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45. Never had someone who loves me the way you Do

Il ragazzo sorrise a Madison, e si allontanò poi leggermente, toccandosi i capelli nervosamente, mentre il ragazzo sorrideva come non mai.

"Beh, ehm... Scusami, lo sai che ci sono stati dei casini" spiegò e Madison annuì leggermente, mentre guardava le rose, che il ragazzo le aveva regalato

"E sei... ritornato da me... Credevo non ritornassi più" borbottò la ragazza per poi dargli un pugno "Scemo, pensavo mi avessi dimenticata come me con le ordinazioni" ridacchiò per poi notare il mio sguardo divertito e sorridermi angelicamente

Nathan si girò e mi fece un cenno, leggermente in imbarazzo, forse perchè sapeva che ero il "fratellino" di Ashton, e che se si fosse comportato male, Ashton... insieme a Calum gli avrebbe fatto il culo.

Scossi la testa divertito e decisi di muovermi a pulire i tavoli e a servire gli ultimi clienti prima di chiudere il Café, mentre i due parlavano seduti su un tavolo.

"Non mi sono dimenticato di te... Mio padre ha deciso di andarsene in America, spostando la sede centrale delle sue aziende lì come per... ricominciare" spiegò e Madison annuì leggermente

"... Vuoi andare da lui?" chiese, per poi sgranare gli occhi "CAZZO, MI STAI LASCIANDO DOPO STE ROSE, VERO? STRONZO!" esclamò sbattendo il mazzo contro la sua testa, facendolo preoccupare 

"Ferma, Madison!" esclamò e la ragazza assottigliò lo sguardo, guardandolo malissimo, per poi abbassare le orecchie

"Piango la vita, pensavo mi volessi bene, testa di cazzo di ragazzino" miagolò irritata e lui rise, le strinse la mano e le diede un bacio in guancia 

"Finisco l'anno di scuola, e resto qui... Tu vuoi tornare a casa con me? Hai pure un lavoro... La conosci la zona dove abitavamo insieme prima" la ragazza sorrise incredula, mentre lui agitava le mani leggermente imbarazzato "Insomma, ci sono i bus diretti qui, quindi non sarebbe neanche terribile  vivere con me e lavorare qui... Oh, poi se vuoi possiamo comprare una macchina fra un mese quando avrò già finito gli esami e tutto" spiegò velocemente e Madison sorrise 

Si alzò insieme e lui, che preoccupato  non capì la sua scelta. La ragazza si guardò le proprie ballerine rosse, per poi aggiustarsi la gonna bianca e la camicetta rossa, e guardò il ragazzo "Ho sonno" borbottò con il labbruccio, per poi sorridere notando il ragazzo schiarirsi la voce dopo aver ripreso le rose 

"Andiamo a casa?" chiese tendendogli la mano, e la ragazza sorrise, stringendogliela e agitando la mano verso di me, facendomi sorridere ampiamente. 

"Tutto bene quel che finisce bene" sussurrai chiudendo il locale, per poi sospirare e guardarmi attorno, inarcando il sopracciglio.

"Momento" mi bloccai sentendo troppo silenzio "Dov'è Harry?" chiesi a me stesso per poi velocemente afferrare il cellulare, mentre salivo in appartamento per decidere velocemente cosa mettermi per la "grande serata".

Il telefono squillava, ed io borbottavo cose a caso sperando che mi rispondesse. Avevo una paura incredibile... A scuola c'era... Ma dopo non l'avevo visto più, e non era ritornato a casa per cambiarsi o altro.

Sgranai gli occhi, iniziando a tremare. Guardai la mia mano che quasi si stava facendo scivolare il cellulare a terra. Deglutii cercando di non pensarci perchè no... Non l'avevano preso di nuovo... No, Harry non sarebbe mai diventato di nuovo come nei primi tempi a casa dopo la cattura...

Strinsi la mano che teneva il cellulare, e cercai di calmarmi fino a quando sentii il cuore in gola, sentendo la chiamata aprirsi

"Pronto?" sospirai dal sollievo, mentre poggiavo la schiena al muro della mia stanza, cercando di calmarmi. 

"Harry... Dio"borbottai, mentre mi schiaffeggiavo mentalmente "Si può sapere che fine hai fatto?" chiesi nervoso, e lo sentii quasi trattenere il respiro 

"Oh... uhm... Oggi io ehm... Louis mi ha invitato a casa... Quindi oggi dormo da lui e domani a scuola torno con te a casa" spiegò velocemente facendomi bloccare un attimo 

"Wowo.... Sei a casa di Louis?" chiesi sorridendo leggermente maliziosamente.

Silenzio.

"Beh si, te l'ho detto" borbottò, ed io risi leggermente immaginandomelo mentre arrossiva imbarazzato.

"Va bene, Ashton lo sa?" chiesi cercando di non torturarlo troppo. Ero così contento che finalmente le cose gli stessero andando bene. 

"Si, gli ho mandato un messaggio poco prima che mi chiamassi... Oh, Loueh ti salutaaa!" esclamò facendomi sorridere 

"Va bene, Harry, fate i bravi... birbantelli" ridacchiai malvagiamente, Harry stette per ribattere ma io gli chiusi in faccia

Mi ero dimenticato di dirgli che gli volevo bene, maledizione. Mi morsi il labbro sentendomi maledettamente in colpa.

Insomma, è giusto che glielo ricordi, no?

Beh, in effetti lo sa che gli voglio bene

Sono l'unico che ha bisogno di sentirselo dire spesso, per paura che ad un certo punto le stesse persone non mi vogliano più bene?

No, perchè io ho sempre bisogno di dire alle persone che gli voglio bene, quasi come per metterlo sempre in chiaro nonostante il tempo e tutto il resto... Insomma...

"No, ormai... Dopo tutto quello che abbiamo passato" sospirai stringendo il cellulare "Non c'è bisogno che faccia il bambino che ripete le stesse cose" mi imposi mentre la mia coda si muoveva nervosamente 

.... Dopo aver mandato il messaggio ad Harry con un enorme "Ti voglio bene" accompagnato da un cuore e l'emoji del gattino innamorato...

La coerenza.

Mi schiarii la voce, iniziando a sentirmi l'ansia addosso. Mancava poco, e mi sarei ritrovato Luke di sotto pronto per portarmi dalla sua famiglia.

"Sto per incontrare la sua famiglia..." sussurrai a me stesso, sentendomi leggermente ansioso, ma non dovevo. L'avevo convinto io, ed era giusto così, perchè sapevo che si sarebbe sentito in colpa... credo.

Non penso che la famiglia di Luke sia così terribile come lui mi ha sempre descritto... Ed io speravo davvero che vivesse una situazione familiare migliore. 

Deve essere brutto vivere con la famiglia distante, che non capisce e che sopratutto ti taglia fuori dalla vita come per quasi ostacolarti... Ho sempre visto la famiglia come un'ancora... Come se io fossi la nave in costruzione, troppo inesperta per navigare ancora, per iniziare a camminare a vivere... Penso sia l'ancora che ci tiene vicini al porto, che ci lascia crescere, prima di essere tirata sopra, per lasciarti navigare oltreoceano per la tua strada... 

Ma Luke... Luke aveva iniziato a navigare da solo senza nulla, rompendosi chissà quante volte, rischiando di affondare molteplici... Ma almeno aveva Calum... Erano insieme... Ma immagino fosse stato davvero difficile per loro vivere da soli, sentendosi abbandonati dalla famiglia...

Scossi la testa cercando di evitare di riempirmi la mente di pensieri non proprio positivi. Sarebbe stata una cena meravigliosa, ero pronto.

No, scherzo, mentalmente non tanto e fisicamente no dato che ancora stavo scegliendo i vestiti.

Optai per una semplice camicia bianca, e dei pantaloni neri. Dato che il padre aveva sempre quell'aria da "La tua esistenza costa lo 0,1% delle mie mutande firmate" volevo apparire leggermente formale, per almeno essere carino agli occhi della famiglia.

Dovevo coprire o no le orecchie e la coda?

Mi guardai allo specchio, mentre continuavo a torturarmi le orecchie, cercando di farle vedere il meno possibile, nascondendole con i miei capelli lilla. Sbuffai mentre guardavo il mio riflesso. La mia coda nera si muoveva nervosamente, l'afferrai e me l'accarezzai leggermente, per poi sobbalzare sentendo il campanello suonare. 

Velocemente scesi, sperando di avere la camicia a posto, come la mia voglia di vivere nel cervello... Insomma, okay.

Scesi dall'appartamento e velocemente andrai ad aprire la porta del Cafè, ritrovandomi uno splendido Luke davanti ai miei occhi con addosso una camicia rossa a quadri e jeans neri. Ero rimasto totalmente incantato, era così maledettamente bello quanto semplice... Davvero, ero così maledettamente innamorato del ragazzo che avevo davanti? Perchè io in quel momento sentivo il bisogno di abbracciarlo stretto a me e di baciarlo tutto il tempo, mentre mi facevo coccolare... 

"Michael" Luke sorrise guardandomi, mentre si mordeva il piercing, facendomi schiarire la voce "Sei davvero bellissimo" sussurrò tirandomi dai fianchi, poggiando le labbra vicino l'orecchio, facendomi perdere mille battiti per la sua vicinanza, ma era bello sentirsi così... protetto, sicuro fra le sue braccia.

"Beh, anche tu non scherzi" dissi staccandomi di poco per guardarlo in quegli splendidi occhi azzurri, e lui sorrise, mentre portava le sue mani dentro le tasche dei jeans "Prima di andare.." borbottai, mentre sospiravo 

Lui inclinò di poco, mentre io imbarazzato mi indicavo "Nascondo o lascio scoperte?" chiesi nervoso indicando le orecchie e poi la coda, e lui sorrise

Mi prese la mano, stringendomela dolcemente "Non dire sciocchezze, voglio che sappiano tutta la verità immediatamente... E poi mio padre lo sa... Solo mia madre inizialmente resterà leggermente impressionata" si bloccò per poi guardarmi con il sorriso "A meno che mio padre non abbia già parlato di te.."

"Luke" gli strinsi la mano per fermarlo, e lui si girò guardandomi un attimo "Sei pronto? Stai bene?" chiesi, e lui si morse la guancia dall'interno leggermente titubante 

"Sinceramente Mikey..." mi strinse la mano "Spero di finire presto questa cena inutile, per restare con..." mi tirò a sé, dandomi un bacio casto sulle labbra e guardandomi negli occhi successivamente "Il mio bellissimo kitten" sussurrò, facendomi sorridere 

"Andrà tutto bene" dissi mentre mi aggiustavo il casco, per poi salire sulla sua moto, e lui annuì leggermente 

"Lo spero... Mikey..." sussurrò

***

"E questa è la mia casa" disse nervosamente Calum, mentre Ashton lo guardava divertito 

"Cal, lo so, l'ho già vista" disse con fare ovvio, e Calum si bloccò per poi ridere nervosamente 

"Sbagliato" ribattè sicuro, facendo inarcare il sopracciglio ad Ashton "Tu l'hai vista ordinata" rise malvagiamente "Ma quel maiale di Luke in due giorni l'ha trasformata in un inferno" si girò stile film horror verso Ashton, era un sorrisetto davvero inquietante "Quindi questa è la mia casa nella forma evoluta, è come il mio patronum"

"Grande?" chiese Ashton cercando di non ridere troppo davanti alla figura del ragazzino, che si torturava le mani, non sapendo cosa fare. Il riccio si schiarì la voce e decise di togliersi la giacca, per almeno stare in camicia. Si iniziò ad allentare la cravatta, mentre si guardava attorno e Calum agonizzava.

Alzò il dito ed Ashton lo guardò "Vado un attimo in bagno" disse per poi correre e quasi cadere sui suoi stessi piedi 

"Non grande Ashton" sussurrò per poi chiudersi in bagno "UN CASINO!" ribattè per poi tapparsi la bocca, e piagnucolare mentre si guardava allo specchio"Eh no! Non ho intenzione di parlare con me stesso" disse indicando il suo riflesso con sguardo cattivo 

"Lo stai già facendo" Calum morì di vergogna quando sentì la voce di Ashton provenire dalla porta del bagno.

Si girò e piagnucolò, mentre si portava le mani alla faccia "Ashton, che cazzo ci fai ancora qui?" disse per poi ritornare a guardarsi allo specchio "Sei una testa di minchia Calum, si, lo sei" continuò ad insultarsi, mentre Ashton inarcava il sopracciglio, appoggiato alla porta del bagno, chiedendosi cosa stesse facendo 

"Cal, mi pare che ci siamo messi d'accordo per passare la serata insieme dato che tutti sono usciti con i propri ragazzi" rispose con fare ovvio, e Calum sorrise leggermente 

"Per tutte le bacchette che ha rotto Ron" imprecò per poi mugolare dal dolore sentendo ancora quel fastidio alla schiena "Quindi ha detto che stiamo insieme no? Ommioddio, cazzo cazzo!" sussurrò agitando le braccia, sbattendo la mano contro il muro "CAZZO" imprecò, questa volta, dal dolore

"Cal!" lo richiamò Ashton aprendo la porta "Che diamine stai facendo?" chiese, e Calum si girò stile film horror, con un sorriso angelico, mentre stringeva la mano che stava tipo diventando il doppio

"Stavo esaminando la mia mano, con i gesti... sai" disse mentre muoveva la mano come se non avesse ossa, iniziando a ridere nervosamente "Tipo per mandare a fanculo me stesso eh" continuò per poi sospirare ed uscire seguito da Ashton, che lo guardava leggermente stranito 

"Cal, sta attento... Ci mancava poco che dovessi indossare il collare, o un busto per quella bruttissima caduta dalla macchina" sospirò il riccio sedendosi sul divano, mentre Calum sorrideva al soffitto

"Che bei ricordi" commentò sorridendo, ed Ashton lo guardò stranito 

"Seriamente?"

"No" ribattè subito Calum per poi sorridere "Credo che la morfina stia ancora facendo effetto" disse chiudendo occhi, mentre si abbandonava sul divano "Che bello" sussurrò per poi notare di essere accanto ad Ashton... Troppo vicino

Sorrise nervosamente, allontanandosi lentamente, mentre Ashton accendeva la tv ed il videoregistratore. 

"Così Calum..." sussurrò a sé stesso "Allontanati leggermente da colui che non può essere scopato con gli occhi" continuò guardando i propri piedi

Sorrideva fino a quando non cadde dal divano, come un vero e proprio idiota, facendo girare Ashton, che sgranò gli occhi e sospirò 

"Cal, ma che diamine fai?!" chiese ridendo, e Calum rise insieme a lui. 

"Ma che cazzo mi prende?" sbuffò il ragazzo, mentre rideva e desiderava solo di svenire 

"A quanto pare ti piace cadere dalla scopa, giovane mago" borbottò Ashton con un vocione per prenderlo in giro, e Calum gli fece il dito medio stramega imbarazzato. Lui scoppiò a ridere e Calum, per sentirsi meno in imbarazzo rise con lui 

Ashton notò che Calum da che rideva, a che piangeva quasi, continuando a darsi schiaffi in faccia "Sono una causa persa" piagnucolava il ragazzo ed il riccio ridacchiò

"Forza, Cal" disse Ashton prendendolo dai fianchi, portandoselo praticamente sopra di lui "Ora ci guardiamo un film e stiamo tranquilli e..." girò di poco lo sguardo con un grande sorriso "Soli" precisò facendo morire Calum, che lo guardò negli occhi e si domandò davvero come potesse avere un ragazzo come Ashton lì, a casa sua... Perchè era troppo bello per lui, non riusciva ad abituarsi.

Chiuse gli occhi per un attimo, per poi riaprirli e sorridere "Già, sarà una serata davvero emozionante"

***

"Sarà una serata terribile" sospirò Luke davanti la porta dell'attico della famiglia Hemmings, ed io sbuffai nervosamente 

"Porca troia, Luke! Suona!" esclamai nervoso "Siamo qui da mezz'ora" piagnucolai, e lui mi guardò con un sorrisetto stronzo

Oh non lo fa..

"Non ho la chitarra, ma se andiamo a casa fingendo di aver la moto rotta per andare dalla mia famiglia allora..." poggiai la mano sopra la sua faccia bloccandolo, e sospirai avvicinandomi alla porta

"Non funziona, Hemmings" dissi sorridendo angelicamente, suonando il campanello mentre Luke sbuffava pesantemente 

Si avvicinò e mi strinse la mano "Spero che tu abbia ragione riguardo loro... Voglio che vada tutto bene" mi sussurrò ed io lo guardai sorridendo 

"Luke, è solo una cena di famiglia" dissi e lui annuì non poco convinto per poi sforzare il sorriso più falso di sempre a suo padre che aprì la porta

"Finalmente!" disse il padre con fare ovvio "Venti minuti di ritardo, si vede che aspettavo mio figlio" lo prese in giro, dandogli due pacche sulla spalla, facendomi sorridere nervosamente 

Luke in quel momento mi stava spezzando la mano, per quanto me la stesse stringendo per evitare di mollarla e stringere magari qualcosa di più appetibile... Il collo di suo padre.

"Si, il centro di Londra diventa un po' confusionale di notte, lo sa" azzardai sorridendo leggermente, e lui mi guardò per poi ridacchiare 

"Forza, andiamo, sarà una serata emozionante" disse facendoci entrare, mentre io pensavo di stare vivendo un de ja vù

***

"Sarà una serata bellissima!" esclamò Harry, mentre Louis rideva disteso sul proprio letto, giocando con una pallina, facendola rimbalzare contro il muro

"Oh, che si fa allora?" chiese Louis sedendosi, mentre Harry afferrava la pallina, con gli occhi a palla verdi, facendolo ridere leggermente, intenerito dalle azioni del riccio.

Harry si bloccò a guardarlo, mentre teneva la pallina fra le sue mani e si morse il labbro. Senza dire nulla, si avvicinò a Louis, salendo sul letto e distendendosi, poggiando la testa sul petto di Louis.

"Per favore, puoi coccolarmi?" chiese Harry, mentre giochicchiava nervosamente con la pallina. Era tremendamente imbarazzato, e Louis rise leggermente, per poi darsi la spinta per allungare le braccia attorno ai fianchi di Harry, tirandolo più a sé

"Non devi neanche chiederlo, aspettavo da tanto questo momento" disse Louis, mentre gli accarezzava i capelli, sfiorando le orecchie, facendo sorridere il Kitten per il leggero solletico. 

"Non è che sei come Niall?" chiese Harry ridendo leggermente "Mi ha tipo molestato l'ultima volta che mi ha visto" rise leggermente e Louis sbuffò, mentre lo stringeva più a sé

"Non si deve azzardare, sei mio e basta" borbottò e Harry lo guardò con i suoi occhioni verdi, per poi ridere, facendolo sentire così bene. Louis era sempre più sicuro di essere tremendamente innamorato delle sue fossette, e si chiese davvero cosa gli girasse nella testa nel periodo in cui voleva soltanto distruggerlo

"Come siamo possessivi" lo riprese Harry facendogli il labbruccio, e Louis lo guardò per poi dargli un bacio dolcissimo sulle labbra

"A te piace, ammettilo" disse e Harry gattonò leggermente sopra di lui, per poi avvicinarsi alle sue labbra di nuovo, ed annuire, mentre le sue orecchie erano tese verso l'alto e la coda tranquilla, si muoveva leggermente 

"In questo modo, si" disse guardandolo negli occhi "Perchè è romantico e leggermente buffo su di te... E mi piace, mi fai sentire felice Lou" disse contento, facendo le fusa, e Louis lo abbracciò tirandolo sopra di lui

"Mi dispiace per tutto quello che ho fatto, e che ho tentato di fare..." sussurrò mentre lo stringeva a sé e sentiva Harry ricambiare "Ma ti prometto che da questo momento, non permetterò a nessuno di toccarti" sussurrò, e ad Harry bastarono queste parole, per sorridere e chiudere gli occhi sotto le sue carezze, sentendosi protetto da tutto e tutti...

***

"Voglio morire" 

"Cosa?" Liz, la mamma di Luke, si era appena rivolta a me, dopo il mio sussurro che fortunatamente Luke non aveva sentito.

"Voglio progredire" ripetei sorridendo angelicamente, per poi schiarirmi la voce "Negli studi... Si... mi piace molto la chimica" spiegai e lei annuì leggermente per poi fare spallucce.

La donna era davvero splendida, sembrava una modella (avevo scritto madonna... boh.. Sembrava una madonna, rido) alta, capelli biondi, occhi verdi e sorriso smagliante. Il suo modo di vestire era improponibile...

Alla mia esistenza, dato che costava quanto il Cafè della mia famiglia. Santo cielo, ma davvero le persone ricche devono comportarsi così? Okay, non tutte però diamine... Quanto è brutto sentirsi quasi delle nullità di fronte alle persone che riescono ad ottenere tutto dalla vita... Successi, felicità... 

Ma io avevo la mia felicità... La mia famiglia e Luke... Quello splendido ragazzo accanto a me che... 

Oh cazzo.

Mi girai verso di lui con il sorriso, mentre in testa stavo facendo il mio monologo da ragazzo innamorato, e lo vidi con un sorriso ieratico fissare il piatto di aragosta con passione. Sembrava volesse sbattere la faccia contro per perdere i sensi e morire.

Mi girai verso Liz e coso, aka Andrew, e sorrisi nervosamente. Bene, uno è K.O... Due contro uno.

Diedi un calcio a Luke da sotto il tavolo e lui si riprese schiarendosi la voce, mentre io guardavo il soffitto e sorridevo. Dopotutto non stava andando così male, a parte il disagio iniziale. Ce la potevamo fare.

"Un Kitten, che fa esperimenti... Divertente dato che siete venuti fuori da quest'ultimi, non sarebbe fuori natura?" chiese Andrew, ridendo leggermente, e Luke lo guardò malissimo, mentre io mi schiarivo la voce 

"Veramente, l'origine dei Kitten non si sa precisamente... E poi non m'importa alla fine... Sono qui e basta" dissi sincero, mentre portavo la mano sotto il tavolo, e stringevo il ginocchio di Luke, come per cercare di infondergli calma

"Non ti disturba il fatto che potresti essere nato da un esperimento finito male fra uomo e gatto?" chiese Liz, schiarendosi la voce, dopo essersi pulita le labbra, con un fazzoletto posto vicino al suo piatto. La guardai inarcando il sopracciglio, notando la sua espressione leggermente disturbata dall'argomento, e sospirai

"Non le disturba il fatto che lei sia nata da una scimmia?" chiese Luke sorridendo angelicamente, e la madre lo guardò malissimo, così come il padre

"Luke" sussurrai guardandolo e lui strinse la mascella ed iniziò a mangiare, mentre la mia stretta sul ginocchio si allentava. Avevo apprezzato tanto il fatto che cercasse di proteggermi, ma non volevo peggiorare le cose 

"Il solito" commentò la madre, sospirando ed il padre annuì leggermente 

"Beh, Michael, sono felice di darti il benvenuto in famiglia" disse, facendomi finalmente sorridere. 

"Grazie mille" dissi iniziando a mangiare, sentendo meno pressione 

"Insomma, sono contento che tu abbia conosciuto mio figlio adesso" commentò mentre mangiavamo "Qualche anno fa, era un tornado" disse facendomi ridere leggermente insieme a loro, mentre Luke sbuffava 

"Possiamo evitare di parlarne?" chiese Luke annoiato, mentre mangiava, e rifilava sguardi davvero inquietanti al padre, che neanche se ne accorgeva, dato che stava mangiando

"Così pieno di sé, testardo come un mulo" disse alzando lo sguardo, per sorridermi angelicamente

"Sono sicuro che Luke, aveva e ha tantissimi pregi" dissi con fare ovvio, guardando Luke che continuava a mangiare. Sentivo la sua tensione quasi mandarmi scariche elettriche.

"Oh si... Talmente tanti da volerli coprire" commentò sua madre ironica, ma sempre con un tono angelico, quasi come se stesse scherzando... Aveva quel tono scherzoso, quasi come per accoltellare senza essere troppo vista 

"Già, un ragazzo fissato con le droghe, faceva a pugni e oh...Luke, quanto hai spacciato prima di Michael?" chiese ridendo leggermente, mentre Luke stringeva le posate in dei pugni "Oppure, quanta ne hai presa di quella roba? Ancora lucido?" chiese ancora per poi ridere leggermente "Già Michael, un vero tornado di ragazzino, ma va bene così... E' una fase che tutti passano, suppongo che anche tu ne abbia passata una così, no? E' normale a quanto ho visto con mio figlio... L'ho dovuto mandare via per evitare di portare cattiva pubblicità alla nostra famiglia così come quel teppistello di Hood" ridacchiò "Ed ora... Esce dalle droghe, ma esce con un esperimento finito male... Non c'è mai fine al peggio, vero cara?" chiese a sua moglie per poi sospirare

"Credo che così stiamo esagerando, io amo Luke, e basta questo" dissi sincero, cercando di alleggerire la tensione ed i genitori sorrisero

"Beh, Michael, spero allora che non ti trascini dentro sporchi mercati o altro, dato che amava così tanto la vita da teppistello" ridacchiò il padre guardando Luke "Luke, quante cose devi imparare ancora..."

Luke si alzò e lanciò le posate nel piatto, creando un rumore tremendamente fastidioso, e velocemente camminò via, facendomi crescere il panico

"Luke!" lo richiamai per poi guardare il padre fare una faccia stupita

"Ho detto qualcosa di male?" chiese innocentemente, ed io mi alzai senza dire parola, seguendo Luke. 

L'attico era spaventosamente enorme, ma c'era da ammettere che era bellissimo... Curato nei minimi dettagli, mobili moderni e classici, che davano quell'atmosfera tranquilla e splendida.. Sul serio, se non fosse per le persone che ci vivono, lo riterrei bellissimo in tutto per tutto.

Finalmente trovai la veranda, con la porta per accedere al terrazzo. Vidi Luke appoggiato alla ringhiera, guardare il cielo, i grattacieli della Londra notturna. Uscii e velocemente lo raggiunsi

"Luke!" lui si girò e lo notai con gli occhi lucidi. Sentivo già il petto stringere... Non erano lacrime di tristezza, nè di gioia... Disperazione, le sue mani fremevano, era arrabbiato e non poco "Hey.." lo richiamai avvicinandomi leggermente e lui scosse la testa 

"No Michael... NO!" esclamò portandosi le mani ai capelli "Ci ho provato okay? Ma non riesco a stare calmo! Li hai visti? Porca troia, possono buttarmi tutta la merda che vogliono, ma a te non ti devono toccare! Vaffanculo io non..." si mise a ridere "Cosa volevano fare? Farmi notare che sono stato e sono un figlio di merda? Che non sarò mai accettato dalla mia famiglia?" chiese guardandomi negli occhi, ed io deglutii leggermente 

"Luke... Non sei una persona di merda, smettila. Che cazzo dici tu adesso!" lo ripresi serio e lui scosse la testa 

"Michael... Hai sentito, no? Spero siano contenti... Oh, quanto... quanto gli piace ricordarmi di tutta la mia vita di merda, dimenticandosi che è anche colpa LORO!" esclamò per poi portarsi la mano alla faccia "Io... Dio, guardali... come sorridevano... Volevano tutto ciò..." mi guardò negli occhi "Michael, ci ho provato davvero tanto... Credimi... Volevo fare quello che mi hai consigliato tu.. Ma faccio schifo anche in questo!"

Poggiai le mani sulle sue spalle e lo guardai negli occhi "Non fai schifo, Luke!" esclamai "Loro conoscono solo il Luke degli anni passati  e sai quanto fottutamente non me ne frega un cazzo di quello che eri?" chiesi "A me interessa quello che sei tu adesso, e sai cosa sei?" chiesi mentre mi avvicinavo "Sei un ragazzo che non ha avuto paura a mettersi nei guai per salvare dei Kitten... Che ha combattuto per proteggermi, che mi ha sorriso tante di quelle volte da farmi stare male, che mi ha protetto anche abbracciandomi, tenendomi a sè... E l'hai fatto anche quando non sapevi cos'ero davvero... Se tu quella notte non fossi stato da quelle parti, io sarei finito in mano a quelli e tutto quello che siamo ora... Non ci sarebbe..." conclusi "Questo è il Luke che conosco" conclusi "Questo è il ragazzo di cui mi sono innamorato... E sinceramente, di quello che gli altri dicono di te o di me... Me ne fotto, perchè... Ormai, quando ho te accanto... E' come se sentissi le tue braccia, o forse le tue ali vicine per farmi sentire protetto... Okay? Quindi spiegami dove diamine è la persona di merda di cui tu, ed i tuoi genitori parlate" 

Luke mi guardò negli occhi, non proferiva parola... Il suo blu continuava a mischiarsi con il mio verde, mentre le sue mani cercavano le mie. Me le strinse e mi tirò a sé, mentre risaliva e portava le mani ai miei fianchi, e poggiava la fronte contro la mia

"Non ho mai avuto qualcuno che... mi amasse nel modo in cui lo fai tu, Michael" disse, mentre avvicinava le labbra alle mie "Grazie" sussurrò per poi baciarmi passionalmente, di fronte a nessuno se non la Luna e le stelle che splendevano quasi come per accompagnare la magia del momento in cui Luke mi strinse a sé e mi baciava dolcemente quasi come per scacciare tutti i suoi demoni per creare qualcosa di nuovo dove eravamo finalmente io e lui... noi... solo noi.

- COSO AUTRICE -

Awww

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, aweh

La discussione fra Luke e Michael, immaginandomela in testa, è davvero splendida... Non so perché, ma adoro il fatto che la nostra testa, quando scriviamo o leggiamo, si crea un mondo dove avviene la scena e tu ti senti tipo in primafila... E' come se vedessi la tua stessa serie tv/film, e boh... Adoro la nostra mente, è tremendamente fantastica ad immaginare e "creare"

MA VBB

Il prossimo capitolo sarà cute perchè continua la serata e awww

CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO 

ZAUU *agita la manina*

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