CAPITOLO VII.
- Anche la Live di oggi è finita: domani come sapete è il giorno dell'arrivo del nuovo videogioco, e qualcuno di voi potrebbe anche avere la fortuna di vincerlo, se partecipate, per cui non ve la perdete- mentre concludo di parlare, sposto lo sguardo sulla sezione dei commenti.
Ne vedo parecchi emozionati, qualcuno mi fa anche i complimenti per la live ma... Il suo nome non c'è.
Ho tenuto d'occhio se fosse entrato, ma non mi è sembrato di vederlo. È vero che ho dentro centinaia di persone, però... Penso proprio che lui non ci sia.
Spengo la live e mi alzo, stiracchiandomi leggermente e voltandomi: la mia camera... Ormai ho ripreso a vivere qui da più di un mese, eppure ancora mi sembra tutto così strano...
Ho sempre amato stare nella mia casa, è la tana che mi sono costruito io in fondo, e la mia camera la rappresenta perfettamente: ha tutto ciò che mi serve per giocare e per il mio lavoro, nessuno mi può disturbare, ho anche delle scorte di cibo e una porta che mi conduce al bagno.
Cosa potrei volere di più?
Eppure, continua a venirmi in mente una camera leggermente più grande e illuminata di questa, con dall'altra parte della porta un ampio soggiorno in cui ogni tanto mi sono trovato a guardare la televisione in compagnia.
Con una cucina dove c'è sempre ottimo cibo pronto, e delle scale che ho salito solo per poter chiamare una persona che mi ha sempre rivolto sorrisi gentili, che mi ha accolto in un momento di difficoltà e mi ha aiutato a fare qualcosa che da solo mi sarebbe stato impossibile.
Non ho mai sofferto la solitudine, eppure adesso che sono qui senza di lui mi sembra quasi che sia tutto... Vuoto.
Sento qualcosa strusciarsi contro le mie gambe e abbasso lo sguardo, facendo un piccolo sorriso; mi chino e accarezzo Meringa, che fa un paio di fusa, felice.
In questo tempo che ho trascorso con lei a casa, ho capito che è una gatta a cui piace molto stare in compagnia: esce solo per fare i suoi bisogni, il che mi permette anche di risparmiare sulla sabbietta, e rimane tranquilla la maggior parte del giorno... Per poi impazzire totalmente per circa due ore e correre in giro come una matta, in quelle ore se non gioco con lei mi distrugge casa.
I giorni in cui vado a fare la spesa, per non lasciarla da sola Bokuto e Akashi si sono offerti di venire a farle compagnia.
O meglio, Akashi viene con me a fare la spesa e io spero con tutto me stesso che Bokuto non aiuti Meringa a distruggermi la casa. Fortuna che non ho nulla di valore... E che li tengo fuori dalla mia camera se non ci sono io a controllarli, perché se mi toccano il computer uccido entrambi.
- Adesso ti dò da mangiare- prendo Meringa in braccio ed esco dalla stanza, dirigendomi verso la cucina.
La lascio vicino alla sua ciotola e vado a prendere le crocchette, cercando di non mettergliene troppe, visto che se le lascia lí poi fa la schizzinosa e non le mangia più.
Mentre lei mangia, le cambio anche l'acqua nella ciotola mentre penso a cosa devo fare oggi: ho una recensione da inviare ai produttori di un nuovo videogioco, e dovrei anche accordarmi per andare da loro in sede per alcuni consigli e rinnovare il mio contratto...
Devo chiedere a Shoyo se può passare una giornata con Mery quando non ha gli allenamenti, o magari ad Akashi un giorno in cui Bokuto è ad allenarsi e lui è a casa.
So che non avrebbe problemi a rimanere a casa da sola, ma è una gattina molto affettuosa e non voglio farle mancare la compagnia più del tempo necessario, soprattutto visto che è ancora così piccola.
Sento il mio telefono suonare e lascio giù la ciotola, per poi tirare fuori il cellulare dalla tasca per rispondere.
- Hey Kenma! Come va?!- esclama Shoyo, con la sua solita gioia.
- Tutto bene, ti ringrazio- rispondo - ho notato che eri nella mia ultima Live-.
- Quando non sono agli allenamenti cerco di non perdermele mai, lo sai! È andata alla grande come sempre!- esclama.
- Ti ringrazio- mormoro. Lui per un attimo non risponde.
- Neanche oggi si è fatto vivo, vero?- mormora. Serro leggermente le labbra.
- Non mi aspettavo che lo facesse- sussurro; che motivo avrebbe di farlo, in fondo?
- Però è strano... Da quanto non lo senti?-. Lancio un'occhiata al calendario.
- Quasi un mese- mormoro.
All'inizio, quando me ne sono andato da casa di Kuroo, lui non solo mi ha aiutato a traslocare, ma mi ha anche detto di tenerlo informato sui progressi di Meringa.
I primi giorni gli mandavo le sue foto e lui pareva rispondere più che volentieri, passavamo anche ore a chattare quando non era al lavoro.
Ho pensato che avrei potuto usare la scusa di fargli vedere Mery per invitarlo qui, o magari di proporgli di uscire un paio di volte.
Sì. Volevo uscire di casa. Con un'altra persona.
Con lui mi andrebbe bene, penso lo farei anche volentieri... Persino lui mi aveva detto che, una volta riassestati i nostri orari, ci saremmo dovuti organizzare per quella partita.
Poi, ha iniziato a rispondere sempre di meno. Non ne capivo il motivo, mi sembrava strano ma non volevo essere troppo invadente, e non ho chiesto.
Alla fine mi ha scritto dicendomi che si scusava di essere così poco presente ma che il lavoro lo stava tenendo parecchio occupato; per non dargli fastidio ho iniziato a scrivergli sempre di meno, e alla fine... Non lo sento praticamente da quasi un mese.
All'inizio ho pensato ci fosse qualcosa che non andasse, ma avrei saputo da Bokuto e Akashi se gli fosse accaduto qualcosa.
Anche loro mi hanno detto che è parecchio preso dal lavoro, Bokuto si è lamentato che pure lui lo sta vedendo di meno in questo periodo. Akashi ha cercato di dirmi che è una cosa normale, in fondo anche se Yaku è suo amico comunque Kuroo deve recuperare un po' del tempo che ha perso, e di sicuro non è sparito perché non ci tiene a parlare con me.
Però... Non ho ideale di quale sia la verità.
Può anche darsi che, non vedendomi più, abbia capito che la sua era una simpatia passeggera e che può vivere tranquillamente senza di me; o magari, è semplicemente stato molto gentile visto che sono amico di Bokuto e poi si è staccato lentamente.
Oppure, una di quelle clienti che gli davano tanto fastidio è riuscita a fare breccia nel suo cuore...
Senza volerlo, ho passato notti a rigirarmi nel letto e pensare a ogni soluzione, dalla migliore alla peggiore. Bè, in realtà sono tutte orribili, visto che il dato di fatto è sempre quello: ormai, sono fuori dalla sua vita.
Non posso neanche usare Meringa come scusa: non voglio portarla lì se non sta male, anche perché Kuroo le ha già fatto la vaccinazione e per sterilizzarla devo aspettare che abbia il primo calore.
E poi, sarebbe troppo palese se mi presentassi all'improvviso; inoltre al suo posto potrei trovare Yaku e non voglio disturbarlo... E non voglio decisamente diventare come una di quelle ragazze fastidiose di cui mi ha parlato.
- Non demordere Kenma: io faccio ancora il tifo per voi!- esclama Shoyo, facendomi sussultare appena: non ricordavo di essere ancora al telefono...
- Grazie- mormoro, mentre sento suonare il campanello - devo andare, sono arrivati Bokuto e Akashi-.
- Va bene! Ci sentiamo presto!- esclama lui.
- A presto- mormoro, chiudendo la chiamata e dirigendomi verso la porta per aprire.
- Eccoci qui! Dov'è la mia nipotina?!- esclama Bokuto con un sorriso.
- In cucina a finire di mangiare. Ricordi le regole, vero?-. Lui si porta una mano alla fronte, a mo' di militare.
- Farla giocare in punti in cui non rompe niente, darle da mangiare solo il suo cibo e solo se ha fame, se inizia a miagolare verso la porta devo distrarla perché vuol dire che le manchi, e non dobbiamo assolutamente entrare in camera tua!- esclama lui.
- Esattamente- confermo, indossando le scarpe.
Vedo Meringa trotterellare verso la porta e le faccio una carezza.
- Rimani qui con zio Bokuto, io torno tra poco- affermo, prima di uscire di casa.
Poco di fronte a me c'è la macchina di Akashi, con il ragazzo già alla guida; apro la portiera e mi siedo nel posto del passeggero.
- Ciao- saluto, chiudendo la portiera e allacciando la cintura.
- Ciao- Akashi mi lancia un'occhiata, e deve capire da subito che non ho nessuna novità emozionante di cui parlare, perché decide di rimanere in silenzio e iniziare a guidare.
Il supermercato non è molto lontano da casa mia, arriviamo in cinque minuti, ma visto che già devono venire da me ne approfitto per non dovermi portare le borse della spesa a mano.
W la mia pochissima voglia di fare sport...
Entriamo nel supermercato e vado a prendere un carrello, dirigendomi subito verso le cose di cui ho bisogno: ho sempre mangiato cibi precotti principalmente, oltre ai miei cari stuzzichini che divoro mentre gioco o faccio le dirette, per cui so a memoria cosa prendere; tanto che finisco prima di Akashi, che ne sta approfittando per prendere un paio di cose che Bokuto ha finito dopo la loro ultima spesa.
Mentre mi dirigo verso la cassa, passo di fronte a uno scaffale che ha cibo decisamente più sano. Mi fermo un attimo: adesso che so preparare altro oltre a riscaldare cibi già cotti, dovrei approfittarne?
Mi mordo appena il labbro inferiore e allungo la mano; decido di prendere un po' di riso e di passare anche nel reparto verdure, prima di dirigermi velocemente alla cassa, sperando di non cambiare idea all'ultimo.
Akashi mi raggiunge appena mi metto in fila; lancia un'occhiata al mio carrello, e nuovamente gli sono più che grato per non stare dicendo nulla.
Poco dopo paghiamo entrambi, usciamo e ci dirigiamo verso la sua auto.
- Come sta andando il tuo nuovo libro?- gli chiedo mentre ripartiamo; ultimamente non gli chiedo abbastanza sulla sua vita, sono sempre disperato sulla mia... Un po' mi sento in colpa, ma per fortuna lui non me lo fa pesare per nulla.
- Bene, sono riuscito a concludere la bozza- risponde.
- Sai già quando lo pubblicherai?- gli chiedo, mentre guardo fuori dal finestrino; tra poco passeremo di fianco al parco in cui ho trovato Meringa... Dove è iniziato tutto...
- Domani porto la bozza dall'editore e poi vedremo-. Annuisco, leggermente distratto, osservando il parco di fianco a me... Fin quando non mi sembra di vedere qualcosa.
- Fermati un attimo- mormoro, e Akashi accosta, fermando la macchina di fianco al parco.
- Tutto bene?- mi chiede. Non rispondono e scendo velocemente, dirigendomi verso la siepe; mi sembra di notare, sotto essa...
Eccola qui, una macchiolina arancione che spunta leggermente, ossevandomi con aria curiosa e leggermente spaventata.
- Ciao... Sei qui da solo?- allungo appena la mano, ma il gattino si ritrae, spaventato.
Lo osservo un attimo: cosa dovrei fare? Sembra più grande di Mery quando l'ho trovata, ma è comunque piccolino...
- In giro non mi sembra di vedere altri gatti. Tieni- Akashi mi passa le crocchette che ho preso per Meringa - se è già stato svezzato dovrebbe poterle mangiare, no?-.
- Sono quelle per gattini piccoli, quindi si- mormoro, aprendo la confezione e mettendomi qualche crocchetta sulla mano.
Gli avvicino delicatamente la mano e lui inizia ad annusare l'aria. Dopo un attimo, si avvicina a me.
Cerco di rimanere più tranquillo e immobile possibile mentre il gattino prende velocemente una crocchetta dalla mia mano, per poi ritrarsi appena.
La mangia, continuando a fissarmi, e a quanto pare gli piace perché si avvicina di nuovo e inizia a mangiare.
Faccio un piccolo sorriso: fa il solletico...
- Pensi sia stato abbandonato?- mi chiede Akashi.
- Forse, visto che è così grande la mamma potrebbe averlo lasciato a occuparsi di sé, o magari non lo volevano in casa...- mormoro.
Non mi sembra molto curato, probabilmente non è un gatto di casa... In quel caso, sarebbe normale che la mamma lo avesse lasciato ora che è grande...
- Potrebbe essere malato o avere bisogno di cure; vuoi assicurarti che stia bene?-. Mi volto verso Akashi. Lui mi fissa negli occhi, e capisco in un attimo ciò che vuole dire.
Torno a guardare il gattino.
- A Mery farebbe piacere un compagno di giochi... Però prima dovrei assicurarmi che stia bene, no?- mormoro.
- Decisamente- Akashi mi mette una mano sulla spalla - vai pure, torno io a casa ad avvisare Meringa-.
- Grazie- sussurro, mentre mi sfilo la felpa. La uso per avvolgere il piccolo, che dopo aver mangiato sembra meno diffidente, e mi alzo.
Inizio a camminare; potrei farmi accompagnare da Akashi, ma non è così lontano e... Voglio andarci io.
Il gattino si dimena leggermente, ma cerco di tenerlo tranquillo mentre continuo a camminare, il cuore che batte all'impazzata.
Ormai è sera tardi, ma non è detto che ci sia lui lì... E in ogni caso, non è detto che voglia vedermi; però... Io voglio rivederlo.
Voglio vedere di nuovo il suo sorriso gentile, il suo volto luminoso, sentire la sua risata, ascoltare i suoi racconti, imparare grazie a lui come prendermi cura dei gattini... E soprattutto sentirmi speciale, sentirmi ascoltato, capito. Non abbandonato, ma come se lui volesse davvero stare al mio fianco.
Senza accorgermene, ho iniziato a camminare più velocemente.
Voglio vederlo: voglio rivedere Kuroo, anche solo per un'ultima volta, anche solo per sentirmi dire che era tutto frutto della mia fantasia e non accadrà mai niente.
Anche solo per essere sicuro che è tutto finito, ma io... Voglio rivederlo.
Cercando di fare attenzione al gattino, inizio a camminare ancora più velocemente: ormai è vicino, ricordo la strada; anche se quella notte pioveva ed ero molto più affaticato e spaventato, riesco a riconoscere il percorso, e al contrario di quella volta la mia voglia di arrivare deriva da ben altre ragioni.
Voglio assicurarmi che questo gattino stia bene ma... Voglio anche stare bene io. E voglio stare bene con lui.
Mi fermo davanti alla porta dell'ambulatorio e faccio un respiro profondo, prima di suonare.
Per un attimo c'è silenzio; poi dall'altra parte della porta vedo comparire una figura. Dopo un attimo, la porta si apre.
- Salve: scusi il disturbo ma... Ho trovato un gattino abbandonato- fisso il ragazzo negli occhi - l'ho portato qui per assicurarmi che stia bene-.
Lui per un attimo non risponde, poi fa un sorriso.
- Hai fatto più che bene- si sposta leggermente per farmi passare - entra pure: mi occuperò di questo gattino immediatamente-.
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