Solitudine
Quanto tempo è passato da quella battaglia? Settimane? Mesi? Non lo so, non porto più il conto. Non so nemmeno quando sia giorno e quando faccia notte con il cielo così scuro, poche volte ho visto i raggi del sole riuscire a oltrepassare quelle nuvole che, da quel giorno, sono grige come non lo sono mai state. La neve non ha mai smesso di scendere copiosamente e una bufera va ormai avanti da giorni, fredda e gelida come sono diventate le mie emozioni da quel giorno. Quante volte ho avuto la tentazione di andare a recuperarlo? Tante, forse troppe. Ma non devo cedere a questo sciocco pensiero. Mi autoconvinco pensando che lui, anche se in quello stato, è vivo, se lo scongelassi lui vorrebbe nuovamente eliminarmi dalla sua vita e io... sarei costretta a privarlo della sua. Che senso avrebbe avuto, a quel punto, salvarlo quel giorno?
Sono seduta sul mio trono, due Lich camminano in questa sala proprio davanti ai miei occhi. Le stesse cose, gli stessi movimenti, tutti uguali per giorni e giorni. A volte mi domando cosa sarebbe successo se io non avessi fatto quel ritiro spirituale, se io avessi lasciato morire mio fratello quel giorno rassegnandomi al destino che gli avevano dato i medici. Sarei stata male? Avrei sofferto come ora? O dopo un po' di tempo avrei continuato la mia vita in modo normale? Forse avrei ancora l'amore di Lixuel o dei miei genitori, questi ultimi credo siano morti di vecchiaia ma lui? Lui che fine ha fatto? L'ultima volta l'ho lasciato in una situazione orrenda, chissà cosa avranno fatto i medici per aiutarlo, chissà se è sopravvissuto o se è perito insieme a tutti gli altri a causa del mio gelo. Ma anche se fosse sopravvissuto, quanto tempo può durare un lupo cieco da solo nel bel mezzo del mondo?
Abbasso il muso, sospiro, una famiglia era solo questo che volevo. Qualcuno che mi rimanesse a fianco dopo tutto ciò che avevo subito per aiutare qualcuno per me importante, invece, mi hanno voltato tutti le spalle costringendomi a... ad ucciderli. Se chiudo gli occhi vedo ancora le immagini di tutti quei lupi privi di vita presenti su questo pavimento cristallino macchiato del rosso del loro sangue. È stato orribile avvicinarmi ad ognuno di quei cadaveri e riscontrare vecchie facce amiche che durante lo scontro non avevo per niente notato. Fra loro, erano presenti Eremis e Romi, quando ho visto i loro corpi senza vita non ho potuto far altro se non sentire un peso ancora più grande sulle mie spalle. Erano cresciuti e cambiati così tanto dopo l'ultima volta che li avevo visti, chissà quanto avrà sofferto Cindy nel non vedere tornare Romi. Chissà come stavano Yami e Hoshi...
Scuoto la testa, lo sto facendo di nuovo! Sto nuovamente pensando agli altri senza pensare a ciò che stavano per fare a me. Diamine Kendra! Volevano ucciderti! Ucciderti! Non hanno esitato ad eseguire l'ordine quando mi hanno attaccata, zampate e morsi arrivavano da tutte le parti. Oltre a quelle, parole che mi trafiggevano ogni volta che venivano nominate: Mostro, strega, strana creatura... nessuno che abbia osato chiamarmi col mio vecchio nome, nessuno che si sia ricordato di tutti i momenti passati insieme, nessuno che abbia capito che tutto questo poteva essere evitato. Io non volevo fare del male a nessuno di loro, io non volevo spargere altro sangue, io non volevo la guerra, non volevo lacrime, non volevo odio e morte. Fin dall'inizio mi sarebbe bastato un abbraccio... un 'hey, tranquilla, va tutto bene. Risolveremo tutto, insieme.' Invece no, la prima cosa che hanno pensato è stata quella di uccidermi! Di eliminarmi perché ero diversa, non ero più una lupa, non ero più una degna figlia, compagna, amica, sorella. Solo perché non ho più il mio corpo. Senza capire che i miei sentimenti, i miei pensieri, non sono mai cambiati... sono stati loro a farmi cambiare.
Mi hanno fatta diventare quella che ora sono, una regina spietata in queste lande desolate. Che non lascia passare nessuno e se qualcuno le varca viene ucciso. Almeno, ora sono consapevole del fatto che nessun altro potrà farmi soffrire, ho distrutto del tutto il mio passato. Non c'è più nessuno che possa venire a cercarmi per un qualsiasi motivo, ora sono sola... completamente sola. Starei bene, se non fosse che questa solitudine la sento su di me ogni giorno sempre più forte, quasi mi schiaccia. Ci si mette anche lei a torturarmi dopo tutto ciò che ho passato, nemmeno i Lich e le Manticore sono di compagnia. Sono venuta a conoscenza che anche queste ultime non spiccano di genialità, ma sono molto veloci ed agili, non si stancano mai e il pungiglione sulla loro coda è mortale. Ottime guardie e guerrieri, se ci fosse davvero qualcuno da cui essere protetti ora.
Scendo dal mio trono e esco dalla mia sala, cammino per il castello guardo i corridoi che lo dividono. Quante volte ho pensato a questo castello popolato da qualcuno che mi amasse. Guardo il mio grembo, da dei piccoli cuccioli che mi chiamassero mamma. Anche ciò mi è stato negato, un'altra promessa spezzata. Non potrò mai godere di tale gioia, non succederà mai nella mia totale esistenza, non ho più un corpo per farlo. Che sciocchi pensieri, Kendra, dovresti finirla o rischierai di perdere il senno della ragione. Devi accantonare tutte queste fantasticherie, ti fanno del male. Quante volte me lo sarò ripetuto? Non do ascolto nemmeno a me stessa, eppure so che sarei stata una brava madre, avrei amato i miei piccoli gli avrei dato tutto l'amore che è stato strappato a me.
Cammino fino alle porte del castello, le apro e sento il vento entrare al suo interno sempre più forte. Guardo il cielo, guardo la bufera e la neve cadere. Mi muovo fra i fiocchi di neve come in una piccola danza, mi lascio trasportare dai ricordi passati di quando ero solo una cucciola e feci lo stesso. Se non fosse che la stessa cosa che mi da potere mi uccide e mi ha tolto tutto, lo farei per ore senza mai fermarmi. In completa solitudine in questa landa ghiacciata, a danzare da sola sotto la neve aggraziata come intorno a quel falò di quei giorni passati. Mi fermo improvvisamente, guardo un punto fisso davanti a me... voleva uccidermi per ringraziarmi. Quella frase torna nella mia testa, faccio un mezzo sorriso, torno nel castello lasciando che le porte si chiudano dietro di me facendo un leggero tonfo. Concludo i miei pensieri ogni giorno allo stesso modo, mille pensieri, mille forse, mille ma, ma alla fine quella frase rovina tutto, quei ricordi rovinano tutto. Facendomi rendere conto che tutto ciò che ho fatto non è stata colpa mia, ma una conseguenza delle azioni di chi mi ha sempre circondata.
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