chapter eighteen
James' pov
«Muovi il culo Fred, si prenderanno tutte le cose più buone»
«James sono ancora tutti in camera a mettere dei vestiti più comodi, saremo i primi ad arrivare» Smetto di correre per il corridoio e mi fermo a guardare Fred stupito, come può essere così stupido?!
«Correzione, i nostri cugini, fratelli e sorelle sono in camera a vestirsi» Spalanca gli occhi spaventato, finalmente ha capito quel babbuino ritardato.
«Se noi siamo qui e gli altri sono in camera... chi li ferma zio Ron, mio padre, zio Bill e zio Charlie?!»
«Nessuno imbecille!»
«Che stai aspettando?! CORRIAMO» mi prende per un braccio e mi trascina al piano di sotto, dove si trova il ristorante.
Arriviamo e troviamo una parte della nostra famiglia seduta ad un tavolo che sorseggia tranquillamente tè caldo e biscotti.
«Sembra tutto troppo tranquillo» commento sottovoce.
«Ehi ragazzi, che fate lì impalati? Prendete qualcosa prima che finisca tutto» ci dice zia Herm.
«Avanziamo lentamente, non si sa mai» Annuisco alla saggia decisione del mio migliore amico e ci avviciniamo piano piano al buffet.
In effetti c'è proprio tutto, non manca nulla.
Ci riempiamo il piatto e andiamo a cercare un tavolo che possa ospitare tutti gli altri che, puntualmente, arrivano subito dopo con la nostra stessa cautela.
Io e il Weasley ci guardiamo complici e ghigniamo nella direzione dei nostri parenti mentre ci guardano come noi due guardavamo gli zii.
«Avete sentito che hanno una piscina aperta fino a mezzanotte?» chiede mia sorella entusiasta.
«Si, stavo giusto pensando che potremmo andarci tutti insieme»
«Perché Katie, vuoi fare un'orgia?» chiedo ammiccando nella sua direzione. Lei, come risposta, alza il dito medio e io le faccio l'occhiolino.
Ovviamente non mi sfugge lo sguardo assassino di Albus, certamente quel rincitrullito di un serpeverde deve svegliarsi.
«Credo che potremmo stare tutti nella stessa piscina tranquillamente senza secondi fini» mi rimprovera Rose.
«Che male c'è se ci aggiungiamo un po' di alcool?»
«Malfoy questa è una pes...»
«È un'ottima idea!» esclama Louis battendo il cinque al platinato, beccandosi uno sguardo di rimprovero Rosie.
«Perfetto, troviamoci alle 20:00 in piscina, è qui al piano terreno sulla sinistra ma potete benissimo trovarla sulla mappa» Dominique finisce la sua brioche e si alza, seguita a ruota da tutti noi altri.
***
«Giochiamo a obbligo verità!»
«Hugo, siamo ubriachi fradici... e questa è un'ottima idea!»
Roxanne ha ragione, siamo ubriachi fradici, non tutti ovviamente, e Hugo propone di giocare a questo stupido gioco babbano... direi che la serata si fa interessante.
«Perfetto, comincio io. Molly, obbligo o verità?» le
chiedo.
«Obbligo» Sono già pronto a chiederle una verità ma lei mi sorprende con obbligo, mi rende il lavoro più semplice.
«Bevi cinque shot di questa vodka babbana»
«Ci tieni molto che mi ubriachi anch'io, vero?»
«Rende il tutto più divertente» Mi rivolge una smorfia esasperata e beve senza lamentele.
Dopo un paio di turni è il turno di Lily e il modo in cui adocchia Kate e nostro fratello mi dice che ne vedremo delle belle.
«Kate, cosa scegli?»
«Vorrei dire verità, ma mi sento coraggiosa e dico obbligo»
«Ti obbligo a baciare Albus»
«COSA?!» esclamano entrambi gli interessati in contemporanea.
«Avete sentito bene, cosa aspettate?» chiede prendendo un sorso di whiskey incendiario.
Sono in questi momenti che mi chiedo perché mia sorella non sia in serpeverde.
«Oh al diavolo!» la Zabini abbandona bruscamente l'idromassaggio e si lancia a baciare Al, mettendosi a cavalcioni su di lui.
Finalmente fanno un passo avanti quei due!
Ci accorgiamo tutti che il loro bacio dura un po' troppo e la vasca si riempie di ghigni e batti cinque.
Quando si staccano si guardano attorno imbarazzati ma, da bravi parenti e amici, facciamo finta di nulla.
«Jamie, obbligo o veri...»
«Verità» interrompo secco Roxy.
«Verità? Boh non so... hai mai desiderato qualcosa o, che ne so, qualcuno che non puoi avere?»
«Vaffanculo, sorella» impreca Fred al mio fianco, lui è l'unico che sa.
Lancio furtivamente un'occhiata alla bionda di fronte a me, sta sera indossa un costume a due pezzi azzurro chiaro che si intona perfettamente con i suoi occhioni blu.
Merlino, solo lui sa come mi sto controllando.
Lei si accorge che la sto guardando, ma fa finta di niente.
Fa sempre finta di niente.
«Desideriamo tutti qualcosa d'impossibile, l'impossibile ci intriga e facciamo di tutto per raggiungerlo e non importa se ci vorrà un giorno o una vita intera»
Rimangono interdetti per questa mia risposta, noto perfino Malfoy osservare Rose.
Li ho proprio lasciati di stucco, allora.
«È un si?» chiede Lucy incerta.
Faccio per parlare ma Molly mi anticipa.
«Si, Lucy, è un si»
***
«Buonanotte!» esclama Kate, uscendo dalla piscina barcollando per la ferita e per l'alcool, per fortuna il mio fratellino la sorregge.
«James, tu non vieni?» Sto per dire di sì, quando scorgo una figura passare dallo spiraglio che da sull'esterno.
«Ti raggiungo dopo, Freddie. Buonanotte» Nota anche lui la bionda di fuori e mi fa un cenno di saluto prima di sparire con gli altri.
Nuoto fino ad una specie di porticina ed esco, ritrovandomi nella parte esterna della piscina.
Mi tiro su, lasciando il busto fuori, ma mi accorgo che fa decisamente troppo freddo e decido di tornare sott'acqua per non prendermi una polmonite.
«Bello il discorso sull'impossibile» mi distraggo dai miei pensieri e punto gli occhi su di lei.
«Sono un filosofo nato» mi pavoneggio avvicinandomi e prendendola per i fianchi.
«Su quello avrei qualche dubbio» ride spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Non hai freddo?» le chiedo all'orecchio, notando che è fuori con mezzo busto
«No, a dire il vero, sto benissimo»
Rimaniamo in silenzio per un po', ad osservare le montagne innevate.
«Domi...»
«No James, non roviniamo il momento, non ora che è tutto così semplice» si gira verso di me e mi guarda implorante negli occhi.
«Non possiamo ignorare la cosa per sempre»
«L'hai detto te, spesso una vita non basta per raggiungere l'impossibile»
«Non l'ho detto»
«Ma è così, non puoi farci niente»
«Dominique»
«Cosa James? È la realtà, accettala. Io ci sto provando e dovresti farlo anche te» fa per andarsene ma io non ci penso nemmeno a lasciarla.
La prendo per un braccio e la riporto tra le mie braccia, noncurante affatto del freddo.
«Non ti lascio, non lo farò mai»
«Lo so, e a me sta bene così» sorride.
Ha un sorriso bellissimo e quelle labbra... per Godric non ce la faccio più!
Le prendo il viso tra le mani e comincio a baciarla, il bacio più bisognoso che abbia mai dato.
Le sue braccia salgono al mio collo e le mie mani ritornano sui suoi fianchi.
Sembrano passare ore, giorni, mesi, ma che dico, millenni.
La verità è che saranno passati poco più di quaranta secondi, quando entrambi decidiamo di allontanarci. Fisso ancora per un paio di secondi quegli occhi cristallini come l'acqua in cui siamo immersi, le guance arrossate dal freddo e le sue labbra di color ciliegia. È ancora più bella del solito.
«Guarda!» esclama entusiasta come una bambina, con lo sguardo rivolto verso l'alto.
«Sta nevicando» rido mentre la guardo negli occhi pieni di felicità e di paura.
Si paura, perché questa situazione fa paura anche a me, non so come gestirla ma non intendo farla cessare.
Non mi arrendo con lei, neanche sotto tortura.
***
Scorpius' pov
«Muovi il culo Scorp!»
«Al, ci vuole ancora mezz'ora prima che la passaporta parta»
«Non mi importa. Ci siamo preparati alla velocità della luce, adesso noi arriviamo prima» In realtà stiamo correndo perché lui vuole scappare da Kate, che sta arrivando con Rose.
«Beh, io non correrò ancora. Ci vediamo tra cinque minuti alla passaporta»
«Come vuoi, l'importante è che stia lontano da tua cugina»
Si allontana e scompare in mezzo agli alberi innevati del bosco, il pugno di ritrovo più adatto lontani dagli occhi indiscreti dei babbani.
«Scorpius, dov'è finito Al?» chiede Katherine salutandomi con un bacio sulla guancia
«Sparito nel bosco»
«Davvero? Non ci ha nemmeno aspettato...» dice un po' delusa dal comportamento del mio migliore amico.
«Beh potresti raggiungerlo, tuo cugino non sarà in pericolo di morte» la incoraggia Weasley circondandole le spalle con un braccio.
«Non ne sarei tanto sicuro» mormoro in modo che non mi sentano, cosa che ovviamente, per quanto riguarda la rossa, non accade infatti mi da una gomitata facendoci ridere.
«Hai ragione Rosie! Ci vediamo dopo ragazzi» parte alla carica anche lei verso gli alberi, dove la trovano tutta quella energia quei due al mattino?
«Sta scappando da lei vero?» mi chiede mentre ci incamminiamo anche noi nel bosco
«Ovvio Weasley, che ti aspetti da Albus?»
«Non pormi domande retoriche, insultano la mia perspicacia»
«Che paroloni, hai ingoiato un dizionario?»
«Se ci tieni ai tuoi genitali, piantala qui»
«Perfetto, ci siamo tutti. Tenetevi ben saldi» ordina il signor Potter. Ci aggrappiamo saldi all'orologio a cucù, una passaporta davvero originale a mio parere.
«James, stai bene?» domanda la pel di carota a suo cugino, che sta in mezzo a me e lei.
«Si si, è solo... etchu! un... etchu! raffreddore, non preoccuparti»
«Pronti? Si parte tra 3... 2... 1... ora!» Mi aggrappo saldamente e, appena partiti, sento un vuoto immenso nello stomaco.
Sto per vomitare.
«Eeee... eeeeettt... EEEEEEEETTCHUUUUUUUUU»
«AAAAAHHH»
sbaaaam
«Ma che cazzo è successo?!» impreco massaggiandomi la testa.
«Sta zitto Malfoy! Ouch, mi fa male il culo» Osservo Weasley che si massaggia il fondoschiena mentre tasta il terreno sotto di noi.
Aspetta, terreno?!
Comincio ad osservare nervosamente il territorio circostante.
Siamo in un parco, solo io e Rose Weasley, sto vivendo un incubo.
«Pel di carota, dove diamine stiamo?!»
«Come dove siamo, dovremmo essere nel giardino della Tana»
«Beh evidentemente non è così, altrimenti non sarebbe pieno di turisti!»
«Calmati»
«No che non mi calmo, siamo sperduti nel nulla!»
«Non direi proprio nulla, ragazzini» commenta una signora che porta a passeggio il suo cane.
«Ah si?» domanda la rossa.
«Siete a Roma, tutte le strade portano a Roma!»
«R-r-roma?!» esclamo istericamente, decisamente poco virile.
«Non si preoccupi per lui, la ringrazio molto per l'informazione» la rassicura gentilente Wesley, notando la faccia sconvolta della donna alla mia reazione.
La Wealsey, come se nulla fosse successo, si scrolla i vestiti per poi inziare a camminare.
«Che fai?» le chiedo ancora seduto
«Mi alzo e vado a vedere il Colosseo» spiega con noncuranza.
«Cos- Aspettami» mi alzo e la raggiungo. Cammino al suo fianco mentre lei si orienta perfettamente seguendo i cartelli e chiedendo indicazioni ai cittadini.
Mi costa ammetterlo ma è davvero brillante.
«Perché siamo al Colosseo?» domando.
«Perché non l'ho mai visto ed è un capolavoro di architettura» afferma.
Si siede per terra a gambe incrociate e rimane dieci minuti buoni a contemplarlo, mentre io la guardo come un allocco per poi raggiungerla al suo finco. Tiro fuori la fotocamera che mi ha regalato la rossa e scatto un paio di scatti al monumento ma sopratutto la Weasley che mi sta di fianco. È così naturale...
Perché la sto fissando quando ho un bellissimo ammasso di pietre di fronte agli occhi?
«Bene, possiamo andare» decreta alzandosi e battendo le mani.
«Qui fa più caldo che a Londra!» ha ragione, oggi è una giornata particolarmente soleggiata, inoltre lei ha la tendenza a stare in maniche corte.
Oggi indossa una giacca di jeans felpata con sotto un maglione e t-shirt, il tutto è accompagnato da dei jeans attillati e delle sneakers.
«Ehi platinette, afferra!» mi lancia la sua giacca e rimango leggermente spiazzato dal suo gesto.
E adesso cosa vuole fare questa pazza?!
Oh per Salazar, non può farmi questo...
Si sta semplicemente togliendo il maglioncino, scoprendo così una piccola parte di pelle lentigginosa mettendo in risalto le sue curve.
Dei ragazzi, palesemente di queste parti, le passano accanto e fischiano beccandosi un'occhiata a dir poco di fuoco da parte mia.
«Che cosa avete da guardare idioti?!» i due scappano nella direzione opposta alla nostra e la Wealsey mi lancia uno sguardo di rimprovero.
«Grazie mille, ora andiamo al Foro»
«Un altro monumento importante?»
«Si ma principalmente il luogo più importante per un mago che viene a Roma» Parte spedita verso il Foro ed io la seguo più scettico di prima.
«Perché sarebbe importante per noi maghi?»
«Non hai mai letto "Il mondo magico, oltre i confini britannici"?» chiede mentre si lega i capelli in uno chignon.
«Evidentemente no, saputella» ridacchio beccandomi un'occhiataccia dalla rossa.
«Ovviamente, il Foro romano è come per noi il Paiolo Magico»
«Ok, capito, ma come ci entriamo?»
«Vedi qeull'albero laggiù? C'è un passaggio e per entrare devi dare delle ghiande trasfigurate ad uno scoiattolo»
Ci avviciniamo e prendiamo alcuni sassolini da trasfigurare.
«Se passare tu vorrai, accontentarmi dovrai!» recita lo scoiattolo di fronte a noi. Ros...voglio dire, Weasley, gli dà le ghiande ed entriamo in stile Alice nel Paese delle Meraviglie: cadendo nel vuoto.
Atterriamo su una strada ciottolata e ci ritroviamo in una specie di ricostruzione dell'antica Roma.
«Wow» esclama sottovoce, mi giro ad osservarla.
È così bella con quei suoi occhioni blu pieni di meraviglia... un attimo, ho appena pensato che Rose Weasley è bella?
Ma che mi prende?!
È chiaro che è a malapena passabile, giusto?
«Presto, andiamo a chiamare i miei genitori»
Ci avviciniamo ad edificio pieno di specchi, che dovrebbe essere una sorta di multi-cabina telefonica.
«Chi desiderate contattare?» chiede una voce proveniente dallo specchio.
«Hermione Granger, Inghilterra» Per fortuna la signora Weasley risponde subito.
«Oh ragazzi, non sapete che spavento ci avete fatto prendere! James si sta prendendo una bella sfuriata da parte di tua zia Ginny da due ore ormai»
«Da un lato mi dispiace per lui. Come facciamo a tornare?»
«Verrà a prendervi Harry con la smaterializzazione, dovete solo dirci dove siete, anche se credo di averlo capito a giudicare dal mezzo di comunicazione che state usando»
«Siamo a Roma, signora Weasley» l'avviso.
«Perfetto, fatevi trovare fuori dal Foro»
Usciamo e ci avviamo verso dove siamo arrivati dove troviamo una sorta di trampolino magico.
«Salta con più forza possibile» mi ordina ed io annuisco.
Se prima sembrava di cadere nel vuoto, adesso sembra di volare... la caduta finale e la botta alla testa non mancano mai in entrambi i casi.
«Per Merlino, basta!»
«Hai ragione Malfoy, sono stufa di sbattere la testa»
«Vi capisco ragazzi, ma calmatevi un po'» commenta Harry Potter ridendo.
«Ciao zio!»
«Ragazzi, scusate tanto James, non era sua intenzione»
«Lo sappiamo signor Potter» lo rassicuro
«Bene, ora torniamo a casa. Prendetemi la mano»
Obbediamo e in un istante ci ritroviamo dove saremmo dovuti essere fin dall'inizio: alla Tana.
«Bentornati a casa» esclama Lily correndo ad abbracciare Rose. Già, siamo tornati e l'unica cosa a cui riesco a pensare è che ho sprecato una giornata nella città eterna con Rose per tornare qui.
Non so se essere arrabbiato con James o se essergli grato, adesso so quale sarà la meta perfetta per un appuntamento con la mia prossima vera fiamma.
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