Era un nuovo giorno, Edward mi aveva raccontato tutto, tutto di me, di loro, ma tralasció qualcosa... gli uomini dal volto bianco.
Non voleva parlarmi di loro, ogni volta che chiedevo una cosa su essi, lui cambiava il discorso, cosí andavamo avanti per ore a parlare e a farmi vedere le stanze.
Questa sarà la tua stanza, e questo il tuo conquilino...
- Ciao! Sono Lili! E tu?- era una gatta più piccola di me.
- Ciao io sono Kitty- risposi.
Edward lasció la stanza.
- Ehi è bello essere un Black? Hai già un potere? Quanto resterai qui? Sei venuta dall'altro mondo?- mi domandó
Quante domande! Era peggio di me!
- Be...-
-Dai! Racconta! Ho voglia di sentire nuove storie, da quando sono qui mi annoio! Mi dicono di : non sporcare, di non giocare, di non disturbare, di studiare!- disse tutta agitata
- Sì... certo- mi sarebbe piaciuto fare un po di conversazioni leggere. In fondo non mi ero ancora rilassata.
- Tutto incominciò quando mi buttarono furia di casa...- gli racconta tutto di Jeade, di Varjak, di Chopin... di tutti.
- Deve essere stato molto emozionante scoprire che sei speciale- disse Lili
- Già, ma non speciale per avere un potere... Speciale per essere stata voluta bene da qualcuno- conclusi
- Io... Penso che non mi voglia bene nessuno- disse abbassando il muso
- Oh, ci sarà tua madre, tuo padre i tuoi fratelli-
- Sono tutti morti durante un incendio...- la piccola aveva gli occhi lucidi.
La conoscevo amalapena.
- Io te ne vorro- le dissi
- Cosa! Sei la prima gatta che me lo dice!- era ecitata all'idea.
- Tu te ne andrai vero? Ti prenderanno anche a te? Mi lascerai come gli altri?- ero dispiaciuta all'idea che aveva ragione; era come me, era sola, senza cure per proteggersi dalle emozioni. La potevo salvare, avrebbe fatto la mia stessa fine? Per fortuna era White.
- No, non me ne andò- le mentii.
Lei si alzò e guardò l'ora e si mise sul suo "letto", era uno straccio, con un cuscino imbottito con la polvere. Guardai il mio, era come quello di una principessa.
- Lili? Vuoi dormire sul mio?-
Lei mi guardò
- Posso davvero! Davvero davvero davvero?- aveva un sorriso stampato sul muso
- Certo!- dissi, si era avvicinata e mi abbracciò.
Mi sentivo come una sorella, aveva bisogno di affetto.
Mentre lei dormiva era pomeriggio.
Mi diressi nella biblioteca; stavi cercando qualcosa come " uomini senza volto" e mentre mi giravo e ritirato negli immensi scaffali, cadde un libro.
Salta giù dallo scaffale e soffiai sul libro tutto impolverato come il resto dei libri.
C'era scritto "Salvatori i Black" dal titolo sembrava che i Black potessero salvare, invece per quanto ne so io, siamo noi che dobbiamo essere salvati.
Aprii il libro, e sfogliai alcune pagini di soli immagini, vidi dei ritagli di giornale.
Faccenda del 1222 condannato un "uomous sparitoes" credo che era la lingua antica dei gatti egizi, significante "uomo sparito" quindi uomo senza volto!
Ero sulla buona strada.
Tutti i ritagli dei giornali mi avevano fatta incuriosire... Tutti condannati tutte date strane... c'era sotto qualcosa?
Presto lo avrei scoperto, però ero troppo stanca, e mi addormentai sul libro.