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Più tempo ~ Nivah

È già una settimana che abbiamo con noi questo dono, un dono davvero prezioso che mi permette di stare fuori un intero giorno ma non mi basta. Un intero giorno non mi da modo di allontanarmi da queste lande ghiacciate, il gelo copre una vastità molto grande di terre e se io non esco da esse non avrò modo di avere risposte. Sono tornata più volte in quel posto dove sono situate quelle tane, ho scoperto un lago con delle rocce ora completamente ghiacciate, gli alberi bianchi non permettono più la vista del panorama che doveva esserci oltre. Lì ho rivisto di nuovo quella lupa, ma questa volta in modo più confuso erano tanti frammenti di piccoli ricordi che si confondevano fra di loro. Fra loro ho riconosciuto lo stesso lupo dell'altra volta e poi un altro, per entrambi ho sentito un forte dolore al petto e un nodo allo stomaco. Non so chi siano, non so i loro nomi, ma so che sono importanti, importanti per mia madre e di conseguenza per me.

Quando mio fratello ci mostrò la collana, quel manto e quegli occhi mi fecero scattare subito alla mente il ricordo che avevo avuto. Lì collegai tutto, quei ricordi erano di Kendra e di conseguenza miei. È quasi brutto dirlo, fa anche male sapere di non essere una vera e propria essenza vitale ma solo essere un pezzo di quella di qualcun altro. Eppure è così, io sono questo e sono sicura che anche Thamur l'abbia capito. Da quel giorno mi sono ripromessa che avrei trovato uno di quei lupi presenti in quei ricordi confusi, io sono sicura, sento che sono di ancora vivi. Entrare in contatto con loro potrebbe riportare alla luce tutto ciò che c'è di assopito nella mia mente, i loro racconti potrebbero rivelarmi altre novità o altri punti di vista. Io devo trovarli, io devo sapere perché siamo finiti isolati dal mondo, perché non c'è più nessuno disposto ad amarci? Eppure io sento tanto amore dentro di me, una voglia di amare e fare del bene, una voglia di... vivere felice.

Sono nella mia stanza, con la zampa sto cambiando il disegno che avevo fatto sulla parete. Ho aggiunto la collana al collo del lupo più grande, ovvero, nostra madre e ho cambiato la posizione del cucciolo che dovrei essere io. Ora non è più felice, non tenta più di scavalcare la zampa del grosso lupo come l'altro cucciolo, ora ha uno sguardo basso e rivolto dal lato opposto al loro. Non dovrei sentirmi così, eppure, si nota benissimo quanto Thamur sia entrato nelle grazie di nostra madre da quando ha scoperto quella collana. Non ho smesso di volerle bene ma il rapporto fra me e Kendra, non è più lo stesso, da quel litigio non ne abbiamo più parlato e lei non ha tentato di capirmi o di dirmi anche qualcosa. Una minima cosa per farmi capire che in fondo mi vuole bene. A volte penso che, forse, sono solo la parte più indesiderata, quella della quale voleva liberarsi perché troppo pesante e ricca di emozioni e il mio atteggiamento ha solo confermato il tutto.

Allontano la zampa dalla parete, guardo il disegno e sospiro, poi porto lo la testa rivolta verso la finestra. Devo chiedere più tempo, devo parlare con mia madre e con Thamur, devo convincerli a cedermi la collana per più di un giorno. Allemeno una settimana, si, sette giorni dovrebbero bastarmi per allontanarmi, uscire dalle lande ghiacciate, trovare chi cerco, far sparire i miei dubbi e fare ritorno. Io so che chi cerco non è così lontano, lo sento, mi basta solo avere più tempo. Devo farlo, devo prendermi di coraggio e chiederglielo, ma come? Devo trovare una scusa plausibile, forse il mio amore per l'esplorazione dovrebbe bastare, in più domani toccherebbe a me avere la collana quindi non la ruberei a nessuno. La terrei per sette giorni e al mio ritorno anche qualcuno di loro potrebbe fare lo stesso, forse se proponessi ciò potrebbe allettarli molto di più. Devo sperare che entrambi accettino, Thamur potrebbe acconsentire quella che mi preoccupa è mia madre, lei potrebbe avere dubbi a causa della discussione avuta. Non è stupida, capirebbe subito che c'è qualcosa sotto, ma sa bene anche che non mi arrendo facilmente così come lei. Potrebbe succedere un'altra brutta discussione e non credo che stavolta i toni rimarrebbero calmi.

Sbuffo, va bene, o la va o la spacca. Se resto qui in questa stanza a pensarci non cambierà niente nè vedrò l'esito di questa mia idea. Esco dalla mia stanza percorro il corridoio e poi scendo le scale, cammino lentamente per prendermi più tempo e pensare a come aprire il discorso. Prima di dirigermi alla sala del trono, percorro il corridoio di fronte al mio, mi reco alla stanza di mio fratello ho bisogno che sia presente anche lui. Quando arrivo alzo una zampa e picchietto leggermente sulla porta, lui la apre subito con la magia ma continua a fare ciò che sta facendo. In questa stanza c'è sempre uno strano odore a volte gradevole altre volte troppo forte per le mie narici, non capisco come faccia a conviverci.

"Hey, sorellona, successo qualcosa?"

"No, Thamur. Volevo solo che tu mi seguissi alla sala del trono devo..." Un forte odore raggiunge il mio naso, scuoto la testa allontanandomi di un paio di passi. "Ew... che diamine stai combinando? Questo odore è fortissimo, mi fa pizzicare il naso."

"Come sei delicata, Nivah." Ride lui. "Sto preparando un impasto cremoso per ferite profonde, grazie ad esso dovrebbe crearsi una crosta sulla ferita, quest'ultima eviterebbe che la ferita resti aperta. Ciò fin quando essa non guarirà del tutto, sarà difficile togliersela di dosso dopo averla applicata, ma sarà un ottima protezione per la zona colpita."

"Però... niente male, spero solo che l'impasto una volta concluso non abbia questo forte odore. Altrimenti, per tutto il periodo in cui è applicato, beh... addio alle azioni in incognito. Persino un coniglio riuscirebbe a scovarlo solo con l'olfatto."

Lui mi guarda e poi guarda l'intruglio. "Effettivamente, hai ragione. Ci lavorerò su questa notte." Posa il tutto. "Allora, perché eri venuta?"

"Giusto." Lo guardo. "Voglio che mi segui alla sala del trono, devo parlare con te e la mamma."

Mi guarda un po' confuso, ma annuisce sorridente. "Va bene, ti seguo."

Ricambio il suo sorriso e ripercorro il corridoio al contrario, la parte semplice è stata fatta, quando varcherò quella soglia verrà la parte difficile. La mamma sarà sicuramente seduta sul trono e la collana, essendo sera, dovrebbe essere già riposta sulla piccola colonna. Devo solo restare calma e non alzare i toni in caso di un primo rifiuto, se iniziassimo a litigare perderei qualsiasi possibilità, anzi, potrebbe anche evitarmi di uscire del tutto e non mi va io ho bisogno di queste uscite. Arriviamo alla sala, entriamo, lei scende subito dal trono con un gran sorriso. Io guardo la collana riposta sul suo piedistallo, poi lei. La mamma non ci ha mai parlato dal trono ha sempre amato averci faccia a faccia, almeno su questo siamo d'accordo.

"Figli miei, cosa vi porta qui? È successo qualcosa di grave?" Domanda preoccupata.

"No mamma o, almeno, non credo. È stata Nivah a chiamare anche me, credo sia lei che debba chiederci qualcosa ad entrambi."

Annuisco alle parole di mio fratello. "Le parole di Thamur sono giuste, sono venuta qui per parlare con entrambi. Per chiedervi una cosa davvero particolare e che spero accettiate."

Lei si siede proprio di fronte a me e mi guarda. "Dicci pure allora."

Osservo la collana e poi loro. "Domani è il mio turno con la collana ma avrei un favore da chiedervi a riguardo. Vorrei quella collana solo per me... per un'intera settimana."

Thamur mi guarda confusa, mia madre fa scattare le orecchie. "Una settimana?! No, Nivah, non è affatto possibile."

"Ma... mamma, ascoltami. Io adoro esplorare ma tenendo quella collana per un solo giorno non riesco a vedere oltre queste lande ghiacciate, come faccio a vedere il mondo se alla sera devo tornare a casa. Non lo vedrò mai, sarò sempre costretta a restare chiusa in questo enorme cubo di ghiaccio."

"Nivah io capisco che tu voglia viaggiare, ma non puoi negare per un'intera settimana l'emozione di avere un corpo a me e tuo fratello. Lo capisci?"

Sospiro. "Si, lo capisco. Ma potremmo fare una sottospecie di patto, no? L'ultima ad indossare la collana sei stata tu, domani toccherebbe a me, poi a Thamur e poi di nuovo a te. Se io la tenessi una settimana, al mio ritorno, Thamur potrebbe fare lo stesso e poi anche tu."

"Non so, io non posso allontanarmi troppo da qui. Sono le mie terre e devo tenerle d'occhio."

Thamur interviene. "Mamma e se la lasciassimo provare?"

Sorrido alle parole di mio fratello. "Dici Thamur? Non sarebbe poi troppo tempo da aspettare per ognuno di noi."

Lui annuisce. "Certo, ma possiamo definirla una prova. Se alla fine di quest'ultima il risultato non ci aggraderà potremmo sempre ritornare al metodo iniziale." Thamur sorride alla mamma. "In più, io potrei cedertela anche prima di una settimana, le mie ricerche si basano su erbe e piante, una volta trovate quelle passo le mie giornate in camera a fare esperimenti. Per il lasso di tempo che io passo chiuso in stanza, tu potrai usarla liberamente."

La mamma non è ancora molto convinta. "Ne sei sicuro, figliolo?"

"Mai stato più sicuro. In più una settimana tutta per te ci vorrebbe, non trovi? Magari allontanandoti, il tuo potere si estenderebbe a terre lontane ancora più velocemente."

Annuisco. "Giusto, Thamur ha ragione, faresti avanzare ancora il tuo dominio."

Lei resta in silenzio, non sembra convinta, la vedo sospirare. Poi alza lo sguardo su mio fratello e gli sorride, si volta verso di me, mi guarda seriamente. "Ti cedo la collana per questi sette lunghi giorni ma ascoltami attentamente, dovrai fare ritorno la sera del settimo giorno, se non lo farai farò in modo di trovarti. E, se quando tornerai, questa scelta dei sette giorni non aggraderà me o tuo fratello verrà abolita. Per sempre."

Sorrido felice, so che non lo ha in alcun modo fatto per me ma solo per mio fratello. È stato lui a convincerla o non mi avrebbe mai dato retta ma ciò mi fa sorridere ugualmente. "Va bene, mamma. Non ti deluderò, sarò qui allo scadere del settimo giorno e non obbietterò nel caso le cose non dovrebbero piacere a voi due." Le vado vicino e la abbraccio, devo dimostrarle di aver dimenticato quel vecchio battibecco se non voglio che desti qualche sospetto. "Grazie mamma, ti voglio bene."

Lei ricambia il mio abbraccio, poi si allontana. "Te ne voglio anche io."

Guarda noi, poi la collana e in fine si dirige sul trono. Io e mio fratello ci scambiamo una lunga occhiata prima di uscire dalla sala del trono, gli mimo un 'grazie' lui si limita a sorridermi per poi percorrere il suo corridoio. Credo di sapere perché lo ha fatto, credo di sapere perché mi ha aiutato, anzi, ne sono sicura. Lui sa ciò che io so, ha capito proprio come ho capito io e ciò fa aumentare la mia sicurezza. Devo fare questa cosa ne va del nostro futuro.

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