25. I Hate You
"Cosa?" chiese Luke corrugando le sopracciglia ed il Kitten rise
"Oh, ecco perchè lo consideri il tuo ragazzo" ridacchiò "Strano, di sicuro tuo padre ti avrà comprato il Kitten per farti diventare un bravo dominatore, sai, allena molto la serietà e l'autorità che un uomo d'affari deve avere" spiegò e Luke si schiarì la voce
"Non mi interessa" disse semplicemente ed il Kitten lo guardò stupito
"Lo dici solo perchè non l'hai mai provato, perchè non chiedi al tuo Kitten? Probabilmente ne saprà qualcosa dato che insegnano tutto prima delle aste" disse facendogli l'occhiolino e Luke assottigliò lo sguardo per poi notare la cassiera servigli ciò che aveva ordinato
"Oh, perfetto, grazie mille" disse il biondo alla commessa prendendo velocemente i biscotti ed i cinnamon rolls che facevano un profumino delizioso
"Provalo" sussurrò il Kitten facendogli l'occhiolino e Luke rabbrividì leggermente ammaliato dall'audacia del ragazzo, che probabilmente si muoveva, parlava in modo così deciso perchè sapeva di essere bello... Furbo.
Luke uscì velocemente dal locale e si avvicinò velocemente a me che avevo attraversato la strada con le lacrime agli occhi
"Mikey... Mikey hey! Che succede?" chiese Luke abbracciandomi mentre io mi mordevo il labbro accoccolandomi al suo petto come per nascondermi da tutto e tutti...
Pensavo di non essere lì... Davvero.
"Luke..." sussurrai mentre gli indicavo una strada ed lui alzò lo sguardo corrugando le sopracciglia
"Kitten, non ti posso vedere così" sussurrò baciandomi la fronte mentre mi stringeva a sé cercando di confortarmi nonostante non avesse capito a cosa mi riferivo
Mi staccai da lui e mi morsi il labbro. Lui mi guardò preoccupato accarezzandomi una guancia. Gli presi la mano e lo invitai a seguirmi sentendo la mente piena di immagini sfocate di quel giorno ad ogni passo che facevamo.
"Dove stiamo andando?" chiese stringendomi la mano ed io lo guardai mentre mi offriva con la mano libera un biscotto al cioccolato
Sorrisi come un bambino prendendolo. Mangiavo mentre mi guardavo attorno, notai lo sguardo di Luke farsi cupo non appena notò davanti a noi la strada chiusa da uno striscione mezzo rovinato della polizia
"Michael..." mi richiamò serio ed io gli lasciai la mano sorridendo leggermente
"E' tutto okay..." sussurrai facendo qualche passo indicandogli una casetta mezza distrutta all'angolo "Lì... Io... Io abitavo lì" dissi sorridendo leggermente per poi abbassare lo sguardo torturandomi le dita non sapendo esattamente cosa sentivo... Mi sentivo il cuore leggermente... scosso.
"Non ti ricordavi del quartiere?" chiese con voce bassa avvicinandosi lentamente a me, che scossi la testa
"Uhm... Ashton e la sua famiglia non mi hanno mai detto la zona per evitare che ci andassi e piangessi per i ricordi..." sussurrai e Luke annuì leggermente
Sentii la sua mano stringersi alla mia. Alzai lo sguardo ed incontrai immediatamente i suoi occhioni azzurri, che volevano quasi farmi tranquillizzare... far capire che non ero solo, che avevo ormai lui accanto, che mi avrebbe protetto da qualsiasi cosa...
"Vuoi andare?" chiese ed io mi morsi il labbro leggermente imbarazzato
"No... Io... Non voglio rovinare la nostra uscita amichevole e forse io non sono pronto a.." borbottai e lui mi tirò a sè poggiando le mani sulle sue guance
Mi bloccai mentre lui teneva le mani su quest'ultime, poggiò la fronte sulla mia non staccando nemmeno un secondo gli occhi dai miei "Ci sono io con te, non ti lascio... okay?" chiese facendo scendere le mani sulle mie stringendomele restando a pochi centimetri da me
Premetti leggermente la fronte contro la sua chiudendo gli occhi "Grazie..." sussurrai per poi sentire le sue labbra stamparmi un bacio dolcissimo sulle mie facendomi aprire gli occhi con un grande sorriso.
Ed ancora una volta, mentre lui mi stringeva la mano, capivo quanto Luke mi stesse aiutando con tutti i demoni che ho sempre cercato di nascondere, di ignorare senza mai combatterli... Capivo quanto l'amore, mi stesse aiutando a... a vivere.
***
Ashton aveva appena ritirato il suo gioiellino dall'intelligence ovvero un'auto sportiva nera, l'audi R8. Sotto richiesta del padre, gli avevano regalato la nuova macchina per evitare che, per qualsiasi problema, rintracciassero la macchina che il riccio utilizzava per muoversi anche quando non era sotto copertura.
Con addosso il suo vestito elegante, sfrecciava per le strade di Londra quando d'un tratto notò dal computer della macchina una chiamata in arrivo. Rispose e deglutì quando sentì la voce del signor Smith rimbombare nella macchina
"Signor. Leicester!" lo richiamò l'uomo ed Ashton si schiarì la voce mentre i suoi occhi stavano attenti alla strada
"Signor. Smith, le chiedo ancora scusa per ieri sera, ma io e mio marito abbiamo avuto da fare" disse con fare sbrigativo e l'uomo rise leggermente
"Capisco cosa intende, credo che per due uomini d'affari come vuoi, un po' di divertimento ci vuole" disse e Ashton finse una risata perfetta
"Comunque, perchè mi ha chiamato?" chiese Ashton mentre cambiava marcia e guardava velocemente chi gli era dietro con fare per sorpassarlo.
Ashton sorrise e mise la sesta facendo rombare i motori allontanandosi immediatamente da quella macchina lasciandola chissà quanto indietro. Si sentiva un ragazzino con il suo nuovo giocattolo.
"La cena di ieri era per discutere di una cosa importante, affari" disse e Ashton si morse il labbro ritornando serio.
Parcheggiò la macchina per cercare di concentrarsi sulla chiamata maledicendosi per non aver portato Calum lo stesso alla cena. Ma l'aveva visto negli occhi che era stanco, e sicuramente non avrebbero avuto una serata tranquilla a casa dell'uomo con un Calum mezzo fatto.
"Cosa esattamente?" chiese ed il signor. Smith
"Non mi piace parlarne al telefono, potreste avvicinare per il pomeriggio? Tipo fra un'oretta, vi devo spiegare un po' di eventi che ci saranno dalla prossima settimana" spiegò evasivo e Ashton si morse il labbro
"Arriviamo" disse semplicemente per poi salutare l'uomo
-
Calum era finalmente nella pace dei sensi.
Con la moto era andato a casa a prendere il suo amato basso e l'ultimo libro di Harry Potter. Era tranquillo seduto sul prato di Hyde Park che si godeva l'aria fresca e leggermente pungente mentre le sue dita strimpellavano il basso.
Aveva il cellulare accanto al libro con il nuovo capitolo aperto pronto per essere letto. I suoi occhi erano chiusi, che si godevano quella pace dei sensi mentre egli suonava una melodia tranquilla
Stonò una nota quando sentì il cellulare suonare, cercò di rimanere calmo e si fermò.
Sospirò poggiando accanto il suo basso notando lo schermo del suo cellulare far lampeggiare un numero non salvato.
"Pronto?" rispose tranquillamente per poi quasi cadere a terra
No scherzo, era già seduto sul prato quindi... okay.
"Dove sei?" La voce di Ashton seria gli entrò immediatamente in testa. Quasi non chiuse immediatamente la chiamata non appena aveva sentito la sua voce. Incredibile come tutta la sua tranquillità venne completamente debellata da una semplice chiamata
"Cos... Ashton? Come..." Calum si alzò nervosamente afferrando il suo libro mettendolo nella borsa a tracolla "Come diamine fai ad avere il mio numero di cellulare?"
"Ti ricordo che faccio parte della polizia" rispose e Calum si morse il labbro sapendo, nonostante non lo potesse vedere, che il riccio stava sorridendo con quel sorriso sexy e splendido allo stesso tempo
"Fottuto stalker" borbottò Calum leggermente inquietato
"Modera il linguaggio" disse Ashton "E dimmi dove sei" continuò e Calum restò per un attimo fermo non appena sentì in sottofondo dei rombi di un motore incredibilmente forte
"Cosa... Perchè?" chiese mordendosi il labbro e Ashton sospirò
"Smith, ha degli affari in corso ed io devo sapere, ci ha invitato ora a casa per mostrarci i piani della prossima settimana" spiegò velocemente e Calum si sentì paralizzato
Ovviamente, perchè doveva prendersi il disturbo di scovare il suo cellulare se non per il lavoro? Calum scosse la testa cercando di non pensarci troppo nonostante gli facesse un po' male ammettere che ad Ashton non... non fregava nulla di lui dal punto di vista sentimentale.
"Ma anche no, io da qui non mi muovo" disse Calum "Sono in fase di riabilitazione del mio cervello"
"Che cosa vuol dire?" chiese Ashton e Calum sorrise
"Che non voglio avere rotte le palle da nessuno, sopratutto te!" esclamò con nonchalance e Ashton sospirò
"Calum, non puoi tirarti indietro, ho bisogno di te." disse e Calum si morse il labbro mentre sistemava il suo basso nella custodia e metterselo dietro la schiena
"Ah no!" esclamò Calum innervosendosi "Non ho intenzione di andare da nessuna parte, in nessun covo di dissennatori con te, scordatelo" blaterò nervosamente mentre camminava verso l'uscita del parco con l'intenzione di rinchiudersi in casa e dormire... purtroppo non per sempre a suo pensiero fisso
"E non utilizzare le tue frasi da pornostar che non funzionano più" continuò per poi fermarsi nel panico "Cioè... non che avessero mai funzionato.." rise nervosamente per poi darsi una sberla in faccia facendo voltare alcune vecchiette verso di lui stranite dal suo comportamento
"Pensi che io abbia una voce da pornostar?" chiese Ashton divertito come non mai e Calum sgranò gli occhi
"NO" esclamò "Sto solo dicendo che.... Ugh, perchè stai ancora parlando con me?" chiese nervoso
"Dovevo perdere tempo per rintracciare il tuo telefono" rispose Ashton tranquillamente al telefono e Calum si bloccò
Si girò stile film horror per poi sobbalzare notando Ashton parcheggiare la macchina davanti a lui che era appena uscito dal parco
"... HAI UNA FOTTUTA MAPPA DEL MALANDRINO IN QUELLA CAZZO DI MACCHINA"
***
Louis entrò nel Cat Cafè, notò Harry sorridergli timidamente ma egli non rispose nemmeno lasciando il riccio leggermente perplesso.
Si sedette con solo tanta voglia di bere litri di caffè. Era stressato, la situazione con suo padre non andava affatto a gonfie vele, e sentiva così tanto nervosismo per Harry e la sua famiglia... Si sentiva accerchiato dall'ansia, e odiava sentirsi impotente verso quello che stava succedendo
Un grazioso e splendido Kitten si fermò accanto a lui con un grande sorriso che Louis dovette non guardare per troppo. Harry era come un bambino dolcissimo e un ragazzo altamente sexy allo stesso tempo, era la sua rovina
"Ciao Lou! Cosa ordini?" chiese Harry e Louis sbuffò non degnando di uno sguardo il riccio continuando a digitare sul proprio cellulare
"Portami una bella tazza di caffè, grazie" disse semplicemente e Harry si morse il labbro appuntandolo
"Okay... vado" disse allontanandosi sconsolato mentre le sue orecchie si abbassavano
Louis picchiettava le dita sul tavolo e sospirò dal sollievo quando Harry arrivò con il caffè porgendogli la tazza.
"Grazie" disse Louis per poi notare Harry fermo a guardarlo "Che fai?" chiese ed il riccio fece il labbruccio
"Posso... stare con te? Un pochino" disse "Mi sembri nervoso, tutto okay?" chiese premuroso. Harry odiava vedere le persone a cui voleva bene male... Cercava in tutti i modi di farle sorridere con qualche battuta squallida o con un semplice super-mega abbraccio
"Non sono fatti tuoi" disse Louis indifferente e Harry si sentì un po' male
"Ma... Perchè mi tratti così?" chiese mordendosi il labbro "Io... volevo solo sapere come stai"
Louis lo guardò negli occhi e sbuffò "Harry, sinceramente, credo che tu ti sia attaccato troppo dopo quel bacio, ora, per favore, lasciami in pace... Tu ed i tuoi amichetti mi provocate solo problemi" disse nervoso e Harry restò per un attimo bloccato
"Ma... Tu mi hai baciato... Io all'inizio... insomma, non.." si portò le mani alle guance imbarazzato come non mai e Louis lo guardò ridacchiando leggermente
"Si, è vero, sai... Potrei baciare chiunque mi passi davanti, sono popolare e faccio quel che cazzo voglio... Dio, sono fottutamente nervoso, puoi lasciarmi in pace? Grazie." disse per poi alzarsi e stare vicinissimo ad Harry che lo guardava completamente spiazzato
"Ma... Sei... sei uno stronzo!" esclamò e Lauren sorrise nervosamente ai clienti notando Harry arrabbiarsi, la coda si muoveva nervosamente e Louis lo guardò indifferente
"Adorabile, Kitten, dimmi di più" disse Louis incrociando le braccia al petto notando Harry in difficoltà perchè sapeva che lui era troppo buono per riempirlo di insulti
"Io... Io... IO TI ODIO!" Esclamò Harry correndo verso le scale per rinchiudersi in casa lasciando Louis per un attimo lì che si mordeva il labbro. Si portò le mani ai capelli e sbuffò chiedendosi che cazzo avesse appena fatto
***
"Sai, ogni volta mia mamma mi sgridava perchè correvo a quattro zampe insieme ai miei amici" raccontai e Luke rise mentre faceva dondolare le nostre mani strette camminando per la zona colpita dall'incendio... Alcune case erano distrutte totalmente, altre meno... Ormai sembrava una zona fantasma...
"Correvi a quattro zampe?" chiese Luke ed io annuì ridendo
"Si, quando siamo piccoli noi Kitten riusciamo a correre come dei veri e propri gatti... Poi però ovviamente con lo sviluppo le nostre gambe si allungano e diciamo veniamo disabituati a correre in quel modo" spiegai e Luke mi guardò con un sorrisetto sfacciato
"Però è anche vero che adesso quando gattonate, siete davvero davvero sexy" disse ed io arrossii
"Sei davvero assurdo, mi stai rovinando l'immagine della mia infanzia" borbottai e lui rise dandomi un bacio in guancia facendomi automaticamente sorridere sentendo le sue carezze sui fianchi.
Mi fermai davanti a quella che era casa mia e sorrisi leggermente non appena tantissimi ricordi riaffiorarono nella mia mente... Una parte della mia infanzia...
"Michael?" mi richiamò Luke ed io mi schiarii la voce
"Posso... Posso entrare un momento da solo?" chiesi guardandolo negli occhi e Luke sorrise lasciandomi la mano come per incitarmi ad andare
Lui indietreggiò lentamente ed io gli sorrisi ringraziandolo. Le mie gambe tremavano leggermente mentre salivo i tre scalini che portavano alla porta mezza bruciata. Mi guardai attorno e notai Luke avvicinarsi ad una donna di sessant'anni tipo, che camminava sola per il quartiere
"Cosa ci fanno due giovani qui?" chiese la donna sorridendo lievemente a Luke che si grattò la nuca imbarazzato
"Potrei chiedere lo stesso io a lei" rispose mentre io guardavo le pareti esterne della casa totalmente rovinate... Era tutto così... così abbandonato, metteva tristezza un po'
"Beh, passo ogni settimana qui per rendere omaggio a mio marito" rispose la donna mostrando una rosa a Luke che sgranò gli occhi "Lo persi nell'incendio..." continuò sospirando con gli occhi tristi
"Oh... mi dispiace" disse Luke mordendosi il piercing nervosamente, e la donna gli sorrise lievemente
"Ma no giovanotto, sta tranquillo" disse "Ormai è passato tanto tempo" sussurrò guardandosi attorno e Luke annuì
"Hanno mai... scoperto chi l'ha appiccato?" chiese Luke in un sussurro, ma io lo sentii lo stesso dato il mio udito abbastanza sensibile
"Purtroppo mio caro... Vedi solo questi nastri della polizia ma... La verità è che la polizia non ha mai indagato" spiegò la donna lasciando perplesso Luke "Hanno archiviato il caso ancora prima di provare a risolverlo... Probabilmente qualcuno ha voluto fermare tutte le ricerche nel quartiere per evitare di scoprire chissà cosa... I soldi... Ed Il potere purtroppo accecano noi uomini e beh... Io morirò senza mai sapere chi furono quegli stupidi che uccisero e strapparono i bambini alle famiglie quella sera..."
Mi girai e guardai la donna che alzò lo sguardo e per un attimo si bloccò a guardarmi. Corrugò le sopracciglia ed io mi morsi il labbro non staccando neanche un secondo gli occhi da lei sentendomi stranamente... male...
Luke la salutò e lei ancora mezza scossa se ne andò girandosi più volte verso di me per poi borbottare confusa.
Luke mi raggiunse ed io sorrisi leggermente stringendogli la mano mentre entravo nella casa.
"Qui c'era il salotto" spiegai camminando velocemente
"Hey hey, attento, è fragile come struttura, non voglio che ti succeda qualcosa" borbottò raggiungendomi e tirandomi a sè allungando la mano al fianco.
"Come siamo protettivi" dissi divertito dandogli un bacio in guancia e lui fece spallucce stringendomi meglio a sé
"Sempre, ci tengo troppo a te, lo sai" borbottò ed io lo abbracciai facendo un po' di fusa facendolo ridere leggermente
Ci staccammo e lui mi dette un buffetto sul naso facendomi sorridere, gli strinsi la mano e lo portai nella stanza da letto dei miei.
"Ecco, lì come vedi c'è il letto praticamente bruciato però okay... Ehm... però.. si.." borbottai e Luke sorrise avvicinandosi meglio quando non sobbalzai nel panico.
Un'asse di legno del parquet si ruppe sotto il piede di Luke che perse l'equilibrio, ma lo riprese subito evitando di farsi male, ed io con il cuore che andava ancora a mille lo strinsi a me
"Ma che diamine..." borbottò Luke notando qualcosa sotto l'asse di legno ed io sgranai gli occhi
"Non ci credo" sussurrai accovacciandomi
"Mikey, non ti avvicinare troppo, magari non regge più l'intero pavimento" borbottò Luke accovacciandosi accanto a me che guardavo quello che nascondevano i miei genitori.
"Luke, hai appena trovato la cassaforte dei miei" dissi divertito e lui inarcò il sopracciglio per poi notare me indicare qualcosa pieno di polvere e di cenere.
Mi aiutò a prenderla ed io sorrisi maneggiando con la manopola per aprirla
"Sicuro di sapere il codice?" chiese ed io risi
"Mia madre era molto contro la tecnologia, però ogni volta che metteva password, utilizzava la stessa... La mia data di nascita" dissi divertito facendolo ridere
La cassaforte si aprì ed io sorrisi come non mai non appena notai il nostro album di famiglia...
Lo presi fra le mani... perfettamente intatto... Era come se un pezzo della mia famiglia non fosse stato toccato.. Lo strinsi a me e Luke mi guardò con un grande sorriso non appena lesse nella copertina "Clifford's Family"
"Il mio album di famiglia" sussurrai felice come non mai, e Luke si sedette meglio accanto a me allungando le mani ai miei fianchi. Mi tirò leggermente a sé dandomi tantissimi baci sulla guancia facendomi sorridere con le lacrime agli occhi
Aprii l'album di famiglia e Luke lo tirò un po' verso di lui per guardare meglio le foto
"Oh mio Dio..." sussurrò Luke guardando una foto mia di quando avevo tipo cinque anni "Guarda! La coda l'avevi così lunga rispetto alla tua altezza... Eri un batuffolo di pelo!" esclamò con un grande sorriso ed io mi imbarazzai leggermente mentre sfogliava e sorrideva guardando le mie foto
"Si, ma non c'è bisogno di vederle tutte" dissi leggermente imbronciato e lui, dopo aver fermato la pagina per guardare la foto di famiglia soffermandosi su mia madre e mio padre, si girò verso di me e si avvicinò strofinando leggermente il naso contro il mio per poi darmi un bacio casto sulle labbra
"Permettimi di dirti che eri bellissimo da piccolo, ma ora sei semplicemente perfetto" disse facendomi arrossire come non mai
Mi distesi su di lui che poggiò le braccia sopra le mie spalle per guardare insieme a me le foto di famiglia mentre io quasi mi addormentavo con la testa poggiata sul suo petto. Spesso Luke faceva qualche battutina sulle mie facce stupide meritandosi un pugnetto che veniva subito sostituito con un bacio... Nonostante quello che avevamo attorno mettesse un po' di tristezza... Vedere le foto di famiglia disteso su Luke che sorrideva come un angelo mentre guardava l'album, trasformava tutto in un... sogno... pieno di ricordi... Sembrava che tutto attorno a noi ritornasse indietro nel tempo facendomi rivivere tutti i miei bei momenti dell'infanzia...
- COSO AUTRICE -
Che casino raga... se ne vedranno delle belle, rido
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Io con Calum ho perso la speranza AHAHAAH
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO
ZAU *agita la manina*
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