai da bordo campo, riportandoli tutti alla realtà. Loro annuirono, rendendomi soddisfatta, mentre Midorima mi guardava, come a chiedersi chi fossi. Lo salutai con un gesto della mano, distraendolo mentre Kuroko gli prendeva il pallone dalle mani. Ridacchiai e mi andai a sedere, aspettando con ansia la fine del primo quarto. 

I ragazzi arrivano stanchi e con il fiatone, mentre osservavano gli avversari, piuttosto divertiti dalla situazione. - Cosa vi avevo detto? dovevamo allenarci di più sulla velocità e sulla resistenza, ma voi no, ci siamo allenati abbastanza coach! ai prossimi allenamenti vi faccio pentire delle vostre decisioni- borbottai, porgendo loro le borracce. - Francamente, ce ne stiamo già pentendo- mi si illuminarono gli occhi alle parole di Hyuga. - Perfetto, era proprio quello che volevo sentire. Allora, l'unico modo per fermare i tiri a tre di Midorima è prendere la palla. Kagami, ti affido il compito di stoppare la palla quando Midorima sta tirando, se riesce ad avere l'opportunità di tirare. I ragazzi della difesa dovranno stare attenti e fare in modo che Midorima non riceva palla, Kuroko, mi aspetterò molto da te, almeno finché riuscirai a stare in campo. Tutti gli altri, cogliete ogni possibilità al volo, in una partita del genere, dobbiamo essere disperati, e dobbiamo comportarci di conseguenza - spiegai, per poi uscire dalla palestra, lasciando che fosse Riko ad occuparsi della leadership, mentre io cercavo di reprimere tutte le emozioni che stavo provando. - Ma perché? non ci credo che non posso ancora giocare, si certo, non sono come prima dell'infortunio, ma ho talmente rabbia e dolore repressi che potrei uccidere! Sono troppo agitata, non va affatto bene- mormorai, camminando avanti e indietro. Un giocatore della Shutoku apparve davanti a me, con un brutto sorriso sul volto. Lo guardai di traverso - sai, non potresti mai battere Midorima o la Generazione dei Miracoli, sei una ragazza e per di più sei infortunata a quanto sembra, non saresti nemmeno capace di tenere un pallone in mano con quelle piccole mani che ti ritrovi- disse, andandosene mentre rideva fra se e se. - Ridi finché puoi, ci penserò io a rimetterti a tuo posto, un po' di sano dolore ti farà solo che bene. Mi raccomando, controlla le finestre prima di andare a dormire, potrebbe essere l'ultima volta che vedrai il mondo- gli dissi, sorridendo in maniera alquanto inquietante e spaventandolo un po'. 

Poco dopo ritornai dentro e vidi una cosa che mi fece esplodere il cuore. Izuki era seduto in panchina, dei medici stavano controllando se stesse bene. Mi precipitai al suo fianco, reggendogli la mano. - Riko, che cosa è successo?- esclamai, fissandola. Lei all'iniziò esito, non volendo scatenare la mia furia, poi però capì che se non me lo avesse detto, avrei semplicemente minacciato di morte qualcun altro per farmelo raccontare e si decise a rispondermi. - Izuki ha cercato di fermare un canestro, uno dei giocatori della Shutoku ha provato a bloccarlo, Izuki è caduto all'indietro, e si è slogato la caviglia, spero si sia slogato la caviglia- voltai lo sguardo verso i medici che annuirono, confermando la slogatura; tirai un sospiro di sollievo e diedi un bacio sulla fronte al mio ragazzo; poi gli sorrisi e mi avvicinai all'arbitro. - Scusi, ma adesso posso sfruttare il permesso che mi hanno dato?- gli chiesi, mostrandogli un foglio di carta, firmato dalle persone che avevano organizzato il torneo. Lui annuì e comunicò il cambio per il Seirin. Riko mi appoggiò una mano sulla spalla, senza nemmeno provare a fermarmi. - Li distruggerò tutti, lo farò senza pietà, non importa quanto farà male, ti assicuro che non usciranno vivi da questa battaglia sorellona. Dissi, togliendomi la lunga felpa che mi arrivava fino alle ginocchia e rivelando la divisa del Seirin. Entrai in campo, posizionandomi al posto di Izuki. - Sei sicura di voler stare lì? - mi chiese Kiyoshi, riferendosi al ruolo di playmaker. Lo guardai e scossi la testa - non posso farvi cambiare formazione...- loro non mi risposero, ma si adattarono semplicemente alla situazione. Mi misi con Kagami in attacco, mentre gli altri pensavano alla difesa. Li guardai grata, poi rivolsi il mio sguardo agli avversari, regalando loro delle occhiate omicida in piena regola. - Una ragazza? e da quando questa cosa è possibile?- chiese Midorima. Lo osservai e sorrisi - da quando sono ritornata-



Ciaoooooo, scusate se non scrivo da un po', tra oggi e domani dovrei riuscire a pubblicare anche un altro capitolo

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