Piccoli gesti
È l'alba e io sono già sveglia, ieri quando è tornato papà mi ha davvero portato del cinghiale! Ma dopo cena, non sono riuscita a prendere sonno subito. Pensavo costantemente ad oggi e a dove mi avrebbe portato mio fratello Rakir. Ora è appena sorto il sole e dormono ancora tutti, ma io non riesco a stare ancora ferma lì a sentirli russare. Quando si svegliano? Guardo mio fratello, io sono al centro di mamma e papà lui è oltre mio padre, come ci arrivo? Perché non sono ancora camminare?! Che rabbia! Mi spingo in modo da rotolare giù dal petto di mamma e ce la faccio, arrivo a terra e scuoto il muso. Noto che vicino a dove sono caduta c'è la punta della coda di mio fratello, mi avvicino come posso, allungo il muso e inizio a morddicchiargliela. Lo sento mugolare, continuo in quel modo ma improvvisamente sposta via la coda struciandola sul mio muso e facendomi starnutire. Bleha... ho tutti i peli in bocca! Sputacchio un po'. Va bene, è più pigro di quanto pensassi, io non volevo farlo, ma mi ha costretta lui. Alzo il muso e ululo come posso, anche se più che un'ululato è più simile a delle unghie che graffiano su una roccia. Mi sono stonata da sola, tutti si svegliano e si guardano intorno, portano lo sguardo su di me preoccupata.
"Chi c'è?!" Dice mio padre andando verso l'uscita.
"Kendra, stai bene?" Si avvicina mia mamma guardandomi tutta.
Rakir, invece, sbadiglia e si stiracchia. "Cos'è tutto questo frastuono?"
"Non hai sentito tua sorella ululare?" Domanda mamma.
"Quello era un'ululato? Pensavo fosse un corvo." Ridacchia. Lo guardo male, ma come si permette?! Prima dorme troppo e ora mi prende anche in giro! Gli ringhio. Lui mi si avvicina e mi scompiglia il pelo sulla testa. "Sto scherzando, piccoletta.
Giro il muso dall'altro lato offesa, papà torna dentro. "Fuori non c'è nessuno."
"E allora perché hai ululato amore di mamma?" Si abbassa alla mia altezza.
Con il muso indico Rakir. Lui sorride. "Ahhh, certo. Hai ululato per svegliarmi perché non vedi l'ora di andare in giro, giusto?"
"In giro?" Domanda mio padre.
"Si. Rakir porterà Kendra a conoscere il posto." Risponde la mamma ancora incerta.
"È meglio così, ma fa molta attenzione." Dice rivolgendosi a mio fratello.
Lui annuisce e mi si avvicina, mi prende dalla collottola e mi alza sulla sua schiena, io pian piano arrivo sulla sua testa. Alzo la mia stando seduta in modo dritto. "Guardatela, si sente già importante. Sarà una gran presuntuosa un giorno." Lo guardo male e gli mordo l'orecchio. "Ahi..." Lo muove, così impari!
"Meglio che vi muoviate, prima che ti strappi via l'orecchio." Ride mio padre.
"Si, forse è meglio." Ridacchia anche lui avvicinandosi all'uscita della tana.
"Mi raccomando, state attenti, mi fido di te Rakir." Dice mamma con tono preoccupato.
Lui annuisce con un sorriso e usciamo fuori, mondo esterno mostrati a me! Sono entusiasta non riesco a tenere a freno la coda. Appena usciamo davanti a me si para uno spettacolo davvero fantastico, siamo quasi del tutto sommersi dalla natura, ovunque io mi volti vedo l'erba e le piante. Le foglie di quest'ultime sono ancora bagnate dalla rugiada cristallina che ai miei occhi sembrano piccole perle di cristallo. Mi allungo verso una di esse e una goccia mi cade sul muso, lo scuoto ridacchiando. Rakir, inizia a camminare, intorno a me si mostrano tanti lupi, sono tutti grandi quanto papà o Rakir. Si fermano tutti a salutare mio fratello, poi mi osservano e sorridono dicendo che sono già cresciuta tanto. Ogni volta mi guardo tutta non notando differenze, che strani questi lupi. Ne avremo incontrati come minimo dieci e siamo appena usciti dalla tana, dai! Toglietevi! Fateci camminare!
Finalmente si spostano, e riprendiamo il cammino. Ho notato che hanno tutti una tana uguale alla mia e sono tutte abbastanza vicine l'una all'altra. Mio fratello mi sta portando in giro per le tane facendo slalom tra loro, mentre cerca di dirmi i nomi di chi ci abita. Ma non credo li ricorderò tutti, credo che ricorderò solo quello dell'Alpha, è molto semplice e corto. Si chiama Drew. Continua il cammino portandomi in una zona verde molto ampia, lì ci sono delle lupe sedute che guardano in avanti, porto anche io lo sguardo in quella direzione. Ma li ci sono... wow! Allora non sono l'unica così piccola! Vedo tanti lupetti piccoli come me che corrono avanti e indietro, si prendono, si azzuffano, si rotolano, sembra bellissimo stare lì!
"Quello è il nido." Dice mio fratello guardandomi. "Appena saprai camminare e parlare, ci andrai anche tu, li ti farai tanti amici." Lo guardo mentre un sorriso ampio prende tutto il mio muso, inizio a scodinzolare velocemente. "Vedo che l'idea ti piace." Ridacchia.
Riprende il cammino, io tengo il capo girato nella loro direzione ancora per un po', alcuni lupetti si fermano dal giocare per guardarmi incuriositi, c'è chi alza la zampa per salutarmi e chi invece mi guarda senza muoversi minimamente. Ora voglio imparare al più presto possibile! Voglio andare anche io lì a divertirmi! Il rumore dei passi di mio fratello cambia, diventa più leggero, guardo in basso vedendo che stiamo passeggiando sull'erba, chissà com'è camminarci sopra.
"Ora ti porto nel posto che più preferisco."
Mi dice facendomi un sorriso, se lo preferisce deve essere un posto davvero bello. Vediamo! In lontananza inizio a sentire un rumore d'acqua, quando ci avviciniamo lo spettacolo davanti ai miei occhi è fantastico. Un letto di un fiume scorre contro dei grandi massi ricoperti di muschio, l'acqua che si scaglia su di loro li fa brillare come se fossero pieni di piccoli diamantini. Con mia sorpresa mio fratello salta sui massi, ne salta due, prima di fermarsi al centro di questo fiume. Guardo in basso vedendo l'acqua aprirsi sotto di noi.
"Io fossi in te, guarderei in avanti." Mi sussurra.
Muovo le orecchie e alzo gli occhi guardando dritta davanti a me, in lontananza si vedono dei picchi di montagne sbiadite dalle nuvole che cadono sulla loro punta, l'inizio del fiume è impossibile da vedersi ma lo noto essere molto lungo, è davvero lunghissimo! In questo posto c'è un silenzio davvero stupendo, si sentono solo gli uccelli cinguettare, deve essere il posto in cui le prede vengono a godersi le giornate e, probabilmente, lo fa anche mio fratello. Rakir salta ancora arrivando all'altra riva del fiume, quando arriviamo lì si siede.
"Su, scivola giù, voglio provare a farti fare due passi."
Davvero vuole farlo?! Non me lo faccio ripetere due volte, scivolo lungo la sua schiena arrivando sulla sua coda che attutisce la mia caduta. Quando sposta la coda entro direttamente in contatto con l'erba umida, ridacchiò leggermente, mi fa il solletico. Mio fratello si sposta mettendosi di fronte a me a pochi passi di distanza.
"Proviamo, mettiti su e da un paio di passi." Io mi guardo tutta un po' titubante, l'ultima volta che ci ho provato sono cascata. "Sta tranquilla, se cadi ti prenderò subito. Te lo prometto."
Le sue parole mi danno coraggio e mi ispirano fiducia, devo solo fidarmi di lui. Mi faccio forza sulle zampe davanti portando in alto anche quelle di dietro, sono in piedi! I fili d'erba mi solleticano le zampe. Mio fratello mi incoraggia con il muso a fare un passo, ci provo. Ne faccio uno ma mi sento già tutta tremare, le gambe cedono subito facendomi cadere, Rakir si abbassa subito verso di me e atterro sul suo muso.
"Visto? Te l'ho detto che ti avrei presa."
Sorrido felice e gli lecco il muso per ringraziarlo, lui mi aiuta a rimettermi su. "Su, prova di nuovo."
Annuisco e ci riprovo, questa volta più lentamente, muovo prima una zampa e poi un'altra, poi un'altra ancora. Sto camminando! O forse no... inizio a tremare di nuovo, mio fratello mi prende subito. Ridacchio.
"Visto? Sei andata più avanti questa volta." Mi lecca la guancia.
Passiamo lì l'intera giornata, con lui che mi insegna a dare un paio di passi e io che li eseguo cascando di tanto in tanto. È andato anche a cacciarmi un piccolo coniglio come spuntino. Ci alziamo da lì solo quando ci rendiamo conto che il sole sta per tramontare, mio fratello ha passato l'intera giornata con me e mi sono divertita tantissimo con lui, racconta anche delle storie molto buffe. Quando ce ne andiamo si ferma di nuovo ad ammirare il panorama, io faccio lo stesso, il sole sta scomparendo lentamente dietro le montagne colorando il fiume di leggere tinte rossastre, è stupendo. Ora capisco perché è il suo posto preferito. Torniamo indietro, quando siamo quasi fuori la tana gli mordo l'orecchio tirandoglielo per farlo fermare.
"Che c'è piccoletta? Non vuoi tornare a casa?" Alza il muso per guardarmi.
Io mi porto in avanti e gli abbraccio il muso, voglio fare qualcosa di più per ringraziarlo di questa bellissima giornata e di questa piccola avventura. Ci ho pensato tutta la giornata e non mi sembra difficile da fare, devo solo provarci, è un piccolo gesto ma sono sicura che gli piacerà!
"...Ki..."
Lui mi guarda drizzando le orecchie. "Si? Continua..."
"Kir... voglio bene."
Lui sorride mi sembra quasi di vedergli gli occhi lucidi, mi prende dalla collottola e mi mette giù, unisce il suo muso al mio. Il suo sguardo mi emana un profondo calore all'interno del mio petto è una sensazione bellissima.
"Ti voglio bene anche io, Kendra." Mi sorride ancora. "Non potevi farmi un regalo più bello." Mi spinge leggermente. "Ti prometto, sulla mia stessa vita, che ti proteggerò da ogni male che oserà avvicinarti."
Non so perché abbia detto quelle parole ma qualcosa mi dice che sono davvero belle e che, a quanto pare, le promesse sono qualcosa di davvero importante e che se si fanno vanno sempre mantenute e so che lui le manterrà. Perché lui è il mio fratellone!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro