9.
Stiles'pov.
Francamente non so perché andai a casa sua, so solo che mi ritrovai sul pianerottolo a osservare il suo curioso zerbino che aveva la forma del blocco schermo degli iphon con su scritto "slide to unlock". Sorrisi, lo trovavo uno zerbino divertente.
Feci un respiro profondo e quando suonai alla porta mi venne ad aprire con un panino in bocca.
Era alquanto buffo con gli occhi sbarrati, i capelli arruolati e la bocca sporca di briciole.
Dopo avermi offerto un panino e una soda (amo la soda) si sedette di fronte a me.
La fatidica domanda che non dovevo pronunciare ma che uscì da sola dalla mia bocca lo fece arrestare per qualche secondo, probabilmente non sapeva che rispondere.
-Tranquillo non devi spiegarmi se non...-
- Mi ha solo dato fastidio.-
Sbottò lui alzandosi dalla sedia andando a prendere un bicchiere dove versarsi la birra.
Quella cosa mi diede fastidio. Insomma cosa gliene fregava a lui con chi uscivo? Che diritto aveva di farsi infastidire da Lydia?
-Che cosa ti avrebbe dato tanto fastidio da farti quasi perdere il controllo della moto scusa?-
Dissi io incrociando le braccia mentre lo fissavo.
Il suo comportamento lunatico mi dava veramente sui nervi.
-Le hai messo una ciocca di capelli dietro l'orecchio -
Disse con tono strafottente facendo una faccia da finto sorpreso mentre si portava il bicchiere alle labbra.
Mi morsi un labbro per la rabbia.
Riusciva sempre a farmi incazzarsi.
-E se pure fosse?! Non vedo il TUO problema. Lydia mi piace e ci sono uscito, come se dovessi dare spiegazione a te di ciò che faccio!-
Urlai tutto d'un fiato.
Ma che cazzo voleva? A malapena ci eravamo parlati una volta, perché doveva essere così pedante?
" sei tu quello che è piombato in casa sua alle 7 di sera" mi ricordò fastidiosamente la mia maledetta coscienza.
-Spiegazioni? Quando mai ti ho chiesto spiegazioni? E poi sei tu quello che è piombato qui... e poi come cazzo facevi a sapere dove abitavo?-
Disse guardandomi allargando le braccia in attesa di spiegazioni.
Il fatto è che non ne avevo nemmeno io, o per lo meno non sapevo il perché ero piombato li senza preavviso; era come se sentivo di dovergli qualche assurda spiegazione per qualche assurdo e insensato motivo.
-Lo so e basta. E poi non sto dando spiegazioni ne chiedendo il permesso a me piace e ci esco punto e basta. Non me ne faccio nulla dei tuoi permessi! -
Dissi alzandomi dalla sedia per dirigermi verso la porta. La situazione stava degenerato e la cosa non andava bene, ero andato li per parlare in modo tranquillo ma a quanto pare era impossibile avere una conversazione normale con lui.
-Ah ora ti piace? E dimmi cosa ti piace di lei?! Cos'ha di tanto particolare?-
Sbottò alzandosi dopo di me per seguirmi prima in salotto e poi all'ingresso.
-Tutto mi piace tutto. I capelli, gli occhi, il profumo...-
Più lui si avvicinava a me più sentivo il fiato mancarmi e i suoi occhi profondi esplorarmi l'anima.
Ero con la schiena attaccata alla porta quando me lo ritrovai preticamente a due centimetri di distanza.
Trattenni il fiato e quando parlò un brivido mi percorse tutta la schiena facendomi perdere un battito.
-Che ne dici, lo senti il mio profumo a questa distanza? O hai ancora in mente quello di Lydia? Cosa provi Stiles se faccio così....?-
La sua voce calda e roca mi sfiorò l'orecchio e quando si abbassò per modermi leggermente il lobo la mia mente ebbe un blackout.
Derek's pov.
Sorrisi osservando la sua reazione.
Era diventato rosso peperoncino fino alla punta delle orecchie e aveva uno sguardo a metà fra l'imbarazzato e lo scioccato, ma ero sicuro che quella vicinanza gli piacesse almeno quanto piaceva a me.
Mi allontanai leggermente portando il viso davanti al suo e piantai il mio sguardo su di lui osservando ogni singolo centimetro del suo viso.
Aveva una pelle soffice e chiara, lentiggini appena accennate sulle guance e delle labbra rosee e carnose.
Più le fissavo più sentivo il suo sguardo bruciarmi addosso.
Avvicinai leggermente il viso facendo toccare i nostri nasi, lo sentii sussultare.
Lo fissai negli occhi incontrando il suo sguardo impanicato. Sorrisi e mi allontanai.
Non l'avrei toccato senza un consenso, non ero un animale.
Appena mi ritrassi lo vidi ricominciare a respirare. Aveva il fiatone, segno che ero pienamente te riuscito nel mio intento: non avrebbe più pensato a quella ragazza per un bel po'.
Eravamo in silenzio ormai da una decina di minuti quando mi andai a sedere sul divano.
-Vuoi vedere un film?-
Lo guardai accennando a un sorriso serafico. Lo vidi annuire e avvicinarsi per poi sedersi sul cuscino opposto del divano.
-Puoi avvicinarti eh, non mordo mica... o almeno per ora...-
Dissi le ultime parole sottovoce ma abbastanza forte da fargliele sentire, notai che impallidì per poi arrossire.
Sorrisi e gli feci spazio accanto a me per poi tirare su le gambe appoggiandole sul Puff di fronte a me.
-Allora puoi scegliere fra Avengers, Fast and furious, Suicide room e Alice in Wonderland.-
Conclusi guardandolo mentre si sfilata le scarpe e si accucciava accanto a me con le gambe incrociate.
Lo vidi pensieroso poi mi prese il telecomando di mano e selezionò il secondo film.
Lo osservai contrariato dal suo gesto.
-Da quando esattamente hai il monopolio sul mio telecomando?-
Fece un sorrisino serafico e alzò le spalle.
-Da ora.-
Alzai gli occhi al cielo e lo lasciai fare. Dopo che ebbe messo il film e alzato il volume appoggiò il controller sul tavolino accanto al divano.
Restammo in silenzio per buona parte del film, di tanto in tanto commentavamo le scene con più adrenalina o si rideva per le scene assolutamente assurde.
Finì il film e ci ritrovammo uno accanto all'altro abbracciati.
Stiles aveva la testa sulla mia spalla e respirava lentamente.
Quando realizzai la posizione in cui ci trovavamo girai di poco il viso per osservarlo e sorrisi. Lui fece lo stesso e arrossì.
Guardai l'ora: erano le 11.
Sentii Stiles muoversi per poi alzarsi.
-È tardi...dovrei tornare a casa-
Annuii e mi alzai accompagnandolo all'ingresso.
Aspettai che si vestì e poi aprii la porta.
-Buonanotte allora.-
Dissi quando mi passò davanti uscendo in veranda.
-Buonanotte.-
Rispose lui avviandosi poi lungo il vialetto del mio giardino raggiungendo la strada.
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