Kitty! Kitty! -qualcuno mi chiamò...
-Chi mi chiama? -dissi
-Sono qua!!- disse una voce famigliare
- Chopin! Non sai quanto sono felice di rivederti! -esclamai
-Senti scusa non ne ho potuto fare a meno di ascoltarti. La tua deve essere una vita molto difficile, quindi ci tenevo a darti il mio portafortuna, come puoi vedere è un topolino. Me lo ha fatto mia sorella quando viveva ancora- disse Chopin
-Non devi darmelo è un suo ricordo-dissi
-NON DEVI DARMELO è UN SUO RICORDO!Tutte sciocchezze- esclamo Arhiscia di sorpresa
- Arhiscia NOOOOO- miagolò Chopin
- È sicuro CHOPIN che mi prendo la BLACK, però se vuoi fare la stessa fine di Jeade ,Varjak ed Alfie allora mi va bene. Ti prego ma adesso non ripetere la stessa frase di sempre "Kitty scappa non riuscirai mai a prenderla" non ti ricordi l'altra volta mi sembra che lo abbiate perso AH,AH,AH,AH, sì lo sai benissimo di cosa parlo- disse quella gatta crudele
-Lei non è quello che credi, è diversa dagli altri,ha una forza che non puoi neanche immaginare- mi difese Chopin
-Meglio per me; ma per adesso va bene così vi ho già spaventati abbastanza-.
Quella misteriosa gatta scomparve con un salto ma io non capisco ancora cosa volesse da me.
-Oh,Kitty sei stata lodata dal cielo, sei stata fortunata che quella gatta non ti abbia preso con se- disse lui abbracciandomi. Mentre io continuai a non capire cosa volesse dire lodata dal cielo,lui continuava a ripetere a bassa voce il mio nome.
Chopin mi portò in un appartamento suonò il campanello e qualcuno disse "password" e Chopin rispose "Cats"a un certo punto da sotto terra si fece un buco come una botola, sotto di essa c'erano delle scale e mentre le stavamo attraversando la botola si chiuse. Dopo le scale davanti a noi c'era una porta tutta bianca altissima di un materiale che non conosco, al centro c'era una zampa azzurra, Chopin ci mise la sua zampa e la porta si aprì, non credevo ai miei occhi ... era una specie di bunker grandissimo tutto bianco. Nella stanza principale c'erano dodici computer disposti in file da sei nei lati, permettendo così il passaggio; c'erano anche due scrivanie sempre ai lati. Ma la cosa più strana erano i gatti al computer, con le cuffie ...
-Qua è dove lavoro io, è un club. Ti presenterò tutti i miei colleghi. Questa è Marian e lavora ai computer, lui è Fransis lavora sui casi da investigare è un detective professionista
-Ciao io sono Fransis e sono un investigatore coi baffi, tu come ti chiami? Se ti ha portata qui Chopin ci sarà un motivo preciso me lo sapresti spiegare? - disse il gatto dal manto nero quasi grigio, e dagli occhi verdi
-Ciao io sono Kitty, Chopin mi ha portata qua perché un certa Arhiscia ci sta inseguendo e vuole catturarmi per qualche motivo... - non feci in tempo a finire la frase che Fransis mi aveva già bombardato di domande
-Come ? Cosa! Arhiscia? Ancora in circolazione! - Chopin gli spiegò tutto.
Fransis mi prese con sé rassicurandomi di non avere paura. Nel frattempo mi raccontava le sue storie emozionati. Chopin mi disse che Fransis anche se era curioso aveva paura.
Fransis mi fece aspettare davanti a una porta di una cantina, e se ne andò lasciandomi sola nell'oscurità; era una porta con il vetro quindi potevo sbirciare quello che c'era dietro, ma vidi solamente un'altra rampa di scale.
Incuriosita aprii la porta e incominciai a scendere le scale, arrivata all'ultimo gradino si accesero quattro candele davanti a me, che poggiavano su un tavolino della mia taglia; sopra di esso c'era un diario.
Il diario doveva appartenere a un gatto ormai anziano o morto era del 1972, un certo Atrelyu.