Vecchi sentimenti ~ Nivah
Non so più quante lacrime sono scese dai miei occhi lungo tutta questa notte, credo di aver dormito poco e niente. Non ricordo bene quando ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti, ma mi è sembrato un lasso di tempo velocissimo e mentre era buio ora è già mattina. Sbadiglio e stiro la schiena prima di mettermi seduta e guardare fuori, i ricordi che ieri ho ricevuto mi mostrano la vita di Kendra dalla sua nascita fino al giorno in cui si è resa conto di poter modellare la sua stessa forma eterea. Pensava di poter creare qualcuno per compagnia, per non essere più sola, senza rendersi conto di essersi solo liberata di alcune parti di sé stessa.
È difficile da comprendere ma io e Thamur, siamo sempre lei... solo con due nomi diversi. Lo avevo capito già da un po' di tempo, ma averne la conferma... mi fa un certo effetto. Io sono praticamente Kendra, eppure, anche rivivendo tutto non avrei mai agito come ha fatto lei. Si è sentita davvero così distrutta da fare una cosa simile a Lixuel? Lo ha privato della vista per sempre, le ha fatto vedere il mostro che lui vedeva invece di mostrargli che non lo era mai diventata. Ha perso tutti, dagli amici alla famiglia. Persino Rakir... lo ha congelato vivo ed è sepolto sotto la neve di quelle terre. Quanti segreti sono stati sepolti da quella grande vastità di neve? Io ne ho scoperti anche troppi.
Sospiro. Ho detto a Lixuel che ci saremmo rivisti oggi, mi ha dato appuntamento alla foresta. Ma con quale coraggio mi avvicinerò? Sono colpevole quanto lei, la mia zampa è sporca del suo sangue. Chissà se lui si è mai pentito di aver detto quelle parole a Kendra, chissà se ha mai pensato a cosa fosse accaduto se lui gli fosse rimasto accanto. Già, chissà come sarebbe andata... forse questo gelo non esisterebbe, forse molte vite sarebbero state risparmiate e forse Kendra non sarebbe mai diventata il mostro che ora è davvero. A volte, certe scelte, certe parole, non vengono misurate prima di essere dette, non ci pensiamo abbastanza prima di dirle. Senza sapere che, quelle parole, potrebbero cambiare le scelte e le azioni del lupo che le riceve facendolo diventare ciò che non ha mai voluto essere, del tutto diverso da quello che era.
Credo stia a me ora decidere come voglio definirmi, sono una parte di Kendra e resterò tale fin quando essa stessa non deciderà di ricongiungersi a noi o voglio essere un essere vivente a parte? Avere una vita mia, con scelte mie, con la mia felicità, le mie gioie, i miei pianti o continuare a portarmi addosso le scelte di Kendra? Non lo so, che diritto avrei di prendermi una vita che non mi appartiene dalla nascita? Scuoto la testa più volte. Non ho risposta alle mie stesse domande, sto solo facendo un enorme confusione, forse... dovrei accettare l'invito di Lixuel, andare a trovarlo e passare del tempo con lui. Può darsi che passare del tempo insieme mi chiarisca le idee, in fondo, è stato grazie a lui se ho riavuto tutti i ricordi, forse avrà anche la forza di mettere a tacere ogni mio dubbio. Si, devo farlo. Esco dalla tana guardo il cielo e faccio un mezzo sorriso prima di mettermi in cammino verso la foresta.
"Nivah, hey Nivah ferma." Sento una voce chiamarmi, mi volto.
"Jil, Alpha." Sorrido ad entrambi.
"Quale piacere, figliola. Jil mi stava proprio parlando del vostro incontro, è stato un piacere scoprire il tuo bel nome visto che la sera in cui sei arrivata non ci è stata occasione di presentarci."
Lo guardo. "Avete ragione, ma non volevo disturbare troppo i festeggiamenti."
"Sei proprio una brava lupa." Commenta lui. "Allora, hai trovato chi cercavi? Jil mi ha riferito che non era lui il lupo tanto ambito." Si avvicina a me. "Credo ci sia rimasto male." Ridacchia.
"Alpha!" Commenta lui guardandolo male.
Mi scappa una leggera risata. "Si, ho trovato quel lupo. Sto andando da lui proprio ora."
"Quindi se non sono io... è Lixuel!" Esclama Jil.
"Si, è lui." Confermo io.
"Oh quel povero disgraziato, quando l'ho trovato era solo perso nelle lande desolate. È stata una fortuna che fosse ancora vivo, chissà da quanti giorni non mangiava e da quanti combatteva il freddo. Era sotto shock quando lo trovai, ripeteva costantemente una frase senza alcun senso." Racconta l'Alpha.
"Una frase? Che frase?" Domando io.
Lui ci pensa su. "Diceva esattamente: 'è tutta colpa mia, l'ho abbandonata, è tutta colpa mia.' È andato avanti così per tutto il tempo in cui l'ho caricato in groppa e l'ho condotto al mio branco. Una volta dentro la tana è svenuto, quando ha ripreso i sensi, si è presentato e mi ha ringraziato ma non ha mai accennato a nulla. Ne io mi sono permesso di fare domande, credo sia una questione del suo passato molto delicata." Ci sorride. "Ora Nivah, io e Jil abbiamo delle perlustrazioni da fare. Scusaci se ti lasciamo così in fretta."
Sono pensierosa, quelle parole mi hanno fatta rabbrividire. Scuoto il muso quando sento che vanno via, sorrido. "Ma no tranquilli, è stato un piacere anche se per poco tempo."
Mi fanno un cenno entrambi e poi vanno via, io riprendo il mio cammino verso la foreste pensando al racconto fatto dall'Alpha. Si sentiva in colpa... lui ha continuato ad amarla per tutto quel tempo. Oh Lixuel... non sai quanto mi dispiace. Giungo alla foresta, cerco di arrivare allo stesso punto di ieri, quando sono poco lontana inizio a vederlo. È seduto con gli occhi chiusi, sembra quasi che stia meditando mi avvicino ma non del tutto, ho paura di disturbarlo.
"Nivah, che fai? Hai forse paura di avvicinarti?" Mi prende in giro.
"Ma no! Cioè... non volevo disturbarti." Dico imbarazzata, lo affianco. "Come hai fatto ad accorgerti di me?" Domando curiosa.
"Non disturbi, se lo avessi fatto non ti avrei chiesto di rivederci." Si volta verso di me, mi sorride. "Hai un passo molto felpato l'ho udito a stento, quello che mi ha fatto capire che eri qui è stato il tuo odore."
"Il mio odore?" Chiedo.
"Si, ieri quanto ti ho incontrata l'ho subito memorizzato. Il tuo è davvero molto bello."
Sorrido imbarazzata, distolgo lo sguardo da lui. "Quindi riconosci i lupi del branco dai passi e dall'odore?"
"Si." Annuisce. "C'è chi ha un passo più veloce, chi più pesante, chi lento, chi leggero, chi ancora maldestro o desincronizzato. Variano molto, così come gli odori: chi si occupa di caccia ha sempre uno strano odore selvaggina addosso; chi di magia lascia una certa scia, i maghi credo la chiamino scia magica; chi si occupa di guerre e lotta hanno odore di sangue nemico e di terra; chi si occupa di erbe-"
"Hanno un odore molto forte di bacche e fiori o leggero ma intenso. Dipende dagli esperimenti che conducono."
"È giusto" conferma le mie parole. "Ma non sei tu ad occuparti di ciò, come lo sai?" Domanda curioso.
Mmh... che gli dico? Una mezza verità andrà bene. "Ho mio fratello che si occupa di ciò, la sua tana puzza sempre così." Ridacchio.
Lui ride con me. "Tuo fratello non è qui con te, giusto?"
"No, lui mi aspetta a casa nostra."
"Quindi non resterai qui a lungo."
Scuoto la testa. "Dovrei fare ritorno fra quattro giorni, la sera del quarto devo essere a casa o si potrebbero preoccupare per me."
"Capisco... quindi sei un'esploratrice che conosce la magia? Si, ho sentito la tua scia magica ieri. " Mi domanda.
"Si, si... una cosa simile." Sorrido.
"Resterai qui o continuerai la tua esplorazione oltre questo branco?"
"No, credo che passerò il resto dei giorni che mi restano in questo branco. Avrò modo di conoscerlo meglio e di conoscere chi ci abita, così nel caso il gelo attaccasse le mie terre saprei dove condurre la mia famiglia." Abbasso le orecchie, quante bugie... ad ognuna che gli racconto mi sento sempre più male.
"Il gelo..." Lo noto abbassare la testa, subito dopo la scuote e la rialza mostrandomi un sorriso. "Beh è una fortuna, avrò più tempo per conoscerti meglio. Non ho mai parlato così tanto con un membro di questo branco, credo di tenerli un po' distanti."
"E come mai?" Domando.
"È difficile, non lo so spiegare neanche io. Ma credo di non volere la compassione di nessuno, è per questo che passo il mio tempo qui ad allenare i miei sensi. Ho intenzione di tornare fra le file di guerra, solo perché sono cieco non mi può essere vietato. Posso lottare come un qualsiasi lupo anche senza la mia vista." Si alza. "Facciamo due passi?"
Annuisco. "Certo." Mi alzo anche io. "Ma non ti sembra rischioso per te stesso?"
"Non ho più nulla da perdere e poi, ti ripeto, solo perché non ho gli occhi non vuol dire che io non possa lottare."
Guardo avanti. "Hai ragione, sono d'accordo con te. Fai bene a fare del tuo male la tua forza, sono sicura che l'Alpha ti prenderà fra i suoi soldati."
Lui si volta verso di me, il suo muso esprime stupore. "Sai, credo tu sia la prima che lo pensa davvero."
E infatti è così, lo penso davvero... io stessa combatto ogni giorno contro qualcosa che potrebbe uccidermi ma con la quale sono costretta a convivere. Eppure... non mi tiro indietro, se dicessi a lui di farlo sarei incoerente. "Perché è così."
Torna con il muso davanti, resta in silenzio per un po', chissà a cosa sta pensando, vorrei tanto saperlo. "Perché non mi parli un po' di te?"
Vuole sapere di me? Vuole conoscermi meglio? Sorrido. "Non ho molto da dire... sono una semplice lupa."
Lui sorride. "Sono sicuro che non sia così. Almeno dimmi come sei di aspetto, vorrei provare ad avere una tua immagine nella mia mente."
"Io..." Il mio aspetto? Mi guardo tutta, ma sono praticamente identica a lei. Ma non posso mentirgli su questo, qualsiasi membro del branco potrebbe parlargli di me e dirgli la verità... perderei la sua fiducia.
"Hey, tutto bene? Forse hai qualcosa che non vuoi dire? Non stai per avere un altro malore come quello di ieri, vero?" Si ferma dal camminare per guardarmi.
"No no no..." Ridacchio per tranquillizzarlo. "Nessuna di queste, stavo solo pensando come descrivermi al meglio per farti capire..."
Lui tira un sospiro di sollievo ridacchiando con me. "Meno male... mi stavo già preoccupando." Gira la testa verso di me. "Sentiti libera di parlarmene come meglio credi."
Magari i colori glieli dico per ultimi... "Allora, sono una giovane lupa e direi che sono abbastanza piccola di stazza vicino a te, ho una coda folta e morbida, zampe lunghe e forti..." Ora devo dirlo per forza, sto divagando. "... il colore del mio manto è crema, quasi brilla al contatto con il sole e i miei occhi sono azzurri quasi cristallini."
Sento il suo respiro frasi più corto, si siede lentamente. "No... che stupido pensiero."
"Cosa?" Chiedo io.
"E che somigli tantissimo ad una lupa che conoscevo molto tempo fa... ma non puoi essere lei. Ti ho toccata, so per certo che non sei lei." Sorride. "Scusami, ho fatto un pensiero sciocco, ti avrò messa a disagio."
"Ma no, non preoccuparti. Non è successo niente." Porto una zampa sulla sua per tranquillizzarlo. "Il mio manto non è così speciale, ci saranno molte lupe che mi somigliano."
"Hai ragione." Mi sorride.
"Lei come si chiamava?" Gli chiedo, ho bisogno di sapere cosa lui pensa di lei... di me.
"Kendra." Abbassa la testa. "Quanto tempo era che non pronunciavo questo nome..." sussurra.
"Lei era molto importante per te?" Domando ancora.
"Si, è stata la lupa più importante della mia vita. L'unica che ho continuato ad amare nonostante tutto ma senza avere il coraggio di dirglielo... di accettare il cambiamento." Scuote la testa. "Ma basta parlarne, non mi va."
Lui ha continuato ad amarmi... sorrido, la mia coda inizia a scodinzolare leggermente, la fermo prima che lui se ne accorga. Noto le nostre zampe ancora l'una sull'altra, rimuovo subito la mia. "Tranquillo, sembra un argomento delicato e mi conosci da poco. Capisco che tu non voglia parlarne." Cerco di cambiare argomento. "Sai, sono molto curiosa di sapere di che colore erano i tuoi occhi."
Lui sorride. "I miei occhi? Oh, ti saresti incantata solo a vederli. Erano verdi, così profondi da perdercisi dentro."
"Ma quanto siamo modesti." Ridacchio.
Ride con me. "Con tutto rispetto, ma sono ancora un gran bel lupo. Anche senza vista."
"Non commento." Rido ancora.
"Vuoi forse negarlo?"
"No, ma non voglio nemmeno far alzare il tuo ego."
Scuote la testa divertita. "Quanto siamo cattive."
Mi spinge leggermente con il muso. Io scuoto la testa, e riprendiamo il nostro cammino. È davvero buffo, dolce e simpatico. Ha ancora dei tratti del vecchio Lix anche se è cresciuto molto e ciò che ha subito l'ha fatto maturare. Ma se riesco a premere i tasti giusti mi sembra quasi di rivedere quel vecchio lupo sempre con il sorriso, a prendermi in giro, a farmi arrabbiare, a dimostrarmi quanto mi amava, quello con l'ego enorme e quello che mi chiamava costantemente bellezza. Mi mancano quei tempi, mi manca quando ero questa parte di me prima di diventare quella che risiede come regina alle terre del Nord. Guardo Lixuel, sono felice di averti ritrovato e di aver avuto modo di poterti parlare ancora una volta, di poter sentire dentro di me di nuovo queste emozioni così belle, di poter finalmente ridere e sorridere per davvero. Mi eri mancato... mi mancava questa parte bella di me. Questi quattro giorni, saranno i quattro giorni più belli di tutta la mia vita.
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