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Capitolo 13

-Ti prego, ripetimi perché lo sto facendo.- disse il moro, sconsolato.

Io sorrisi -È per farti superare la paura da palcoscenico, Zayn.- risposi, facendo scorrere le dita sui tasti del pianoforte.

Lui si sistemò ripetutamente la giacca. Sembrava molto nervoso. -Ok, ma è proprio necessario che io canti con dei bambini delle elementari?- chiese, sedendosi sullo sgabello nero.

-Tu hai detto di non aver mai partecipato ai saggi della tua scuola e ogni bambino inizia a cantare in questo modo. Quindi anche tu partirai da qui la tua carriera canora.- spiegai, accarezzando la sua guancia liscia.

Zayn prese la mia mano e la portò alle sue labbra. Soffiò dolcemente e successivamente vi lasciò un tenero bacio. Sorrisi intenerita dalla sua dolcezza e gli porsi gli spartiti dei vari brani natalizi che avrebbe suonato e cantato insieme ai bambini che nel frattempo si erano già seduti sul pavimento della grande sala.

Lui li osservò attentamente -Emma, non sembrerà una pagliacciata tutto questo? Insomma, io ho diciotto anni e loro al massimo sei e poi...- si interruppe -Aspetta, aspetta, aspetta.- continuò alzando l'indice. Si perse per qualche minuto nei suoi pensieri, poi mi indicò con il dito e assunse un'aria minacciosa -Come diamine hai fatto a farmi inserire nello spettacolo?- chiese poi.

Io scoppiai a ridere. Era troppo buffo nonostante cercasse di accusarmi. Mi asciugai le lacrime causate dalla risata e mi calmai -È stato molto semplice. Quella donna,- cominciai, indicando una signora con i capelli rossi e il braccio ingessato, circondata dai bambini agitati per l'imminente esibizione. Lui annuì -ecco, era la mia insegnante di musica quando ero una bambina e l'altro giorno l'ho incontrata mentre tornavo a casa. L'ho riconosciuta e le ho chiesto cosa avesse combinato al braccio. Ma questo è un altro discorso, l'importante è che lei cercasse qualcuno che la sostituisse al pianoforte e al canto. Così mi sei venuto in mente tu.- spiegai tranquillamente al moro.

-Non avresti voluto sostituirla tu?- mi chiese, guardandomi negli occhi.

Appoggiai una mano sulla sua spalla -No, Zayn. Io voglio che tu riesca a superare la tua paura. Credi nel tuo sogno e inizia a viverlo da adesso, dalle prime note che le tue dita suoneranno e dalla prima parola che la tua voce canterà questa sera, chiaro?- dissi tutto d'un fiato. Poi continuai -I bambini per lo più balleranno qualche coreografia e faranno il coro in alcuni brani. Vedi come sono spaventati? Il tuo compito è quello di infondere sicurezza nei loro cuori, tu sei il loro unico aiuto. Non deluderli ma, soprattutto, non deludere te stesso. So che puoi farcela.- dissi con sincerità.

Lui sospirò -Grazie, Emma.- avvolse i miei fianchi con le sue braccia muscolose e mi avvicinò al suo corpo caldo.

Essendo seduto, appoggiò la testa sul mio ventre. Lo accarezzai delicatamente e lo sentii rilassarsi

sempre di più ad ogni mia carezza.

-Bene, i genitori stanno entrando. Bambini state tranquilli. Tu, Zayn, inizia a scaldare le dita e la voce, mentre tu, Emma, prendi quella videocamera e registra tutto.- ordinò, scandendo bene l'ultima parola.

-Ok, Zayn, io inizio a cercare un posto per una buona visuale. Tu stai tranquillo e pensa solo alla musica.- dissi, sciogliendo l'abbraccio.

Il suo sguardo era perso nel vuoto. Appoggiai una mano sulla sua guancia. Sapevo che il contatto tra il mio calore e il suo lo avrebbe riportato alla realtà. Così fu. Mi guardò e poi prese la mia mano per stringerla tra le sue.

-Tu dovrai riprendere tutto quanto?- chiese, intimorito.

-Sì, a quanto pare la signora Stillman ha chiesto l'autorizzazione ai genitori per caricare il video sul web, ma non devi assolutamente preoccuparti, sarai perfetto.- risposi, facendogli l'occhiolino.

Probabilmente con un'altra persona non sarei riuscita a parlare così tranquillamente, senza alcun imbarazzo. Questo rapporto stupendo di amicizia ero riuscita a stringerlo solo con Alex e Zayn.

-Non so se... riuscirò a cantare.- la sua voce tremava, i suoi occhi erano lucidi e probabilmente avrebbe pianto dal terrore.

Non avevo mai visto Zayn piangere e di sicuro non avrei permesso che le sue lacrime bagnassero il suo viso angelico in quel momento. Avrei voluto tanto vederlo piangere di gioia, non di paura.

Lo abbracciai -Zayn, ascolta. Tu hai sempre cantato con me davanti, quindi qual è il problema ora? Fingi che io sia seduta sullo sgabello accanto a te, pensa di star cantando solo per me. Prova ad immaginare che loro non ci siano. Io non ti abbandono. Ricordi quando ti ho detto che sarei stata con te per accompagnarti con la mia chitarra? Beh, oggi io sono qui, ma al posto della chitarra avrò in mano una videocamera. Qual è la differenza?- dissi velocemente per riuscire a bloccare le sue lacrime prima che potessero uscire violentemente.

Si alzò dallo sgabello e mi abbracciò. Affondai il viso nell'incavo del suo collo e annusai il suo dolce profumo.

-Grazie Emma.- disse, baciando la mia guancia.

Sorrisi -Di niente, Zayn. Ora inizia il tuo sogno.- dissi. L'emozione inondò il mio corpo e desiderai tanto che lui si fosse calmato completamente.

I genitori entrarono riempiendo l'aria di allegria. Lessi nei loro occhi tutta l'eccitazione nel sapere che avrebbero assistito allo spettacolo dei loro bambini. Decisi di iniziare le riprese. Accesi la videocamera e inquadrai i bambini tutti vestiti con jeans e maglione rosso. Alcuni alzarono la mano per salutare i rispettivi genitori. Altri parlavano tra di loro tranquillamente. Altri ancora erano intenti a respirare profondamente per non agitarsi. Sorrisi e lasciai che l'obiettivo li riprendesse uno a uno. Poi ripresi per qualche secondo Zayn, con le dita sui tasti lucidi, dopo i genitori e successivamente Mrs Stillman, che iniziò il suo discorso di

introduzione con un microfono nero in mano.

-Buonasera a tutti.- iniziò -Oggi assisteremo al saggio dei vostri figli. Questa sera sono fiera di presentarvi anche Zayn ed Emma che si sono offerti di aiutarmi con lo spettacolo.- ci indicò e i genitori iniziarono ad applaudire -Ragazzi, vi sono veramente grata, senza di voi non avrei potuto portare avanti questa serata.-disse.

Alzai lo sguardo e incrociai quello di Zayn. Sorridemmo. Io tranquilla, lui visibilmente nervoso.

-Bene, iniziamo a riempire il nostro Natale di musica.- disse Mrs Stillman.

Zayn respirò profondamente e, dopo avermi rivolto un ultimo sguardo, appoggiò le dita sui tasti. L'aria si riempì delle note dolci suonate dal ragazzo. I bambini iniziarono a volteggiare per la stanza con molta grazia e a tempo.

Io, dalla mia postazione, ripresi ogni movimento.

Dopo qualche melodia natalizia, i bambini si sistemarono uno vicino all'altro in fila e Mrs Stillman appoggiò qualche microfono di fronte a loro e uno di fianco a Zayn. Capii che il moro avrebbe dovuto finalmente cantare. Non sembrava più tanto agitato. Sorrisi. Avevo raggiunto il mio obiettivo. Dopo qualche nota la sua voce risuonò nella stanza.

-So this is Christmas and what have you done? Another year over, a new one just begun; and so this is Christmas, I hope you have fun, the near and the dear ones the old and the young.- rivolsi l'obiettivo della videocamera al suo corpo e ascoltai la sua voce melodica e intonata.

Sogghignai vedendo gli sguardi stupiti dei genitori. Sapevo che avrebbe lasciato tutti a bocca aperta.

Verso il ritornello anche i bambini si aggregarono al suo canto con le loro voci bianche. -A merry merry Christmas and a happy new year. Let's hope it's a good one without any fear.- iniziai a ondeggiare la testa a tempo, affascinata dalle loro voci meravigliose. Finita la canzone, i genitori si alzarono in piedi per applaudire e chiesero il bis.

Zayn cercò il mio sguardo e mi sorrise riconoscente.

-Grazie.- mimò con le labbra. Sorrisi semplicemente.

A fine spettacolo Zayn mi venne incontro e mi abbracciò -Grazie, grazie, grazie!- esclamò contento.

-Hai fatto tutto tu. A proposito, sei stato fantastico.- dissi sincera.

-Grazie.- disse imbarazzato -Sono felice che tu mi abbia aiutato.- mi diede un bacio sulla guancia.

-Ti avevo detto che ti avrei aiutato.- lui sbiancò -Ehi, che succede?- chiesi preoccupata.

-Devo parlarti assolutamente, però fuori da qui.- disse agitato.

Annuii e dopo aver salutato Mrs Stillman, lo seguii fuori.

-Dimmi tutto, Zayn.- lo incoraggiai una volta usciti.

-Tu mi hai aiutato e... beh, anche io ti ho promesso che ti avrei aiutato con James, ricordi? Ecco, l'ho fatto.- disse velocemente.

Mi agitai -Per favore, continua.- dissi dopo un suo lungo silenzio.

-Io, ricordandomi del volere dei suoi genitori, ho pensato che probabilmente l'avessero portato con loro in Irlanda. Sai, un mio amico lavora in un ospedale in quella città da alcuni anni e gli ho chiesto se per caso avessero avuto un paziente di nome James Parks.- disse.

-E...?- chiesi curiosa.

Mi guardò negli occhi. -E c'è la cartella clinica di un certo James Parks, ma... insomma, potrebbe essere lui, ma non voglio darti false speranze.- annunciò, toccando ripetutamente il suo ciuffo.

Sgranai gli occhi -Davvero?- ero scossa.

Sapere di aver forse ritrovato James mi provocò una strana sensazione.

Avrei potuto rivederlo e risolvere tutti i miei problemi.

Iniziai a piangere. Le lacrime scesero calde e lente sul mio viso.

-Devo andarci.- dissi sicura.

Mi asciugò le lacrime -No. Tu hai la scuola e sei... sei la mia piccolina, non posso farti andare lì da sola. Ci andrò io, in fondo ci sarei andato comunque per fare una visita a Niall, posso verificare anche questa cosa.- disse baciandomi le guance per asciugare le altre lacrime.

-Grazie, Zayn. Io ti voglio troppo bene.- dissi mordendomi il labbro inferiore.

-Non quanto te ne voglio io.- disse teneramente.

-Oh, ma smettila.- dissi pizzicandogli la guancia.

Scoppiammo a ridere.

-Dai, ti accompagno a casa.- disse.

-Allora... era questo ciò che volevi dirmi al mercatino?- chiesi e lui deglutì.

Si grattò il collo imbarazzato -Ehm... certo- disse poco convinto.

-Mmh... ok... comunque, non mi parli mai di ragazze. Ti vedi con qualcuna?- chiesi, cercando di cambiare discorso.

-In realtà no. Diciamo che c'è una ragazza che adoro, mi fa impazzire e mi piace molto, ma...- si fermò.

Sentii delle fitte allo stomaco. Forse perché non me ne aveva mai parlato prima.

-Ma...?- lo incitai. Lui mi guardò e sorrise malinconicamente. Sembrava molto triste.

-Ma lei è legata al cuore di un altro ragazzo e io non voglio confonderle le idee. Anzi, penso di non avere proprio speranze.- disse.

Non sapevo che soffrisse così tanto per una ragazza.

-Perché non me l'hai detto prima?- chiesi, leggermente offesa.

-Beh, perché tu... tu devi pensare a James e...- iniziò.

Ma io lo bloccai subito -No, Zayn. Tu sei una delle persone più importanti della mia vita e mi piacerebbe aiutarti.- dissi sorridendo.

-Ehi, quello che hai fatto oggi è stato fantastico, non so ancora come ringraziarti.- mi strinse la mano.

-Ok, ma io vorrei aiutarti con questa ragazza. La conosco?- chiesi curiosa.

-Ehm... sì, la conosci.- rispose lentamente.

Pensai qualche istante.

L'unica che mi venne in mente fu Nicole.

Era innamorato della mora? Insomma, non avevo niente in contrario, ma Nicole non sembrava quella adatta a Zayn.

-Ehi, ci sei?- chiese Zayn notando che mi ero fermata all'improvviso.

-Sì, sì. Andiamo.- dissi in fretta ricominciando a camminare.

Perché non riuscivo ad accettare l'idea che a Zayn potesse piacere Nicole? Forse per come mi aveva trattata.

Cercai di non continuare a pensarci.

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