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CAPITOLO XXV.

Premo le mie labbra contro le sue, beandomi di questo contatto che ho desiderato fin troppo.

- Tetsu, gli altri ci stanno aspettando- mugugna lui.

- Allora mi sa che aspetteranno un po'- affermo, iniziando a sbottonargli la camicia senza smettere di baciarlo.

- Non possiamo farlo qui...- sussurra.

- Allora non avresti dovuto iniziare a strusciarti su di me in quel modo- ribatto.

Per l'addio al celibato di Suga, siamo andati al karaoke; la cena era un po' in ritardo, così abbiamo iniziato dai drink.

E, come ho già detto più volte, Kenma non regge molto bene l'alcool, anzi.

Così, mentre Suga cantava a squarciagola insieme a Yaku, Hinata limonava con Kageyama sui divanetti, Asahi cercava di tenere a freno Nishinoya, Tsukki e Yamaguchi pomiciavano contro il muro e Tanaka ed Ennoshita erano spariti in bagno, Kenma ha avuto l'idea di iniziare a strusciarsi leggermente su di me, cosa che non gli è uscita difficile dato che mi era seduto sulle gambe.

Non ci è voluto molto per convincermi ad abbandonare la conversione con Bokuto, Yamamoto e Lev per trascinare il mio ragazzo nel bagno adiacente alla stanza non appena Tanaka ed Ennoshita lo hanno liberato.

- Non posso farci nulla se sei troppo sexy- mi sussurra all'orecchio, facendomi venire i brividi.

Kenma in questo stato è molto più malleabile che in altri momenti, ma in compenso non si fa problemi a parlare. Ed è una cosa che sto apprezzando parecchio.

- Vuoi che ti dimostri quanto posso essere eccitante?- gli chiedo, sfiorandogli le labbra mentre appoggio la mano sul suo fianco e con il pollice percorro una linea invisibile che arriva fino ai suoi pantaloni, nel mezzo dei quali si nota già un leggero rigonfiamento.

Gli mordo leggermente il lobo, facendogli gemere un adorabile "si".

- L'ultima volta che avevo bevuto non hai voluto farlo, quindi questo è il tuo ultimo momento per rifiutare- sussurro, mentre gli lascio una scia di baci lungo il collo.

- Ora lo siamo entrambi- mormora.

- Quindi mi dai il permesso di continuare?- gli chiedo; lui annuisce.

Torno a baciarlo con passione, avvicinando di più il mio corpo al suo e facendolo finire premuto completamente contro il muro.

Per fortuna questo bagno è enorme, e c'è anche una parete con attaccato una specie di materasso che la rende leggermente più morbida... Sembra sia fatta apposta.

E dato che il luogo l'ha scelto Tanaka, non mi stupisco che sia così.

Sento le sue mani spostarsi sui miei capelli, tirando leggermente qualche ciocca, come per farmi capire che sta apprezzando la danza che stanno compiendo le nostre lingue, ma ne vuole di più.

Ed io sono pronto a darglielo.

Inizio a muovere una mano sotto la sua camicia, mentre l'altra la porto sulla cerniera dei suoi pantaloni, iniziando ad abbassarla.

Sento le sue mani spostarsi sul cavallo dei miei pantaloni, provocandomi un piccolo brivido, prima di iniziare a fare lo stesso.

Mi ritrovo in fretta con i pantaloni ed i boxer abbassati; Kenma inizia a muovere la mano sulla mia erezione in un modo per niente delicato che mi sta facendo impazzire.

Stringo leggermente più forte la mano sul suo fianco per scaricare un pochino il piacere, ma il fatto che lui mi stia iniziando a sbottonare la camicia con la mano libera non mi aiuta per niente.

- Micetto, così mi farai impazzire; dopo è peggio per te- sussurro contro le sue labbra.

- Sta zitto e lasciami fare- ribatte lui, staccandosi leggermente.

Inizia a lasciarmi dolci baci sul petto; probabilmente sta imitando quello che faccio io di solito, dato che si ferma in alcuni punti per darmi qualche piccolo morso e lasciarmi un succhiotto sul fianco.

Non so se sono io ad averli insegnato bene o lui ad essere bravo di natura, ma dio se mi sta facendo eccitare.

Sento la sua bocca fermarsi poco sopra la mia zona più sensibile, lasciando dei piccoli baci lì, prima di sfiorare con le labbra la mia cappella.

- Micetto- gemo; lui lo deve aver preso come un invito a continuare perché prende in bocca il mio membro.

Appoggio entrambe le mani al muro, chiudendo gli occhi e cercando di fare dei respiri profondi.

Non ci vuole molto perché il mio cervello non mi permetta più di pensare a dei modi per provare a resistere; sento il mio respiro sempre più ansimante, ed il mio corpo non avverte altro che la sua bocca attorno alla mia erezione e le sue mani che mi sfiorando delicatamente le cosce, le gambe ed il fondoschiena.

Emetto un leggero gemito quando lui aumenta l'intensità dei suoi movimenti ed abbasso una mano, accarezzandogli i capelli.

È vero che di là stanno cantando, ma voglio comunque evitare di emettere versi decisamente equivoci proprio durante la pausa tra una canzone e l'altra.

- Micetto!- gemo nuovamente, stringendogli appena i capelli.

Lui si stacca lentamente ed alza lo sguardo.

- Non ti sta piacendo?- mormora.

Lo sollevo praticamente di peso, facendolo appoggiare contro il muro ed appoggiandomi a lui, tenendolo attaccato alla parete nonostante i suoi piedi siano staccati da terra.

- È una delle cose più eccitanti che tu abbia mai fatto- riesco a dire, prima mi premere le mie labbra con le sue tornando all'appassionato bacio iniziale.

Lui aggancia le mie braccia dietro al collo e mi stringe le gambe attorno alla vita, ma non prima di essersi liberato dai pantaloni, agevolato dal fatto che glieli avevo già slacciati prima.

Gli passo una mano dietro la schiena, iniziando ad accarezzarla, mentre con l'altra stuzzico leggermente la sua erezione.

Lui stringe più forte il braccio con cui mi tiene il collo, mentre con l'altra mano inizia a graffiarmi la schiena; intanto la stanza sta iniziando ad essere invasa dai suoi gemiti.

- Dobbiamo muoverci- mi sussurra, tra un verso e l'altro.

- Agli ordini- gli sfioro il labbro inferiore con il pollice; lui apre la bocca e inizia a succhiarmi due dita.

Ogni volta mi dico che dovrei comprare del lubrificante, per le situazioni in cui abbiamo poco tempo, ma vedergli fare così è fin troppo eccitante.

Soprattutto dato che mi fissa sempre negli occhi quando lo fa, come a volermi sfidare; ed io, da vero gentiluomo, non mi tiro mai indietro.

Infatti, una volta che ha finito la sua opera, tenendolo ben saldo tra me e il muro faccio scivolare un dito dentro di lui.

Premo la mia bocca contro la sua per soffocare un urletto di dolore, che si trasforma presto in una serie di ansimi e gemiti che entrano nel mio corpo come scariche di immenso piacere.

Dato che non c'è molto tempo, infilo subito anche il secondo dito ed inizio ad allargare l'entrata.

Lui stringe ancora di più il bacino, facendo scontrare le nostre erezioni ed aumentando così la mia impazienza.

- Tetsu- la sua voce risulta quasi come un lamento.

- Come siamo impazienti oggi- sussurro con un piccolo sorriso, uscendo con le dita.

- Ti prego- geme nuovamente.

- Agli ordini- mi stacco leggermente dal muro, appoggiando l'altra mano sul fianco del ragazzo e sistemandolo al meglio.

Lo bacio nuovamente ed intanto scivolo dentro di lui.

Questa volta non lo bacio: non mi importa se lo sentono, nessuno dei nostri amici pensa che qui stiamo ballando la Macarena, ho bisogno che la mia mente venga invasa dai suoi gemiti di piacere.

Voglio farlo stare bene in tutti i sensi possibili, anche in questo; ho già rischiato di perderlo una volta, e ora intendo rendere ogni nostro momento speciale, voglio ricordarlo senza avere paura di avere sprecato delle opportunità.

Anche se si tratta di fare l'amore nel bagno di un karaoke durante l'addio al celibato della mia terza madre, lo farò comunque nel modo migliore possibile.

Me lo sistemo meglio tra le braccia, in modo da essere più comodo mentre continuo a spingermi ripetutamente contro di lui.

Il suo corpo è praticamente abbandonato contro il mio, una sua mano mi graffia la schiena mentre con l'altra mi tortura i capelli.

- Più forte- mugugna; ha la bocca pericolosamente vicina al mio orecchio, per cui la sua richiesta mi arriva come un comando inappellabile.

Inizio a muovermi di più e cercando di metterci più forza possibile.

- Così va bene?- sussurro.

- So che puoi fare di meglio- geme.

Aumento ancora, consapevole che il mio corpo dopo questo momento avrà bisogno di un po' di riposo, ma non mi importa: la sua espressione in questo momento è impagabile.

- Per ora non possiamo fare molto di più- gli bacio il collo - ma quando torniamo a casa - gli mordo leggermente l'incavo della spalla - ti pentirai della tua richiesta- continuo a tortursrgli la pelle.

- Non vedo l'ora- ha la voce rotta dai gemiti, il respiro affannato e il corpo bollente.

Lo tengo ben saldo a me, dato che i colpi dei nostri corpi che si scontrano rischiano di farlo sbattere contro il muro.

- Fammelo sentire- gli mordo leggermente il lobo - forza micetto, fuori la voce- inizio a succhiargli non molto gentilmente il collo.

- Voglio...- la sua voce è rotta da continui gemiti.

- Vuoi?-.

- Voglio farlo con te- geme.

- Lo stiamo già facendo. Vuoi che vada più forte?-.

- Si!- il suo è quasi un urlo.

Non so dove trovo la forza per acconsentire alla sua richiesta ed aumentare nuovamente il ritmo.

Kenma non riesce più a parlare in modo sensato, ma il modo in cui continua a pronunciare il mio nome in preda al piacere mi manda in tilt ancora di più di sentirlo praticamente implorare di scopare con lui.

Quando sento di essere arrivato al limite, lui urla un'ultima volta il mio nome, con un tono che esprime talmente tanto piacere da colpire direttamente il mio membro, e infatti un attimo dopo vengo anch'io.

Mi appoggio al muro per riprendere fiato; sento i nostri corpi tremare, mentre i nostri respiri si mescolano tra di loro, e anche se ho bisogno di calmarmi non voglio interrompere il modo in cui si sta stringendo a me.

Lo fa perché è stanco, ha bisogno di un sostegno: ma è bello sapere che, nonostante tutto, sa di poterlo trovare in me.

Quando mi sono ripreso abbastanza, esco e lo appoggio sul pavimento, assicurandomi che riesca a stare in piedi.

Con molta calma, pulisco le zone del nostro corpo e del pavimento che si sono sporcate, mentre lui si rimette i vestiti.

Quando ho finito mi risistemo anch'io, dopodiché usciamo dal bagno.

Sento le mie gambe tremare ancora leggermente, ho decisamente bisogno di sedermi.

Tornando in stanza noto che il microfono è passato nelle mani di Nishinoya e Tanaka; i loro ragazzi li stanno incitando, mentre Hinata sta mettendo in scena uno strano balletto, portandosi dietro un Kageyama leggermente brillo.

Suga li sta acclamando dal divanetto, accompagnato dalla risata di Bokuto e Yamamoto, mentre Yaku e Lev ci stanno dando dentro in un angolo.

Sì, abbiamo bevuto tutti decisamente troppo: ne ho la conferma quando vedo Tsukki superarci, trascinandosi dietro Yamahuchi, e chiudersi in bagno.

- Quel posto ne vedrà ancora delle belle- ridacchio.

- Uh, ecco tornati i nostri Neko! Bro, zoppichi talmente tanto da farmi sospettare che questa volta sia stato sotto tu- Bokuto scoppia a ridere.

- Io domino sempre la scena!- esclamo, lasciandomi cadere di fianco a lui.

Kenma si siede sulle mie ginocchia e si accoccola contro il mio petto, probabilmente nel tentativo di riprendere le forze.

- Ok, era decisamente lui sotto- afferma Yamamoto - è talmente stanco che non ribatte neanche-.

- In pochi sopravvivono a questo splendore- affermo, indicandomi.

- Questo lo dici tu- ribatte Suga.

- Il tuo ragazzo è un caso a parte- affermo.

- Ti rode aver perso eh? Ma che fa quell'idiota?!- Suga scoppia a ridere e seguo la traiettoria del suo sguardo: Tanaka di sta togliendo la maglietta, esibendosi in una specie di lapdance utilizzando Nishinoya come palo.

Un palo che non riesce a stare fermo e continua a ridere, e unendo questo all'ubriacatura di Tanaka il tutto di risolve con il rasato che vola giù dal palchetto, afferrato appena in tempo da Ennoshita.

Però non ce n'è uno qui che non abbia bevuto troppo, quindi i due ragazzi finiscono per limonare a terra.

- Prendimi!- Nishinoya si lancia tra le braccia del suo ragazzo; la loro differenza di peso fa sicuramente la differenza rispetto a quella dell'altra coppia, infatti i due riescono a rimanere in piedi, ma Asahi si ritrova poco dopo schiacciato contro la parete dal peso inesistente del minore, che lo sta baciando con foga.

- Vogliamo un altro tipo di spettacolo! Buuu!- mi lamento, facendo ridere nuovamente Suga... Che non ho mai visto così ubriaco, ringrazio che Daichi ci abbia prestato la sua videocamera.

- Forza Bro, facciamogli vedere come si fa!- esclama Bokuto, alzandosi in piedi e barcollando verso il palchetto.

- Agli ordini! Micetto, ti lascio acciambellato sul divano- affermo, sollevando Kenma e facendolo sedere al mio posto.

Lui emette un verso di disapprovazione, poi nota il drink che aveva abbandonato sul tavolino prima della nostra gita in bagno e riprende a berlo.

- Mi sa che stanotte non chiuderò occhio- ridacchio, salendo con non poca fatica sul palchetto insieme a Bokuto e prendendo il microfono che mi sta porgendo.

- Musica mamma!- esclamo, indicando Yaku, che è il più vicino al computer per selezionare la musica.

Senza staccarsi dal suo ragazzo, allunga la mano e schiaccia qualche tasto; le prime note di "Call me maybe" iniziano a riempire la stanza.

All'inizio ci provo davvero ad impegnarmi a cantare.

Ma dopo aver sentito Bokuto pronunciare parole in una strana lingua che potrebbe essere un misto tra aramaico antico e un ubriaco rumeno sotto ipnosi, non riesco a non scoppiare a ridere.

- Almeno "Call me maybe" lo riesci a dire?- gli chiedo.

Lui assume un'espressione da "adesso mi impegno".

- So cow me baby!-.

Scoppio a ridere ancora più forte.

- Non era giusto?-.

- Decisamente no-.

- Vai Bokuto-san!- urla Hinata; al gufastro si illuminano ancora di più gli occhi e riprende a cantare ancora più forte.

Decido di ignorare le sue scarse competenze linguistiche e tornare anch'io sulla canzone.

- Siete stati bravissimi!- ci urla Tanaka quando finiamo, mentre tutti ci fanno un grosso appolauso.

- Ammettilo Suga che ci vuoi al tuo matrimonio!- esclamo.

- Neanche morto!- ride lui di rimando, mentre io e Bokuto scendiamo dal palco.

- Come sono stato micetto?- chiedo, chinandomi per baciare Kenma.

- Uno schifo- afferma.

- Cattivo!- mi lamento.

- Kenma, cantiamo!- Hinata prende per mano l'amico e, ignorando le sue proteste, lo trascina al palchetto.

Lev fa partire una canzone che non conosco ed Hinata comincia a cantare parole che sono certo non esistano, ma va bene così.

Ogni tanto si gira verso Kenma, invitandolo a seguirlo; il biondo prova a sparare qualche parola, ma è fin troppo timido.

Alza lo sguardo su di me, come a pregarmi di aiutarlo, ma sorrido e scuoto la testa: è la punizione per avermi trattato male.

Però è troppo tenero, per cui dopo lo coccoleró a dovere.

- Allora, triste di non poterti più divertire con i tuoi amici?- chiedo a Suga.

Tsukki e Yamaguchi sono tornati dal bagno, e Lev ha iniziato a inondarli di domande, per cui Yaku si è spostato vicino a noi.

- Veramente ste cose le possiamo fare anche con Daichi. Abbiamo solo voluto mantenere viva una tradizione-.

- Non si sentirà solo stasera?- chiede Yaku.

- Kyoko e Yachi gli stanno facendo compagnia; domani ci scambiamo i ruoli-.

- E tra tre giorni vi scambiate gli anelli! Emozionato?-.

- Cerco di esercitarmi a non piangere-.

- Non ci riuscirai- affermiamo in coro io e Yaku, facendolo ridere.

- No, decisamente non ci riuscirò. Però non mi importa: sarà un giorno importante, e voglio essere libero di lasciarmi andare ad ogni emozione- il suo sorriso si addolcisce.

- È bello vedere che non hai paura- commenta Yaku.

- Amo Daichi dalla prima Liceo, immagino questo momento da quando ci siamo visti la prima volta: non ho alcun rimpianto- afferma.

- Se vuoi provare qualche esperienza prima di sposarti, io sono disponibile; per metà sei il mio tipo- Bokuto si sporge oltre la mia spalla e gli fa l'occhiolino.

- Taci gufastro- lo rispingo indietro.

Intanto, Kenma è riuscito a scappare dal palco ed è tornato da me, mentre la bocca di Hinata è stata nuovamente occupata da quella di Kageyama.

- Propongo un brindisi!- Tanaka, ancora senza maglietta, si mette in piedi sul tavolino al centro della stanza.

- DISCORSO! DISCORSO! DISCORSO!- lo incita Nishinoya.

Tanaka si schiarisce la voce ed assume un'espressione seria.

- Suga, da quando ho conosciuto te e Daichi, vi ho sempre visti come dei miei secondi genitori. Mi risparmieró i discorsi commoventi per il matrimonio, ma voglio che tu sappia che ti ringrazio per esserci sempre stato per me, quando avevo bisogno di sfogarmi, quando facevo qualcosa che Daichi non doveva assolutamente sapere, o quando semplicemente avevo bisogno di essere ascoltato. Sei una mamma ed un amico fantastico, e tutti noi ti siamo riconoscenti per questo. Per cui, propongo un ultimo brindisi per il nostro Sugamama!- esclama.

- E che il papà ti possa impollinare per bene!- aggiunge Nishinoya.

- Alla salute!- alziamo i nostri bicchieri e buttiamo giù tutto d'un fiato quello che era rimasto dentro.

- Sono carico per un'altra canzone! Yaku, con me!- esclama Suga, alzandosi.

- Agli ordini!-.

Osservo tutti i miei amici, felici e spensierati, e sorrido.

- Sei felice?- mi chiede Kenma.

- Con te al mio fianco, lo sono sempre- affermo, dandogli un bacio.

- Non intendevo questo...- mormora, cercando di nascondere il rossore.

- E tu Micetto? Sei felice?- gli chiedo a mia volta.

Lui esita un attimo, poi annuisce e fa un piccolo sorriso.

- Anche senza ricordi, anche se per me è come se mi conoscessi da poco, questo gruppo è fenomenale- afferma.

- Ovvio, ci sono io!-.

- Non sei ancora andato in coma etilico gufastro?-.

- No, ma ora andrò a chiedere a Tsukki com'è stata la scappatella in bagno. Hey Tsukki!- si alza e corre, cadendo un paio di volte, verso il biondo.

Scoppio a ridere.

- Hai ragione gattino: questo gruppo è fenomenale. E non cambierà mai-.

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