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11.

Stiles'pov.

Suonò la campanella e tornammo, tutti stanchi e sudati, nei rispettivi spogliatoi.
Scott baciò Allison prima di entrare.
Storsi il naso e notai Lydia in lontananza che parlava con altre studentesse del nostro liceo, alzò gli occhi e vedendomi sorrise.
Sorrisi anche io di rimando e le feci cenno con una mano prima che sparisse negli spogliatoi, entrai anche io e chiusi la porta di ferro alle mie spalle.
Gira la chiave nella serratura dell'armadietto e mi tolsi il casco da lacrosse simendocelo dentro.

-Sono a pezzi-

disse Scott togliendosi la maglietta rivelando qualche livido sulla sua pelle perfetta e abbronzata.

-Sei sempre così abbronzato?-

Chiesi ignorando le sue lamentele sui vari dolori che sentiva, sembrava mia nonna di ottant'anni.

-Sì più o meno, sicuramente più scuro di te sembri una mozzarella Stiles!-

Disse ridacchiando e spintonandomi, effettivamente non aveva torto: ero color latte.
Sbuffai, mi dava fastidio avesse ragione.

-T'oh! Un altro livido, ma come caspita è possibile?!-

Continuò a lamentarsi finché non uscimmo dagli spogliatoi per dirigerci verso le palazzine color rosso mattone che ospitavano le aule.
Le due ragazze ci si affiancarono, Allison baciò Scott sulla guancia e Lydia fece lo stesso con me. Arrossii.

-Allora, stanchi?-

Chiese Lydia sorridendo per poi guardarci curiosa.

-L'allenamento di oggi mi è sembrato piuttosto faticoso e stressante.-

Aggiunse Allison sollevando le spalle per poi essere stretta dall'abbraccio del suo ragazzo.
Stavano bene insieme, e Scott sembrava felice quindi diciamo che tutto sommato approvavo come stavano andando le cose.

-Allison, amore, potrei correre dieci volte quello che ho corso oggi è starei bene. Sono una roccia io.-

Disse Scott alzando il mento con fare altezzoso per vantarsi.

-Ma se fino a due minuti fa ti lamentavi come se ti avessero tagliato le gambe solo per un paio di lividi!-

Scoppiammo a ridere mentre il mio amico diventò bordeaux d'imbarazzo.
Mi piacevano quei momenti, erano gli unici in cui mi sentivo veramente sereno e spensierato. Sospirai e Lydia mi prese timidamente una mano per poi sorridermi, ricambiai il sorriso e gliela strinsi per poi avvicinarla a me mettendole un braccio attorno alle spalle.

-Non so voi ma io ho fame.-

Dissi non appena passammo davanti al bar e un profumo delizioso ci raggiunse inebriandoci completamente.

-Approvo. Cosa pensate di prendere?-

Disse Lydia guardandoci in attesa di una risposta mentre ci avviammo verso l'entrata.
Mi voltai verso Scott e notai che stava sorridendo maliziosamente, avevamo pensato alla stessa identica cosa.

-Muffin.-

-Con panna.-

-Muffin e panna va bene.-

Esclamammo in coro girandoci verso le ragazze che scoppiarono a ridere guardando l'espressione beata sul nostro viso che doveva essere alquanto comica.
Entrammo nella caffetteria e ci sedemmo a un tavolino avendo ancora a disposizione dieci minuti prima della fine dell'intervallo tra le due ore.
Scott si alzò e andò ad ordinare seguito da me.
Mentre aspettavamo al bancone per le nostre ordinazioni iniziai a picchiettare le dita sul legno.

-Aaallora...- Iniziò. -Come sta andando con Lydia? Voglio dire ti piace? ci stai bene? Sembra simpatica, da quanto vi frequentate?-

Lo frenai un po' confuso dalla rapidità con cui mi aveva rifilato tutte quelle domande. Non ero mai stato particolarmente bravo a prestare attenzione a molte domande tutte insieme.

- Sta andando bene suppongo ma siamo...sai... amici. Bhe voglio dire lei è molto carina ma no, non stiamo insieme.-

Affermai io deciso per poi prendere in mano il vassoio che la cameriera mi stava porgendo.
Ringraziai con un grande sorriso e ci riavviammo verso il tavolo dove ci stavano aspettando le due ragazze.

-E poi comunque c'è Jackson. O non hai notato come mi trucida con lo sguardo ogni volta che mi vede con lei nel corridoio? No è meglio così...-

Presi un respiro profondo.

-...E poi c'è qualcun'altro...credo.-

A quell'affermazione Scott mi afferrò una manica con sguardo interrogativo ma non feci in tempo a dire nulla che arrivammo al tavolino e Lydia prese il suo caffè ringraziandomi con un leggero bacio sulla guancia.
Si sedette nuovamente accanto a me e tutti e quattro iniziammo a mangiare e a scambiarci qualche battuta.
Finii il muffin qualche minuto più tardi non accorgendomi della panna rimastami a un lato della bocca.
Fu tutto molto veloce, Lydia si avvicinò a me e appoggiò la testa sulla mia spalla ridendo della mia bocca sporca per poi baciarmi.
Fu un bacio veloce che mi fece diventare tutto rosso.
Non sapevo che dire o cosa fare, mi era piaciuto?
Ero immobile è non me lo aspettavo; dovevo essere felice che una ragazza bella e gentile come lei avesse scelto me ma qualcosa dentro di me mi impediva di sentirmi a mio agio con tutto ciò che stava succedendo.
Era come se una parte di me fosse schifata e impaurita dal gesto della ragazza, come se fosse una cosa sbagliata e in qualche modo imperdonabile.
Non appena mi riscossi sentii delle grida dietro di me e non appena mi girai un pugno mi centrò in pieno viso facendomi cadere a terra.
Mi rialzai frastornato e dolorante, scossi la testa battendo più volte gli occhi per riprendermi.
Alzai il viso e vidi una figura bionda sopra di me che continuava a riempirmi di calci nello stomaco.
Sputai del sangue, sentii delle urla più forti delle altre poi uno sbattere violento e una figura bruna chinata su di me urlare il mio nome, poi più nulla.

Derek's pov.

Non riuscivo proprio a capire per quale motivo fosse tornato in città dopo tutto quello che aveva fatto alla mia famiglia.
Lo odiavo.
Se solo non fossimo stati in quell'edificio scolastico al diavolo il controllo. Gli avrei fatto veramente male e probabilmente avrei sentito anche un certo sollievo nel farlo, ma dato che non potevo mi limitai a salutarlo freddamente e ad allontanarmi il prima possibile da lui.
Mi sedetti su una panchina sospirando: avevo perso la prima ora.
"Porca troia avevo matematica!" Pensai tirando un calcio ad un sassolino che rotolò per qualche metro prima di fermarsi ai piedi di qualcuno, alzai gli occhi per capire chi fosse.

-Hey Bro! Qualcosa non va?-

Era Jackson che probabilmente aveva saltato la prima ora.
Sospiri e gli sorrisi per poi unire il mio pugno a quello che mi aveva porto in segno di saluto.

-Mah, non so credo di si. Tu come te la passi? Lydia?-

Pronunciai quel nome in modo quasi schifato e scocciato e lui, nonostante non fosse mia intenzione, se ne accorse e alzò un sopracciglio con fare interrogativo.
Decisi di non darci troppo peso e lo incalzai di nuovo con una domanda simile per farlo parlare,lui sospirò e si sedette accanto a me sulla panchina.

-Non lo so Derek. Non mi parla e mi calcola poco, come se avesse la testa da un'altra parte...E per di più sta sempre con quel mocciosetto del primo anno.-

Alzai lo sguardo e scossi la testa facendo finta di non capire di chi stesse parlando anche se lo sapevo benissimo.

-Ma si dai come si chiama... Stuart...Sean...Steal...-

-Stiles.-

Lo interruppi io freddamente monosillabando il suo nome.

-Sì quel déficiente li. Stanno sempre insieme e sempre attaccati, spero per lui siano solo amici. -

A quell'ultima frase il nervoso che già mi circolava nelle vene me le chiuse totalmente e sbottai, forse in modo troppo accentuato ma quel "déficiente" riferito a Stiles mi aveva fatto andare fuori di testa.

-Hey hey hey calmati! Che fai ora proteggi i primi che si scopano la ragazza del tuo migliore amico?-

A quelle parole sbuffa sonoramente facendo una risata ironica che uscì più somigliante a un ghigno che ad altro.

-Stiles non si scopa proprio nessuno, e tanto meno una come Lydia.-

Dissi tirando uncalcio ad un altro sasso cercando di riprendere il controllo dei miei nervi.
Perché la sola idea che Stiles potesse essere stato con Lydia mi madava così in bestia?
Il solo fatto che potesse starle vicino o darle attenzioni particolari mi innervosiva a tal punto da farmi pssare la fame, figuriamoci immaginarlo a letto con qualcun'altro.
"Ma ti stai sentendo? Ma a che diavolo stai pensando? Ma saranno fatti suoi con chi va a letto no?!" La mia fastidiosa coscienza aveva stramledettamente ragione.
La testa mi pulsava e girava vorticosamente.
Mio zio, Stiles, Jackson che non la finiva di parlare, Lydia, Stiles e Lydia insieme... mi alzai dalla panchina e corsi lontano mentre sentivo vagamente il richiamo di Jackson.
Svoltai dietro alla palazzina Nord e mi accasciai contro un albero.
La testa mi pulsava e il cuore pompava sangue in modo così frenetico da avere paura che scoppiasse.
Lacrime di rabbia mi salirono agli occhi ma le ricacciai indietro, mi alzai barcollando dopo qualche minuto e decisi di dover andare a bene qualcosa che mi restituisse un po d zuccheri.
Passai davanti l'entrata della caffetteria e vidi una scena orribile: le labbra di Lydia erano appoggiate su quelle di Stiles.
Sentii la terra girare sotto i miei piedi e un atroce dolore al petto, ma come se non bastasse ciò che venne dopo fu ancora peggio.
Jackson entrò furiosamente nel monolocale e, dopo aver strattonato Lydia lontano dal ragazzo gli tirò un pugno in pieno viso facendolo cadere a terra con un tonfo assordante.
Quando Stiles provò a rialzarsi lo iniziò a riempire di calci nel ventre finché il ragazzo a terra, ormai rannicchiato in posizione fetale, non sputò sangue.
Ero rimasto immobile per tutto il tempo.
Dopo la scena del bacio non ero più riuscito a muovere un muscolo, e anche quando il mio amico iniziò a picchiare brutalmente Stiles non feci nulla, ma quando notai quella chiazza rossa sul pavimento qualcosa nel mio cervello scattò.
Corsi dentro e presi Jackson per la giacca scaraventandolo contro un tavolino che si ruppe sotto il suo peso.
Mi guardò incredulo per qualche istante per poi avicinarsi di nuovo con fare rabbioso e tentare un gancio.
Gli blocca il braccio torcendoglielo dietro la schiena.

-BRUTTO STRONZO COSÌ LO UCCIDI!-

Urlai nel panico riferendomi all'esilio figura di Stiles steso ai miei piedi.
Gli lasci il braccio per poi spingerlo lontano.
Il biondo lanciò un ultima occhiata alla ragazza per poi uscire furioso dalla caffetteria, nel frattempo mi chini sul corpo del ragazzo notando ferito in volto.

-Hey Stiles. STILES!-

Svenne mentre gli presi il viso scuotendolo per le spalle.

Buonsalve personeh♡
Grazie di stare leggendo spero questa ff piaccia ^^
Bytheway sto ancora aspettando suggerimenti per la nuova storia da scrivere!
Per chi non sapesse sono alla ricerca di ship su cui scrivere quindi,dato che sarete voi li sfigati che purtroppo dovranno sorbirsela, aiutatemi a trovarne una per la prossima storia♡♡
Mi raccomando seguitemi e stellate (?) (Avrei detto sopolliciate ma il pollice del "mi piace" non c'è quindi capitemeh)
Vi adoro

Bye Arcal♤

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