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Capitolo Dieci


"Apro gli occhi ma tutto è ombrato. Non ho percezione di niente se non del pavimento bagnato su cui sono poggiata. Cerco di mettermi in piedi con le poche forze che possiedo e trascinando le mani dolenti riesco a mettermi seduta. Mi strofino gli occhi sulla camicia. Bruciano e il respiro corto non giova alla situazione. Quel luogo che mi circonda, finalmente torna nitido alla mia vista".

"Sono... sono in un sotterraneo? Lo sgocciolio del soffitto provoca pozzanghere ovunque. Oltre all'umidità, la pavimentazione è ricoperta di terreno e quello che a primo impatto sembrerebbe carbone".

"Cerco di alzarmi ma mi porto entrambe le mani alle tempie. Un dolore lacerante non mi dà la possibilità neanche di un breve scatto e mi costringe a poggiare la testa al muro. Sono sfinita e dolorante, in pratica ricoperta di terreno e graffi e per di più ho seriamente paura... pensando al modo in cui sono finita qui".

"Non lo ricordo. Non so nemmeno se sia stato qualcuno che conosco. Sento solo ancora la gola che brucia dalla stretta al collo che ho sentito prima di perdere i sensi. Il cuore mi batte forte, che cosa vorranno da me? Chi può avermi fatto questo? Cerco di concentrarmi, di prendere tutte le mie energie e trovare un contatto con Alexander".

"Lui è la mia salvezza, ho bisogno di lui adesso e devo farmi coraggio ma, non appena comincio a pensare, il male alla testa diventa fortissimo costringendomi a urlare e a cadere con le mani sul terreno".

<<È la vecchia ferrovia della Royal Mail. Un vero e proprio reperto storico della nostra città>>. Una voce parla nell'ombra che ricopre l'uscita.

"Il mio cuore impazzisce. E le mani cominciano a tremare a ritmo. Questo è un brutto incubo da cui spero di svegliarmi ma più il respiro dell'ombra diventa pesante nel silenzio, più mi rendo conto che niente è frutto della mia immaginazione".

"È reale e sta accadendo a me... "

"ll dolore forte non mi dà tregua ma cerco comunque in un modo per scappare e trovare le vitalità di cui ho bisogno per reagire. Anche se ogni cosa, sembra giocare a mio sfavore".

<<Non avere paura, non ne hai mai avuto prima. Nei miei confronti>>. Quell'ombra fa un passo avanti rivelandomi la sua identità.

<<Henry?>>. Balbetto sorpresa.

"Che cosa? Il detective Richardson? Perché mi ha portato qui, come ha potuto farlo? Poi, qualcosa scatta in me. Sì, la mia auto era in panne, lui mi ha consigliato di lasciarla lì e di prendere un passaggio dal suo autista. Mi ha detto delle cose strane, del tipo... non riesco a ricordare. Proprio prima che l'auto sfrecciasse via e poi, le sensazioni sono aumentate. Cercavo di scappare ma era impossibile finché non ho perso i sensi e mi sono risvegliata qui. Come può farmi una cosa del genere? A quale scopo? Adesso capisco... ogni cosa era un piano architettato. La mia auto, la fiducia verso di me e ha usato anche Natalie e i nostri incontri di lavoro per farmi cadere nella sua trappola".

<<Che cosa vuoi?>>. Getto con rabbia cercando di sedermi meglio, dopo un po' ci riesco.

"Non ho energie per riuscire a fare uno scatto e mettermi in piedi. Mi avrà drogato? Come può essere possibile? Deglutisco a fatica nel trattenere le lacrime che m'impregnano gli occhi. È paura, collera e sofferenza. Un misto che mi travolge e mi angoscia dentro contro ogni mia volontà, contro la mia voglia di essere più forte".

"È sempre stato lui a volere la mia amicizia, a chiedermi di fidarmi e questo è ciò che aveva in mente. Non posso credere che sia così ma ogni tassello ritorna al suo posto. Dal primo giorno in cui l'ho incontrato in ufficio sino al galà di poco fa".

"Ora quanto vorrei che fossi qui Alexander ad aiutarmi nel momento del bisogno. Le mani mi tremano e mi accorgo che questa volta ho paura davvero... paura di non rivedere mai più Alexander".

<<Non piangere Katherine, non sono qui per ucciderti>>. Risponde avvicinandosi a me.

Mi ritraggo alzando lo sguardo su di lui e finendo spalle al muro.

<<Che cosa vuoi? Devi lasciarmi in pace>>. Urlo con le lacrime agli occhi.

<<Silenzio, non urlare. Non è il caso di mettersi contro di me>>. Si abbassa sulle ginocchia parlandomi dritto negli occhi.

<<Vuoi il denaro? Non è un problema. Lasciami andare Henry, lasciami andare>>. Dico d'un fiato sperando che sia la cosa giusta.

<<No, non è quello che voglio>>. Fa un ghigno, avvicinandosi a me e tirandomi per la gonna.

<<Lasciami>>. Sbraito, dimenandomi con le poche forze che possiedo.

"Lo spintono ma non arretra di un solo millimetro mentre mi trascina verso di lui. Lo vedo osservami completamente, senza cambiare espressione. Un sogghigno malizioso si stampa sul suo viso e lentamente comincia a tirarmi via la giacca".

"Urlo tanto da staccarmi le corde vocali e spingendolo via con disgusto e paura. Sono prigioniera della sua morsa mentre mi trascino su me stessa per riuscire a scappare ma niente lo smuove. Mi strappa la camicetta con forza, muove le mani lungo le mie cosce ed io sento il terrore impossessarsi di me, gelarmi e bloccare la speranza di poterlo fermare. Invasa, ormai, dalla repulsione del suo tocco sulla mia pelle".

<<Ti prego Henry smettila, ti prego... >>. Piango forte cominciando a supplicare il suo buon senso.

<<Katherine, tu sei bellissima>>. Si morde le labbra.

<<Henry smettila, lasciami ti prego. Lasciami!>>. Lo sputo in faccia, gettando via le sue mani.

"Si ferma un secondo, passandosi la mano sul viso. Fa una risatina e poi la sua espressione ritorna esattamente uguale a quella precedente. Il sorriso che mi fa rabbrividire insieme all'avversione che provo verso di lui e qualsiasi contatto possa esserci stato tra di noi".

<<Audace, l'ho detto che sei bellissima>>. Mi prende un fianco ficcandoci la mano con forza e costringendomi a urlare.

"Mi ferma con l'altra mano sulla mia coscia e poggia le sue labbra sul mio collo lentamente".

<<Il tuo profumo è inebriante>>. Mormora trattenendomi da qualsiasi mossa.

"Respiro forte e con difficoltà guardando davanti a me. Non voglio che mi accada, voglio scappare da qui, svegliarmi da tutto questo ma non ci riesco. Ti prego Alexander, ti prego amore mio vieni a prendermi. Aiutami, aiutami ad andare via di qui".

<<Non piangere, supplicare è inutile. Però ti voglio confessare una cosa>>. Si scosta mettendosi davanti al mio viso.

<<La cosa che più ho desiderato di te, oltre alle tue labbra e al tuo corpo è solo una cosa... >>. Passa la lingua lungo le sue labbra pronunciando la frase come un mormorio.

"Serro i pugni, aspettando la sua reazione. I miei occhi palpitano quasi all'estremo mentre il mio corpo senza energie mi getta a terra priva di aspettative su una qualsiasi cosa che possa portarmi via da questo lurido posto. Voglio tornare alla realtà, credere ancora che sia possibile ma qualcosa in lui muta. Facendomi comprendere la verità".

"Un sorriso diverso si stampa sulle sue labbra. Chiude gli occhi con forza e quando li riapre, mi mostra ciò che non avrei mai immaginato".

"Il peggio che io abbia mai visto... "

<<Tu, tu, tu sei... sei, sei un vampiro?>>. Balbetto a fatica mentre incrocia i suoi occhi rosso carminio con i miei.

<<Sì... e quello che desidero di te Katherine, è il tuo sangue>>. Mi trascina con una coscia stringendo il suo corpo al mio e mordendo senza scrupoli il mio collo.

"La presa placa ogni mio movimento. L'impeto della sua violenza mi fa morire la voce in bocca e le mie forze scorrono lungo i suoi denti e la sua bocca, nella mia unica forma di vitalità. Senza far più caso a me, alla mia umanità. A ciò che io sono".

"Sto morendo, dopo tutto quello che ho vissuto. Dopo ciò che ho affrontato e combattuto al fianco di Alexander, per quest'amore e quella vita che ci siamo ripromessi di vivere insieme e che mi ha trascinato in questo nuovo mondo. Fatto di vampiri, di sangue e timori ma che ho voluto superare. Per lui e per ciò che ho sempre provato nei suoi confronti, dal primo giorno che i nostri sguardi si sono incrociati ed io ho scoperto di non poterne più fare a meno".

"Sto perdendo ciò che mi appartiene e la cosa che più mi fa male, è il pensiero che lui possa tornare come prima, che possa perdere fiducia in se stesso e pensare che questo sia frutto di un suo errore. Non voglio che Alexander dimentichi quanto è rinato dentro di lui e nella promessa che dietro al suo lato da vampiro, si nasconda ancora la vera umanità che gli appartiene. Ed io mi pento questa volta, di aver dato per scontato che oltre ai nostri litigi, alle sfumature che hanno sempre disegnato il nostro rapporto, c'era l'oscurità pronta a varcare la soglia del nostro amore".

<<Ti ho chiesto di spaventarla, non di dissanguarla>>. Una voce femminile frena Henry che getta il mio corpo a terra alzandosi in piedi.

<<Mi scusi my lady>>. Si mette sull'attenti, abbassando lo sguardo sul pavimento.

"Mi gira la testa in un vortice che mi dà alla nausea e il mio corpo cade esausto. I suoi passi si avvicinano verso di me, riesco a sentirli mentre rimbombano nelle mie tempie. Guardarla è difficile, per gli occhi gonfi e appannati che solo dopo un po' riescono a farmi osservare la sua espressione ricca di superbia".

"Bianca come la porcellana più lucida, occhi azzurri splendenti, due labbra perfette e dipinte di rosso. Una cascata di capelli biondi e ondulati la ricopre completamente fino alle spalle e vestita da un abito lungo nero di veli. Gira il volto verso Henry e gli fa segno di lasciarci sole. Lui, ancora con il mio sangue sulla bocca, si lecca le labbra facendo un mezzo sorriso verso di me e andando via da quello che credo proprio essere un varco dei binari del treno di questo vecchio sotterraneo".

<<Katherine Isabel Davis>>. Pronuncia il mio nome con delicatezza, spezzando i miei pensieri e mettendosi davanti a me, sulle ginocchia.

<<Bella, intelligente, tenace>>. Mormora, osservandomi dritta negli occhi per scrutare fin dentro i miei pensieri.

<<Sei il motivo per cui il cuore di Alexander palpita di umanità>>. Dice, con mia sorpresa.

<<Lui ti chiama speranza>>. Sorride brevemente.

<<Io direi più... illusione>>. Continua lei.

<<Chi, chi sei?>>. Chiedo tremante.

<<Sai, Katherine... quando un umano entra nella vita di un vampiro, la sconvolge. Nonostante sia un essere così privo di forze, così fragile. È proprio nella sua vulnerabilità che è capace di creare grandi cose anche in un essere potente, il più grande in vita sulla terra>>.

<<Perché gli dà la fiducia che dietro ad un corpo immortale e privo della vitalità di un tempo, possa esistere ancora il così detto... lato umano>>. Gesticola lei elegantemente prima di un fare un breve risolino.

<<Un lato che non esiste più...>>. Mormora con un filo di voce.

"La ascolto cercando di cogliere il significato delle sue parole. Il mio cuore è un tamburo incontrollabile e la gola mi si è seccata dal sapore del sangue che riesco ancora a percepire. Il tremore mi costringe più volte spalle al muro per non finire a terra e sembrare debole davanti a questa donna che risveglia in me un senso di familiarità nonostante mi sia sconosciuta".

"Sarà una mia impressione. Il timore di scoprire che cosa voglia, l'idea che molto probabilmente non avrei mai potuto immaginare che Henry fosse un vampiro e la consapevolezza che anche lei lo è o almeno sa della loro esistenza. Stringo gli occhi quando le lacrime mi percorrono la vista e scivolano sul viso sporco di terriccio".

"Il segno della mia anima ormai priva di ogni sentimento positivo".

<<Che cosa vuoi? Chi sei?>>. Urlo nei singhiozzi.

<<Io sono il motivo per cui niente sarà più lo stesso>>. Sfida il mio sguardo mettendosi poi, in piedi.

"Il suo abito scivola a terra mentre fa qualche passo dandomi le spalle. Io, non so più che cosa fare, cosa pensare. Non ho idea di ciò che voglia e neanche se lo riuscirò a scoprire. Non so chi sia, per quale motivo Henry mi ha fatto questo e neanche se ho sbagliato a fidarmi così ciecamente di lui e delle sue buone intenzioni".

"Ho fatto male, non avrei dovuto farlo. Non dovevo entrare personalmente nella vicenda di Natalie. Avrei dovuto mantenere un distacco e fare semplicemente il mio lavoro senza coinvolgimenti personali, senza seguire il mio cuore e invece, io l'ho ascoltato. Le sensazioni che mi provocava vedere una donna disperarsi per la morte di suo figlio erano e sono ancora indescrivibili. Lui ha giocato sulla mia sensibilità, facendomi finire qui per uno scopo a me sconosciuto".

"Oltre a quello di nascondere di essere un vampiro alleato di questa donna? Anche lei una vampira? Ho paura, davvero che forse c'entri ancora una volta Maryanne e che questa volta la vendetta che ha in serbo non sarà clemente. Come ho fatto a cadere nella sua trappola? Come ho fatto a pensare che fosse solo uomo semplice? E per quale motivo nemmeno Alexander ha sospettato che lui era un vampiro? Le domande mi riempiono la mente già frastornata ma mi accorgo di non voler conoscere nessuna risposta".

"Io sono qui, lontana da lui e questa volta non sono sicura di poter attendere la luce".

<<Katherine, alzati>>. La donna pronuncia il mio nome, la guardo nelle pupille dilatate. Trasportata da lei, mi alzo in piedi nonostante il corpo dolente.

"Mi sta soggiogando, vuole che io faccia qualcosa. Come ci riesce? Oltre la verbena? Come fa ad avere controllo su di me?".

<<Tu non ricorderai che Henry è un vampiro, non ricorderai il mio volto né la mia voce né le mie parole. Tu non ricorderai questo luogo, ciò che è successo e ciò che accadrà. Niente di questo giorno per te sarà memoria>>. Dice lentamente.

"Accenno un sì, involontariamente. I ricordi cominciano a frammentarsi nonostante cerchi di fermarli. La stanchezza è comunque più forte. Il mio corpo sorregge a malapena me stessa per permettermi di concentrarmi. Sento solo il mio cuore, battere all'impazzata".

<<Henry>>. Chiama l'uomo che si avvicina prontamente verso di lei.

<<Sai ciò che devi fare>>. Gli raccomanda con uno sguardo vitreo.

"Accenna un sì, voltandosi verso di me con gli occhi rossi e i canini affilati. Cerco di fare un passo per scappare ma la sua presa non me lo permette. Henry mi stringe al collo con una mano facendomi quasi del tutto perdere il respiro. Mi tiene un polso e ficca senza controllo i denti nel collo portandomi via l'ultima goccia di vita che ancora possiedo".

"Le gambe mi lasciano mentre lui mi trattiene ancora in piedi sotto all'espressione glaciale e vigile della donna dai capelli biondi. Le lacrime si riversano silenziose, senza singhiozzi sul mio viso. So' che per me non c'è più niente e quando i canini del vampiro si separando dal mio collo, mi trattiene in piedi per non farmi svenire a terra priva di conoscenza".

"La donna dal viso di porcellana si rivela poi, nella sua natura. Stringe gli occhi per un secondo aprendoli di un rosso fuoco molto più intensi degli occhi di Henry. I suoi canini si allungano al suo stesso polso formando due forellini perfetti da cui lascia colare il sangue su tutta la sua mano".

"Si avvicina con prepotenza, afferrandomi per il collo e costringendomi ad aprire la bocca dove ci riversa il suo disgustoso sangue. Senza che io possa fare il benché minimo gesto per fermarla, per far sì che questa tortura finisca. Si allontana poi, di qualche passo osservandomi al limite del mio corpo già esamine".

<<Questo farà un po' male>>. Dice con un sorriso che si disegna sulle sue labbra.

"Mette le mani intorno al mio collo lentamente mentre Henry lascia la presa. La sua vigoria mi sorregge e il mio cuore palpita forte, perso nel suo buio più profondo. Prego per la mia vita, che ritorni come prima e che ci sia ancora spazio per me in questo mondo. Chiudo gli occhi consapevole mentre le lacrime sfiorano ancora le mie guance e poi un dolore indescrivibile mi lacera dentro fino alle ossa, arrivando in ogni fibra del mio corpo..."

"Ed io muoio, lo so' senza aver detto all'amore di aver conosciuto la vera felicità,,,".

"Io che una volta ho amato veramente. Ho conosciuto il profumo della vita, il sublime dell'anima e gli ho dato un viso. L'ho descritto nel colore del cielo, degli oceani profondi e dei ghiacciai più imponenti. Gli ho promesso battiti, un cuore unico e innamorato. Gli ho donato me stessa, nel dolore più profondo e nella passione più intensa. Gli ho detto che l'amore sarà, in una giornata meravigliosa, sincero. Una giornata in cui nient'altro avrebbe dato alla mia vita felicità, se non un suo bacio. In una meravigliosa giornata, una meravigliosa giornata in cui ho incontrato l'amore eterno".










Spazio autrice
Dolci lettori lo so che vi ho fatto attendere ma ne è valsa la pena? Avete capito che cosa sta succedendo? Non voglio fare NESSUN giro di parole e nemmeno anticiparvi qualcosa. Voglio sentire la vostra opinione su questo capitolo... che cosa è accaduto a Katherine? Chi è questa donna misteriosa? Che cosa c'entra Henry? Che cosa ha fatto a Kate? ma soprattuto adesso di Katherine che cosa ne sarà? Vi aspetto, lasciate una stellina se il capitolo vi è piaciuto e un commento con la vostra sincera opinione. Io vi aspetto!

Grazie a tutti voi dei meravigliosi traguardi che raggiungiamo insieme,
Vi abbraccio,

R. E. Meyers

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