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Preoccupazione

Stefania's p.o.v.

Sono le 20 e ancora Erika non è tornata.

Aveva detto che sarebbe andata a fare la spesa e a girare un po' per la città, ma è dalle 14 che non si vede.

Dovrei iniziare a preoccuparmi?

Io non la conosco, per cui non so se è la tipa a cui piace fare le ore piccole e sballarsi, tornando a casa ubriaca fradicia dopo aver baciato ragazzi a caso in discoteca, ma a vederla conciata così non mi sembrava proprio.

In ogni caso, devo fare qualcosa.

Ma certo, potrei chiamarla!

Però..

Merda!

Il suo numero non ce l'ho!
E adesso?

Potrei provare a chiedere alla signora proprietaria degli appartamenti, lei quasi sicuramente saprà darmi il suo numero.

***

Bene, non so quanti cavolo di soldi spenderò, visto che sono all'estero con un cellulare comprato in Italia, ma la chiamo.

*Tuuu, tuuu, tuuu...*

《Sì, pronto?》mi risponde, gentilmente.

《Buongiorno. Ho urgente bisogno del numero della mia coinquilina》taglio corto. Nella situazioni di emergenza non serve a niente dilungarsi in giri di parole.

《Ora te lo do, aspetta in linea》mi dice.

Erika, dove cazzarola ti sarai cacciata?

Uffa, cacchio, perché tutte a me?

Vengo qui per rilassarmi (almeno il primo mese), e subito dal primo giorno iniziano le preoccupazioni.

《Eccomi, sono di nuovo in linea》sento la sua voce dall'altro capo del telefono.

Dopo che mi ha fornito il numero, le dico solo un 《Ok, arrivederci》.

Probabilmente avrà pensato che sono una gran maleducata, ma adesso ho fretta.

Devo subito chiamare Erika.

E altri nonsoquanti euro scalati dal credito!

Compongo il numero.

*Tuuu, tuuu, tuuu*

Squilla, squilla.

E nessuno risponde.

*Tuuu, tuuu, tuuu*

《Pronto?》

Oddio, e questa voce maschile qua che mi ha risposto in coreano chi è?!

Oh, Madonna.

E se avessero fatto qualcosa a Erika?

Sono in panico.

Devo rispondergli?

Sì, devo. Devo dirgli qualcosa.

Così attacco a parlare in coreano più veloce della luce:

《Che avete fatto ad Erika?! Brutto sporco maniaco! Se ti trovo giuro che ti spezzo le ossa del collo e ti faccio morire di una morte lenta e dolorosa! Dimmi subito dove si trova la mia amica, testa di ca**o che non sei altro! Dimmelo, o chiamo la polizia!》

Ho definto Erika... mia amica?

Oh, che importa! Ora devo solo pensare a salvarla.

《Erika è qui》mi risponde la voce.

Non sembra la voce di un maniaco. Sembra piuttosto giovane, sui 25-30 anni.

Ma potrebbe essere pur sempre un maniaco!

《Qui?! Qui dove?! CHE COSA LE AVETE FATTO?!》urlo.

Mi rendo conto che sto sembrando una fissata, ma d'altronde che posso farci?

Una mia.. coinquilina potrebbe essere in serio pericolo! Magari l'hanno aggredita!

《Quello che ti dirò adesso per favore dovrà restare fra di noi. Erika si è fatta molto male mentre era per strada, e adesso noi la stiamo aiutando a guarire. Purtroppo non posso rivelare dove mi trovo, adesso, ma se non mi credi, dimmi il tuo nome e il tuo indirizzo di casa e veniamo a prenderti per portarti da lei》mi dice la voce.

Ma è matto?! E vuole che mi fidi di uno sconosciuto?!

《Di' un po', ma secondo te io sto credendo a tutte le balle che mi stai dicendo?! Fammi sentire la voce di Erika! Subito! Ora!!!》urlo sgolandomi.

Probabilmente mi staranno sentendo fino al piano di sotto.

《D'accordo, come vuoi. Ora la sveglio e te la passo.》concorda.

Fiuh, che sollievo. Spero che stia bene.

Questi secondi di tensione non passano più.

Oh Dio, fa che stia bene.

Finalmente risponde:

《S-Stefania? Sei tu?》

Non ci credo.

È VIVA!

《Oh, Erika! Che sollievo sentire la tua voce! Stai bene?! Ma che ti è successo?! Cosa ti ha fatto quel maniaco?!》le chiedo preoccupata.

《Stefania, stai tranquilla. È tutto ok. Sto bene e tu non hai parlato affatto con un maniaco. Anzi, non crederai a quello che ti sto per dire!》mi dice contenta.

Oddio, cosa dovrà dirmi?

Adesso sto ancora più in ansia di prima.

《Raccontami tutto! Ti hanno fatto qualcosa di male?!》

《No, no! Ora non dirlo a nessuno, ma... sono a casa dei 2PM, la mia band coreana preferita!》

Cosa? Ma le ha dato di volta il cervello?

Le hanno fatto qualcosa sicuramente.

《Erika, non dire balle. Ti hanno drogata per caso?! Perché dici cose senza senso?!》

Ora sono seriamente preoccupata.

《Stefania, io sto bene, quante volte te lo devo dire? Cosa devo fare perché tu mi creda?》

Io non le credo neanche se mi manda le prove più schiaccianti.

《Fidati, per favore. So che nessuno si fiderebbe mai di uno sconosciuto, ma qui ci sono io, anzi, vengo io di persona a prenderti, se vuoi, ma per favore, fidati di me. Non c'è nessun maniaco. Vedrai che una volta arrivata qua, non te ne pentirai. Anzi, mi ringrazierai.》

Cosa devo fare?

E se vado là e poi scopro che è tutta una trappola?

E se quei maniaci hanno costretto Erika a dirmi quelle cose sotto minaccia?

Non so veramente che fare.

Di sicuro, se resto qui, la lascio in pericolo, e le succede qualcosa di brutto, poi porterò un grosso peso sulla coscienza per tutta la vita.

Non posso stare a guardare mentre una persona che conosco è in pericolo.

《Ok, Erika. Ho deciso. Fai venire qualcuno qui a prendermi tra 20 minuti. Vengo da te》

E chiudo la chiamata.

Mi preparo, e metto un coltello in borsa. Non si sa mai.

Pochi minuti dopo, mentre aspetto davanti alla porta principale del palazzo, vedo una normalissima macchina che si accosta vicino a me.

Alla guida dell'auto c'è un uomo sui sessant'anni, coi baffi e il cappello. Mi fa un cenno di saluto.

Seduta sul posto del passeggero.. Erika! Oh, è sana e salva per davvero!

E dietro di lei.. un ragazzo con occhiali da sole (a quest'ora della sera?) e mascherina.

Forse sto andando consapevolmente in pasto al nemico, ma almeno Erika è salva.

Dopo aver abbracciato Erika e aver notato che ha parecchie bendature, inizio a farle mille domande.
Mi dice che mi spiegherà tutto più tardi.

Salgo nei posti dietro, affianco al ragazzo.

《J, la mascherina》dice Erika.

《Eh?》chiede il ragazzo a fianco a me.

《Stefania vorrà pur vederti, no?》

《Ah, sì, certo.. ehm..》bofonchia sotto la maschera.

Come prova indiscutibile di quel che mi era stato detto poco prima al telefono, quando il ragazzo si tira giù la mascherina, capisco tutto.

Mi fa un sorrisetto che è la fine del mondo.

Penso che sverrò di gioia.

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