Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Vernon - Horrible Shirt

A Giada - scoups95 -
la mia amanteh con la H
a cui dedico questo scempio
per il suo compleanno.
Ti voglio tanto bene
e spero che ti piaccia.
Auguri amante miah.


Bae Yoon si voltò nel sonno, mentre si tirava il lenzuolo fin sopra la testa.

Porca puttana, come mi fa male la testa.

Non capisco più nulla.

Diamine, non sono mai stata così intontita e confusa in tutta la mia vita.

Mi viene da vomitare, ma che cacchio ho mangiato?

Oggi è Domenica.

Bene, così posso riposarmi e stare altri cinque minuti a letto.

Sicuro che non abbia niente da fare, oggi? Dovrei controllare sull'agenda.

Aspetta, oggi che giorno è? Si, lo so che è domenica, ma che giorno è?

E' impossbile che io non lo sappia, so sempre che giorno è.

Maggio, vero? Il... Ehm... Sedici? Sedici Novembre.

Oh, cavolo. Non può essere il Sedici Novembre.

Magari siamo in un altro.

Magari nel 2080.

Oggi non è mica il 12 Novebre 2016.

Oggi è... Il 12 Novembre, il compleanno di Sung Gi unnie, merda!

Bae Yoon spalancò gli occhi e si scaraventò giù dal letto. La testa le ondeggiò avanti e indietro facendole vedere doppio.

Lo stomaco le faceva così male che le sembrava di aver appena ingurgitato qualche schifezza cucinata da quella tonta di Ha Gi condita con sottaceti e frutti di mare avariati.

«Ma porca troia...» la voce le morì in gola non appena riuscì ad aprire leggermente gli occhi e a mettersi seduta.

Si guardò intorno, smarrita e appoggiò la mano a quello che avrebbe dovuto essere un comodino.

Le serviva tremendamente uno specchio, sentiva di avere i capelli sciolti e sicuramente sconvolti, e la cosa non le piaceva affatto.

Si accorse di avere una camicia rossa a quadri addosso, che le arrivava a coprire fino a metà delle cosce per quanto era enorme.

Sicuramente non è mia, pensò.

Anche perché Rin Hee mi avrebbe già sputato in un occhio per aver indossato una camicia orribile come questa. E poi avrebbe ucciso chi me l'ha venduta e soprattutto: chi l'ha cucita.

Ma ora che lo guardava bene, non era il suo pavimento quello sotto ai suoi piedi.

E quello non era il suo muro. Il candido muro della sua magnifica stanza.

Alzò gli occhi e... quella non era la sua stanza.

Aspetta, ma quella non era proprio la sua casa.

Corrugò la fronte, non le piaceva affatto questo gioco.

E quello? Oh, quello non era nemmeno il suo letto.

Mentre si guardava intorno, lo stomaco gorgogliò, ma non in modo piacevole.

Si portò una mano alla fronte tentando di raddrizzarsi e di ricordare che cosa cavolo le fosse successo, ma quello che le si parava nella memoria era soltanto uno schifosissimo buco nero intervallato da momenti di nausea rivoltante.

Ma che ho fatto ieri? Dove diavolo sono?! Perché non me lo ricordo?

Aprì gli occhi e osservò bene la stanza sconosciuta.

Aveva voglia di morire.

E poi, quell'uomo nudo steso sul letto non le diceva proprio niente.

Sgranò gli occhi: C'era un uomo nudo nel suo letto?! Cioè, non nel suo letto, perché non era il suo, tecnicamente.

C'era un uomo nudo nello stesso letto in cui aveva dormito lei?!

Lanciò l'urlo più forte di tutta la sua vita, entrando in piena crisi. Il ragazzo che dormiva beatamente nudo nel suo letto, cadde a terra per lo spavento.

«Ma che cazzo!» esclamò alzandosi in piedi.

Bae Yoon si portò le mani davanti agli occhi per evitare di vedere il suo organo genitale, ma mentre tentava di reggersi al comodino si ricordò improvvisamente che anche lei era nuda. Beh tecnicamente mezza nuda. Ma comunque oltre alla camicia orribile non indossava altro, così si gettò a peso morto sul letto e tirò a se il lenzuolo coprendosi.

Nessuno doveva vederla in quello stato, specialmente uno sconosciuto.

La situazione era alquanto raccapricciante.

«Chi cazzo sei tu?! Che cosa ci faccio qui?! Di chi è questa casa!? Mi hai rapita!» strillò avvicinandosi a lui sempre con la mano davanti alla faccia. «Mi hai violentata! Brutto pervertito!Maniaco!» urlò ancora, cominciando a girare su se stessa tentando di scappare ma andando a sbattere contro qualsiasi cosa, perché continuava a tenersi gli occhi coperti.

«Yah, yah! Calmati! Non ti ho rapita e non ti ho fatto un cacchio di niente! Sei venuta a casa mia di tua spontanea volontà!» rispose di rimando il povero ragazzo.

Bae Yoon non lo ascoltò e continuò ad urlare imperterrita. «Che cosa ci faccio qui!? Mi hai drogata! Ecco la spiegazione! Ecco perché sto malissimo e non ricordo nulla!» tentò di convincersi lei, scioccata.

Non poteva credere di essere a casa di uno sconosciuto, mezza nuda, senza sapere come esserci arrivata, il 12 Novembre 2016.

Tolse per sbaglio la mano dalla faccia. «E copriti per l'amor di Dio!»

Lui si infilò un paio di boxer velocemente.

«Okay, sono vestito, però ora calmati, maledizione! Ma che cazzo ti fumi la mattina!? Ieri siamo entrati in questa casa insieme, non ho drogato nessuno! Accidenti, ma sei impazzita!?»

«Oh, mio dio. Oh, mio dio. Oh, mio dio! Chi diamine sei tu?!» Bae Yoon non riusciva a calmarsi, riusciva soltanto ad andare nel panico e non faceva altro che peggiorare la situazione. «Voglio andare via di qui! Non so nemmeno come ti chiami! Dimmi che non l'abbiamo fatto, ti prego!» giunse le mani e pregò il ragazzo davanti a lei.

Lui tentò di avvicinarsi ma indietreggiò non appena la vide perdere il controllo.

«Mi spiace, ma si, l'abbiamo fatto. Ieri sera eri leggermente brilla e... Cioè, sembravi leggermente brilla, adesso ho scoperto che ti eri praticamente fumata polvere di cocco.» constatò guardandola in volto.

«Cosa?! Quello fumato sei tu! Oddio sto impazzendo!» strillò «Devo andare a quel cazzo di pranzo, Sung Gi mi ucciderà! Che ore sono? Che giorno è oggi? Ah no aspetta, oggi è il 12 Novembre 2016» iniziò a strillare come una pazza, gironzolando furiosamente per la stanza, cercando i suo vestiti.

Si infilò gli slip in fretta e furia e si poggiò allo stipite della porta boccheggiando.

Le veniva da vomitare e le girava la testa come se fosse ubriaca.

Non poteva crederci, no.

Lei, in quello stato di trans, era inammissibile.

«Ti serve una mano?» le si avvicinò il ragazzo.

Lei si riscosse immediatamente, spalancando gli occhi.

«No! Non toccarmi, brutto maniaco pervertito! Dove sono i miei vestiti?» sbraitò, indietreggiando.

Lui si morse un labbro, quasi divertito dalla situazione.

«In realtà sono sparsi un po' per la casa, dovresti controllare al piano di sotto.»

Oh, merda. Ma che cazzo ci ho fatto con questo, Bungee Jumping mentre...?

Bae Yoon iniziò a scendere le scale velocemente, ogni tanto tenendosi alla ringhiera per non cadere. Arrivata al piano di sotto, lo strano ragazzo la tirò per il lenzuolo.

«Guarda che puoi anche smettere di agitarti in quel modo: oggi non...»

«Sta zitto! Non sei nella situazione in cui puoi aprire bocca in questo momento» lo apostrofò lei voltandosi verso di lui e tirando il lenzuolo verso di lei.

«Ti ho già detto che non ti ho rapito! E ridammi il mio lenzuolo, tanto hai addosso la mia camicia!»

«Non me ne frega un cazzo

Lui si portò una mano alla testa massaggiandosi le tempie.

«Hansol, mi chiamo Chwe Hansol» la accontentò.

Lei indietreggiò ancora, attraversando tutto il salotto. Gli puntò il dito contro, come se lui fosse colpevole.

«Bene Chwe Hansol, sei un porco maniaco che violenta la gente!»

Ad un certo punto Bae Yoon si accorse che lo strano ragazzo aveva alzato una mano e la stava salutando.

Ma perché cazzo mi saluta?! Fa uso di stupefacenti che gli causano problemi alla vista? Non mi sta nemmeno guardando, è anche strabico.

«Piantala di salutarmi! Non ti conosco!» lo rimproverò seccata.

Lui si lasciò sfuggire una risata. «Non stavo salutando te, ma loro.» alzò un indice e indicò un punto alle sue spalle.

Bae Yoon si voltò.

E in tutta la sua esistenza, questa fu la cosa che rimpianse di aver fatto per tutto il resto della sua vita.

Rimase pietrificata.

Morta.

Immobile come una pietra a fissare quattro volti che la guardavano divertiti.

Chi tra le risate, chi tra la sorpresa, chi tra la più totale indifferenza.

No, lei, Lee Bae Yoon, aveva appena fatto la sua prima figura di merda in pubblico.

Okay, il pubblico era soltanto di quattro persone, ma non importava. Si era comunque messa in ridicolo.

Uno di loro, dagli occhi grandi e i capelli mori - il più altro tra i quattro - era tranquillamente seduto ad un tavolino, in pigiama, e sorseggiava un caffè. Un altro, - più basso del primo - dai capelli biondi e spettinati, la fissava trattenendo a stento le risate. Quello moro, - che sembrava emo - osservava la scena impassibile, come se fosse la cosa più naturale del mondo ritrovarsi in casa una pazza sclerotica che alle otto del mattino strillava come un gallina in calore. Mentre quell'altro moro con il viso più dolce - e pareva anche il più piccolo tra i quattro - aveva gli occhi sgranati e la bocca spalancata.

Bae Yoon notò che la sua, forse, era l'espressione più normale fra quelle che si ritrovava davanti in quel momento. Ma si accorse anche che lo sguardo di tutti era rivolto ad un punto fisso del suo corpo.

Lei era di spalle a loro, con la testa girata ad osservarli. La camicia chiusa e tirato al petto per nascondere le tette, e le mutande che le coprivano a stento il sedere.

Quindi dietro, sul fondo schiena, non aveva altro se non i suoi slip.

E tutti quanti le stavano fissando il sedere, notò.

Non che il suo sedere avesse qualcosa di particolare.

Ma cosa vuoi aspettarti da una banda di stupratori seriali affamati di sesso che va in giro a drogare le ragazze e a violentarle per poi raccontare che hanno ceduto al tutto di loro spontanea volontà?

Ma come vi permettete? Mi avete presa per una delle tante puttanelle che vi scopate in autostrada?

«Cos'è?! Non avete mai visto un sedere femminile prima d'ora?! Porci maniaci!» sbraitò, schifata.

Ebbe un'altra fitta allo stomaco.

Doveva sapere che ore erano, doveva lavarsi, farsi i capelli. Si sentiva tremendamente male ad apparire davanti alla gente in quello stato, non era lei.

«Hansol, ma che hai combinato questa volta?» domandò tranquillamente quello che pareva emo.

«Giuro che questa volta non è colpa mia.» indicò Bae Yoon, pronto a scaricare la colpa. «È lei che hai dei problemi psicologici!»

Bae Yoon alzò un sopracciglio scioccata. «Scusa, che hai detto?»

Poi si ricordò del suo pranzo.

«Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo! Devo vestirmi, devo andare a quel pranzo! Oggi è il 12 Novembre! Porca puttana!»

«Io lo avevo detto che è pazza» esclamò Hansol a quel punto.

«Tu!» lo minacciò la mora.

Si, Bae Yoon era mora. Capelli scuri sul marrone, non molto lunghi ma sempre legati, occhi neri, alta il giusto. Soffriva di androfobia (paura del sesso maschile), ma non perché non fosse attratta dagli uomini, ma perché era convinta che potessero distrarla dai suoi obiettivi principali. Bae Yoon organizzava ogni singolo particolare della sua vita e odiava sentirsi persa e smarrita, proprio come in quel momento.

«Ridammi i miei vestiti!» continuò imperterrita.

«Mi hai rovinato la giornata! Adesso arriverò in ritardo! Tutti mi odieranno, non mi ricordo nemmeno più come mi chiamo! Ho perso l'autobus delle otto e mezza, non mi ritrovo più con i miei calcoli, non so chi diamine tu sia! E per l'ennesima volta ho ragione quando dico che gli uomini non servono a un cazzo!» sbottò sfogandosi e portandosi una mano alla testa disperata. Le girava ancora.

A quel punto, il ragazzo dai capelli castani e gli occhi grandi si alzò dalla sua sedia lasciando la tazza ancora piena di latte sul tavolino. Si avvicinò ad un altro ragazzo, quello dai capelli biondi, e gli prese dalle mani dei vestiti. Poi si diresse verso Bae Yoon sorridendo, infastidito.

«Ci stavamo giusto chiedendo di chi fossero questi cenci, ma ora che lo abbiamo capito...»

Cenci?

«Nessuno ha la minima voglia di rovinare la tua squallida vita organizzata - dato che tu hai già rovinato la mia giornata urlando da quando ti sei svegliata - e perciò, benché tu abbia un culo da paura, ti pregherei di smettere di urlare come un tacchino che sta per essere squartato nel giorno del ringraziamento...» continuò Hansol il discorso dell'amico, stufo di sentire tutte quelle urla già di prima mattina.

Man mano che il discorso del ragazzo andava avanti, lei si innervosiva sempre di più diventando paonazza, e il fatto che il resto dei ragazzi continuasse a sghignazzare le dava ancora più sui nervi.

«Dato che ho già un terribile mal di testa. E prova a chiamarci ancora una volta porci pervertiti e ti rinchiudo in uno stanzino insieme Jihoon hyung. Quindi adesso, prendi questi cazzo di vestiti in mano, li indossi, anche al contrario, non mi interessa come, e sparisci.»

Un'altra fitta di nausea le prese lo stomaco e la testa.

Sto per vomitare.

«Se non ti dispiace, vorrei, cortesemente, fare anche colazione. Ah, e oggi non è il 12 Novembre 2016, ma oggi è il 4 Agosto 2016. Quindi fatti una camomilla.» concluse finalmente Hansol, guardandola come se si stesse rivolgendo ad un bambino di tre anni.

Agosto?

La faccia di Bae Yoon divenne verde.

«Arasseo

Lei lo guardò fisso, e si posò una mano sullo stomaco.

Aveva bisogno di un bagno.

La cosa che le faceva più schifo era che si era ritrovata nella casa di cinque maschi - dopo una serata di cui non ricordava assolutamente niente, ma sapeva che c'era lo zampino delle sue amiche squinternate - il giorno del suo compleanno.

Hansol continuava a fissarla irritato.

Lei si portò una mano alla bocca e provo a dire qualcosa.

Ma tutto quello che le uscì, andò a finire direttamente sulle pantofole del ragazzo.

Ora, vi chiederete: ma come fa un discorso a finire sulla pantofole di una persona?

Facile: ci vomiti da sopra.

🎉🎉🎉

«Fammi capire bene» iniziò a dire Hye Jin «Tu ti sei ritrovata in casa di questo ragazzo, precisamente nel suo letto e hai cominciato a fare la pazza sclerata appena ti sei alzata dal letto perché pensavi che ti avesse violentata il giorno del tuo compleanno?» ricapitolò l'amica, fissando Bae Yoon con disappunto.

Ha Gi scosse la testa. «Almeno era figo? No perché così puoi considerare la grande scopata come regalo di compleanno.»

«Ha Gi unnie!» esclamò imbarazzata Bae Yeon, mentre le gote le diventavano rosse per l'imbarazzo. Ripensandoci però, Hansol era veramente un bel ragazzo. Maniaco, ma veramente bello da star male.

«Beh, bello era bello.» constatò Bae Yoon, mentre le amiche ridevano in approvazione.

Soprattutto quando è nudo-, pensò ma prima che potesse terminare la frase, si prese a schiaffi mentalmente.

Bae Yoon, concentrati. Non farti sopraffare dagli ormoni.

«Mingyu mi ha appena mandato un messaggio: che ne dici se ci andiamo a prendere un gelato? Offre lui.» esclamò Hye Jin, interrompendo le amiche.

Mingyu e Hye Jin stavano insieme da almeno un anno e Bae Yoon invidiava un sacco la loro relazione. Voleva essere sciolta come l'amica per aver anche lei un ragazzo dolce, anche se pensava che per la maggior parte fossero solo una distrazione per lei.

Semplicemente desiderava un ragazzo che la colpisse a tal punto da non pensare che lui potesse intralciare la sua vita ben organizzata, ma ahimè, nessuno ancora aveva fatto breccia nel suo cuore.

E poi c'era quell'Hansol maledetto che le aveva scombussolato tutta la giornata.

Mannaggia a lui.

Arrivarono alla gelateria e ordinarono i gusti preferiti da ognuna, mentre Mingyu pagava. Anche se in realtà non doveva essere lui a pagare, ma Bae Yoon, visto che era il suo compleanno.

«Mingyu sei veramente dolce, ma non dovevi pagare tu» disse Bae Yoon, inforcando il cucchiaio della sua coppetta e prese una bella porzione di gelato da mettere in bocca.

«Tranquilla Bae Yoon, dopo tutto il trambusto che hai avuto questa mattina ti serviva un po' di carica.» e le fece l'occhiolino, rubando un po' di gelato subito dopo a Hye Jin.

Sorrise, guardando le sue amiche - e Mingyu - mangiare tutti insieme un bel gelato il giorno del suo compleanno.

Le bastava avere le persone più importanti per lei accanto a sé, che bastava a cancellare l'inizio di quella tremenda giornata.

O... Quasi.

Perché dopo dieci minuti, si ritrovò Mr Chwe Hansol che entrava nella gelateria, con i suoi amici di quella stramba mattinata.

«Oh merda!» esclamò Bae Yoon, nascondendosi sotto il tavolo.

«Bae Yoon che minchia fai?» chiede Dan Bi, sporgendosi sotto il tavolo.

Sung Gi e Rin Hee la raggiunsero. «Che problemi hai, me lo spieghi?»

«Avete presente il ragazzo maniaco di questa mattina?»

A quel punto, anche Ha Gi e Hye Jin si sporsero sotto il tavolo, più curiose che mai. «Sì?»

«Beh è appena entrato dalla porta.»

Quello che successe dopo andò tutto a rallentatore. Le sue amiche di tirarono su e si voltarono verso il ragazzo appena entrato, senza preoccuparsi di essere notate.

Infatti Hansol si voltò verso di loro, sentendosi improvvisamente osservato e aveva ragione: cinque ragazze con un ragazzo lo stavano fissando da un tavolo poco più in là.

Bae Yoon si sentì morire per la seconda volta nella giornata.

Sicuramente l'aveva vista e ora si stava beffeggiando di lei.

«Senti, ma non è che sai se il suo amico biondo è libero?» le domandò Ha Gi, tornando a fissarla da sotto il tavolo.

«Ma senti, ti fai un selfie mentre te ne vai a fare in culo?»

«Oh siamo parecchio acidelle...»

«Ha Gi smettila-»

«Pazza psicopatica!» esclamò sorpreso Hansol, piegandosi sulle ginocchia e scovando Bae Yoon sotto il tavolo.

In tutta risposta Bae Yoon alzò gli occhi al cielo e si alzò da terra.

«Hye Jin andiamo via.»

«Scusa come?» chiese la sua amica, con una faccia smarrita. «Io non ti conosco, hai sbagliato persona.»

Cosa?

La sua migliore amica stava facendo finta di non conoscerla?

«Mingyu-» tentò con il ragazzo, ma lui scosse la testa.

«Me la pagherete cara.» digrignò tra i denti, avvicinandosi ad Hansol con un sorriso tirato.

«Che vuoi?» chiese subito dopo al castano, in modo sgarbato. Lui si passò una mano tra i capelli.

«Prima di tutto buongiorno...»

«Bae Yoon. Mi chiamo Lee Bae Yoon.» terminò per lui la frase e Hansol sorrise.

«Perfetto. Allora buongiorno Bae Yoon.»

«Non è un cazzo di buongiorno, perché di buono non c'è niente. Dato che ho rivisto la tua faccia proprio il giorno del mio compleanno.» borbottò, incrociando le braccia, arrabbiata.

«Auguri!» si esaltò il moro, spostandole una ciocca di capelli dal viso. «Piaciuto il regalo di compleanno?»

Bae Yoon alzò gli occhi al cielo. «Ma quale regalo di compleanno, premio di consolazione al massimo. Che schifo scopare con te e nemmeno ricordarselo. Almeno mi è rimasta la tua misera e schifosa camicia a quadri rossa.»

«Posso assicurarti che è stato fantastico. A proposito della mia camicia: che ne dici di rendermela?» chiese Hansol avvicinandosi sempre di più a Bae Yoon.

Quel ragazzo era strano, ma divertente. E nonostante le avesse fatto girare i maroni di prima mattina, Bae Yoon non poté che essere contenta di averlo conosciuto.

Non aveva bisogno che la sua vita andasse sempre in modo schematico e organizzato: aveva bisogno di una scossa, di una scombussolata.

E quello che le serviva era Chwe Hansol.

Così si avvicinò di più a lui, quasi i loro respiri si fondevano tra di loro.

«Prima però devi prendermi.»

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro