Tenevo gli occhi chiusi, avevo paura.
Tanta paura.
Ma dopo un po che cadevo...
Aprii gli occhi.
Ero...
Ero...
Ero salva!
Ero finita in un posto tutto buio.
Intravedevo solo alberi.
Mi ripresi un po dallo spavento, ma appena mi rialzai sentii un rumore.
Non sapevo dove ero finita in quale dimensione.
Il rumore si stava avvicinando era sopra di me.
Alzai gli occhi al cielo coperto dalla folta chioma degli alberi.
E in un nano secondo mi spunto qualcosa davanti.
-KITTY BLACK!-
Non ci potevo credere.
Era proprio lei.
-Lili! Lili sei tu?!- chiesi
- Sì!- rispose
L' abbracciai.
-Sono passati due mesi lo sai?- disse
- Due mesi?- chiesi
- Non due anni?- dissi
Lei si mise a ridere
-No, vieni con me, Edward sarà felice di rivederti!- disse entusiasta come la prima volta che la vidi.
Camminando fino ad arrivare alle porte di quell'istituto.
Le porte si aprirono da sole.
-Kitty- disse la voce
La sua voce.
La voce di Edward.
- Ciao Edward - risposi fiera di me
- Ti devo dire tante cose- disse
- È io ancor di più - dissi
Mi accompagnò nel suo "studio" e chiese gentilmente a Lili di andarsene.
Appena chiusa la porta dello studio le acque si agitatarono.
-Lo sai quanto sono stato in pensiero per te?- disse turbato
- No -risposi
- Kitty io non ti devo perdere mai più capito? Io lo so dove eri finita, giuro che lo so- rispose
- Perchè non me lo hai detto!- miagolai
- TU NON ME LO HAI DETTO?!- miagolai ancora con tutto il fiato cadendo a terra
- Kitty, io...-
- NO! Tu non lo hai fatto per il mio bene!- risposi
Edward mi alzo il muso ormai bagnato dalle lacrime.
- Se te lo avrei detto... Non saresti sicuramente qui- disse
Lo guardai.
- Era per il tuo bene- rispose
- Ormai non sono la Kitty che conoscevi- così uscì dalla stanza dando un ultimo sguardo a Edward.
Corsi in corridoio per arrivare in camera.
Quando ci entrai chiusi la porta e piansi silenziosamente.
Non volevo che qualcuno mi sentisse e pensasse che ero fragile, anche se Kitty, Kitty Black era davvero una gatta fragile.
Me ne sarei andata da quel posto.
Mi affacciai al balcone, e guardai la luna.
Mi richiamava a se con una dolce melodia.
Sentivo che mi incoraggiava.
E tutt'intorno a me si era creata la scia blu.
Essa formò dei gradini che portavano fino in cielo, verso la luna.
Incominciai a salirli e ogni passo che facevo, sentivo il vento sfiorati contro il muso, e la luna a chiamarmi così forte che ero quasi ipnotizzata.
- Come fai?- disse una voce .
Mi girai e vidi che era Lili.
-Volare non è una mia scelta- le dissi
- Allora io come riuscirei a volare?- mi chiese
- Non devi pensare a come volare, ma devi pensare a dove andare volando- dissi
Lei mi guardò perplessa.
- È tu dove vuoi andare?-
Mi rigirai verso la luna, e nuovamente verso Lili.
- Verso l'infinito- risposi
- Io voglio andare a casa- disse
-  Tutti vorrebbero andare a casa -
Mi avvicinai a Lili e le bisbigliai nell'orecchio
- Non c'è posto migliore della propria casa- dissi
- Te ne andrai di nuovo?- mi chiese
- Te ne vai a casa?-
La guardai.
Non sapevo cosa risponderle.
-Sì- dissi semplicemente
-...- Lili uscì dalla stanza
Avrei dovuto fermarla ma...Ero troppo affamata, quindi andai a mangiare.
Nel frattempo avevo questa domanda dentro di me.
Con tutte le domande che potevo avere, quella era lunica:
Dove sarei andata?

Spazio autrice
Eccomi qua con un altro capitolo, era ovvio che non era finita così la storia.
Comunque, scusate  se ho aggiornato dopo un sacco di tempo, in questi mesi sono un po' impegnata...
Spero che la storia continui a piacervi...
Ci vediamo nei prossimi capitoli (forse)... Grazie e ciao