Essere madre
Si sono appena allontanati dal castello, ho visto il sorriso sul muso di entrambi. Ma in quello di Nivah ho scorto una nota di felicità in più, sembra quella parte di me da cucciola che non vedeva l'ora di uscire dalla tana. Thamur era più prudente, credo abbia timore che io mi preoccupi troppo e non pensa male. Sono già in ansia e si sono allontanati solo da pochi minuti, spero di passare questo quarto di mattinata senza dare di matto e uscire a cercarli. Devo lasciare loro i propri spazi me lo sono promessa a me stessa e a loro. Sospiro, essere madre è davvero dura e non ho nemmeno dovuto affrontare loro da cuccioli, ma mi sa che la parte più difficile è proprio quando crescono. Guardo un'ultima volta davanti a me e poi guardo i Lich, richiamo l'attenzione di due di loro.
"Seguiteli ma non fatevi vedere nemmeno per sbaglio, se dovessero esserci pericoli proteggeteli a qualsiasi costo!"
Dette queste parole faccio loro cenno con la zampa di allontanarsi, ritorno all'interno del castello chiudendo il grande portone alle mie spalle. Non potranno fare molto i Lich se loro non dovessero rispettare il tempo concesso all'esterno, questo è solo un loro problema e solo loro possono risolverlo. Ma preferisco che li tengano d'occhio in caso di un attacco improvviso da qualche lupo di passaggio o qualche preda coraggiosa, fin quando non possono colpirli il problema non si pone, ma se dovessero iniziare a solidificarsi lì potrebbero rischiare ed anche troppo. I Lich interverranno in caso dovesse succedere una cosa simile, basterà un loro tocco per prosciugare le forze a qualsiasi animale osi attaccare i miei figli.
Cammino fino alla sala del trono, mi siedo su di esso e guardo fuori dalle grandi vetrate. Cerco di placare leggermente la bufera ma non metto fine ad essa, guardo le nuvole le noto più chiare, traspare più luce ora da esse. Deve essere perché ora non sono più distrutta come molti giorni fa, ora sento che posso stare bene di nuovo. Thamur e Nivah mi stanno dando quello che ho sempre desiderato, una famiglia che mi ama per ciò che sono esternamente e internamente. Quel qualcosa che la mia vera famiglia mi ha negato. Scuto la testa. Forza, Kendra, non pensarci ora, non serve più pensare a loro. Non fanno più parte della mia vita, non esistono più, ora esisto solo io ed i miei cuccioli. Loro mi amano e io amo loro. E questo non potrà mai cambiarlo nessuno.
Quando passa il tempo stabilito per loro per stare fuori, scendo dal mio trono e percorro il corridoio fino alla porta principale. La apro aspettando che uno dei due arrivi, prima che possa farmi prendere dal panico, li vedo arrivare entrambi. Sorrido e gli vado incontro, li abbraccio. Loro ricambiano, Thamur affettuosamente, Nivah è stranamente sovrappensiero, sarà una mia impressione. Mi allontano leggermente, noto delle cose fra le loro fauci.
"Allora, com'è andato il vostro primo giorno di esplorazione?"
"Alla grande!" Risponde Thamur poggiando ciò che aveva in bocca per terra. "Guarda cosa ho trovato."
Mi avvicino osservandolo meglio. "Dove lo hai preso?"
"Dopo la tua storia dei Lich, ero troppo curioso di saperne di più e sono andato a quel villaggio umano in rovina. Tra delle macerie e neve, c'era qualcosa che luccicava ed era questa. Non è stupenda?"
"Si, è molto bella." Rispondo. "Ma che hai intenzione di farci?"
"La studierò. Da come ci hai detto, gli umani sono strani. Magari avevano qualcosa di particolare anche loro."
Gli sorrido accarezzandogli la testa. "Mmh... ottima idea, lavoraci su e tienici aggiornate su quello che scopri."
"Ovvio." Risponde lui.
Mi volto verso Nivah che è rimasta in silenzio fino a questo momento. "E tu, piccola mia, cosa hai trovato di interessante?"
Poggia ciò che ha fra le fauci al suolo, mi allontano leggermente quando lo vedo. "Uno strano posto, penso che prima lì ci risiedesse un branco. Ora non c'è un anima viva, in una di quelle tane ho trovato questo fiore, insieme a tante altre cose strane." Mi fa un leggero sorriso. "Tu per caso sai come si chiama?"
Mi avvicino guardandolo meglio, non può averlo trovato in quella tana. Proprio quella... "Beh... credo sia un Bucaneve appassito."
Lei piega la testa. "Viene chiamato in qualche altro modo?"
Resto in silenzio a quella domanda. Lei non può sapere. "Non che io sappia."
"Ne sei sicura?" Domanda ancora.
"Avanti, sorellona, quale altro nome può avere un fiore. È già tanto che ne abbia uno, non credi?" Ridacchia Thamur.
Lei si volta ridendo con lui. "Forse hai ragione, sarà che mi sono fatta prendere troppo dalla curiosità di scoprire tutto su queste terre."
"La curiosità non è buona consigliera, figlia mia. Sta attenta." Le dico seriamente.
Thamur rompe il silenzio che si è creato dopo la mia frase. "Beh, io porto la collana nella mia stanza."
Nivah distoglie lo sguardo da me e sorride a suo fratello. "Si, credo che farò lo stesso col mio Bucaneve."
Entrambi prendono il proprio oggetto fra le fauci e si dirigono nella propria stanza, io resto lì ancora per un paio di secondi prima di essere sicura del fatto che io sia completamente sola. "Non può essere..."
Sussurro fra me e me, mi dirigo alla stanza del trono e cammino avanti e indietro davanti ad esso. È stata solo una mia impressione o Nivah sembrava sapere qualcosa di più su quel fiore? Che fosse davvero solo curiosa di scoprire di più sulla natura che la circonda? Allora perché mi guardava in quel modo? Come se io le stessi nascondendo il più grande dei segreti? Non può aver avuto i miei ricordi tramite uno stupido fiore! Già, quel fiore... cosa ci faceva ancora in quella tana? Pensavo che i miei genitori volessero sbarazzarsi di ogni cosa che ricordasse me, allora perché non hanno buttato anche ciò che Rakir mi portava dai suoi viaggi? Che ci sia stato un ripensamento nelle loro scelte? Che abbiano avuto anche loro dei sensi di colpa? Che siano morti con un tale peso sulle spalle? Beh, ne sono felice allora.
Non hanno mai avuto il coraggio di dire la verità a mio fratello, l'ha scoperta solo venendo qui. Quindi, anche se con sensi di colpa, non se ne sono mai pentiti e io mai mi pentirò di ciò che ho fatto fino ad oggi. Non ho tempo per pensare ancora a loro, ora devo occuparmi solo di Thamur e di Nivah, devo essere una madre vera per loro, quella che non ha avuto il coraggio di essere la mia. Quella che non si è opposta alle parole di mio padre, non sarò come lei, non sarò una codarda! Io amerò sempre i miei figli e gli farò percorrere la giusta strada, per ora terrò d'occhio Nivah, lei è tornata confusa dalla sua uscita, spero che ciò non porti alcuna difficoltà. Le voglio bene proprio come a suo fratello e sono sicura che farà la cosa giusta.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro