Contro la Shutoku..
- Mi raccomando, non ti lamentare quando perderai- sussurrò Midorima, preparandosi a continuare la partita. Sorrisi, per poi tornare a concentrarmi. L'arbitro alzò la palla e Kagami subito la afferrò. Prima che potessero ritirarsi tutti quanti in difesa scattai verso il canestro, sorprendendoli. Mi ritrovai davanti solo un avversario. Kagami mi passò la palla, feci per tirare, ma lui si alzò con me, quindi feci una finta verso Kagami e poi tirai al canestro, centrandolo di netto. Battei il cinque a Kagami, che rimase deluso dal fatto che non aveva potuto fare canestro, e poi pensai alla successiva mossa. La squadra avversaria prese il pallone, fecero per passare a Midorima, ma presi a marcarlo stretto, controllandone ogni singola mossa. Poi però Midorima saltò per afferrare il pallone e mi ritrovai costretta a correre verso il canestro avversario mentre Kagami, come previsto dal piano, fermava la palla, per poi passarla a me e fare così punto con una schiacciata. Quando ritornai al mio posto mi accorsi di quello che avevo fatto; continuavo a giocare tranquillamente, senza pensare al dolore o a quello che mi sarebbe potuto succedere, solamente per vedere i loro volti di disperazione e così vendicarmi dell'infortunio di Izuki. - Tsk, se credete che basti questo per vincere vi sbagliate di grosso, non potremmo mai permettere ad una ragazza di sconfiggerci, mai- disse uno dei giocatori. Mi bloccai di colpo e feci dietro front, avvicinandomi al giocatore che aveva parlato. - Tu credi? Smettila di considerarmi una ragazza, considerami un tuo avversario, così potresti perfino perdere di uno o due punti- gli dissi, guardandolo con disprezzo. Mi schioccai le dita, preparandomi per attuare la mia tattica speciale, quella di confondere gli avversari. - Noi non ci arrenderemo- disse Midorima, sistemandosi velocemente gli occhiali che scendevano sul naso. Ridacchiai, afferrando al volo il nuovo lancio da parte dell'arbitro. Corsi più veloce che mai, mi diressi al canestro senza dare a nessuno la possibilità di muoversi, feci un altro canestro, e andai avanti finché il divario non diminuì abbastanza. Poi cambiammo schema: mi posizionai in difesa, lasciando che Kagami e Kuroko facessero ciò in cui riuscivano meglio, cioè giocare insieme. Kuroko afferrò la palla, prendendola da uno dei componenti della Shutoku per poi passarla a Kagami. Gli avversari però si ripresero, e presero possesso della palla, avvicinandosi pericolosamente al nostro canestro, Midorima fece per tirare, ma gli saltai davanti, dandogli l'impressione di potergli stoppare la palla, allora lui si ritrovò costretto a passare, ma prima che il secondo giocatore potesse andare al canestro, gli rubai la palla con un gesto veloce, senza perdere tempo la lanciai a Kuroko e a Kagami. La partita sembrava rimanere sostenuta, alla pari, come se entrambe le squadre fossero forti, ma lo sapevano tutti che Midorima, non aveva ancora mostrato tutte le sue carte, anche se talvolta, non lo avevo fatto nemmeno io. L'arbitro fischiò la fine del secondo quarto e io mi sedetti felicemente sulla panchina, bevendo dalla mia borraccia. -Non ci avevi detto che potevi giocare!- esclamò Koganei, passandomi un asciugamano. - Lo so, scusate, è che credevo che non mi sarebbe mai realmente servito! comunque adesso non è importante, dobbiamo batterli, voglio dimostrare loro, che anche una ragazza infortunata può giocare a basket, che anche una ragazza può battere un membro della Generazione dei Miracoli!- esclamai, appoggiando un braccio attorno alle spalle di Izuki. - Senti coach, non ci hai mai detto dei numeri del corpo di Nellie, che cosa ne pensi al riguardo?- chiese improvvisamente il mio fidanzato, sorprendendo anche la mia sorellona. - Beh, sono un po' come quelli di Kuroko, sembrano abbastanza normali, come quelli di una persona che va sempre a correre, lo stesso quando gioca a basket per divertirsi, ma poi, quando qualcuno la sfida oppure uno dei suoi compagni si infortuna, come successo oggi, i suoi numeri cambiano drasticamente, il suo fisico si spinge oltre di quello che ci si potrebbe aspettare da una ragazza, l'unico difetto è che quando la partita è completamente finita, le ci vuole del tempo per riprendersi. In pratica è l'adrenalina che le permette di giocare così, oppure la rabbia in altri casi- spiegò lei, con due dita sotto al mento. Annuii e diedi un bacio sulla guancia di Izuki, prima di ritornare a bordo campo. - Ragazzi, adesso sono certa che Midorima si presenterà in tutta la sua forza e vi assicuro che lo farò anche io, ovviamente nei limiti dell'infortunio, mi raccomando, assecondatemi in partita, vi prometto che andrà tutto bene- mormorai, per farmi sentire solo dalla mia squadra. Loro si guardarono per un momento, un po' scettici, ma poi decisero di fidarsi, lasciandomi il compito di playmaker a governare la situazione.
- Cosa cerchi di fare? passi dall'attacco alla difesa, al ruolo di playmaker?!- mi chiese uno della Shutoku, confuso dalle mie mosse. Gli sorrisi enigmatica, ignorandolo. L'arbitro lanciò la palla in aria, la Shutoku la prese per prima, per passarla subito a Midorima, che indietreggiò, lasciando che i suoi compagni di squadra marcassero noi del Seirin, mentre si preparava a fare un tiro a tutto campo. Guardai Kiyoshi e gli feci una domanda muta, lui annuì, e al mio segnale, proprio quando la palla cominciava a scendere per entrare nel canestro, lui saltò, afferrandola al volo e passandomela di conseguenza. Li lasciai tutti di stucco, ma non ci feci caso, non potevo permettermi di distrarmi. Passai tra le difese nemiche, seguita da Kagami e Kuroko. Kagami venne subito marcato, lo stesso Kuroko, ma continuai a correre finché non venni stoppata anche io. Contai mentalmente alla rovescia: "3...2...1" per poi provare a smarcarmi e passare di nascosto la palla a Kuroko, che di conseguenza la passò a Hyuga grazie ad uno dei suoi mitici passaggi veloci; Hyuga fece canestro. Esultai mentalmente, riprendendo poi a giocare. Midorima continuava a guardarmi come a chiedersi perché fossi lì, e come mai stessi riuscendo a batterli, e io mi chiedevo la stessa cosa, anche se con una nota di felicità che lui non aveva. Alla fine la partita la vincemmo noi del Seirin, ne uscimmo tutti doloranti e malmessi, ma almeno avevamo vinto. Midorima mi strinse la mano - sei davvero forte e poi, avevi ragione, non dovevo considerarti solo come una ragazza, ma come giocatrice, solo così avrei potuto batterti- mi disse, sena guardarmi negli occhi. - Se non fosse per l'infortunio di Izuki, non sarei riuscita a batterti, perché io ammiro moltissimo te e tutta la Generazione dei Miracoli, e poi, credo che se non fosse stato per il mio infortunio, non sarei stata così concentrata, avrei solo pensato a divertirmi, adesso invece, pensavo solo a schiacciarvi- sussurrai, allontanandomi e lasciandolo senza parole, a chiedersi come aveva potuto perdere contro una ragazza infortunata. Dopodiché ci cambiammo e andammo tutti nelle nostre case, a riposarci prima di un'altra stancante giornata scolastica.
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