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Una nuova conoscenza

Sento qualcuno scuotermi, apro gli occhi e mi guardo intorno. Sono vicina a quel lago, cavolo! Devo essermi appisolata qui la scorsa sera. Non è ancora mattina, c'è ancora molto buio. Avrò sicuramente fatto preoccupare mamma e papà, sono un vero disastro. Mi volto da dove ho sentito il tocco, lui mi guarda negli occhi con un sorriso dolce.

"Piccoletta, sapevo che ti avrei trovata qui." Mi sorride. "Anche se mi ricordavo questo posto con molta meno neve."

Guardo mio fratello confusa, mi alzo in piedi e vedo che intorno a me è tutto bianco, persino il mio pelo è pieno di neve. Fortunatamente non è troppo alta, dovrebbe sciogliersi con il sole che sorgerà. "Credo sia stata colpa mia." Dico un po' incerta, non credevo di essere in grado di ricoprire una così grande vastità di terra con la mia magia, per di più senza rendermene conto.

"Tranquilla, un po' di neve non fa male a nessuno." Mi sorride. "Ero tornato per presentarti quel mio amico, ma non ti ho più trovata."

Abbasso le orecchie. "Si, hai ragione. Scusami, devo aver fatto preoccupare tutti."

Scuote il muso. "No, ho sistemato tutto io. La festa è finita poco fa, io ho semplicemente detto a mamma e papà che ti avevo vista venire in questa direzione per restare un po' da sola. Loro ci hanno creduto, visto che era la prima volta che uscivi dalla tana." Si siede. "Io ho solo dovuto sperare che tu fossi davvero qui." Si volta verso di me. "Ora mi dici perché sei fuggita nel bel mezzo della festa?"

Distolgo lo sguardo dal suo. "Niente, come hai detto, volevo restare un po' da sola."

"Non sai mentire o, almeno, io non ci casco." Si gira del tutto verso di me. "Ti va di raccontarmelo?"

Prendo un profondo respiro e mi giro anche io verso di lui. Tengo lo sguardo sulle mie zampe e le orecchie basse, le parole di Yami mi tormentano ancora la testa. "Io... ho incontrato i miei vecchi amici del nido."

"Ah, capisco. Quindi... hai visto Yami." Annuisco. "Kendra non dovresti sentirti male per ciò, non sapevi di esserne capace, non potevi saperlo."

"Ma le ho fatto del male..." Sento gli occhi pizzicarmi.

"Non le hai fatto del ma-"

"L'HO RESA ZOPPA!" Urlo alzando il viso sul suo, le lacrime riprendono a scendere lungo il mio muso. "Le ho tolto la possibilità di fare tutto... tutto."

Si avvicina a me senza dire nulla, mi stringe a sè, porto il mio muso nel suo manto e piango ancora. "Il destino a volte è ingiusto, Kendra. Questo era il suo."

"L'ho scritto io il suo destino... sono stata io a farle ciò... lei non era destinata a questo." Sussurro singhiozzando.

Lui mi stringe più forte. "Su, adesso calmati."

Restiamo così, in silenzio per un lungo lasso di tempo. Mi tiene stretta a sè per tutto quel tempo, fin quando non smetto di piangere. A quel punto, ci rialziamo e lentamente ritorniamo alla nostra tana. Mamma e papà già dormono, sapevano che con Rakir sarei stata al sicuro. Lui si distende e mi metto vicino a lui poggiando la testa sulla sua schiena e intrecciando la mia coda con la sua. Solo in quel modo riesco a tranquillizzarmi fino a cadere in un profondo sonno.

Il mattino seguente, quando mi sveglio, la tana è completamente vuota. Sono sola, mi alzo ed esco da essa, mi stiracchio e scuoto il mio manto. Fortunatamente è una bella giornata di sole, così quella neve sparirà presto da quel posto. Oggi inizierò il mio percorso, devo migliorare, devo far in modo che la mia magia guarisca la zampa di Yami. Posso farcela, anche se da sola sarà difficile. Mi incammino verso il bosco, ho intenzione di raccogliere delle erbe e delle bacche per preparare un impasto curativo con la mia magia. Inizierò dalle cose base per poi aumentare le mie potenzialità. Mi inoltro nel bosco, le mie prove avverranno su delle prede, non sono dei lupi ma sono fatte di carne ed ossa proprio come noi e, come noi, possono essere curate. Mi incammino iniziando ad annusare in giro alla ricerca di qualche preda per iniziare, un fruscio di foglie alla mia destra mi distrae mi volto in quella direzione e inizio ad avvicinarmici lentamente.

"Kendra!"

Mi volto di scatto alle mie spalle e vedo Hoshi avvicinarsi a me, continuo a tenere le orecchie rivolte a destra per capire se ciò che era nascosto lì è scappato. "Hoshi, anche tu in giro per il bosco?"

"Ovvio, sai che mi sto specializzando per il ruolo di cacciatore. Piuttosto tu che ci fai qui?"

"Sono venuta a cacciare qualcosa e a cercare qualche erba per... per mia madre." Sorrido, mi sento osservata.

"Ieri mi hai fatto preoccupare quando sei scappata, ho provato a cercarti ma non ti ho trovata da nessuna parte."

Sospiro, sono stanca di parlare di ieri. "Avevo bisogno di restare sola."

"Lei non voleva dire quelle parole, credo che non si aspettasse di vederti ieri." Mi sorride.

"Fidati, Hoshi. Voleva proprio dire ciò che ha detto. Ma non gliene faccio una colpa."

"Cercherò di farla ragionare, vi volevate molto bene. Sei stata l'unica che al nido ha accettato di aiutarla con le erbe, queste cose non si dimenticano facilmente."

Scuoto il muso. "È una questione fra me e lei, non voglio che nessuno si intrometta."

"Sicura?"

Annuisco. "Mai stata più sicura di così."

Lui sospira e si rimette in piedi. "Allora, se non posso convincerti, torno alla mia caccia. Ci si vede in giro, Kendra."

"Ciao, Hoshi."

Va via e mi lascia sola, io resto ferma fin quando non lo vedo sparire dalla mia visuale. Quando sono sicura che sia abbastanza lontano, torno a concentrarmi su quello che avevo lasciato all'arrivo di Hoshi. Tengo le spalle al punto in cui avevo sentito il rumore e ispiro l'aria muovendo leggermente le orecchie. Il suo odore è ancora qui, ecco perché mi sentivo osservata, non è mai andato via. Se fosse stata una preda sarebbe scappata alla prima occasione, questa non è una preda è senza alcun dubbio un lupo. Mi volto verso il cespuglio e resto seduta a guardarlo.

"Guarda che non sei bravo a nasconderti." Non sento alcun rumore nè movimento, eppure sono sicura che ci sia qualcuno qui e quel qualcuno è ancora lì dietro.

"Davvero?" Quella voce mi fa drizzare le orecchie. "Peccato, pensavo fosse un buon nascondiglio." Esce allo scoperto, ma non dal cespuglio di fronte a me ma dalle ombre della foresta alla mia sinistra. "No, mi dispiace, ma lì c'è solo una tana di conigli." Mi volto verso di lui, mi sorride. "Deduco che tu non sia una cacciatrice."

"No." Rispondo solamente. "Come deduco che non lo sia nemmeno tu." Lo guardo attentamente, il suo manto è nero, perfetto per mimetizzarsi fra le ombre e i suoi occhi sono verdi cristallini.

"Da cosa lo dici?" Mi guarda curioso.

"Dal fatto che li dietro non c'è nessuna tana di conigli, ma un tasso impaurito." Lancio una piccola sfera d'acqua che fa fuggire il tasso da dietro al cespuglio.

"I miei complimenti, beccato e anche messo in ridicolo in pochissimo tempo." Ridacchia. "Mi lasci almeno il piacere di presentarmi, mia cara." Mi sorride. "Io sono Lixuel, per gli amici Lix. Sono uno di quei lupi arrivato ieri con il vostro Alpha."

Ecco perché non lo avevo mai visto in giro prima d'ora. Ignoro la sua presentazione, non mi interessa come si chiami, ciò che mi interessa è perché mi stesse seguendo. "Perché mi stavi osservando?"

"Dritta al sodo? Mi piace." Si siede e mi osserva. "Mi incuriosivi, tutto qui."

"Ti incuriosisco? Nemmeno sai chi sono." Lo guardo male.

"No, è vero. Ma ieri ti ho osservata molto, ti ho notata subito. In più, ho sentito qualcosa della tua discussione con quella lupa e ti ho seguita quando sei fuggita." Le sue parole mi stupiscono. "Non potevi accorgerti di me, era buio ed eri troppo affranta dalla discussione precedente. Ho vegliato sul tuo sonno fino all'arrivo di... tuo fratello?"

"Tu hai sentito... tu mi hai seguita!"

"Si, è proprio quello che ho detto." Mi sorride. "Oserei dire che sei anche molto carina mentre dormi." A quella frase mi alzo in piedi e gli do le spalle riprendendo a camminare. Ma chi si crede di essere? Non lo conosco e osa tanto? Sfacciato! Nessuno mi ha mai messo così in imbarazzo. Tengo la testa alta e sospiro. "Hey bellezza, dove vai?"

Gli ringhio. "Non chiamarmi in quel modo!"

"Va bene..." Mi guarda. "...bellezza."

Fa sul serio? Vuole che lo congeli vivo? Non mi dispiacerebbe affatto. "Stammi lontano."

"Perché dovrei?"

"Perché sei alquanto inquietante." Lo guardo e poi torno a guardare avanti.

"Inquietante o interessante?" Mi sorride.

"Mi dispiace per il tuo ego, ma sei assolutamente inquietante." Dico sospirando, iniziando a dirigermi verso casa. Rimanderò la ricerca alle mie erbe a domani.

"Così mi ferisci, bellezza." Sorride.

"Non che mi interessi." Dico ovvia. Quando vedo che continua a seguirmi mi fermo e lo guardo dritto negli occhi, lui regge il mio sguardo divertito.

"Occhi gelidi come il ghiaccio, ma con dentro una scintilla che arde." Sussurra quelle parole.

Scuoto il muso e distolgo lo sguardo. "Cosa vuoi in cambio che tu smetta di seguirmi?"

"Potrei accontentarmi di sapere il tuo nome. Almeno, per oggi." Mi sorride.

"Mi chiamo Kendra, solo Kendra." Sospiro. "Strano che tu non l'abbia sentito ieri o oggi." Dico ovvia.

"Ho detto che ieri ti osservavo, ma mi sono avvicinato solo quando la discussione si è fatta molto accesa." Mi osserva. "Ed oggi, purtroppo, mi sono dovuto allontanare all'arrivo di quel lupo."

"Non volevi farti vedere? Perché?" Domando curiosa.

"Se mi fossi fatto vedere prima, non avrei passato del tempo da solo con te." Sorride. "Ora, mantengo la mia parola e ti lascio sola. Ci vediamo domani, Kendra."

Si allontana da me correndo via. Lo guardo allontanarsi mentre le sue parole ancora affollano la mia mente. Che strano lupo, una nuova conoscenza davvero bizzarra. Scuoto la testa divertita, ammetto però che la sua presenza ha risollevato un po' il mio morale. Forse stare in compagnia di qualcuno che non conosce ciò che ho fatto, che non conosce il passato, potrebbe davvero essere una buona idea. Scuoto subito la testa, no! Ho altro a cui pensare! Non posso perdermi in queste frivolezze, lui non deve distrarmi dal mio obbiettivo. Avrò tempo per farmi degli amici, ora devo solo imparare e migliorare, senza alcuna distrazione.

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