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chapter thirty

Rose's pov

«Rose non puoi evitarlo per sempre. E non guardarlo così!» una gomitata ben piazzata arriva direttamente nelle mie costole dalla serpeverde seduta al mio fianco.

Lo sto evitando e lo so benissimo. Questa mattina ha provato a rivolgermi la parola e, pur di non parlarci assieme, ho abbandonato la tavolata dei grifoni per fare colazione in aula.

Poi, sia bene chiaro, non lo sto guardando in nessun modo strano. Il fatto è che ho provato a tenerlo lontano ed a non pensarci ma continua a balenarmi in mente l'immagine di noi due abbracciati che ci baciamo sotto l'acqua calda delle doccie e, per quanto la mia coscienza voglia contraddirmi, non desidero altro che risentire le sue mani calde sul mio corpo.

I suoi capelli biondo platino vengono spettinati dalla mano che ci si affonda dentro e posso sentire la loro morbidezza solamente ripercorrendo i ricordi delle sere passate assieme.

Non posso mentire a me stessa: ho un bella cotta per Scorpius Malfoy. Speravo fosse una di quelle cose che passano velocemente, un periodo passeggero, ma non è così.

La campanella suona, risvegliandomi, come un pizzicotto, dai miei pensieri.
Mi dirigo verso l'uscita affiancata da Kate.

«Non hai nemmeno provato a parlargli?»

«Non è che non ci provo, proprio non voglio, è diverso.»

«Perché lo fai?» mi guarda con uno sguardo penetrante, quasi come quello di suo cugino.

«Perché non voglio fargli del male e neanche a me. Poi siamo Rose e Scorpius, Weasley e Malfoy, l'eterno scontro. Non funzionerebbe.» mi rattristisco alle mie stesse parole, anche non credo che sarà questo che farà cambiare i miei sentimenti per lui.

«È questo che pensi? Anche io, una Zabini, non dovrei essere la tua migliore amica perché sono una "nemica" della tua famiglia?! Ti pensavo più matura Rose.» fa ondeggiare la sua coda corvina per poi farsi spazio tra la folla davanti a noi.

«Katherine lo sai che non intendevo quello!»

«Ma è ciò che hai detto.» si gira per un attimo e i suoi bellissimi occhi nocciola sono colmi di lacrime.

Mi si stringe il cuore a vedere che sta male per me.

«Kate...» le afferro il polso, inutilmente, visto che riesce a liberarsi e correre fino a scomparire dal mio campo visivo.

***

«Rosie, tesoro, non mangi?» la voce di Dom è dolciosa, troppo, perché è evidente che sia preoccupata per me. Lo sarei anche io visto che non ho praticamente toccato cibo. Ho troppi pensieri in testa.

«Rose che non mangia significa solo due cose: la fine del mondo o si è rimpinzata così tanto che non ci sta più niente all'interno del suo corpicino.» la voce di Fred mi strappa un leggero sorriso anche se ritorno subito malinconica.

Osservo il posto di fianco a me vuoto dove sulla panca c'è incisa una "K", segno che abbiamo fatto io e Kate durante il nostro primo anno.

Alzo lo sguardo per incrociare il suo al tavolo delle serpi, è solo una frazione di secondo, ma il suo disprezzo arriva dritto e chiaro.

«Posso sedermi?» una ragazza dai capelli blu si fa spazio tra James e Dominique per poi scoccare un bacio sulla guancia al Potter e iniziare a mangiare come se niente fosse.

Il grugnito, veramente poco da Veela, che proviene dalla bionda non è affatto positivo e anticipa solo un grade catastrofe.

Mi sposto più in là verso mio fratello perché, se quella bluetta non decide di staccarsi solo minimante da Jamie, la Sala grande diventerà un campo di battaglia tra ragazze.

«Ciao Hugo!» lo abbraccio appoggiandomi alla sua schiena.

«Sorellina come stai?» in realtà sono più grande io di lui ma dal suo fisico sembra che faccia il settimo
anno e non il quinto.

«Tutto bene Hugie.» gli stampo un bacio sulla guancia e mi beo del caldo che emana questa stufa umana.

Nuovo appunto mentale: rubare assolutamente una felpa a Hugo.

«C'è ancora posto?» Albus appoggia la pesante borsa tra lui e James (saggia decisione cugino) e ci rivolge un gran sorriso. Dietro di lui non manca il platinato che con sguardo vuoto si siede subito dopo il suo migliore amico.

Lo guardo di sfuggita finché i nostri sguardi non si incrociano. I suoi meravigliosi occhi grigi, così freddi e glaciali, ma allo stesso tempo caldi e premurosi.

«Io-io devo andare in biblioteca.» invento la prima scusa che mi viene in mente per riuscire a scappare da questa situazione.

«Ma non hai mangiato Rosie! Non ti fa bene.» Albus mi guarda premuroso e Hugo gli da manforte.

«Mangerò di più stasera ok? Ora devo andare.» lancio un bacio voltane a mio cugino e scappo con la borsa a tracolla.

«Rose fermati.» continuo a correre.

«Ti prego.» non mi fermo.

«Rose ascoltami ti prego.» non lo ascolto.

«Rosie devo parlarti, è importante!» mi fermo ormai stanca dei suoi richiami.

Mi giro cercando di sembrare il più distaccata e fredda possibile. Punto i mei occhi nei suoi, circa venti centimetri più in alto dei miei.

«Si?»

«Lo sai cosa c'è.» mi guarda senza un espressione decifrabile in viso.

«No che non lo so.»

«Rose...»

«Si Hyperion?» noto una certa nota di divertimento nel suo sguardo.

«Seguimi.»

»Devo studiare.»

«Non mentirmi. Ti conosco troppo bene.»

«Seguimi.» ripete, questa volta non ribatto perché è vero: ormai mi conosce troppo bene.

Ci incamminiamo verso una meta che conosco bene ovvero la sala comune di serpeverde.

«Salazar.» dice la parola d'ordine e, senza dirmi niente, ci dirigiamo verso il suo dormitorio.

Chiude la porta a chiave e io mi siedo sul letto, scoppiando improvvisamente a piangere. Non so perché lo sto facendo ma mi sento più libera.

Devo far uscire tutte le lacrime che tengo dentro da troppo tempo perché sto male, sto male perché ho capito cosa provo per Scorpius e non riesco ad accettarlo, sto male perché ho paura che lui non lo accetti, sto male perché so che è impossibile.

Lui fa il gesto più ovvio ma più giusto tra tutte: mi abbraccia. Risento il suo tocco, il calore dei nostri corpi e il suo profumo di colonia e menta con quel pizzico di erba tagliata. Mi sento così bene che non mi staccherei mai.

Si allontana leggermente solo per prendermi il viso tra le mani e asciugarmi due lacrime con i pollici. Ha un sorriso stupendo, vero.

«Vo-volevo parlarti anche io Scorp. Da-da un po' di t-tempo.» singhiozzo sedendomi sul letto.

«Sono qui ad ascoltarti.»

«Ultimamente il nostro rapporto è cambiato, e non di poco. Questa cosa mi spaventa perché ho paura di farmi male e sopratutto di fare male alle persone a cui voglio bene tra cui, in primis, te. Siamo i due opposti da sempre: Weasley e Malfoy, anche se questo non ha mai, e non farà mai, cambiare i mei sentimenti per te. Ho capito che c'è molto di più che attrazione fisica tra noi due e penso che lo sappia anche tu. Voglio solo essere felice come tutte le adolescenti e non soffrire per una stupida faida famigliare.» abbasso gli occhi facendo uscire ancora qualche lacrima finché il Malfoy non mi prende per il mento e mi guarda.

La sua espressione è felice e rilassata, direi un punto a favore.

«Rose...» il modo in cui pronuncia il mio nome, con quella voce roca, mi provoca dei brividi in tutta la schiena.

Si avvicina e fa unire le nostre labbra. Mi metto a cavalcioni su di lui è immergo le mie mani nei suoi capelli platino. Le sue mani calde scorrono su tutta la mia figura, dalle cosce fino alla schiena cosparsa di brividi.

Sorride sulle mie labbra quando sossulto mentre mi pizzica la schiena. Le nostre lingue si muovono in armonia in una danza che conoscono solo loro.

Credo di essere finalmente felice e senza pensieri.
Ci stacchiamo dopo quelli che sembrano anni con le labbra gonfie.

«E adesso cosa siamo noi?» chiedo mentre mi sdraio sul letto che presumo essere di Scorpius visto che ha il suo stesso profumo.

«Tu cosa dici?» si sdraia di fianco a me e mi cinge la vita con un braccio.

«Sinceramente non saprei. Sicuramente non siamo dei semplici amici.»

«Giusto.» ride come nessun altro essere umano possa saper fare.

Ha preso una laurea per queste cose?!

«A te piacerebbe essere la mia ragazza?» non posso credere alle mie orecchie.

Il Malfoy puttaniere che non sta con una ragazza per più di una settimana, sta chiedendo a me, Rose Weasley, di essere la sua fidanzata?!

«Ci dove pensare...» rido di guasto nel vedere i suoi occhi aprirsi e guardarmi sconvolto.

«Sto scherzando scemo! Certo che mi piacerebbe.» lui mi riprende per i fianchi e inizio a ribaciarlo con passione.

Ahhh! Quanto adoro questo ragazzo!




hola
ci dispiace se il capitolo è corto ma siamo abbastanza incasinate: una sta studiando per gli esami mentre l'altra è in viaggio studi in Irlanda...so non siamo riuscite a fare di più
la nostra coppia che scoppia ha fatto un balzo in avanti e sono così cute
comunque vi ricordiamo di darci la vostra opinione nei commenti e di continuare a pubblicizzare la nostra storia
se avete consigli scriveteci in privato
accettiamo scambi di lettura
kisses,

M and G

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