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Erika's p.o.v.

Da quando avevo 12 anni ho sempre sognato di andare in Corea.

Il mondo orientale, in generale, mi attirava molto, e mi attira tutt'ora.

La storia, le usanze, il cibo, e soprattutto la musica... tutto ciò ha sempre avuto un che di affascinante, per un'europea come me.

Già, infatti sono nata e cresciuta in Italia, precisamente a Venezia.

Qui è sempre pieno di turisti orientali, e io ogni tanto scatto loro foto di nascosto mentre sono al bar o in giro per strada, magari seduti su una panchina, o a bordo di una gondola.

Ogni volta che osservo i numerosi turisti provenienti dal lontano Oriente, penso a quanto mi ricordino tanto i miei idoli coreani.

Sì, a me piace il k-pop da quando ero una ragazzina, e tutt'ora mi piace tantissimo, anche se ormai ho quasi vent'anni.

Stravedo, e dico stravedo, per i 2PM!

Li seguo dal loro debutto, e sono una Hottest sfegatata!

Questo gruppo mi piace troppo, le loro canzoni mi piacciono troppo...

Wooyoung mi piace troppo!

Voi direte: ma ormai avrai anche il ragazzo, no? Che ascolti a fare gli idol per ragazzine?

E invece no, smentisco le vostre ipotesi: il ragazzo non ce l'ho, ora come ora non mi interessa, mi piace molto invece ascoltare musica e dedicarmi alle lingue.

Non a caso sono una studentessa di lingue orientali - coreano e giapponese - alla Ca' Foscari di Venezia.

Il mio secondo anno sta per cominciare, e dovrei fare un semestre all'estero in Corea per cimentarmi in una full immersion nella lingua e nella cultura.

Sì, ho detto "dovrei". Infatti quasi sicuramente purtroppo non andrò.

Ho due fratelli più piccoli di me, e a casa nostra lavora solo papà, e, con ben cinque bocche da sfamare, non possiamo certo permetterci tanti agi e lussi.

Di fare lo scambio culturare con un gemellaggio non se ne parla, dove lo troverebbero i miei lo spazio per tenere un'altra persona?

Quindi, ora che è luglio e che ho finito gli esami della sessione estiva, ho iniziato a lavorare in un bar per guadagnarmi qualcosa.

Chissà se magari, mettendomi a risparmiare, riuscirò a pagarmi il semestre all'estero.

Quello in cui lavoro io purtroppo è un bar abbastanza squallido, frequentato quasi solo da gente poco raccomandabile che beve tutto il giorno e tutta la notte, e dove gli stipendi dei baristi li pagano una miseria.

I clienti giocano sempre tutti alle slot machines, con quegli sguardi persi negli schermi luminosi, nella speranza di fare chissà quali grandi vincite... mi fanno quasi pena.

Quando finisce il mio turno sono ormai le due di notte passate, e il bar è deserto.

Lavoro qui da solo due settimane, ma ancora non riesco ad abituarmi allo squallore di questo posto.

E quella slot machine... se provassi a fare un tentativo?

No, no... perché dovrei? Tanto lì si perde a prescindere.

E poi mamma si arrabbierebbe troppo, se sprecassi il mio stipendio in giochi d'azzardo.

Ma se vincessi... 50.000 euro? No, ma che dico, a che serve sognare a occhi aperti? Tanto non vincerò.

Basta, sto facendo avanti e indietro fra dentro e fuori da troppo tempo, indecisa sul da farsi.

In fondo, però, se spreco 10 euro, sono i miei, quindi alla fine... chissenefrega?

Ci provo, dai.

O la va o la spacca.

Mi avvicino alla slot machine.

Inserisco i soldi.

Giro la manopola a occhi chiusi.

Apro gli occhi.

Niente, niente di niente.

Il montepremi, che era 80.000 euro, ora si è dimezzato a 40.000, ma non importa. Ormai i soldi ce li ho messi. Facciamo un secondo tentativo.

Rigiro la manopola con tutta la forza che ho nel braccio, sempre a occhi chiusi, ovviamente.

Sospiro profondamente, e riapro gli occhi.

Niente.

E vabbè... Tanto lo sapevo. Potevo immaginarmelo.

Io, che non ho mai giocato d'azzardo in vita mia, non posso mica pretendere di vincere in un sol colpo, no?

Montepremi dimezzato a 20.000.

Ma ho ancora altri due tentativi. Mai dire mai.

Niente, niente neanche al penultimo tentativo.

Se ora riprovo, e non vinco, vorrà dire che è un segno del destino.

Povera sono, e povera resterò.

Non è colpa tua se il luogo o la situazione in cui nasci non possono offrirti tutto quello che vorresti. Bisogna farsi il culo per guadagnarselo da soli.

Faccio l'ultima prova.

Sarà il round decisivo.

Giro la manopola.

Il tempo mi sembra infinito, ad attendere ad occhi chiusi.

Passano dieci secondi.

Nessun suono. Lo sapevo.

Proprio quando sto per arrendermi definitivamente, però...

☆ PEPPEREPEPPEPPÈ! PEPPEREPEPPEPPÈ! ☆

Un momento. Ma che cos'è questa musichetta? Non sarà mica che...

Oh, no. Non può essere.

Apro gli occhi e verifico.

Oh, sì, invece. Oh, sì.

Io, proprio io.

Mi è successo.

Ho appena vinto 10.000 euro.