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Eliminare il passato

È passato un lunghissimo anno, non ho smesso mai di contare neanche un giorno. L'unica compagnia che ho avuto sono questi Lich e il fruscio che emettono le loro vesti quando si spostano da una stanza all'altra. Per i primi tempi quasi dimenticavo della loro presenza, mi sono spaventata un paio di volte prima di farci l'abitudine. Ho potuto constatare di cosa sono capaci, hanno un udito impeccabile, percepiscono il minimo rumore e attaccano in gruppo. La cosa che li rende spaventosi, però, non è solo l'aspetto ma ciò che fanno alle loro vittime, ho potuto constatarlo vedendo qualche piccola preda coraggiosa finire fra le loro mani. Si cibano di energia vitale, risucchiano ogni minima essenza fino a privarli di tutto, come se risucchiassero via l'anima alle loro vittime. Fantastici per il loro ruolo di guardia se non peccassero in un'unica cosa... il cervello. Non hanno una ragione, agiscono d'istinto e sono facili da raggirare ma questo nessuno lo sa, se non io.

La loro presenza riempie queste terre ormai desolate e ricche di neve e ghiaccio. Il mio dominio, in quest'anno si è espanso ancora di più, ovunque io mi giri c'è solo bianco, è uno scenario stupendo se non fosse così... vuoto. Non c'è vita, non ci sono rumori, non ci sono parole, non ci sono risate. Solo i miei sospiri e, di tanto in tanto, ancora le mie lacrime. Ma non ci sono solo loro, anche i miei pensieri fanno rumore, mi riempiono la testa. Si accavallano, si spingono, ricordi su ricordi che occupano le mie piene giornate di solitudine. A volte mi capita addirittura di parlare da sola, se non mi conoscessi penserei di essere diventata pazza, ma non sono pazza. Sono... sola.

Un Lich arriva al mio fianco, guarda attraverso le lunghe vetrate attirando la mia attenzione. Porto il mio sguardo dov'è il suo, noto i suoi simili tutti in cerchio attorno a qualcosa o, meglio, a qualcuno e non sono prede. Faccio calare subito il trono scendendo da esso per poi riportarlo all'altezza originale, percorro il lungo corridoio e esco dal castello. Inizio a percepire già dei ringhi provenienti dall'altra parte del castello, aumento il passo, devo capire chi è entrato in queste terre prima che i Lich si cibino di loro.

"Fermi!" Urlo.

I Lich bloccano ogni movimento, si voltano tutti verso di me. Io faccio segno loro con il muso di spostarsi, lo fanno aprendo il cerchio che avevano creato. Davanti a me si para un branco di lupi che bloccano i loro ringhi non appena mi vedono. Li guardo uno ad uno, non credo di aver mai visto le loro facce. Loro, invece, mi guardano con uno sguardo che ormai ho impresso nella mia mente. Si legge la paura nei loro occhi e ciò mi fa solo rabbia.

"Chi siete voi? Cosa volete dalle mie terre?"

Non sento un'immediata risposta, il branco si apre, qualcuno si sta facendo avanti. "La tua magia si sta propagando alle nostre terre, il freddo si è insediato nelle nostre tane, siamo venuti a fermare il tuo gelo, strega."

Una voce coraggiosa si fa largo fra il branco. "Strega? Mi hanno chiamata in tanti modi ma, se permetti, preferisco Regi-" Le parole mi si gelano in gola quando i miei occhi incontrano quelli del lupo che ha parlato. "Rakir..." Sussurro.

"Come conosci il mio nome?" Mi guarda serio.

Un lupo lo affianca. "Alpha, stia attento."

"Non intrometterti." Gli fa segno di allontanarsi con il muso, credo sia il suo Beta, lui si allontana ma non di troppo. Poi porta gli occhi su di me facendo un paio di passi avanti. "Rispondimi."

"Qualcosa di buono, allora l'ho fatto... vederti in piedi e forte ne è la prova." Sorrido leggermente alzando una zampa verso di lui. Indietreggia mentre il suo branco mi ringhia.

"Cosa stai blaterando?!" Sbotta lui spazientito.

"Come posso pretendere che tu mi riconosca, sono cambiata così tanto ed è passato anche tanto tempo." Osservo il punto dove fu ferito, non c'è nessuna traccia nemmeno una cicatrice. "Ma se non mi hai ancora lanciato contro il tuo branco è perché anche tu senti qualcosa. Sono pur sempre la tua... sorellina."

Lui fa un paio di passi indietro guardandomi. "K-Kendra...? No! Impossibile! Tu stai mentendo!"

"Non sto mentendo, altrimenti, come avrei fatto a conoscere il tuo nome?"

"Non lo so, una stregoneria! Ne sono certo. Tu non sei lei, non puoi essere lei! Kendra è morta!" Mi guarda male.

"È questo ciò che ti hanno raccontato? Sarei felice di sapere i dettagli della storia. Tipo, chi credi che ti abbia guarito da quella ferita mortale?"

"I medici. I miei genitori e l'Alpha, al mio risveglio, mi raccontarono tutto. Che il branco era tornato e mi aveva attaccato alle spalle, mia sorella mi portò in un luogo sicuro e afflitta volle provare a cercare una cura prima dei medici. Andò in ritiro spirituale, ma non tornò in tempo, Lixuel cercò di risvegliarla ma lei era impazzita, qualche anima aveva preso il controllo del suo corpo, tanto da ferirlo e privarlo della sua vista. L'Alpha dovette ucciderla per proteggere il branco da tale minaccia e io fui miracolato. Ho sempre voluto pensare che lei abbia dato la sua vita in cambio della mia." Mi guarda.

"Miracolato... un miracolo che porta il mio nome: Kendra." Mi avvicino. "E pensi bene, perché io ho davvero ceduto la mia vita per la tua! Sono tornata in tempo quel giorno, ti ho curato, ma sono stata ingannata! Il grande potere da me ottenuto aveva un grosso prezzo. Mi privò del mio corpo! Nessuno mi accettò, nemmeno i nostri genitori! Lixuel disse che ero diventata un mostro... fui costretta a scappare e a rifugiarmi qui." Scuoto la testa. "Ma era ovvio che inventassero una storia che facesse passare L'Alpha come il salvatore del Branco della Rugiada, non mi hanno dato nemmeno una morte fasulla dignitosa."

Mi ringhia. "Non ti credo, mia sorella non si sarebbe mai fatta ingannare!"

"Se non mi credi ti dirò una cosa che solo io e te sappiamo. Un giorno, di ritorno da una delle tue spedizioni, mi portasti un fiore, un Bucaneve. Dicesti che lo avevi soprannominato Stella del mattino perché io ero-"

"La mia Stella del mattino..." Conclude la frase con lo sguardo basso. Lo rialza lentamente guardandomi. "Non è possibile..." Sussurra.

Lo guardo a mia volta, forse... non ho perso proprio tutti. Mi avvicino a lui, ho così tanta voglia di guardarlo, odorarlo, abbracciarlo, vivermelo. Un lupo si mette davanti a lui e mi ringhia, lo stesso di prima. "Sta lontana!"

Il mio sguardo si incupisce, Rakir non dice nulla. I miei occhi sono sopra di lui. "Kir..." Lo chiamo pronunciando il suo nome come la prima volta.

"Mi dispiace, mi dispiace di averti causato ciò. Avresti dovuto lasciarmi morire quel giorno, non saresti diventata ciò che ora sei..." No, non è vero! Non anche lui. "Ma ora è mio dovere ringraziarti eliminando il male che tu stessa ti sei fatta."

"Che stai dicendo?!" Mi avvicino a lui nonostante quel tipo, lui indietreggia. Ora leggo nei suoi occhi ciò che ho sempre letto in quelli degli altri. "Anche tu... hai paura di me."

"Ti ricorderò come quella che eri e non come quella che sei diventata, addio Kendra." Si volta verso il branco. Resta in silenzio per un po'. "Uccidetela!"

Urla l'ordine, l'intero branco si butta verso di me, io li lascio avvicinare. Tentano ti colpirmi, tutti colpi vani, nessuno va a segno le loro zampate passano attraverso il mio corpo. Rischiano anche di colpirsi fra di loro, incompetenti. I Lich, aspettano solo un mio ordine, ma non ho intenzione di usufruire del loro aiuto. Li spingo tutti via utilizzando una barriera di ghiaccio che poi faccio scoppiare facendo volare via milioni di frammenti. Sto sentendo così tante emozioni accavallarsi che lo stesso vento si alza, sempre di più. Sono arrabbiata, sono delusa, sono triste, sono... sono... distrutta. Ho sempre pensato che almeno lui mi avrebbe accettata, che un giorno sarebbe venuto a riprendermi, e riportarmi con lui, dimostrando a tutti quanto si fossero sbagliati e invece... vuole uccidermi e lo fa passare anche come un... ringraziamento. Ci avevo creduto così tanto, stavo davvero correndo ad abbracciarlo... sono stata una stupida.

"Volete uccidermi? Non credo ce la farete. Ma provateci pure, mi divertirò a vedervi cadere uno ad uno!"

Ripartono all'attacco, tentano di mordermi, di lanciarmi zampate. Tutto inutile. Faccio tremare la terra, enormi stalagmiti spuntano dal terreno, intorno alla loro base altri piccoli frammenti di ghiaccio le circondano. Alcuni lupi riescono a schivare, altri vengono trafitti senza via di fuga. Approfitto del loro sgomento, per lanciare dei dardi di ghiaccio, mio fratello corre fra essi, si avvicina a me sempre di più, mi tira una zampata che mi passa attraverso. Io infondo la mia zampa con la mia stessa magia e gli tiro una zampata ben assestata al muso. Sorrido. Richiamo i Lich, voglio che si occupino degli altri lupi, senza ucciderli devono solo tenerli a bada. Questo scontro è fra me e lui, eliminerò del tutto il mio passato.

"Dovresti arrenderti, Kendra"

"Preferisco essere chiamata Regina da coloro che non fanno più parte della mia vita." Lo guardo per quanto tenti di nasconderlo sento i miei occhi lucidi. "Ho sperato così a lungo di poterti rivedere, credevo davvero che tu avresti capito. Ma sei come tutti gli altri! Un ipocrita e un egoista!"

Uso gli stessi fiocchi di neve che cadono intorno a noi, per renderli dei piccolissimi frammenti di ghiaccio. Glieli lancio contro, non può schivarli nemmeno se volesse, gli trafiggono la pelle entrando in profondità. Lo sento guaire dal dolore, si tiene in piedi, controlla il suo branco impegnato con i miei Lich. Si avvicina a me, tenta ancora di colpirmi con una serie veloce di zampate. Tutto inutile.

"Ancora? Sei abbastanza intelligente da capire che non puoi scalfirmi minimamente. È questo il prezzo che ho pagato per non farti morire, non ho più un corpo e non mi può essere fatto alcun danno fisico." Mi allontano ricomponendomi alle sue spalle. "Ti concedo una possibilità di fuga, in memoria al nostro legame di sangue. Va via dalle mie terre! Porta con te il tuo branco e abbandonate il vostro territorio se la mia magia sta per ricoprirlo."

"Mai! Quelle non sono le tue terre, non puoi prenderle. Non ne hai alcun diritto!"

"Invece ne ho e come. Ho tutto il diritto di lasciar la mia magia espandersi, mi riprenderei solo una parte di ciò che mi è stato tolto. Una parte insignificante, se mettiamo in conto tutto il resto." Lo guardo. "Ti ho salvato e guarda come vengo ripagata. I miei genitori mi diseredano, l'amore della mia vita mi considera alla pari di un mostro e mio fratello cerca di uccidermi." Scuoto il muso. "Se la guardi da un'altra prospettiva è quasi divertente... peccato che io non abbia mai riso!" Inizio a congelargli le zampe, lui cerca di liberarsi ma è già tardi. "Tu non hai mai dovuto subire tutto ciò che ho subito io fin da cucciola, tu eri amato dall'Alpha stesso tanto da proclamarti suo erede, sei sempre stato ben voluto e ben visto. A differenza mia, la pecora nera della famiglia, dicono ce ne sia una in ogni famiglia. Peccato che io abbia sempre voluto fare del bene che non è stato apprezzato. Vorrà dire che da oggi farò solo del male!"

Qualcuno mi attacca al fianco, riesce a colpirmi mi allontano di poco. Ringhio, il mio tempo all'esterno è scaduto! Vedo il Beta liberare Rakir. È ora di mettere fine a tutto ciò. Batto le zampe al suolo, quest'ultimo trema, molti pezzi di ghiaccio iniziano ad unirsi fra di loro. Un'enorme golem di ghiaccio gigante si crea davanti ai loro occhi: il suo busto è enorme così come le braccia e le gambe. La schiena ha una grande gobba e la testa è piccola. I suoi occhi sono di un blu luminoso, dalla gobba escono fuori molti aculei ghiacciati. La bestia si alza in piedi osservando i nemici, ruggisce facendo drizzare i loro peli, sorrido.

"Spero vi faccia piacere visitare il mio castello." Guardo il golem. "Prendili tutti! Non fartene scappare nemmeno uno, fa vedere loro chi è la regina di queste terre e conducili al mio castello."

"Resta qui! Non scappare!"

"Oh, ma io non sto scappando, fratellone... tutto il contrario."

Mi incammino allontanandomi, sento i lupi urlare. Vado verso il mio castello, devo sbrigarmi prima che il mio corpo si solidifichi del tutto. Arrivo in tempo, entro incamminandomi alla mia sala del trono, arrivo al centro di essa e tiro un lungo sospiro di sollievo. Sto lentamente ritornando al mio stato normale. Il golem non tarda ad arrivare, in entrambe le mani ha almeno una decina di lupi tra cui mio fratello ed anche i lupi già morti nello scontro di prima, dietro di lui ci sono tutti i Lich che si stavano occupando dei lupi.

"Non volevo sporcare la mia dimora di sangue, ma mi sono ritrovata costretta." Guardo il golem e i Lich. "Lasciali andare." Dico al gigante, poi guardo i Lich. "Bloccateli e fatene ciò che volete, ma non toccate lui, lui è mio."

Avvolgo intorno al collo di Rakir un collare di ghiaccio, lo alzo in aria fino a condurlo al mio trono, lui si dimena cercando di liberarsi. Io lo blocco su di esso. "Lasciami andare!"

"Ma come? Ti ho riservato un posto in prima fila sul mio trono, come ci si sente a essere lì? Una bella sensazione, non trovi?"

I lupi tentano subito di avvicinarsi per salvare il loro Alpha, ma ai Lich basta un solo tocco per vederli cascare al suolo senza forze. Sorrido. "Guarda, ti sono molto fedeli. Fedeltà che nessuno ha mai mostrato a me!"

"Questo mia sorella non l'avrebbe mai fatto!" Ringhia.

"No, infatti, è vero. Io non farei mai questo io farò altro!"

Mi avvicino ai lupi già morti. Rakir ringhia. "Lasciali in pace!"

"Non gli farò nulla, gli donerò una nuova vita. La stessa che donerò agli altri e a te, osserva a cosa ti ha condotto il tuo ripudio nei miei confronti! Osserva cosa vuol dire essere un mostro!"

Tocco il corpo di uno di quei lupi, voglio fare esattamente ciò che feci con i Lich, non so cosa succederà ma non mi interessa. Loro devono soffrire! Lui deve soffrire! Vedo il corpo alzarsi leggermente in aria, il mio corpo si illumina così come questo cadavere. Avviene la trasformazione: la pelle del lupo si lacera, gli si vedono le costole. I suoi occhi sono completamente rossi e luminosi, il pelo è quasi del tutto caduto e dalla sua schiena escono degli aculei che seguono la colonna vertebrale. Ha una lunga coda da scorpione con lo stesso pungiglione. Anche sulla sua testa e sulla sua coda crescono quegli aculei seppur più piccoli. Poggia le sue zampe a terra e ringhia guardando il lupo sul trono, io porto una zampa su di esso accarezzandolo.

"Guardalo! Guarda di cosa è capace il mio potere." Porto gli occhi su mio fratello. "Saluta ciò che diventerai, saluta la Manticore!"

"Questa è negromanzia!" Urla uno dei lupi.

Io sorrido, Rakir vedendolo si muove ancora di più, cerca di liberarsi ma è tutto inutile. Io mi avvicino a lui, lascio scendere il trono fino alle mie zampe, poggio una zampa sul suo petto. "Ora morirai... poi diverrai uno di loro."

Sto per colpirlo ma un forte rumore mi distrae, uno dei Lich era stato lanciato contro una delle finestre distruggendola. Il freddo entra da esse, mi allontano subito da Rakir, per ripararla. Altri rumori mi riportano con lo sguardo verso di lui, vedo il suo Beta liberarlo. Ringhio con forza.

"Tu non intrometterti!"

Urlo e gli lancio contro una stalattite di ghiaccio, non riesce a schivarla, quest'ultima lo trapassa mandandolo a conficcarsi contro la parete del castello. Il suo sangue macchia la stalattite e scorre lungo la parete creando una pozza di sangue che cresce sempre di più sotto di lui. Lo guardo arrabbiata.

"HIMA! NO!" Sento urlare Rakir.

"R-Rakir... va via! Fuggi!" Gli dice lui con l'ultimo fiato che gli resta in gola.

Mi volto, Rakir corre via. "Stupido! Non andrai da nessuna parte!" Guardo i Lich che fanno per inseguirlo. "No! Occupatevi degli altri, lui è mio."

Lo inseguo, esce fuori dal castello, continua a correre più veloce che può. Dove crede di andare? Ormai ha perso tutto, coloro che ha portato qui moriranno tutti diventando i miei servitori personali e chi è restato alle terre perirà a causa del freddo. Non ha più nulla... proprio come me! Si guarda indietro, io gli lancio contro delle magie per rallentare la sua corsa. Le schiva senza fermarsi, svolta improvvisamente a destra ma non mi inganna. Resto al suo passo, continuo a tentare di fermarlo mentre pian piano sono sempre più vicina al suo fianco. Lui mi guarda, uno sguardo che dura pochi attimi, io preparo la magia pronta a copirlo definitivamente. Improvvisamente, si accascia iniziando a rotolare. Rotola così velocemente andando incontro a una brutta discesa, deve essere inciampato contro qualche radice nascosta dalla neve. Vado subito verso di lui, noto che ha sbattuto la testa contro un masso, perde del sangue che macchia la neve di un rosso vivo togliendo il suo candido bianco. Mi avvicino a lui del tutto, porto una zampa proprio sopra di lui. È il momento di farla finita. Creo una lunga stalattite di ghiaccio e la punto al suo fianco, tengo lo sguardo su di lui, lo guardo intensamente. I miei occhi si spostano dal suo viso al sangue che perde dalla testa più volte, la zampa inizia a tremarmi. Ringhio frustrata e scaglio il dardo di ghiaccio ma non colpisco il mio obbiettivo principale, la stalattite si conficca nel terreno proprio a pochi centimetri dal suo corpo. Porto una zampa sulla sua testa, curo la ferita che si è causato sbattendo.

"Lo sto facendo anche ora... sto di nuovo aiutando qualcuno che mi ha fatto soffrire." Vedo la ferita guarire, faccio un lieve sorriso. "Ma ora resterai per sempre qui in queste terre... non posso lasciarti andare, torneresti per finire ciò che hai iniziato e, a quel punto, a me toccherà fare lo stesso. Non so se avrei ancora lo stesso coraggio." Poggio una zampa sul suo fianco e la mia fronte contro la sua. "Ti ho sempre voluto bene, Rakir... e non ho smesso neanche ora, dopo tutto ciò che mi hai detto. Sono una stupida, vero?" Il suo corpo inizia a congelarsi lentamente. "Addio... fratellone."

Lo congelo vivo, mi allontano da lui lentamente, guardo il suo corpo rinchiuso in quello strato di ghiaccio. La neve lo ricoprirà e resterà qui per sempre. Volto le spalle a quel corpo e mi incammino per tornare al castello. Quando arrivo, tutto tace, non si sente più alcun lamento. Entro nella sala del torno e guardo tutti i lupi morti a causa dei Lich. Faccio sparire la stalattite che aveva trafitto il lupo di nome Hima, il suo corpo cade al suolo. Mi avvicino a lui lentamente e lo guardo. E pensare che il suo ruolo lo avrei ricoperto io se non fosse successo tutto ciò. Lui doveva essere quell'amico che Rakir voleva presentarmi la sera della Festa della Memoria, forse è stato meglio che lui non mi abbia conosciuto prima. Avrei sofferto un altro rifiuto. Lo trasformo in una Manticore, così faccio con tutti i lupi morti nella mia sala. Tocco poi il golem facendolo sparire, infine, conduco fuori i Lich e le Manticore lasciandone solo due dentro. Ritorno alla mia sala e salgo sul mio trono, mi siedo e guardo dritta davanti a me. Ho appena detto addio al mio passato, addio alla Kendra che ero e ho dato spazio a una nuova Kendra, la Regina delle terre del Nord, la Regina dei Lich.

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