Capitolo 11
Non riuscivo a tornare a galla.
Per la seconda volta stavo affogando nei suoi occhi.
I miei verdi nei suoi nocciola.
I suoi nocciola nei miei verdi.
O forse lui non era ipnotizzato dalla vista dei miei occhi quanto io lo ero alla vista dei suoi. Non potevo saperlo.
Percepii il suo respiro caldo sul mio naso. Era sempre più vicino a me.
Nella mia mente spuntò un'immagine. Un ragazzo dai capelli scuri. Gli occhi come il mare. Un ragazzo per cui il mio cuore aveva sofferto a lungo. Un ragazzo per cui i miei occhi avevano versato troppe lacrime. Un ragazzo per cui non avevo dormito molti mesi. James.
Come potevo fargli quello? Come potevo baciare Zayn, il ragazzo che mi aveva fatto sorridere?
Zayn era diventato il mio Sole. Quel sole tanto atteso.
Eppure non potevo permettere che le nostre labbra si scontrassero.
Nonostante volessi conoscere il sapore delle sue labbra, prima che potesse avvicinarsi troppo, appoggiai le braccia sulle sue spalle e strinsi il suo corpo con tutto l'affetto possibile. Il mio orecchio era in contatto con il suo collo e potevo sentire il sangue scorrere nelle sue vene e i battiti irregolari del suo cuore.
I nostri cuori erano in competizione. Non avrei saputo dire con certezza quale battesse più velocemente. Ma di sicuro il mio era completamente impazzito. Forse per la paura che lui mi baciasse, facendomi tradire James, o forse perché in realtà desideravo le sue soffici labbra sulle mie? Era un mistero.
Lui sembrò capire la mia guerra interiore e non disse nulla. Si limitò a imprimere un delicato bacio tra i miei capelli. Lo presi per mano e lo trascinai fino alla cucina. Lui si sedette, mentre io riscaldai il forno.
Aspettai che l'impasto lievitasse e poi infornai due pizze.
-Ok, Zayn, altri pochi minuti e assaggerai della vera pizza.- dissi al moro, che in risposta rise.
-Ma guarda che quella pizza è buona.- disse indicando ciò che aveva ordinato.
-Vedrai che poi non riuscirai più nemmeno a sentire l'odore di quella... di quella cosa.- risposi sicura di me stessa.
Il profumo iniziò a riempire la stanza e Zayn socchiuse gli occhi e respirò profondamente, come per sentirlo meglio.
Io sorrisi soddisfatta.
Quando il timer del forno squillò, mi avvicinai e tirai fuori le due pizze. La servii prima a Zayn e aspettai che l'assaggiasse per iniziare la mia. Dalla sua bocca uscì un verso di piacere e io sorrisi.
-Questa pizza è...- non riuscì a trovare l'aggettivo adatto.
-Lo so.- risposi semplicemente.
-Avevi ragione: non riuscirò più a mangiare quella che ordino. Come farò a vivere senza questa pizza?- chiese in tono drammatico scatenando la mia risata.
-Problemi tuoi. Io la so cucinare, quindi sono a posto.- risposi.
Mi guardò attentamente -Come fai a cucinarla in questa maniera? Non è mica una ricetta italiana?- chiese curioso.
-Beh, la mia nonna materna era italiana e mi ha insegnato a cucinarla. La cucina italiana non ha segreti per me.- risposi addentando un'altra fetta.
Lui rise prima di ritornare serio -Bene, da questo momento sei assunta come cuoca personale di Zayn Malik.- annunciò.
Scossi la testa. Come poteva essere così sciocco? Mi sentivo a mio agio con lui. Ero felice che non avesse parlato minimamente di quel mancato bacio.
Una persona come lui era impossibile da odiare. Piano piano la sua presenza diventava come una droga. Lui, con tutte le sue battute squallide, la sua dolcezza, i suoi abbracci e il suo calore, ti entrava dentro al cuore senza più andarsene. Anzi, ero proprio io a non voler rinunciare a Zayn.
-Zayn, fino a qualche minuto fa eri convinto che quel pezzo di cartone fosse squisito. Quindi puoi fare a meno della mia deliziosa pizza italiana.- dissi sogghignando.
-Tu non puoi farmi questo.- disse sconsolato.
Scoppiai a ridere -Scherzavo. Ti insegnerò come prepararla.- conclusi.
-Grazie, sei la migliore.- il suo piatto era già vuoto. L'aveva gradita veramente.
Allungai il mio piatto verso di lui -Mangiala tu. Non ho più fame.- dissi sorridendo.
I suoi occhi si illuminarono -Davvero?- chiese sperando che io non stessi scherzando.
Annuii semplicemente.
Renderlo felice, anche con le piccole cose, mi scaldava il cuore.
*
-Come va con Liam?- chiesi ad Alex il giorno dopo a scuola.
Lei sorrise sognante -Benissimo! Passiamo molto tempo insieme e...- si interruppe perdendosi nei suoi pensieri.
Portai una mano davanti ai suoi occhi e la mossi velocemente.
Lei batté più volte le palpebre e mi guardò.
-E...?- chiesi curiosa.
Lei si morse il labbro e poi rispose -E ci siamo baciati.- disse sospirando.
-Me lo dici solo ora?- chiesi un po' offesa.
-Ehi, è successo questa mattina mentre venivamo a scuola.- si giustificò lei.
Io l'abbracciai con tanto affetto. -Sono così felice per te.- dissi mentre lei mi strinse con le sue braccia.
Poi iniziammo ad avviarci verso le nostre case.
-Che mi dici di Zayn?- aprì l'argomento la bionda.
Ci pensai su. Non lo sapevo nemmeno io. Ci eravamo quasi baciati, ma ero così confusa.
-Non lo so, Alex. Ho tanta confusione nella testa. Ieri sera a casa sua stava quasi per baciarmi ma...- lei mi interruppe con un grido di gioia.
-Cosa?! Oh mio Dio!- scandì bene le parole.
-Sì, è molto emozionante tutto ciò,- dissi ironica -ma io non ci capisco niente. So che vorrei mordicchiare il suo labbro inferiore dopo averne sentito il sapore, che vorrei stringere i suoi capelli neri tra le dita e...- mi soffermai.
Davvero sapevo tutte quelle cose? Parlando non mi ero resa nemmeno conto che quelle parole fossero uscite dalle mie labbra.
Alex mi sorrise rassicurante -Tu ti sei innamorata!- esclamò abbracciandomi.
No, non era possibile. Lui era il mio migliore amico e io amavo James. Ero tutto un errore ciò che la parte irrazionale del mio cervello mi spingeva a dire e a fare.
Come il fatto di non riuscire a ragionare alla vista dei suoi occhi. Non era normale.
-No, Alex. Io amo James e...- iniziai a piangere frustrata -sono troppo confusa.- decretai prendendomi la testa tra le mani.
-Emma, ascoltami.- la guardai -Dopo tutto questo tempo, come puoi pretendere che il tuo cuore sia ancora legato a quello di James? Come puoi permettere che ciò che provi venga soffocato dai questi sensi di colpa inutili?- chiese. Non l'avevo mai vista così tanto seria.
-Io... non lo so, Alex, veramente.- ammisi.
-Ricordati che non puoi comandare i tuoi sentimenti. Anche se imponi a te stessa di amare James, prima o poi il tuo cuore prenderà il comando e ti porterà dritta da Zayn, come è giusto che sia.- disse la bionda stringendo la mia mano.
Sospirai e le rivolsi un lieve sorriso.
-Domani io e Zayn andremo al mercatino del venerdì.- la informai. Un sorriso di vittoria modellò le sue labbra tinte di rosa pesca -Perché non venite anche tu e Liam?- chiesi guardando il cielo ricoperto di nuvole grigie.
-Sì, che bella idea!- disse entusiasta -Lo avverto oggi pomeriggio.- continuò.
Eravamo arrivate già davanti alla sua villetta. -Perfetto. A domani, Alex.- la salutai.
-Ciao Emma!- ricambiò lei.
*
Una volta arrivata a casa, trovai un biglietto da parte dei miei genitori. Quella sera non sarebbero tornati a casa.
Chiamai Zayn che rispose quasi subito. -Pronto?- la sua voce era tranquilla.
-Ciao Zayn, sono Emma. Volevo chiederti una cosa.- dissi sedendomi sul divano.
-Ciao Emma, dimmi tutto.- era curioso.
-Vorrei farti conoscere la mia migliore amica. È un problema per te se domani viene con noi e porta un suo amico?- chiesi.
In realtà dopo quel bacio non sapevo più se fosse corretto definirli amici. Ma per non dilungarmi in spiegazioni inutili, utilizzai quel termine.
-No, non è un problema affatto.- rispose lui.
Sorrisi -Grazie Zayn. Comunque oggi non riesco a venire al bar perché domani avrò un test importante a
scuola e devo prepararmi.- mentii cercando di risultare convincente.
Avevo voglia di passare il resto della giornata da sola. Il mio umore era pessimo e sicuramente lui se ne sarebbe accorto. Ormai riusciva a capirmi velocemente. Magari avrebbe capito anche di essere una delle ragioni del mio malumore.
Tutto solo per colpa di una migliore amica che si divertiva a farmi da psicologa. Con i suoi discorsi pieni di logica mi aveva solo creato una grande confusione mentale. Ma sapevo che il suo obiettivo era stato semplicemente quello di aiutarmi.
-Ehm, va bene...- disse. Sembrava deluso. Mi si chiuse lo stomaco. Era orrendo mentirgli. -Allora ci vediamo domani?- chiese speranzoso. Quel suo comportamento era strano.
Risi -Ovvio, non aspetto altro.- dissi nel tentativo di non fargli intendere quanto fossi agitata all'idea di rivedere i suoi magnifici occhi e le sue carnose labbra, che, per un momento, sembrava si sarebbero adagiate dolcemente sulle mie.
Però non potevo negare quanto mi facesse piacere la sua compagnia, il suo calore a poca distanza dal mio corpo gelido come il ghiaccio.
La verità era solo una: avevo paura che Alex avesse ragione. Avevo paura di iniziare a provare più di semplice amicizia nei confronti del moro dagli occhi nocciola.
-Perfetto, buona serata Emma.- mi salutò lui.
Dal tono pensai stesse sorridendo. -Ciao Zayn, a domani.- interruppi la conversazione telefonica e mi alzai dal divano.
Non cenai quella sera. Dopo aver svolto i miei compiti scolastici, andai a sdraiarmi sul mio letto.
Il profumo di lavanda inondò le mie narici. Mia mamma aveva cambiato le lenzuola.
Cosa provavo io per Zayn?
Bella domanda.
Di certo quello che provavo non era solo amicizia. Forse qualcosa di più. Ma nemmeno il tipico affetto tra fratello e sorella. Anche perché non riuscivo a vederlo come un fratello.
Quella poca distanza tra di noi il giorno precedente mi aveva mandata in tilt, facendomi scoppiare il cuore. E questo non succede tra fratello e sorella.
Ma io amavo James.
Scoppiai a piangere. I singhiozzi scuotevano violentemente il mio petto.
Forse trovando il moro avrei risolto tutti i miei problemi. Avrei scritto la parola "fine" sotto a migliaia di righe di sofferenza.
Senza nemmeno accorgermene mi addormentai con ancora i vestiti addosso. Non sognai quella notte. Nel sonno mi apparvero solo tanti ricordi.
Il mio incontro con James e quello con Zayn.
Il mio primo bacio con James e quello mancato con Zayn.
A volte ci sono molte difficoltà in amore. Ma la mia difficoltà ero io stessa.
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