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Capitolo 21

La mia vita sulla Terra procede normalmente. Inizio a sentirmi come nei film e nelle serie televisive in cui la protagonista conduce una doppia vita e deve stare attenta a non mescolarle. Per fortuna, so mantenere molto bene i segreti. Se Lisa fosse stata al mio posto, probabilmente tutta la scuola saprebbe già dei suoi poteri e di Kanden. L'idea mi diverte, immagino Lisa che utilizza il ghiaccio per congelare l'orologio in modo da far credere alla professoressa di greco che è ancora l'intervallo. Comunque non è così facile mantenere il segreto visto che non riesco ancora a controllare completamente i miei poteri. Ogni tanto succede qualcosa che gli altri reputano strano. 

Alcuni miei compagni di classe pensano che l'aula sia infestata dai fantasmi, altri credono che quegli eventi siano dovuti a scherzi di qualche burlone. Stanno anche investigando e spero davvero non arrivino mai a me. In generale sono una ragazza tranquilla e seria che non da fastidio a nessuno, quindi dovrei passare inosservata. I miei amici, invece, hanno capito che il problema sono io, ma ormai credono che sia semplicemente sfortuna e ci ridono su. Gianluca, però, non si rassegna, continua a pensare che la colpa sia di Ivan. Provo a fargli capire che si sbaglia, ma non vuole darmi ascolto.

Sono davvero felice che, pian piano, si sia riavvicinato a me. Non sembra più arrabbiato, ma sta ricominciando ad essere fastidioso e, soprattutto, è estremamente geloso di Ivan ed io non lo capisco. Coma fa a notare che c'è qualcosa tra noi due se non stiamo mai vicini e non ci parliamo?

Credo che inizi ad avere dei sospetti. Non me lo dice, a questa situazione gli sembra strana e ha ragione, ma lui è l'ultimo che deve saperlo. Non voglio neanche pensare a ciò che potrebbe succedere se Gianluca scoprisse tutto. 

Guardo l'orologio appeso alla parete di fronte a me. Mancano cinque minuti alla fine delle lezione, oggi la lezione di storia è stata veramente pesante, ho preso tantissimi appunti e, adesso, mi fa male una mano, spero che questo non influenzi l'utilizzo dei miei poteri. Con una mano piena di crampi potrei congelare tutta la cucina, invece di trasformare il succo di pera in un ghiacciolo. È così che mi sto esercitando a controllare i miei poteri, me l'ha consigliato nonna Cassandra. Ho combinato non pochi guai in casa per questo motivo e mamma non ne può più di rimediare ai miei errori.

Mi viene da ridere se penso a quando, pochi giorni fa, ho congelato le gambe di papà per sbaglio. Abbiamo dovuto posizionarlo vicino alla stufa ed è rimasto lì per ore ad aspettare di poter di nuovo utilizzare i suoi arti inferiori. Se ci fosse stato Ivan, probabilmente, l'avrebbe scongelato in pochi secondi, ma non è stato possibile per il problema dei Poli Opposti. Sempre quel maledetto motivo. 

Lo sguardo di Ivan mi distoglie dai pensieri. Sta cercando di comunicarmi qualcosa, leggo il labiale sperando di capire. Dice che la lezione di storia è pesante e accenna un bellissimo sorriso. Non faccio in tempo a rispondergli perché la professoressa si accorge della sua disattenzione. 

-Clark, segui la lezione!-.

-Sì, scusi professoressa-.

Tutti i nostri compagni di classe cominciano a fissarlo quasi sorpresi. Succede sempre le rare volte che Ivan parla. Credono che sia una persona asociale e strana perché comunica solo quando è obbligato. In quattro anni di scuola non ha stretto amicizia con nessuno, rimanendo costantemente nell'ombra. La maledizione dei Poli Opposti gli ha condizionato l'esistenza in modo totale e questo mi rende tremendamente triste. Ivan, però, sembra non averne nessuna intenzione. 

Spesso mi piacerebbe avvicinarmi a lui e fargli conoscere meglio Amanda e Lisa, ma poi mi ricordo che questo non è possibile. Inoltre c'è un altro motivo per ci le persone hanno iniziato a guardare Ivan con sospetto: ha aumentato la massa muscolare molto velocemente, forse troppo per gli umani. Si chiedono come sia possibile ed hanno iniziato a pensare che prenda qualcosa per migliorare il suo fisico. Mi viene da ridere solo a pensarci, Ivan non è quel topo di ragazzo, non gli è mai importato più di tanto del suo aspetto. Lo saprebbero se lo conoscessero. 

Il suono della campanella segna l'inizio dell'intervallo. Finalmente. Scatto dalla sedia come fossi una molla e mi catapulto in corridoio. Aspetto i miei amici nel solito punto del corridoio, appena fuori dalla mia aula. Amanda, ovviamente è la più vicina, ma credo che si sia fermata a parlare con qualcuno in classe. Dopo pochi secondi vedo arrivare Gianluca con il suo solito sorriso raggiante sul volto. Sembra addirittura più solare del solito. Non si ferma.

-Vieni con me-. Mi prende per un  braccio, allora, io mi faccio trascinare.

-Dove stiamo andando?-. Gli chiedo curiosa di sapere cosa ha in mente.

-Devo parlarti in privato-.

Sicuramente non è una brutta notizia visto il suo buon umore, questo mi rassicura. Forse è qualcosa di bello che vuole dire prima a me per poi rivelarlo agli altri. Pensandoci, tra pochi giorni e il compleanno di Lisa, forse vuole organizzarle una festa a sorpresa, ecco perché tanta segretezza. Deve essere un evento enorme, con tante persone e musica perfetta per ballare. Le piacerebbe moltissimo una festa che rispecchi la sua personalità esuberante. Quindi sorrido anch'io, tutta entusiasta.

Gianluca si ferma in un angolo del corridoio dove, generalmente, non passa nessuno. Rimaniamo in silenzio, lui mi sorride, io ricambio, in attesa.

-Allora?-. Gli domando quasi saltellando sul posto.

Gianluca si avvicina lentamente a me mettendo le mani contro il muro su cui sono appoggiata creando una specie di trappola. Sono un'attimo confusa, non capisco cosa voglia fare. Poi, fa scivolare una mano sulla mia vita e avvicina ancora di più il suo corpo. Vuole baciarmi, ma io non sono d'accordo. Comincio ad urlargli di smetterla e di allontanarsi, ma lui aumenta la presa. Ad un tratto, un fulmine comparso dal nulla gli dà una forte scossa elettrica ed io riesco a sgusciare fuori dalla sua gabbia. 

Ivan mi fissa da lontano, con i punti talmente serrati che, anche da qui, riesco a vedere le nocche bianche. È furioso. Faccio segno ad Ivan di andarsene, lui recepisce il messaggio. Mi allontano anche io, voglio stare il più distante possibile da Gianluca. Se prima lo vedevo come un grande amico, adesso non voglio neanche essere costretta  a respirare la sua stessa aria. Come può aver potuto fare una cosa del genere? Gli avevo detto chiaramente che non volevo stare con lui, ma se ne è fregato. 

Non gli importa sul serio di me, sono solo un oggetto da possedere. Sono stata stupida, dovevo capirlo prima, invece ho messo la nostra amicizia sopra tutto. Gli volevo un'infinità di bene e avevo paura di perderlo, ma adesso non so più chi sia. 

Mi guardo intorno in cerca di Amanda e, appena la individuo in corridoio, corro da lei per stringerla in un abbraccio rassicurante.

-Cosa è successo?-. Mi chiede vedendomi parecchio scossa.

Le racconto tutto velocemente e lei reagisce disgustata. Anche Amanda non avrebbe mai immaginato che Gianluca potesse fare una cosa del genere e si arrabbia molto. La blocco prima che lei decida di andare da Gianluca. 

-Ci ha pensato Ivan, basta ora. È meglio lasciare in pace Gianluca. Sinceramente, non so come potrebbe reagire in questo momento-. 

-Okay- cerca di calmarsi -Per fortuna c'era Ivan-.

I due ragazzi sono uno di fronte all'altro e si fissano con rabbia. Questo non fa presagire nulla di buono. In poco tempo, infatti, Ivan si scaglia contro Gianluca ed iniziano una lotta violenta. Urlo loro di smetterla immediatamente, cercando di puntare più su Ivan. Non voglio che si faccia male. Se solo non ci fosse la maledizione che mi impedisce di avvicinarmi ad Ivan sarei lì a cercare di separarli. Invece, mi sento impotente. Posso solo utilizzare la voce sperando che mi ascoltino e riescano a mettere  da parte la rabbia che gli sta offuscando la ragione. Non funziona, però. È incredibile, non avevo mai visto Ivan così, è sempre stato molto riflessivo, non credevo potesse reagire con impulsività. Penso che Gianluca gli faccia uscire fuori la parte peggiore di sé.

Per fortuna, alcuni professori corrono verso la rissa per sedarla. Ivan e Gianluca vengono, con fatica, separati. Tiro un sospiro di sollievo ed il mio cuore, prima accelerato, comincia a rallentare fino a ritornare a battere regolarmente. 

Ritorniamo tutti in classe, a parte i due ragazzi che vengono mandati dalla preside. Ivan riceverà una punizione o verrà sospeso solo per avermi difeso. Non posso credere che l'abbia fatto, ha attaccato Gianluca e non ce ne era bisogno. Gli sono grata per essere intervenuto quando il mio ex amico mi stava molestando, ma poteva evitare quello che ha fatto dopo. 

Mi sento in colpa, anche se non ho fatto nulla. Non riesco a seguire la lezione seguente perché i miei pensieri sono tutti rivolti a ciò che è appena successo. Sono ancora preoccupata, spero che la preside non dia ad Ivan una punizione troppo dura. Di Gianluca non m'importa più nulla, anzi, mi piacerebbe se venisse sospeso, almeno non sarei costretta a vederlo per qualche giorno. La nostra amicizia è finita, basta essere troppo buona. 

Appena arriverò a casa cambierò le foto della bacheca togliendo quelle con Gianluca e custodendole in un cassetto che, forse, non aprirò più. Non voglio neanche vederlo in faccia perché, ai miei occhi, è cambiato tutto. 

Ho sempre creduto fosse una splendida persona, invece si è rivelato un grande maschilista. Non lo perdonerò mai per questo. La mia gamba destra si muove freneticamente sotto al banco. Voglio sapere cosa sta succedendo nell'ufficio della dirigente. Ivan ha sbagliato, ma l'ha fatto per me ed io mi sentirei ancora più in colpa nei suoi confronti se venisse sospeso. Non lo merita e, in questo momento, desidero tanto abbracciarlo.

Amanda nota la mia aria affranta e mi accarezza il braccio, dolcemente.

-Non preoccuparti-. Mi sussurra.

Lei riesce sempre a capirmi, ha un'empatia fuori dal comune e l'adoro tantissimo per questo. Riesce ad esserci quando ne ho più bisogno e non finirò mai di ringraziarla per la meravigliosa persona che è. Ci sosteniamo a vicenda e siamo legate da una profonda amicizia ed è proprio in questi momenti che me ne rendo pienamente consapevole. 

La porta si spalanca improvvisamente rivelando un Ivan ancora furioso. Cammina dritto verso il suo banco senza guardare nessuno, neanche me. Mi ignora totalmente ed io non ne capisco il motivo. 

-Forse è solo arrabbiato per la punizione che ha ricevuto-. Suggerisce Amanda.

-E se lo avessero sospeso?-.

La mia amica alza le spalle e scuole la testa. Già, non può saperlo. 

Guardo Ivan, è immobile con il capo chino sul quaderno, tra l'altro è quello della lezione precedente. Vorrei andare a parlare con la preside per spiegare come sono andate le cose e che la colpa è di Gianluca se Ivan ha reagito in quel modo. Prima, però, voglio sapere cosa è successo in quell'ufficio. Se Ivan è stato sospeso farò di tutto per risolvere la situazione, a costo di avere anche io lo stesso provvedimento. Non voglio continuare a rovinargli indirettamente la vita. 

Note d'autore:

Aura si sente davvero stupida per essersi fidata di Gianluca. Adesso ha capito com'é realmente è ha deciso di rompere ogni rapporto con lui.

Cosa ne pensate del comportamento di Gianluca?

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