chapter twenty-one
Scorpius' pov
Sono arrivato al locale di Madama Piediburro per vedere Al e Kate, dato che mi avevano avvisato con tanto di patronus.
Li cerco per tutto il locale ma non li trovo, anche se due tizi con i capelli variopinti li assomigliano vagamente.
Faccio per andarmene ma una cosa attira il mio sguardo: la Rossa e quel tassorosso che si stanno per sbaciucchiare per benino.
Direi che la situazione si fa intrigante, non posso non avvicinarmi a loro.
«Ehi Weasley, mi tradisci così? Pensavo passassi la giornata con me.» mi passo una mano tra i capelli sfoggiando il mio miglior ghigno.
«Malfoy che ci fai qui?!» sbraita la Weasley mentre si allontana scocciata, ma non più di tanto, ammettiamolo, da Edoardo.
Edward
Si si. Stesso nome, lingua sbagliata... che sarà mai!
«Beh pensavo che dopo l'altra sera...»
«Cosa?! Rose che sta succedendo?» chiede Edward sconcertato.
«Non lo so, non ne so assolutamente niente. Devi credermi!»
Mentre i due continuano a parlare, sento una ragazza scoppiare a piangere proprio vicino ai variopinti.
«Beh se tu non ne sai niente allora... allora che è successo?!»
«Come Rosie, non gli hai detto dell'altra sera? Di come ti stringevi a me, dei nostri gemiti e di come hai url...»
«HAI ROTTO MALFOY!»
«Non intendevo proprio così però il succo del discorso è quello.»
La Rossa, più infuriata che mai, mi afferra e mi trascina fuori sotto gli sguardi di tutti.
Intanto io mi godo l'uscita di scena di Edward sconcertato e distrutto.
«Ok allora io me ne vado.» sentenzio facendo un passo avanti.
«Oh te lo scordi!» la mano forte e rigida di Rose Weasley arriva dritta sulla mia guancia e son sicuro di avere un bello stampo rosso permanente.
«Ma dico che ti è saltato in mente?!»
«Calmati mostriciattola, volevo solo divertimi.» dico con tono annoiato alzando gli occhi al cielo.
«Ah e così hai pensato bene di venirmi a rovinare la giornata! Come facevi a sapere che ero lì?!»
«Che tu mi creda o no, ero lì per conto mio.»
«Ho capito, dovrò mollare un bel ceffone anche a mio cugino» dice pensierosa.
«Perfetto, io vado.»
«Non ci provare! Adesso per punizione passerai la giornata con me... oh Merlino che pessima idea.»
«Io la trovo un'ottima idea Weasleyuccia.» l'avvicino a me mettendole un braccio sulle spalle.
«Non toccarmi, eeeeww!» cerca di togliere il mio braccio ma fallisce miseramente dato che sono molto più forte di lei, non per vantarmi.
Continuiamo a battibeccare mentre torniamo verso il castello.
***
«Ok, io decido cosa far apparire e tu ti accontenti.»
«Al massimo ti accontenterai te Malfoy, decido io cosa apparirà in quella fottuta stanza!»
«Va bene, te lo concedo. Io ho già festeggiato stamattina mentre te... non ne hai avuto nemmeno il tempo.»
«Chiudi quella bocca se ci tieni ai tuoi denti, e non dirmi niente riguardo ai tuoi "festeggiamenti".»
«Come vuoi te, è un peccato però perché avrei molti dettagli piccanti.»
«Adesso ti tiro un pugno, lo giuro.» mi minaccia con sguardo omicida.
Alzo le mani al cielo e faccio segno di chiudermi la bocca con una zip.
Weasley comincia a fare avanti e indietro di fortune al muro, con i suoi capelli che oscillano a destra e sinistra.
«Fatto!» esclama entusiasta per poi saltellare
dietro la porta magicamente apparsa.
«Vediamo un po' cosa hai pensa... wow! Non ti facevo tipo da piscina Weasley.»
«Oh sta zitto, avevo caldo. Ho fatto apparire dei costumi ed un bar, ci sono anche delle cabine perciò i tuoi occhi rimarranno sul tuo corpo.»
«Non contarci troppo.» mormoro a bassa voce, facendo in modo che non mi senta.
Prende un costume, apparentemente intero, e sparisce dentro ad una cabina rosa.
Mi cambio al volo e approfitto del bar prendendo un bicchiere di whiskey incendiario.
«TUFFO A BOMBAAAAAA»
Mi volto appena in tempo per vedere un ammasso di capelli rossi tuffarsi in piscina, facendomi arrivare una marea di schizzi in faccia.
«Aaaahh! Va molto meglio adesso.»
Riemerge nuotando all'indietro con gli occhi chiusi e un sorriso spensierato sulle labbra.
«Ti sta bene il costume Weasley» osservo come il pezzo intero bianco le fascia le curve perfettamente, rendendole ancora più armoniose.
«Tieni lo sguardo a posto Furetto.» mi canzona con un sorrisetto divertito.
Si ricompone e nuota verso il bordo, appoggiandosi sui dorsi delle mani e guardando un punto indefinito della stanza.
«Che cosa c'è?» le domando.
«Pensavo... passami qualcosa.»
Osservo gli alcolici che si trovano qui e decido di prepararle un BlodyMary.
«Da quando sei diventato un barman?»
«Con tutte le feste clandestine ho imparato qualcosa» dico vago.
Le porgo il drink e mi immergo accanto a lei, mantenendo una discreta distanza.
«Penso di doverti delle scuse.»
«Non preoccuparti, Edward non mi parlerà più ma non è un tuo problema, ovvio. Ti perdono senza pensarci su un attimo, seduta stante.»
«Apprezzo il tuo sarcasmo, pungente al punto giusto.»
«Malfoy, sono arrabbiata a morte con te.»
«Eddai Weasley, ammettilo che non ti piaceva nemmeno!„
«Ma che ne sai te?!»
«Abbastanza.» replico freddo.
«Tra un po' faremo l'Amortentia e chi ti dice che non avrei sentito il suo profumo?» domanda offesa, arricciando il naso.
«Ti conosco abbastanza per pensare che ciò che dico è vero.»
«Certo certo, se mi conosci così bene sapresti che detesto passare del tempo con te perché sei odioso!»
«Ah si?»
»Si, io non ti sopporto. Non so nemmeno perché continuo a finire in queste situazioni con te, io... io... arghh!»
«Il destino gioca brutti scherzi Rossa.»
«Non me ne parlare...»
***
Il giorno seguente
Lorcan's pov
La mia gamba batte ripetutamente per terra a causa del l'ansia.
A N S I A vera e propria.
Credo che tutti sarebbero nel panico al mio posto: il tuo gruppo di amici, le persone che contano di più nella tua vita, la tua famiglia, sta decidendo il tuo futuro.
A N S I A
Guardo la porta dove sono riuniti tutti a parlare e spero che si apra in fretta, ma che allo stesso tempo rimanga così per sempre, come se tutti finissimo in un loop eterno.
Ho paura. Ho paura e non ho problemi ad ammetterlo.
Sono stato uno stupido, un deficiente, un rincoglionito a pensare che loro non mi avrebbero mai capito.
Tra quelle persone c'è anche mio fratello, molto probabilmente deluso dal suo stesso gemello.
Credo di avere una faccia altamente contorta e preoccupata visto che lui appoggia la sua mano sulla mia gamba e mi sorride. Sorriso che mi ricorda di ieri, prima di tutto questo casino.
flashback
L'aria inizia ad essere più frizzante. L'acqua del lago nero che si infrange sulla sponda è l'unico rumore oltre alle foglie che sfrusciano. L'erba, sotto il mio corpo, è leggermente umida ma non mi da fastidio.
Sono troppo concentrato, al dire il vero mi sono perso. Perso in due meravigliosi occhi, che mi hanno catturato fin da subito: blu oceano. I suoi capelli corvini sono spettinati e gli ricadono sugli occhi, e certe volte mi verrebbe da infilarci le mani per sentire se sono così morbidi come sembrano.
Inforca di nuovo gli occhiali e si abbottona gli la camicia che fino a poco tempo fa era semiaperta.
«Sei bellissimo.»
Non so se a causa dell'improvviso vento o delle mie parole ma arrossisce, e questo lo rende ancora più attraente. Le parole escono come automatiche dalla mia bocca, come se me le fossi tenuti lì da sempre.
In effetti con lui non ho bisogno di mentire, di fingere come faccio con gli altri, con lui sono "io", il vero Lorcan.
«Anche tu sei stupendo.» mi rivolge un sorriso smagliante e ritorna ad occuparsi della camicia.
Io inizio a raccogliere tutte le nostre cose, ma il mio sguardo non si decide a mollare le sue labbra rosee e un po' screpolate.
Non resisto più e annullo la nostra distanza con un bacio, un bacio passionale e necessario per me e, sono sicuro, anche per lui. Le nostre lingue danzano insieme in modo armonioso. Mi sdraio per terra ma continuiamo lo stesso. Lo amo. Non c'è più niente da dire
«Lorc?! Tizio di cui non mi ricordo il nome?!»
Tutti i bei momenti hanno una fine, ma quello era il peggiore e il più inaspettato dei finali.
»Non-non-non è come sembra.» balbetto tirandomi in piedi e rivolgendo uno sguardo a Lys, accompagnato da Lily. Sono un perfetto idiota.
«Quando avevi intenzione di dirmelo?! Dimmi quando! Io, tu fratello, tuo fratello gemello! E invece devo venirlo a sapere così, dal nulla! Sei un vigliacco.»
«Lys...»
«Lorc hai già fatto abbastanza...» se ne va lasciandomi li, interdetto tra il seguirlo o lasciarlo stare.
Questo era quello di cui avevo paura. E mio fratello aveva ragione: ero solamente un vigliacco.
Lily mi guarda con uno sguardo di pena e comprensione.
«Ci parlo io.» e poi anche lei scompare dietro la collina.
«Lorc...mi...mi dispiace.»
«Non è colpa tua Thom.» gli do un bacio a stampo. Posso aver fatto tutti gli errori del mondo, ma Thomas non è uno di questi.
Lui è la cosa più bella che mia sia mai capitata nella mia vita.
fine flashback
Si spinge gli occhiali un po' più su sul naso.
Quella dannata porta era ancora immobile, come prima. Continuavo a guardare l'orologio: più lo fissavo più il tempo rallentava.
Abbasso lo sguardo sconcertato capendo che non sarebbero usciti prima di ore e ore su come trattare un gay nella famiglia. Che strano, gay, mi suona pure bene.
Sento la maniglia scattare e i miei occhi si alzano velocemente, come le mie gambe, sulla porta.
Tutto il clan Weasley-Potter più Scorpius, la Zabini e Lys erano lì, a fissarmi in modi diversi.
«Lorc, volevo... come posso dire... scusarmi.» evento più unico che raro: mio fratello si sta scusando.
«Non sei tu che si deve scusare. Sono io. Ma non solo con te, con tutti i presenti. Mi voglio scusare con voi perché sono stato vigliacco non volendovi dire la verità su di me e su come mi sentivo. Sono stato uno stupido a pensare che non mi avreste capito. E sopratutto mi dovrei scusare con Thomas che ho cercato di nascondere.» abbasso la mia testa sui miei piedi, come se fossero diventati interessanti.
«Lorc...» so che Rose si sta avvicinando.
«Tu pensavi veramente che noi credessimo che tu fossi etero?»
Come?!
Io mi sono preparato tutto sto discorso per sentirmi dire che si sapeva?!
Guardo tutti i miei parenti che annuiscono e ridacchiano della mia bella figura de merda. Anche quello stronzo di Thom ride, in effetti se se ne è accorto lui potevano farlo anche gli altri.
Abbraccio Rosie alzandola da terra di almeno venti centimetri e poi abbraccio anche il mio gemello.
«Però voglio che da adesso in poi non ci siano più segreti tra noi.» mi sussurra.
«Prometti?»
«Prometto.»
«Ah... se ti fa del male o ti fa soffrire diccelo, che prendiamo le mazze dallo stadio da quidditch.» ridacchio mentre mi avvicino al resto della mia famiglia.
Sono stronzi, ma adorabili allo stesso tempo.
Poi torno dal mio ragazzo, che strano, e lo bacio. Un insieme di applausi si innalza da dietro le mie spalle.
Ora sono Lorcan, il vero Lorcan.
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