Stella del mattino
È passata poco più di una settimana da quella fantastica notte, ora io e Lixuel siamo definitivamente compagni. Si, dovrò sopportarlo per tutta la vita, non che mi dispiaccia. Sono a conoscenza della nostra relazione anche la mia mamma e il mio papà, sono davvero contenti che io stia con un lupo così... com'è che l'ha definito papà? Ah, sì! Serio e diplomatico. Mi sa che non conosciamo lo stesso lupo. Ridacchio leggermente. Appena ha fatto ritorno, l'ho presentato anche a Rakir, che lo ha avvertito con un tono tra il giocoso e il serio, di non farmi soffrire o avrebbe fatto una pelliccia con il suo manto. La faccia di Lix era lievemente impaurita, ma ha tirato un sospiro di sollievo quando mio fratello ha iniziato a ridere. Beh, non sa che Rakir è davvero capace di fare ciò che ha detto, ma non glielo dirò.
Mio fratello, come sempre, dai suoi viaggi mi ha portato un bel regalo, è un fiore candido e completamente bianco. Dice che i fiori bianchi simboleggiano la purezza, la delicatezza e l'eleganza. In particolare, dice che questo fiore mi rispecchia parecchio, lo ha chiamato 'Bucaneve' se non erro, ma da lui soprannominato 'Stella del mattino' perchè è appunto un fiore dai delicati petali color bianco crema che sboccia prima rispetto alla stagione in cui dovrebbe, infatti è noto per sbucare proprio nel bel mezzo della neve, fra il gelo e il freddo. Proprio come me, ha un profondo amore per i ghiacci. I gesti di Rakir mi fanno sempre sorridere molto, perché so che in qualsiasi luogo lui si trovi, qualsiasi cosa lui stia facendo, i suoi pensieri sono sempre rivolti a me... alla sua cara sorellina. Proprio come i miei sono rivolti a lui, ogni volta che parte prego che ritorni sano e salvo. Conservo quel fiore insieme a tutti gli altri suoi regali in un angolo della tana che appartiene solo a me. Un giorno, quando ne avrò una tutta mia li porterò in quella, dove potrò ammirarli per sempre.
In questa settimana ho continuato anche ad esercitarmi con la mia magia, ho lasciato un po' da parte gli altri elementi concentrandomi su quello che più mi appartiene. Ho scoperto di saper fare grandi cose con le magie del gelo, dalle leggere bufere a quelle più grosse e spaventose, da piccoli fiocchi di neve a enormi lastre di ghiaccio. Direi che per la mia giovane età, sono più che soddisfatta delle mie doti magiche. In più, si sono sparse le voci della mia cura a Yami, ormai tutto il branco ne è a conoscenza. Molti maghi e medici sono venuti a domandarmi come io abbia fatto, non che io sappia spiegarlo a parole, quindi mi sono limitata a dimostrarlo su qualche preda. Non so se siano riusciti a capire, so solo che non voglio rifarlo per un lungo lasso di tempo, vorrei restare in pace per un po'.
In questo momento, sto passeggiando per le terre del branco precisamente, sono nei dintorni del Nido. Mi piace vedere i cuccioli giocare, anche se non ho molti bei ricordi in quel luogo, mi lascio sempre contagiare dalla loro spensieratezza e ingenuità. A volte mi fermo a giocare con loro, le tutrici me lo lasciano fare, sanno che ora non sono più un pericolo per nessuno. So controllare il mio potere.
"Kendra! Kendra!" Sento delle vocine acute chiamarmi.
"Hey, piccolini." Mi volto e mi abbasso verso di loro.
"Non resti un po' con noi oggi?" Mi sorride uno.
"Si, dai! Facci vedere un'altra magia!" Mi chiede un'altra.
"Mmh... si, perché no. Ma solo per poco tempo, va bene?"
"Si!" Esclamano tutti insieme.
Sono così teneri, come si fa dire di no a quegli occhietti? "Oggi vi farò vedere una cosa che ho scoperto da poco, non so se riuscirà bene, ma ci provo."
Loro mi guardano in silenzio curiosi, io alzo leggermente la mia zampa e la muovo in senso circolare. Una luce azzurrina prendo largo sotto di essa creando un piccolissimo omino di ghiaccio, muovo leggermente la zampa facendolo camminare verso i cuccioli che subito portano la pancia a terra abbassandosi all'altezza dell'omino di ghiaccio. Indietreggiando quando lui si avvicina.
"Ma... ma... è vivo?" Mi domanda uno cercando di allungare una zampa verso di lui.
Piego la testa, bella domanda. "Beh... più o meno, direi."
"Sa parlare?" Chiede un altro.
"No, credo di no." Ridacchio.
Una di loro ha il coraggio di allungare una zampa e toccarlo, indietreggia rabbrividendo. "Brrr... è freddo."
Li guardo tutti e faccio muovere l'omino un po' fra di loro, fin quando una voce non mi distrae facendo dissolvere la mia magia. Ciò comporta un forte lamento da tutti i cuccioli presenti. Io mi volto e vedo Hoshi, insieme a Romi, Eremis, Cindy e Yami. Si avvicinano a me, io guardo i cuccioli e gli sorrido facendogli cenno di tornare a giocare, poi mi volto e vado verso di loro.
"Kendra, che fai? Giochi con le piccole pesti?" Chiede Romi.
"Guarda che tu non eri meglio di loro ai tempi." Commenta Cindy.
"Oh, andiamo mia cara. Non essere così offensiva nei miei confronti." Ridacchia lui.
"Ma come ti sopporto? Non lo so." Alza gli occhi al cielo lei.
Eremis nota il mio sguardo confuso. "Eh si, ti sei persa un po' di cose."
"Ho notato..." Sussurro.
"Hey, io lo avevo detto che un giorno sarebbe caduta alle mie zampe."
Ridacchio. "Si, questo lo sapevo. Ma Cindy non mi sembrava molto d'accordo."
Lei alza le spalle. "Diciamo che... crescendo ha saputo conquistarmi." Sospira. "Non rinfacciatemi sempre questa cosa!" Mette il broncio.
"Su piccioncini, smettetela!" Scuote la testa Hoshi divertito. "Siamo qui per altro, ricordate?"
"Per altro?" Chiedo.
"Si." Risponde Yami, facendo un gesto col muso agli altri.
"Beh, Kendra... noi volevamo chiederti scusa per esserci allontanati da te quando ne avevi bisogno." Inizia Cindy.
"Non siamo stati proprio degli ottimi amici..." Continua Eremis.
"Diciamo per niente, ma penso che tu abbia capito le nostre vecchie motivazioni che ci spingevano a ciò." Mi si avvicina Romi.
"In ogni caso, abbiamo sbagliato. Forse io ti sono stato accanto ma ti ho comunque trascurata e nel momento del bisogno non ho creduto in te." Mi sorride Hoshi.
"Pensi che potrai mai perdonarci?..." Conclude Yami. "Lo so, è strano sentire questa frase uscire dal mio muso. Ma da quando mi hai curata ho avuto modo di ragionare a mente lucida e non più arrabbiata e assetata di vendetta. Ho capito solo ora che tu non avresti mai potuto farmi una cosa simile volontariamente. Io, invece, si. Ho ferito te perché volevo farlo e mi dispiace."
Ho le lacrime agli occhi sono felice delle loro parole, dopo tanto tempo sono davvero riuscita a riscattarmi del tutto. Mi avvicino a loro, loro fanno lo stesso, ci abbracciamo come possiamo. "Vi perdono..."
Quando ci allontaniamo qualcuno tira su col naso. "Okay, adesso basta lacrime. Non siete mica dei cuccioli!"
Cindy si avvicina al suo compagno. "Oh Romi..." Ridacchia dolcemente.
Tutti iniziamo a ridere divertiti dalla scena, passiamo il tempo a parlare dei cambiamenti che ci ha portato la crescita. La coppia Cindy e Romi non è l'unica novità. Hoshi è diventato un giovane esploratore, Eremis un'aspirante medico, Romi un furbo guerriero, Cindy una giovane tutrice alle prime armi e Yami vuole riprendere ciò che ha sempre sognato, esplorare e cercare erbe per i suoi impasti medici. Tutti abbiamo raggiunto uno scopo effettivo, persino io. Una maga piena di iniziativa e voglia di migliorare.
"Ma poi, avete sentito ciò che si vocifera in questi giorni al branco?" Domanda Hoshi.
"No, cosa?" Dico io.
"Si dice che abbiano aumentato le protezioni sui confini."
"Davvero? E perché?" Chiede Yami.
"Ah si! Ne ho sentito parlare anche io." Commenta Romi. "A quanto pare si presume possa esserci un attacco a sorpresa."
"Non credo." Scuote il muso Eremis. "Il nostro branco ha sempre evitato gli scontri e le guerre."
"Invece è così." Lo guarda Hoshi. "A quanto pare è successo qualcosa nell'ultima spedizione..."
"Impossibile." Scuoto la testa. "Mio fratello me ne avrebbe parlato."
Lui piega la sua. "Effettivamente hai ragione, avresti saputo qualcosa."
Yami ci guarda. "Andiamo, non riempiamoci la testa di altre preoccupazioni. Anche se fosse, il nostro Alpha saprà come cavarsela è saggio ed intelligente non si farà ingannare, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi."
"Sono d'accordo con lei, lo sappiamo che al branco piacciono i pettegolezzi, vedrete che questa strana voce morirà presto." Dico guardandoli tutti.
Mi sorridono annuendo essendo d'accordo con me. Nel nostro branco è sempre regnata la pace, è anche per questo che ci sono continue spedizioni proprio per evitare strani avvicinamenti da lupi sconosciuti. In più, mai nessun branco ha avuto problemi con noi, anzi, abbiamo sempre accolto chiunque. Da un qualsiasi solitario a sopravvissuti di guerre o di attacchi umani. Molti dei residenti in queste terre devono la vita a Drew. Sono convinta che questa strana voce sia solo frutto di un lupo con troppa fantasia.
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