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CAPITOLO V.

- Ti piacciono proprio i videogiochi vero?- chiedo, sdraiandomi sul letto di fianco a lui.
- Sono molto meglio della vita reale- afferma, senza staccare gli occhi dalla console.
- Però lì non ci sono io- gli faccio notare.
- Si invece- indica un personaggio di fianco al suo: un cavaliere con i capelli neri ed uno scudo, che sembra lo stia proteggendo dal nemico che ha davanti.
Sorrido e gli dò un bacio sulla guancia.
- Sei veramente tenero micetto- sussurro, vicino al suo orecchio, mentre una mia mano si sposta delicatamente sulla sua schiena fino al fondoschiena.
- Kuuro, fammi finire la partita- il suo dovrebbe essere un lamento, ma so che ha voglia quanto me: solo non lo ammetterà facilmente.
- Sai micetto, pensavo... E se riuscissimo ad unire la realtà ed i videogiochi?- gli chiedo, spostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lui si volta verso di me, gli occhi pieni di curiosità.
- Cosa intendi?-. In un attimo, lo faccio finire sotto di me; vedo già il suo sguardo pieno di desiderio ed il labbro che gli trema leggermente, come se mi stesse pregando di baciarlo.
- Lascia fare a me; ma inizio a prendermi il mio premio in anticipo- sussurro, facendo unire le nostre labbra.

Sento il rumore di qualcosa che cade e mi alzo di scatto.

Mi guardo intorno, trovandomi da solo in camera.

Osservo il letto vuoto al mio fianco; Kenma aveva il vizio di espandersi sul materasso, per cui io ho imparato a dormire in un angolino anche quando sono da solo.

Sento un altro rumore e questa volta riconosco una pentola contro il pavimento.

Mi sfugge un sorriso; ma certo, non può essere Kenma: lui non si sarebbe mai messo a cucinare.

L'unica volta che ci ha provato era perché voleva farmi un budino per il mio compleanno.

Il risultato è stato una scottatura sul suo braccio sinistro, che per fortuna è andata via in fretta perché era lieve.

- Perché stai per piangere?- gli chiedo, togliendo la borsa del ghiaccio per vedere com'è messa la tua pelle.
- Volevo farti una sorpresa, invece...- sussurra. Gli appoggio la mano sulla guancia e sorrido.
- Micetto, per me anche solo il fatto che tu abbia provato a cucinare per me è un regalo più che sufficiente- affermo.
- Però non sono riuscito a combinare nulla...- mormora.
Mi alzo ed esco dal bagno, dirigendomi in cucina.
- Tetsu? Dove vai?- sento i suoi passi leggeri dietro di me.
Entro in cucina ed osservo il "budino", appoggiato su un piatto sopra al tavolo.
- Tetsu?-. Mi avvio verso il cassetto delle posate e prendo una forchetta, dopodiché mi siedo e la affondo nel dolce.
- Ma che fai? Potrebbe essere cancerogeno!- esclama, fiondandosi verso di me mentre io metto in bocca il dolce.
Che di dolce non ha niente, dato che è completamente bruciato sopra, mentre la parte sotto è molle.
- Tetsu sputa!- esclama, mentre io ne mangio un altro boccone.
- L'hai cucinato per me, quindi ora lo mangerò tutto- affermo.
- Tetsu...- sussurra. Sorrido e gli faccio cenno di venire a sedersi sulle mie gambe. Fa come gli ho detto e si raggomitola contro il mio petto.
- Puoi farmi sapere che mi ami anche senza incendiare la cucina- gli sussurro, in tono divertito.
- Volevo fare qualcosa di diverso- mormora.
- Allora, ti insegnerò a cucinare qualcosa per il prossimo anno. Ma per favore, non fare più esperimenti ai fornelli senza di me; o la prossima volta mi toccherà farli con i tuoi videogiochi-.
Lui alza di scatto la testa.
- Non ci provare! Ti stacco la testa!- esclama. Scoppio a ridere.
- Rieccolo il mio micetto!-. Lui mi borbotta qualche insulto, poi lancia uno sguardo al dolce.
- Hai veramente intenzione di mangiarlo tutto?-.
- Fino all'ultima briciola. Per cui preparati: dopo dovrai dedicare qualche ora a farmi stare meglio, e sarà moooolto intenso- sussurro, avvicinandomi sempre di più al suo orecchio mentre parlo.
A sorpresa, si avvicina anche lui al mio orecchio e mordicchia leggermente il lobo.
- Micetto, se continui così ti salterò addosso molto prima di finire il dolce- mormoro.
- Non faremo niente se non mangi tutto; fai il bravo bambino- sussurra lui. Sono diviso in due: la voglia di fargli passare quell'aria da finto superiore e la voglia di vedere come, per una volta, intende dominarmi. Opto per la seconda... Al momento; poi ribalterò la situazione.
- Buon compleanno a me- sussurro, mentre le sue mani iniziano a scendere lungo il mio corpo.

All'ennesimo rumore, sbuffo e mi alzo.

- Che diavolo stai facendo?- chiedo.

Bokuto sussulta e si volta lentamente, assumendo un'espressione angelica.

- Volevo sistemare un po': la tua cucina è un disastro-.

Mi guardo intorno.

- Quindi riempirmi la cucina di detersivo, spostare la spazzatura dal tavolo al pavimento, massacrare le mie pentole e bruciare le uova per tè è sistemare?-.

- Le uova!- si fionda verso i fornelli e spegne il pentolino.

Scoppio a ridere.

- Apprezzo l'impegno, ma mi sa che è meglio se sai fare a me- affermo, andando verso di lui.

- Vai a farti una doccia, sei pieno di detersivo- gli intimo.

- Agli ordini capo!- esclama, correndo poi fuori dalla stanza.

Sospiro ed inizio a pulire: questo ragazzo ha decisamente peggiorato le condizioni della mia cucina... Ma almeno mi sta dando una scusa per mettere un po' di ordine.

Dó un'occhiata all'orologio appeso alla parete: manca ancora un'ora a quando dovrebbe suonare la sveglia, per cui ho tempo.

Butto le "uova", poi inizio a lavare i piatti abbandonati nel lavello.

- Colazione la facciamo al bar- affermo, quando con la coda dell'occhio noto che il ragazzo si è posizionato sulla soglia della porta, con addosso solo un asciugamano a coprirgli la vita.

- Sei sexy mentre pulisci- commenta.

- Io sono sempre sexy- ribatto, e lui ride.

- E io che avevo voglia di uova sbattute- si lamenta, avvicinandosi a me.

- Possiamo sempre chiederle a Daichi; non le ho mai mangiate ma dovrebbe averle- rispondo.

Lo sento abbracciarmi da dietro.

- Sei tutto bagnato!- esclamo.

- Ma se ancora non abbiamo fatto niente...-.

- Idiota, non ti sei asciugato dopo la doccia?-.

- Si, ma ho comunque i capelli gocciolanti; per questo non mi sono rimesso i vestiti- ribatte.

- Quindi mi stai bagnando tutta casa?-.

- Esatto-.

Lo guardo male per un attimo, ma non riesco a non scoppiare a ridere; questo ragazzo fa decisamente uno strano effetto al mio buonumore.

- Ti è già passata la voglia di pulire?- gli chiedo.

- Si: ora ho voglia di fare sesso-.

- Non hai mezzi termini eh?-.

- Il sesso mattutino mette di buonumore- afferma.

- Mi stai chiedendo di fare sesso?-.

Lui spinge leggermente il bacino contro il mio, come per farmi capire che la sua risposta è un si.

- Con i capelli bagnati non ci sali sul mio letto, sappilo- lo avviso, cercando di mantenere una certa fermezza nella voce, nonostante stia già iniziando a sentire il mio amico là sotto risvegliarsi.

- Nessun problema- mi afferra il polso e mi tira fuori dalla cucina.

- Io stavo pulendo!- protesto.

- Pulisci dopo. Hai una coperta per il divano?-.

- No-.

- Allora useremo questo- una volta che siamo davanti al divano, si toglie l'asciugamano e lo posiziona sopra.

- Vuoi fare sesso sul mio divano?-.

- Esattamente- mi afferra per le spalle e praticamente mi lancia sul divano, facendomi sdraiare.

- Da quando tu stai sopra?- gli chiedo, provando ad alzarmi.

Lui però è più veloce e si posiziona subito sopra di me, impedendomi di tirarmi su.

- Le ultime due volte è toccato a te, ora ti mostrerò il sesso alla Bokuto!- esclama.

- Cos'è, una mossa di wrestling?-.

Lui scoppia a ridere, ma smette non appena inizio ad accarezzare il suo membro, già un po' eccitato.

- Allora? Non dovevi mostrarmi qualcosa?- gli ricordo.

- Per ora, mi va bene così- sussurra.

- Sfruttatore- lo prendo in mano ed inizio a muoverlo lentamente.

Lui si solleva leggermente ed inizia a tirarmi giù i pantaloni e le mutande, mentre io non smetto di muovermi.

Una volta che sono nudo come lui, ritorna nella posizione di prima.

Mi guarda con un'aria mista tra la sfida ed il divertito, poi inizia a muovere leggermente il bacino, a tempo con la mia mano.

Appoggia una mano allo schienale del divano, come per tenersi, mentre l'altra inizia a muoverla sulla mia erezione.

Mi mordo il labbro, cercando di trattenere un gemito di piacere.

- Adesso chi è che si trattiene eh?- sussurra con voce sexy.

- Taci gufastro-.

- Gufastro?- alza un sopracciglio, divertito.

- I tuoi occhi gialli mi ricordano quelli di un gufo- affermo.

- E tu mi ricordi un gatto. Ma mi sa che gli uccelli ti piace mangiarli in un altro senso- la sua voce, a metà tra divertito ed eccitato, ha uno strano effetto su di me.

Inizio a muovere lentamente il bacino; lui per la sorpresa lascia la presa e porta le mani sui miei fianchi, in modo da muoversi meglio.

Lascio anch'io la sua erezione ed appoggio le mani sulle sue, stringendole appena.

Lui capisce e mi stringe più forte i fianchi, sfiorando quasi la soglia del dolore ma fermandosi a quel tanto che basta per provare più piacere.

Inizia a muoversi più velocemente, continuando a fare aderire le nostre erezioni; il suo corpo è bollente e sta iniziando ad ansimare sempre di più.

Dopo essere stato con Kenma, sapevo che nessuno mi avrebbe mai soddisfatto tanto quanto lui, sia nella vita che dal punto di vista sessuale.

Ma Bokuto sul secondo ci sa decisamente fare; il piacere che mi sta invadendo mi rende difficile riuscire a ragionare, tanto che non mi rendo conto subito che ha spostato una mano finché non sento un suo dito penetrarmi.

Sussulto leggermente, sentendo un lieve dolore, che però sparisce subito.

- Ti piace eh?- lo sento sussurrare.

Sorride ancora, ma nel suo tono ora non c'è più divertimenti; solo desiderio.

Questo ragazzo mi sembra quasi come me: sa che dai nostri rapporti non avrà ciò che cerca davvero, eppure è il massimo a cui può aspirare ora... E non è niente male.

Lo capisco dal suo sguardo che la pensa come me: uno sguardo carico di desiderio e di voglia.

Mette dentro un altro dito ed non riesco a trattenere un verso di piacere nel sentirgli toccare il mio punto più sensibile.

- Vuoi di più eh?- sussurra.

Annuisco, senza riuscire a parlare.

- Non eri tu quello che ci teneva alle parole?- mi ricorda, mentre sento un terzo dito entrare dentro di me.

- Hai cinque secondi per scoparmi prima di ritrovarti a fare il bottom- doveva essere un ringhio, ma temo mi sia uscito più come una supplica.

Sento le sue dita uscire da me ed il ragazzo mi apre le gambe; il divano è largo ma non a sufficienza, così appoggio una gamba allo schienale, mentre lui ne mette una a terra.

Mi afferra per le cosce, alzandomi leggermente; sento la punta del suo membro toccare la mia entrata e fermarsi.

- Vuoi che ti scopi?- mi chiede nuovamente.

- I secondi stanno diventando due- lo avverto.

- Sei sicuro di essere nella posizione di poter dare ordini?- inizia ad accarezzarmi l'interno coscia, provocandomi delle scariche di piacere in tutto il corpo.

- Ti prego, fallo- sussurro.

Lui sembra soddisfatto, perché mi riafferra saldamente e mi penetra con violenza.

Rimane un attimo fermo, come per farmi abituare alla sua presenza, dopodiché inizia a muoversi.

All'inizio le sue spinte sono lente e decise, tanto da farmi quasi sobbalzare ogni volta; poi, pian piano inizia ad aumentare il ritmo.

Il mio corpo si muove come a seguire il suo, mentre lui esce ed entra in continuazione, provocandomi ogni volta nuove scariche.

Non riesco neanche più a trattenere i gemiti di piacere, e non mi importa di riuscirci.

L'espressione di piacere sul suo volto non fa altro che aumentare la mia eccitazione, e le sue mani che mi stringono le cosce come a voler affondare dentro esse rendono le cose ancora più eccitanti.

Sento tutto il piacere accumularsi sempre di più nel basso ventre, finché una sua spinta più decisa mi fa venire.

Sento tutto il mio corpo rilassarsi mentre rilascia il liquido biancastro che si posa un po' sul mio corpo e un po' sull'asciugamano sotto di noi.

Sento Bokuto uscire da dentro di me e lasciare andare le mie coscie, permettendomi di appoggiare le gambe al divano.

Lo vedo spostarsi dalla sua posizione; rimette l'altra gamba sul divano, si alza sulle ginocchia, supera le mie gambe e si posiziona davanti alla mia bocca, con in mano la sua erezione ancora evidente; anche se non ci vorrà molto prima che ceda.

- Non vorrai lasciarmi insoddisfatto vero? Dopotutto, "Neko" nella nostra lingua non significa solo gatt...- non lo lascio finire perché mi sollevo leggermente e glielo prendo in bocca.

Lo afferro per i fianchi, come a bloccarlo, ed inizio a fare su e giù, utilizzando anche la lingua, mentre lui ansima.

Porto una mano sul suo sedere sodo e gli stringo una natica, portandolo più vicino a me.

Lo sento rilasciare un gemito di piacere.

- Kuuro... sto... Io...-.

Appena avverto il sapore del suo sperma in bocca lo stringo ancora di più; lui quasi urla di piacere mentre il liquido biancastro si riversa nella mia bocca.

Mi sposto lentamente all'indietro, mentre la fine della sua eiaculazione finisce sul mio petto.

Lo lascio delicatamente andare e lui praticamente cade all'indietro; torno anch'io a sdraiarmi completamente: ho bisogno di riprendere fiato.

- Però, non sapevo fossi uno che ingoia- lo sento ridacchiare.

- Taci idiota, e passami dei fazzoletti: mi hai fatto sporcare- borbotto.

- Col cazzo, mi hai tolto tutte le forze: prenditeli da solo-.

- Ah sì? Allora la prossima volta non ti faccio venire- ribatto.

Lo vedo alzarsi di scatto ed iniziare a correre in giro per casa.

- Dove sono quei dannati fazzoletti!- urla.

- In cucina- scoppio a ridere alla sua reazione.

- Ci tieni così tanto?- gli chiedo, mentre lui torna con dei fazzoletti in mano.

Me ne passa uno, con cui inizio a pulirmi il petto, mentre lui ne prende un altro e fa la stessa cosa con il mio basso ventre.

- Be', devo riconoscerlo: il sesso con te è il migliore del mondo. Sapevo di avere fatto centro- afferma.

- Certo, con questo ben di Dio che mi ritrovo sarebbe strano se fosse il contrario!- esclamo.

- Ora non scaldarti troppo: ce l'ho più grande io-.

- Non scherzare; insomma guarda!- mi alzo in piedi e lui si mette di fianco a me.

Ci osserviamo per qualche decina di secondi.

- Ok, siamo uguali- affermo.

- Lo accetto solo perché sei tu. Batti il cinque Bro!- alza la mano e faccio come mi ha chiesto.

Lo vedo stiracchiarsi.

- Bene, ora sono pronto per andare a scuola- afferma.

- E per i libri come farai?- gli chiedo.

- Li ho portati ieri sera-.

- Davvero?-.

- Sono lì all'entrata-.

- Non ti facevo un tipo tanto previdente- commento.

- La mia mamma mi ha insegnato tante cose!- esclama.

- Anche a coprire il divano quando scopi?-.

- Esatto; ho avuto la mamma migliore di tutte- si vanta.

- Certo che siete una famiglia strana- ridacchio.

- Forza, andiamo a vestirci; per una volta voglio fare colazione con calma- affermo, dirigendomi verso la camera da letto.

- Comunque avevo ragione o no? Il sesso mattutino è fantastico!- esclama, seguendomi.

- Su questo non posso darti torto: mi ci potrei quasi abituare- commento.

- Scopiamo ogni mattina Bro!-.

- No aspetta, questo significherebbe dormire con te ogni notte! Hai idea di quanto russi?- mi lamento.

- Tu nel sonno continui ad allungare le mani, ho avuto paura di uno stupro-.

- Non è assolutamente vero!-.

Lo fisso per un attimo, poi scoppiamo entrambi a ridere; è inutile, questo ragazzo trasmette troppa gioia.

Intanto siamo arrivati in camera, per cui prendo dall'armadio i vestiti per oggi.

Sento le sue braccia circondare il mio collo ed un attimo dopo mi salta sulle spalle.

- Forza Bro, portami in bagno! Per colpa tua ho bisogno di un'altra doccia-.

- Che schifo, sei nudo! E comunque la doccia me la merito più io!-.

- Non ci provare-.

Lo scaravento sul letto, poi corro verso il bagno e mi chiudo dentro.

Lo sento bussare alla porta.

- Chi è?- chiedo.

- Solo un povero uccellino affamato-.

- Scusami, accetto solo uccelli grandi!- detto questo accendo l'acqua, in modo da non sentire più le sue proteste.

- E se il mio... Ecco, non fosse... Ecco, hai capito-.
- Cosa dovrei capire? Che ti piace la parola ecco?- in realtà ho capito benissimo cosa intende, ma vederlo così in imbarazzo è raro e voglio godermela.
- Sai cosa sto dicendo! E se non riuscissi a... Soddisfarti?- mormora, distogliendo lo sguardo. Sospiro.
- Micetto, non devi preoccuparti di questo: saresti eccitante anche senza niente in mezzo alle gambe- sono sdraiato sopra di lui sul letto, per cui mi risulta semplice spostargli una mano in mezzo alle cosce.
Lui sussulta appena e torna a guardarmi.
- E anche se non te la senti di usare quello... Puoi sempre soddisfarmi in altri modi- sussurro.

Già: nessuno sarà mai come lui; Kenma riusciva a farmi perdere la testa anche con indosso pigiami enormi e le pantofole di sua nonna.

Però lui non c'è più. Io non amerò nessun altro, lui è la mia anima gemella e lo sarà per sempre; ma non per questo intendo rimanere solo.

Neanche lui lo vorrebbe. Sa anche lui che per me è insostituibile; il posto che ha nel mio cuore non sarà mai occupato da nessun altro.

Ma questo non significa che persone come Bokuto, anche se in un modo completamente diverso, non possano entrarci.

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