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CAPITOLO XXI.

Mi lascio cadere sul divano: oggi ho praticamente rifatto tutti gli armadi per fare spazio ai vestiti di Kenma, che a quanto pare è leggermente disordinato... Peggio di me qualche tempo fa.

Ieri quando siamo tornati a casa eravamo troppo stanchi, per cui abbiamo fatto tutto oggi.

Sento l'acqua della doccia iniziare a scorrere e sorrido: vive ufficialmente qui solo da ieri, ma mi sono già abituato ad averlo con me.

Stamattina ho scritto a Bokuto, Hinata e Yamamoto: sono stati più che felici di accettare l'invito.

Verranno da noi domani sera per cena, poi lasceremo Hinata e Kenma un po' da soli per farli riavvicinare, ed io andrò al bar a divertirmi con Bokuto ed i miei amici.

L'acqua della doccia si spegne e poco dopo Kenma compare in soggiorno.

- Se continui ad apparire con i capelli bagnati e solo una maglietta e i boxer addosso mi farai impazzire- mugugno.

Sembra veramente un dio...

Lui non risponde e viene verso di me.

- I ragazzi arriveranno domani sera per le sei- li avviso.

Lui continua a non rispondermi e si siede sulle mie gambe, appoggiando le ginocchia ai lati di esse, con il volto rivolto verso di me.

- Micetto, stai mettendo a dura prova il mio autocontrollo inesistente- sussurro, prendendolo per le natiche e tirandolo verso di me.

Lui per tutta risposta appoggia le mani sulle mia guance, per poi chinarsi su di me e baciarmi appassionatamente.

Tengo una mano sul suo sedere e l'altra la porto dietro la sua nuca, tirandolo ancora di più verso di me.

- Hai bisogno di rilassarti prima di domani o vuoi solo inaugurare la nostra nuova casa?- gli sussurro, continuando a sfiorargli le labbra con le mie.

- Entrambe le cose- risponde con lo stesso tono.

- Vuoi farlo qui?-.

- Non ho voglia di spostarmi- sussurra.

- Agli ordini- lo tiro nuovamente stretto a me, ma questa volta in modo per niente delicato.

Le nostre lingue entrano in contatto in modo quasi animalesco, mentre lui inizia a muovere il bacino, facendolo scontrare con il mio.

- Dio- gemo mentre lui mi morde il labbro.

Vedere Kenma prendere l'iniziativa mi fa eccitare quasi più del sesso in sé. Quasi.

Gli sfilo velocemente la maglietta, e approfitto di quell'istante in cui le nostre labbra si staccano per sorprenderlo ed attaccare il suo collo.

I suoi ansimi raggiungono subito le mie orecchie, spronandomi a continuare.

Conosco il mio micetto, e so che, anche quando vuole fare il duro e prendere l'iniziativa, lo fa eccitare molto di più finire sottomesso.

- Sei ancora pieno di segni eh?- sussurro, facendo scorrere la mano sui vari succhiotti e segni di morsi che ha sul corpo.

- Vuoi lasciarmene altri?- sussurra a sua volta.

Gli mordo il punto tra la spalla ed il collo.

- Non mi sfidare micetto- mormoro, iniziando a succhiare quel punto.

Lui stringe di più le cosce, facendomi sentire quanto è eccitato, e continuando ad emettere degli adorabili gemiti.

Dopo aver lasciato un bel segno inizio a scendere, lasciando una scia di baci fino ad arrivare al capezzolo.

Lo prendo tra i denti, mordicchiandolo leggermente; il volume dei suoi gemiti aumenta, spingendomi a continuare a torturargli questa zona con la lingua ed i denti.

Con una mano continuo a stringergli la natica, mentre con l'altra gli sfioro delicatamente i fianchi e la schiena.

So che questo contrasto tra dolce e più che passionale lo sta facendo impazzire, lo vedo da come il suo corpo continua a muoversi, quasi sussultando leggermente ad ogni mio tocco.

Il suo corpo è bollente e le sue labbra umide, lo avverto perché sono talmente vicine al mio orecchio che sembra che i suoi gemiti possa sentirli solo io.

Riprendo a baciargli il petto, risalendo fino al collo.

- Tetsu- geme - non ce la faccio più-.

- Avresti dovuto pensare a cosa ti aspettava quando mi sei saltato addosso- sussurro, appoggiando la mano che prima vagava sul suo corpo sulla sua guancia e tirandolo verso di me.

Stringo un'ultima volta la sua natica, poi sposto la mano sotto i suoi boxer, facendola scivolare lentamente fino alla sua erezione.

Quando inizio a muovere la mano su di essa, Kenma appoggia le mani sulle mie guance ed approfondisce il bacio, come se in questo modo potesse mantenere una certa lucidità.

Non riesce però a trattenere i gemiti, che rimbalzano nella mia bocca e fanno aumentare il mio desiderio.

- Vuoi toglierli?- sussurro, prendendo l'elastico dei suoi boxer ed allontanandolo appena dalla sua pelle, per poi rilasciarlo e farlo scontrare contro essa.

Lui emette un verso a metà tra un gemito ed un urletto ed annuisce.

Faccio per toglierglieli, ma lui mi blocca la mano.

Lo guardo mentre si alza, mettendosi in piedi davanti a me, e si sfila i boxer con una calma che mi sta facendo impazzire.

- Micetto, non sfidarmi- mugugno, mentre l'indumento cade finalmente a terra.

Alza prima una gamba e poi l'altra, liberandosene definitivamente e facendo un passo verso di me.

Si china ed appoggia le mani sul divano ai lati della mia testa; mi sfiora le labbra, soffiando appena, ma senza darmi il bacio di cui adesso sento un disperato bisogno.

Senza distogliere lo sguardo dal mio, mi porta le mani ai lati dei pantaloni; sollevo leggermente il bacino, aiutandolo nell'azione di sfilarmi i pantaloni ed i boxer.

Questo contatto prolungato mi sta facendo impazzire.

Dopo essersi liberato dei miei indumenti, torna con le ginocchia sul divano e lo tiro nuovamente su di me.

Avvicino il mio viso al suo, portandomi vicino alle sue labbra, ma questa volta sono io a non dargli il contatto che desidera.

Lo bacio all'angolo della bocca, spostandomi fino al suo orecchio e mordicchiandogli il lobo.

Lo tiro più verso di me, facendo scontrare le nostre erezioni e provocandogli un gemito di piacere che rispecchia perfettamente quello che sento ora nel mio corpo.

- Ti prego baciami- geme, e non posso non accettare la sua richiesta.

Faccio unire le nostre labbra in modo dolce e lui fa un sospiro di sollievo; ma subito dopo riprende ad ansimare, quando la mia mano torna a torturare il suo basso ventre, mentre i nostri membri continuano a scontrarsi, facendo aumentare il mio piacere.

Aumento l'intensità del bacio e le sue mani finisco sulla mia schiena, iniziando a graffiarla.

Mi sposto nuovamente sul suo collo e lui torna a riempirmi le orecchie con i suoi gemiti.

Con una mano mi afferra la mia mano libera, mentre con l'altra mi sposta due dita sotto il mento, obbligandomi a guardarlo mentre si mette due delle mie dita in bocca ed inizia a succhiare.

- Micetto, mi stai uccidendo- mugugno; lui fa un sorrisetto soddisfatto ed aumenta l'intensità della sua azione.

Quando sento di avere le dita lubrificate a sufficienza, le sfilo dalla sua presa; porto l'altra mano dietro la sua schiena, facendo scontrare i nostri petti, e lo bacio mentre faccio scivolare un dito dentro di lui.

Rilascia un urletto di piacere fin troppo tenero, che mi fa sorridere.

Inizio a muoverlo lentamente dentro di lui, stimolando il punto più più sensibile.

Affonda la testa nella mia spalla, come per soffocare i gemiti, e mi porta le mani dietro al collo per sostenersi.

- Voglio sentirti- gli sussurro all'orecchio - gemi per me- lo penetro anche con il secondo dito e lui alza di scatto la testa, rilasciando un urlo di piacere che mi scuote tutto il corpo.

- Bravo, così- torno a riempirgli il collo e la spalla di baci e morsi; lui ormai non riesce a fare altro che gemere.

- Tetsu, voglio farlo- mugugna ad un certo punto.

Metto due dita sotto il suo mento e porto le sue labbra sulle mie; lo tengo occupato con la bocca mentre esco da dentro di lui.

Gli appoggio le mani sui fianchi e lo sollevo leggermente; mi sistemo al meglio sotto di lui, dopodiché lo riporto seduto, penetrandolo lentamente.

Si stacca dalle mie labbra e butta all'indietro la testa, lanciando un urlo di piacere e poi iniziando ad ansimare sempre più forte, la bocca semiaperta, mentre io muovo velocemente il bacino, tenendogli le mani ben salde sui fianchi in modo da poter entrare fino in fondo.

- Guardami- gli sussurro, anch'io ormai in preda al piacere più totale.

Anche se con una certa fatica, riporta lo sguardo su di me.

Faccio unire le nostre labbra; ad ogni spinta che dó, rilascia un gemito più forte, che rimbomba dentro il mio corpo scatenandomi scariche di piacere.

Afferra con una forza che non pensavo potesse avere la mia nuca, tirandomi ancora di più contro di lui e gettandosi sulle mie labbra come per divorarle.

- Non devi trattenerti- gli sussurro.

- Non... Ce... La... Faccio... Più- mormora, continuando a baciarmi, il corpo caldo scosso dai miei continui colpi.

- Tranquillo, neanch'io- gli dò un bacio sul collo.

Lui inizia a muovere il bacino a ritmo con il mio; ormai non riesco più a pensare ad altro oltre ai nostri corpi sudati, mentre lui continua a ripetere il mio nome in un sussurro in mezzo ai gemiti.

Lo sento stringere i glutei e buttare la testa all'indietro, rilasciando un urlo insieme al liquido biancastro che si riversa su di me.

Quella visione e le sue natiche strette intorno alla mia erezione mi fanno definitivamente perdere la testa e vengo anch'io, sollevando leggermente il bacino ed arrivando più in profondità possibile mentre rilascio il mio sperma dentro di lui.

Mi rimetto seduto, stremato, mentre lui crolla su di me, con il respiro ansimante.

Riprendiamo fiato per un attimo, dopodiché lo sollevo leggermente, uscendo da dentro di lui.

Lo prendo in braccio a mo' di sposa; lui è talmente stanco che non ribatte, anzi allaccia le sue braccia attorno al mio collo e chiude gli occhi.

Lo porto in stanza e lo appoggio sul letto.

- Arrivo subito- gli dó un bacio sulla fronte e vado in soggiorno.

Prendo i vestiti che abbiamo lanciato prima e li porto in bagno, lanciandoli nel gesto delle cose da lavare.

Tengo solo la sua maglietta e torno in camera; lo tiro leggermente su e gliela faccio indossare.

Ho sempre amato i suoi momenti di dolcezza post-sesso, sembra un cucciolo bisognoso di attenzioni.

Indosso i miei amati pantaloni del pigiama e mi infilo a letto.

- Vieni qui- sussurro e lui si stringe a me; rimaniamo immobili così per qualche secondo.

- Ricordami di non provocarti più così- sussurra.

- Come se ti fosse dispiaciuto- ridacchio.

- Pensi che riuscirò a camminare domani?-.

- Ci riuscirai tranquillamente; posso fare molto di peggio- affermo.

- Davvero?- mi guarda con aria curiosa.

- Ho sempre voluto guardarti negli occhi mentre facciamo l'amore, ma se vuoi posso metterti sul letto a quattro zampe- mentre parlo gli accarezzo l'interno coscia.

- Tetsu, non penso che il mio corpo reggerebbe un altro round- sussurra, anche se dal suo tono capisco che il tocco gli sta piacendo.

- E va bene, rimandiamo ad un'altra volta- prima di tornare a stringerlo gli dò una piccola pacca sul sedere, guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua.

Sorrido innocentemente e gli dò un bacio sulla fronte.

- Ti amo- affermo.

- Pare che Inuoka e Shibayama del primo anno si siano messi insieme- Kenma volta il cellulare verso di me, facendomi vedere il messaggio di Lev.
- Noi non riusciamo a trovarci amici etero eh?- ridacchio.
- C'è Yamamoto-.
- Che è stato nuovamente friendzonato, quindi siamo meglio noi- affermo, tirando verso di me il mio ragazzo e dandogli un bacio sulla fronte.
Il mio ragazzo... Ormai stiamo insieme da un mese, e ancora non ci credo: sto con il ragazzo più scontroso, adorabile, solitario e dolce di sempre.
- Però ammiro il modo in cui si dichiara senza problemi... Perché mi guardi così?-.
- Così come?- gli chiedo, continuando a guardarlo e sorridere.
- Non lo so... Così- mormora.
- Perché ti amo- mi rendo conto di averlo detto davvero quando lui sbarra gli occhi.
- Cavolo, mi sa che non l'ho solo pensato- ridacchio, portandomi una mano alla nuca. Lui mi fissa ancora per un attimo, poi prende il cuscino e me lo lancia addosso.
- Ti sembra il caso di dirmelo così?!- esclama.
- Dovevo avvisarti?- gli chiedo, ridendo, mentre lui mi tempesta il petto di piccoli pugni.
- Si!-. Scoppio a ridere e gli blocco i polsi, spingendolo all'indietro sul letto e portandomi su di lui, sostenendomi con le ginocchia.
- Micetto, ti devo dire una cosa- annuncio. Lui diventa rosso e gira la testa.
- Dimmi- sussurra. Gli porto una mano sulla guancia, facendolo girare nuovamente verso di me e fissandolo negli occhi.
- Ti amo-. Lui mi fissa per un attimo, con gli occhi leggermente lucidi, poi si solleva e mi bacia.
- Tu mi hai fatto aspettare anni, quindi adesso è il mio turno- afferma poi, sgusciando via da sotto di me ed alzandosi.
- Ho fame, preparami qualcosa- ordina, sparendo nell'altra stanza.
Mi sdraio un attimo sul letto e sorrido: quel ragazzo mi farà impazzire. Ma lo amo così com'è.

Lui spalanca gli occhi ed abbassa la testa.

Mi rendo conto che per me ormai è normale dirglielo, ma da quello che ricorda è la prima volta che lo sente.

- Micetto, guardarmi- lui sposta timidamente lo sguardo su di me.

- Te l'ho detto perché voglio che tu lo sappia, non me ne vergogno minimamente e non intendo trattenermi dal dirlo. Ma questo non significa che anche tu debba farlo, va bene?-.

Lui apre la bocca, ma sembra bloccarsi.

- Micetto. Non c'è alcun problema: è normale se non vuoi dirlo subito. Stai tranquillo, va bene?-.

- E se non ci riuscissi mai?- sussurra.

- Sono certo che ce la farai. E poi non smetterò di amarti solo perché non me lo dici, chiaro?-.

Lui annuisce debolmente.

Lo tiro verso di me e lo bacio.

- Grazie di essere così comprensivo- sussurra.

- Questo e altro per te, micetto. Dormiamo? Il tuo attacco a sorpresa di prima mi ha fatto esaurite le forze- ridacchio.

- La prossima volta allora fai tutto tu- borbotta.

- Potrei farlo- gli sussurro all'orecchio, soffiando leggermente e provocandogli un brivido, facendomi ridere.

Si volta verso di me e mi bacia di scatto; chiudo gli occhi mentre approfondisco leggermente il bacio.

Lui si stacca e si volta; prende una mia mano e si fa passare il braccio sotto la testa, mentre l'altro lo mette attorno alla sua vita.

Lo stringo a me e chiudo gli occhi, addormentandomi pochi secondi dopo.

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