Capitolo 18
Dopo qualche giorno Ivan si è ristabilito ed è pronto a continuare la nostra missione su Kanden. Vederlo felice non ha prezzo, ma so che quando scoprirà la verità si arrabbierà. Sicuramente non prenderà nel migliore dei modi il fatto che io sia andata su un altro pianeta senza aspettarlo.
Atterriamo sulla neve fresca davanti all'enorme edificio in cui abita il misterioso Guardiano dei Segreti. Ivan rimane impietrito, poi scuote impercettibilmente la testa e mi guarda torvo. Deglutisco. So a cosa sta pensando, ma non voglio sentire le sue parole. Fa un sorrisetto amaro e rimane senza dire nulla per qualche secondo che a me sembra un'eternità.
-Non eravamo qui prima, Aura. No. Sei venuta da sola su Kanden senza dirmi nulla. Poteva essere molto pericoloso. E se ti fosse successo qualcosa? Cosa avrei fatto se fossi sparita o se ti avessero fatto del male? Niente. Non avrei potuto fare niente-.
Il suo tono tranquillo mi spiazza, non ha voglia di urlare, sembra più deluso che arrabbiato. Vorrei dirgli che so cavarmela da sola, non ho bisogno costantemente della sua protezione. Le parole, però, mi sembrano inutili. Anche io non l'avrei presa bene pensando ad Ivan da solo su Kanden. Quindi non mi sento in diritto di difendermi.
-Pensiamo al Guardiano adesso, okay?-. Bisbiglio e lo invito a dirigersi verso l'edificio.
Camminiamo sul sentierino di pietra, mentre gli esseri strani smettono di allenarsi perché sono incuriositi dalla nostra presenza. Non li guardo, ma li sento bisbigliare. Tra il vociare della gente riesco a capire solo una frase: "Sono loro, altrimenti non avrebbero visto la casa". I toni diventano sempre più sorpresi e ricchi di ammirazione.
Busso alla porta che, dopo pochi secondi, si spalanca rivelando la figura della ragazza incinta.Gli occhi spalancati e la bocca aperta mi suscita una risatina che riesco a trattenere. Per fortuna la situazione si sblocca e l'espressione di shock viene sostituita da un bel sorriso. La ragazza ci fa entrare nella dimora. La vista che ci troviamo davanti è meravigliosa. Una libreria che copre l'intera parete mi lascia senza fiato, ad interrompere la schiera di libri c'è soltanto un piccolo camino acceso. L'ambiente è davvero accogliente e si sta un po' al caldo, noto immediatamente le guance di Ivan riprendere colore. La ragazza, che ci rivela di chiamarsi Bessa, ci invita ad accomodarci su due poltrone comodissime, ci chiede di aspettarla lì e se ne va.
Io ed Ivan rimaniamo soli nella grande stanza rettangolare.
-Mi piace qui- sorride -Potremmo passare intere giornate a leggere-.
-E poi c'è più caldo-. Aggiungo ricambiando la sua espressione di serenità.
Sembra che mi abbia perdonata, questo mi fa tirare un sospiro di sollievo. Ipotizzo che Bessa sia andata ad avvisare il Guardiano dei Segreti del nostro arrivo. Credo che sarà sorpreso e felice del nostro arrivo. I Guardiani hanno rischiato la vita per recuperare tutte le chiavi, ma, senza di noi, sono rimasti bloccati, non hanno potuto raggiungere lo scopo di salvare Kanden.
La mia mente inizia a fantasticare. Immagino che sia una donna colta e molto attenta ai dettagli, basta guardare il luogo in cui ci troviamo. Non riuscirei mai a tenere puliti e in ordine tutti questi libri, non ne ho mai visti così tanti in tutta la mia vita. Vorrei alzarmi e sfogliarne alcuni, ma non lo farò perché potrei sembrare una maleducata. Inoltre siamo nella "Zona Segreta", magari ai kandeniani non è consentito acquisire informazioni dai libri presenti in questa stanza. Mi godo la morbidezza della poltrona sulla quale sono seduta accarezzando il bracciolo. Ivan ha ragione, ci vivrei volentieri qui. Tutto l'ambiente sembra essere in contrasto con il mondo là fuori.
I miei pensieri vengono interrotti da alcuni rumori di passi. Scattiamo in piedi per presentarci al Guardiano. Lui cammina nascosto dalla figura della ragazza incinta e riusciamo ad individuare il suo volto solo quando questa si sposta di lato. Lo riconosco, i lunghi capelli neri in contrasto con gli occhi giallastri. Seppur l'abbia visto soltanto una volta da lontano, sento quasi di essere sua amica. Gli porgo la mano aspettando una forte stretta che, però, non arriva. Mi fissa con un'espressione fredda, quasi indifferente ed alza le sopracciglia come reazione alla mia mano tesa verso di lui. Quando capisco che non vuole presentarsi, abbasso velocemente il braccio. La sua maleducazione mi lascia perplessa tanto da farmi dubitare che lui sia il vero Guardiano.
Con un cenno del capo ci indica di seguirlo, saliamo le scale e ci ritroviamo in una stanza molto simile alla prima, l'unica differenza è che, sugli scaffali, non ci sono i libri, ma tantissime chiavi. Continui a domandarmi cosa apriranno, quali profondi e inaspettati segreti custodiscano. Senza esitazione, il ragazzo afferra una chiave e ce la porte.
-Ora andate via-.
Prendo la chiave argentata e la guardo attentamente, ha un'elegante "S" stampata su e termina con un pezzo di puzzle. Sì, è la chiave giusta, il Guardiano non sembra averci ingannati. Ivan, invece, non la pensa allo stesso modo, continua a farmi cenno di uscire dalla stanza. Il giovane Guardiano rimane in silenzio, poi squadra Ivan dalla testa ai piedi e si lascia sfuggire una risatina divertita.
-Cos'hai da ridere?-. Chiedo con la fronte corrucciata.
Finalmente si decide a parlare.
-E voi sareste i Ribelli?-.
-Sì!-.
-Allora siamo condannati per sempre-. Non riesce a togliersi quell'espressione beffarda dal volto.
Mi sta proprio antipatico ed inizia veramente a darmi sui nervi.
-Riusciremo a salvare Kanden-.
Scoppia in una sonora e strafottente risata.
-Ma vi guardate allo specchio? Siete così esili, il tuo amico poi non ne parliamo, è pelle e ossa-.
Questa considerazione mi fa scattare.
-Almeno non siamo degli esseri spregevoli con manie di protagonismo-.
Più mi arrabbio più il Guardiano assume un'espressione divertita, mentre Ivan, scoraggiato, ha lo sguardo rivolto verso il pavimento. Questo idiota non può permettersi di criticare Ivan, non lo conosce, non sa cosa sta passando per colpa di questi maledetti Poli Opposti. In ogni caso il nostro obiettivo è stato raggiunto, abbiamo la chiave, non ci serve nient'altro. Giriamo i tacchi e percorriamo la strada all'indietro decisi ad andarcene al più presto via di qui, ma una voce ci blocca proprio sull'uscio della porta.
-No, restate!-.
Ci voltiamo verso Bessa.
-Mic non è cattivo, ha solo un carattere particolare. A volte non pensa a quello che dice-.
Trovo carino il suo tentativo di difenderlo, ma non voglio rimanere in un luogo dove non sono ben voluta.
-Grazie Bessa, ma dobbiamo andare-. Cerco di essere il più gentile possibile, lei mi sta simpatica.
Il suo viso si incupisce.
-È un segno di maleducazione per i Secretis lasciare che gli ospiti vadano via di mal umore-.
Questa ragazza è talmente dolce che mi chiedo come faccia a sopportare il Guardiano dei Segreti tutti i giorni. Forse è solo abbligata a farlo. Libero il più grande dei miei sorrisi.
-Okay, rimaniamo, ma domani mattina dobbiamo assolutamente partire-.
Bessa annuisce felice. Ci spiega che possiamo consultare tutti i libri al piano terra, i veri segreti sono nascosti nei cassetti del terzo piano che si aprono ognuno con una chiave diversa e sono protetti da varie trappole che solo il Guardiano e alcuni Secretis di fiducia sanno sbloccare.
Sapere di poter leggere tutti quei libri crea in me, non solo tanta curiosità, ma anche una forte e crescente emozione. Vedendo la mia reazione entusiasta, Ivan mi lancia uno sguardo divertito. Trovandomi davanti all'enorme libreria non so nemmeno da dove iniziare. Bessa è rimasta per guidarci e stare in nostra compagnia. A quanto pare, i libri sono disposti in ordine alfabetico ed ogni abitante della dimora è obbligato a rimetterli, dopo averli letti, nei posti esatti in cui li hanno presi. Non voglio neanche immaginare quanto faticoso sia riordinare questa libreria. Per fortuna, su un leggio c'è un elenco di tutti i libri. Credo che sia la salvezza di tutti i Secretis. Anche la mia visto che sono intenzionata a sfogliarne più che posso.
-Voglio assolutamente farvi leggere un libro!-. Bessa trascina l'altissima scala di legno ed io riesco a fermarla prima che ci salga su.
-Aspetta! Non ce ne è bisogno-.
Le chiedo di indicarmi il libro che vuole prendere, immagino la situazione allungando il braccio e, dopo pochi istanti, l'oggetto si trova nella mia mano. La faccia sorpresa di Bessa è uno spasso e non riesco a soffocare una risatina. Lei fa una smorfia, ma poi scoppi a ridere. Stranamente non mi chiede nulla sul mio potere, sono convinta non voglia sembrare invadente. I kandeniani non possiedono la telecinesi, quindi dev'essere inusuale questa situazione dal suo punto di vista. In effetti, però, ci troviamo in un mondo in cui la magia è una pratica normale.
La copertina del libro sembra molto antica, le pagine sono giallastre e rovinate dal tempo. Il titolo mi ha confusa, ma ho preferito non esprimere i miei dubbi. La scritta elegante e a caratteri cubitali ha attirato immediatamente la mia attenzione: "Mille modi per un combattimento incantato".
-È il mio preferito!-.
Non mi aspettavo che le piacesse un libro del genere, guardandola dall'esterno e notando i suoi atteggiamenti raffinati, credevo mi avrebbe proposto un romanzo basato su una storia d'amore. Ci creiamo delle idee sulle persone a primo impatto, ma non sempre si rivelano corrette. Do un'occhiata ad Ivan e, vedendolo sbadigliare, gli tiro una lieve gomitata. Si offende e mi guarda torvo, cerco di fargli capire il messaggio utilizzando il linguaggio non verbale. Siamo stati in silenzio troppo a lungo, però, perché Bessa si insospettisce e si volta verso di noi.
Faccio finta di niente.
-Sembra...sembra interessante-.
La ragazza scuote la testa ed è in quel momento che capisco di non essere stata credibile.
-Non è vero, mi dimentico sempre che le altre specie non sono interessate a queste cose-.
Rimango perplessa, non riesco a comprendere cosa voglia dire. Ivan esprime i suoi dubbi.
-Puoi spiegarti meglio?-.
Ciò che per gli abitanti di Kanden è scontato, non lo è per noi. Abbiamo sempre vissuto sulla Terra, quindi non conosciamo molto di questo pianeta, dobbiamo ancora scoprire tantissime cose che a noi risultano strane.
-Ogni specie ha un suo potere. Noi Secretis possediamo delle abilità nelle arti marziali e nel combattimento, inoltre sappiamo maneggiare bene le armi. Sono capacità innate che vanno sviluppate nel tempo-.
Ora capisco l'utilità del campo sportivo qui fuori. Mi si accende una lampadina.
-È molto utile, soprattutto se bisogna salvare Kanden-.
In un primo momento Bessa spalanca gli occhi, poi mi sorride complice.
-No, Aura, no. Non mi sembra una buona idea-. Interviene Ivan, titubante.
Bessa si allontana, sempre con quell'espressione felice. Dopo qualche secondo, delle urla echeggiano in tutto l'edificio di legno scuro. Bessa e il Guardiano stanno discutendo animatamente. Io ed Ivan aspettiamo sperando che quell'antipatico non ci cacci via in malo modo. Rimaniamo immobili, a braccia conserte e con una punta di disprezzo bloccata in gola. All'improvviso, senza aspettarcelo, cala un silenzio sordo, quasi inquietante. La porta si apre lentamente emettendo un cigolìo, una figura dai lunghissimi capelli neri si sporge per poi affermare con freddezza: -Lo faccio solo per Quing!-.
Sparisce di nuovo sbattendo la porta. Mi chiedo se questa convivenza funzionerà.
Note d'autore:
Ciaoooo, spero che vi piaccia il nuovo capitolo.
Penso che la domanda principale che ne scaturisce sia: chi é Quing?
A parte questo, cosa ne pensate dei nuovi personaggi? Vi stanno simpatici?
Non vedo l'ora di leggere le vostre opinioni. Vi mando un bacio! 😘
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