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CAPITOLO III.

- Sono felice che tu abbia un nuovo amico, ma beve quasi più di te- ridacchia Daichi.

Osservo Bokuto: a quanto pare non regge molto, dato che dopo il secondo drink ha appoggiato la testa al bancone e ha chiuso gli occhi.

- Però è simpatico- ribatto.

- Quello non lo posso negare- risponde lui.

Stasera i suoi amici non sono venuti, così ho trascorso qualche ora in compagnia di Bokuto... Prima che crollasse intendo.

È veramente un ragazzo spassoso, un po' idiota, diciamo che l'intelligenza non è il suo forte; però ci prova almeno.

Ormai ci conosciamo da una settimana quasi; passiamo insieme le pause tra le lezioni e le serate al bar.

Anche quando lavoro viene sempre a trovarmi, spesso insieme ai suoi amici.

Sono simpatici, Tsukki è un po' spaccone ma in realtà lo trovo adorabile.

E soprattutto, ho scoperto che il mio coetaneo non regge minimamente l'alcool... Di sicuro molto meno di me.

E ora che il bar è pieno ed i miei amici non possono fermarsi a parlare, mi sento piuttosto solo.

Sospiro ed inizio a guardarmi intorno; in un angolo, noto una moretta dall'aria piuttosto annoiata e sorrido.

- Dai un'occhiata al mio amico; torno tra un'oretta- dico a Tanaka.

- Buona pesca amico!- mi risponde lui, mettendomi davanti un drink.

- Sei un grande- affermo, prendendolo ed alzandomi.

Vado verso la ragazza e le metto di fronte il drink.

- Un po' di alcool per scacciare la noia? Offro io- lei solleva lo sguardo e mi sorride.

- Ti ringrazio- prende il drink e ne beve un sorso.

- Come mai così annoiata?- le chiedo.

Lei alza gli occhi al cielo.

- Ero venuta per il compleanno della mia migliore amica, ma sta continuando a girare intorno a quel ragazzo da tutta la sera e mi ha lasciata qui da sola- sbuffa.

Osservo il punto che mi ha indicato e mi viene quasi da ridere: Suga è stato braccato da una ragazza bionda visibilmente ubriaca. Riesco a vedere il disagio del ragazzo da qui, ma è troppo buono per rifiutarla in modo duro.

- Mi spiace per lei, ma le è andata male; è fidanzato- affermo.

- Cavolo... Eppure non mi sembrava fosse qui con una ragazza- mormora lei.

- Perché la sua "ragazza" è il proprietario del locale-.

Lei mi guarda per un attimo, poi scoppia a ridere.

- Così impara a lasciarmi da sola- afferma.

La osservo: anche lei è piuttosto carina, come tutte quelle che mi sono portato a letto.

Ha una bella risata, ma nuovamente... Niente, non sento niente.

- Tu invece? Come mai qui ad annoiarti con me?- mi chiede.

- Io sono qui per cercare divertimento e condividerlo con gli altri- affermo.

- Che genere di divertimento?- mi chiede, con aria da finta innocente.

- Sesso-. Lei scoppia a ridere.

- Non hai mezze misure eh?- commenta.

- Non vedo perché mentire. Non ci trovo niente di bello a fingersi interessati a qualcuno solo per andarci a letto; c'è tanta gente al mondo che vuole solo fare sesso, meglio puntare su quelli: ci si diverte e nessuno soffre- spiego.

- E io a quale genere appartengo? Insomma, ti sembro una che vuole solo il sesso?- mi chiede.

La fisso per un attimo.

- In genere no; ma dato che la tua cotta continua ad ignorare i tuoi sentimenti e ad usarti come accompagnatrice per la sua caccia all'uomo, stai pensando che forse anche tu dovresti fregartene per un po' di lei e divertirti- affermo.

Lei spalanca gli occhi.

- Come lo sai?-.

- Sono solo bravo a capire le persone- sorrido.

- Come facevi a sapere che avevo voglia di sushi?!-.
- Ti conosco come le mie tasche, micetto-. Sorride e quasi mi sciolgo: il suo sorriso è la cosa più bella del mondo.
- Ti amo- afferma, sporgendosi per baciarmi.
- Ti amo anch'io-.

- Quindi sei venuto qui per... Proporti?- mi chiede.

Sorrido e allargo le braccia.

- Sono solo un ragazzo gentile che, guarda caso, abita proprio qui davanti ed è disposto a tenere compagnia ad una povera ragazza con il cuore spezzato- affermo.

Lei ridacchia e si alza.

- E va bene: allora conto sulla tua bontà-.

- Dopo di lei- la seguo fuori dal locale.

Ripeto la stessa operazione di tutte le volte: la porto a casa mia, ed evitando tutte le altre stanze la porto subito in camera da letto, dove passiamo quasi un'ora a fare sesso.

Un sesso che non mi soddisfa appieno, che so non essere ciò che voglio davvero, che non mi darà mai la felicità; però è sempre sesso, e mi aiuta a distrarmi.

- Cavolo, sei veramente bravo a tenere compagnia alle ragazze dal cuore spezzato- ridacchia.

- Me lo dicono in tante- affermo, con un sorriso.

Lei scuote la testa, divertita, e si alza.

- Torni al bar?- mi chiede.

- Tra un attimo, prima mi rilasso qualche secondo- rispondo.

Lei annuisce.

- È stato divertente-.

- Ti auguro buona fortuna con la tua amica-.

Lei fa un sorriso dolce.

- Grazie- dopodiché, sparisce dalla mia vista.

Sospiro ed allungo il braccio, aprendo il cassetto del comodino per tirare fuori un pacchetto di sigarette.

Mi siedo comodamente con la schiena contro il muro e me ne accendo una.

- Oh, capisco; entra pure-.

Aggrotto la fronte: con chi diavolo sta parlando quella ragazza?

La risposta alla mia domanda compare due secondi dopo sulla soglia della mia porta.

- Hey Hey Hey! Bro! Ti sei fatto una bella scopata eh?- ridacchia.

- E tu ti sei fatto una bella dormita- ribatto.

- Puoi scommetterci: ora sono pieno di energie!- esclama, venendo verso di me.

In teoria, dovrei sentirmi a disagio: dopotutto, ho solo il lenzuolo appoggiato sulle gambe a coprirmi; ma sono stranamente calmo.

- Allora, com'era?- mi chiede, sedendosi sul letto con molta poca grazia, mentre io faccio un tiro.

- Normale- rispondo.

- Normale sarebbe?-.

- Era brava, ma nulla di spettacolare; sicuramente non una di quelle persone che ricorderò per essere un dio del sesso- affermo.

- L'hai fatto con qualcuno che meritava questo titolo?- mi chiede.

- Si, una persona-.

- Cazzo, tu mi farai impazzire- appoggio le mie mani sui suoi fianchi mentre lui stringe leggermente le natiche, come per sentire di più la mia presenza.
- Non sto facendo niente- sussurra, mentre inizia a muoversi leggermente su e giù. Sospiro ed inizio a muovere lentamente il bacino.
Lui sussulta e sbarra gli occhi.
- Non dovresti dire queste cose mentre sono dentro di te- sussurro a mia volta.
Capita poche volte che lui finisca sopra, dandomi così l'occasione di godere della vista di quello che a mio parere è il corpo più perfetto di tutti.
I capelli sciolti che gli ricadono intorno al volto, il respiro ansimante, qualche gocciolina di sudore sul petto... E la sua espressione, dio quanto mi fa impazzire.
- Tetsu...- mugugna.
- Dimmi, micetto-.
- Mi stai torturando- si lamenta.
- Non sto facendo niente- lo imito. Lui mi guarda male ed io dó una spinta leggermente più forte, trasformando la sua espressione in puro piacere.
Senza uscire da lui, mi metto a sedere ed inizio a baciargli il petto, continuando a muovere il bacino.
- Non preoccuparti: ci penserò io a trasformare la tortura in piacere-.

- Hey bro, ti sei incantato di nuovo; pensavi alla ragazza con cui hai fatto quel sesso da dio?- Bokuto mi muove la mano davanti alla faccia, facendomi tornare alla realtà.

- Non era una ragazza- rispondo, facendo un altro tiro.

- Allora hai avuto qualche esperienza uomosessuale!-.

- Si dice omosessuale-.

- Quello che è: sesso gay insomma. Se ti è piaciuto tanto, perché ora punti solo alle ragazze?- mi chiede.

Distolgo lo sguardo.

- Non riesco a provarci con i ragazzi- ammetto, ma non gli spiego il motivo.

Lui rimane in silenzio per un attimo.

- Capisco... Però dovresti ritentare. Insomma, farlo con un ragazzo è decisamente diverso che farlo con una ragazza- lo vedo allungare una mano, che finisce sotto al lenzuolo.

- Che diamine fai?- sbuffo.

- Un ragazzo sa esattamente i punti da toccare con un altro ragazzo; sa cosa farebbe eccitare lui da morire, e può sfruttare le sue conoscenze- continua.

Sento la sua mano iniziare ad accarezzare il mio membro.

Fisso la sua espressione divertita senza battere ciglio.

- Pensavo non volessi provarci con me- gli ricordo.

- E chi ci prova? Voglio solo dimostrarti che ho sempre ragione- afferma.

Toglie con delicatezza il lenzuolo da sopra le mie gambe.

Lo osservo mentre si posiziona tra esse e si china leggermente.

Mi porto la sigaretta alle labbra per fare un altro tiro, ma mi immobilizzo quando la sua lingua inizia a stuzzicare lentamente la mia cappella.

Appoggia la mano destra sull'interno della mia coscia e la sinistra sul mio sedere e scende di più, prendendo in bocca l'estremità del mio membro ed iniziando a fare lentamente su e giù, mentre continua ad usare la lingua.

Lascio cadere la sigaretta nel posacenere mentre con l'altra mano mi aggrappo al letto; questa sensazione... È diversa. Completamente diversa da quella che provo quando scopo con una ragazza.

Il piacere che si irradia lentamente in tutto il corpo, quel leggero senso di confusione in testa, la piena consapevolezza di volere ciò che sta per accadere... Erano mesi che non mi sentivo così.

Il ragazzo intanto è riuscito a prenderlo tutto in bocca ed ha iniziato a muoversi più velocemente; con la mano sinistra mi stringe violentemente la natica, mentre con la destra ha iniziato ad accarezzarmi il fianco e la zona sopra a quella su cui si sta concentrando.

Inizio ad ansimare leggermente, mentre il piacere aumenta, e stringo più forte il letto.

Devo fare qualcosa, adesso che ho ancora un po' di lucidità.

Una mia mano scatta e gli afferro i capelli, tirandolo su; lui mi guarda con aria divertita, ma noto che è leggermente arrossato.

- Ti piace violento?- ridacchia.

- Che diavolo stai facendo?- sussurro.

- Non si vede? Ti faccio un pompino. È diverso con un ragazzo vero?-.

Lo afferro per un braccio e lo butto sul letto, per poi mettermi sopra di lui.

- Sapevo che eri uno a cui piace stare sopra- sussurra.

- A che gioco stai giocando?- ringhio.

Anche se è vestito, posso sentirlo: anche lui è eccitato; e per qualche motivo, ciò aumenta anche la mia di eccitazione.

- Voglio solo fare sesso, Bro. Nient'altro: solo sesso. Non sei l'unico a cui manca qui; possiamo essere amici e anche fare sesso, non ci vedo nulla di male. Solo sesso-.

- Noi facciamo solo sesso?-. Aggrotto le sopracciglia.
- In che senso?- gli chiedo. Lui distoglie lo sguardo.
- Quando lo facciamo. È solo sesso?-.
- Sesso con il ragazzo che amo e che amerò per sempre- lo correggo.
- Come fai a dirlo? L'hai fatto con delle ragazze prima, no?-.
- Questo prima di accorgermi che avevo sempre avuto al mio fianco l'amore della mia vita-. Lui non sembra convinto dalla mia risposta.
Gli prendo il volto tra le mani e lo bacio.
- Hai ragione, ho già fatto sesso prima. Però ti faccio una promessa: tu sarai per sempre l'unico con cui farò l'amore-.

- Solo sesso eh?- mormoro.

Le mie mani iniziano a scendere verso la zip dei suoi pantaloni.

- Solo sesso- conferma lui.

Glieli slaccio, poi mi sollevo leggermente per farglieli togliere insieme alle mutande.

Con una mano inizio a massaggiare lentamente la zona intorno al suo membro, che è già un po' eretto, mentre con l'altra gli sollevo leggermente la maglietta.

Lui porta le mani ai lembi dell'indumento, come per toglierlo, ma lo blocco.

- Hai fatto irruzione in casa mia e mi hai quasi molestato; qui il gioco lo comando io- affermo.

La sua espressione si fa ancora più divertita.

- Ti piace comandate eh? E va bene: ma solo per questa volta- afferma.

Voglio fargli sparire quell'espressione, per cui afferro il suo membro ed inizio a muovere leggermente la mano su e giù.

Lui prova a mantenere un'aria divertita, ma sta iniziando ad ansimare.

Lentamente, come una tortura, inizio ad alzargli la maglietta, sfiorando la pelle che viene pian piano rivelata dell'indumento.

Lo vedo mordersi il labbro quando tocco delle zone particolarmente sensibili.

Stringo leggermente più forte e lui quasi sussulta.

- Non provare a trattenerti. Volevi farmi vedere di avere ragione eh? Allora ti conviene ansimare puttanella, o ti farò talmente tanto male che questo sarà l'ultimo cazzo che vedrai nella tua vita- detto questo, porto entrambi le mani ai suoi lati ed inizio a muovere il bacino.

La sua erezione, ormai completa, che sfrega contro la mia mi provoca un piacere immenso; e so che per lui è lo stesso, dato che sta ansimando come un dannato.

Riporto le mani sulla sua maglietta, che ormai si trova praticamente a metà petto, e quasi gliela strappo via.

Faccio un fischio: questo ragazzo ha un fisico da urlo. Mai quanto il mio ovvio.

- Ti piace quello che vedi eh?- sussurra, in tono ansimante.

- Non mi sembra di averti concesso la parola- ribatto.

Smetto di muovermi e arretro leggermente.

Appoggio le mani sulle sue cosce e gli apro le gambe.

- Mettiti leggermente seduto: voglio guardarti in faccia mentre ti scopo-.

- Quando facciamo l'amore esce il tuo lato più duro-.
- In tutti i sensi- ridacchio quando lui mi tira un pugnetto.
- Però devi ammettere che ti piace- gli sussurro, vicino all'orecchio. Lui diventa leggermente rosso.
- Si, mi piace da morire- mormora.

Il ragazzo fa come gli ho detto, appoggiandosi alla testiera del letto e fissandomi, in attesa.

Gli apro di più le gambe, posizionandomi bene in mezzo e sollevandolo leggermente.

Dopodiché, entro dentro di lui con una spinta precisa.

Ho già fatto tutti i controlli possibili per eventuali malattie, per cui a meno che lui me lo chieda non intendo usare il preservativo: senza è molto meglio.

Al mio gesto, gli scappa un urletto di piacere piuttosto acuto, e stringe con forza le coperte.

Sposto le mani dalle sue gambe e mi appoggio alla testiera del letto, per poi chinarmi sempre di più verso il suo orecchio.

- Se vuoi che accada di nuovo, devi rispettare delle regole- sussurro, spingendomi ancora dentro di lui.

È eccitato, tutto il suo corpo me lo sta comunicando; e se veramente è po' che non lo fa, non ci vorrà molto prima che venga.

- Fammi capire se capisci- spingo ancora.

- Va bene!- il suo doveva essere un urlo, ma ha la voce troppo spezzata dal piacere.

- Regola numero uno: noi faremo solo sesso. Non l'amore-.

Dò un'altra spinta e lo vedo annuire.

- Regola numero due: non ci baceremo. Mai. Neanche mentre scopiamo. Chiaro?- spingo di nuovo.

- Chiaro-. Ormai penso sia in grado di rispondere solo grazie alla forza di volontà.

- Regola numero tre: non ci lasceremo segni. Noi non ci apparteniamo: siamo solo due amici che fanno sesso- spingo ancora.

- Più che chiaro- mugugna.

- Ultima regola. Niente di ciò che faremo a letto comprometterá la nostra amicizia. Chiaro?-.

- E se lo facessimo in un altro posto?-.

Spingo nuovamente, ancora più forte, e muovendomi leggermente per fare in modo che senta bene la mia presenza dentro di lui.

- Scherzavo! E va bene, accetto. Ma ora, ti prego...- le sue ultime parole sono quasi un lamento.

Sorrido.

- Non vedi l'ora di venire eh?- sussurro, iniziando a muovermi un un ritmo leggermente più veloce.

Lui annuisce.

- Con me si usa il dialogo- stacco una mano dalla balaustra e gli tiro uno schiaffo sul sedere.

- Si, ti prego!- urla.

Rido, soddisfatto, ed aumento ancora il ritmo.

Lui inizia a muovere il bacino, assecondando i miei movimenti e facendomi sentire ancora di più quanto sia eccitante essere dentro di lui.

Non ci vuole molto perché lui venga, rilasciando un urlo di piacere insieme al liquido bianco che si riversa su di lui.

Io però non smetto di muovermi, cosa che a lui non sembra dispiacere; dò ancora qualche spinta, sentendo le forze che iniziano ad abbandonarmi ed il mio respiro sempre più pesante, finché non vengo anch'io dentro di lui.

Lentamente, in modo da non crollare, mi tiro fuori dal ragazzo; dopodiché praticamente mi lancio sul letto di fianco a lui e chiudo gli occhi, cercando di recuperare le forze.

Rimaniamo per un attimo in silenzio, con solo i nostri respiri ancora ansimanti a riempire la stanza.

D'un tratto, sento il suo dito picchiettare la mia spalla e mi volto a guardarlo.

- Che c'è?- gli chiedo.

- Avevo ragione o no?- mi chiede.

- E piantala idiota!- gli lancio addosso un cuscino e lui scoppia a ridere.

- Sei veramente il migliore amico che si possa desiderare- afferma, sdraiandosi completamente anche lui.

Un attimo dopo, ci addormentiamo entrambi.

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