CAPITOLO XXV.
- Direi che ormai è perfetta!- mormoro, togliendomi le cuffiette.
Jirou mi ha appena inviato l'ultima prova del suo nuovo brano: le ragazze lo stanno eseguendo alla perfezione.
È migliorato parecchio da quando io e Bakugou abbiamo aiutato Jirou a provarlo, e contando che è passato neanche un mese direi che hanno fatto un ottimo lavoro.
Stasera ci sarà il concerto: il loro ultimo concerto.
Dopodiché tutte loro dovranno concentrarsi sugli ultimi esami dell'Università e su cosa fare dopo.
Hanno più o meno già un'idea di dove vorranno lavorare, ma ancora niente di certo al 100%.
Tranne Jirou, che settimana prossima avrà un incontro con Midnight; dovrà suonare un pezzo e verrà valutata per capire se è adatta.
Mentre per quanto riguarda me, sono ancora in officina.
- La tua ragazza?-.
Alzo lo sguardo sul signor Majiro e annuisco.
- Ha appena finito di rifinire il pezzo principale per il concerto di stasera- rispondo.
- Le ho sentite suonare, sono molto brave; ma mi hai detto che si scioglieranno vero? È un peccato-.
- Quella band è nata per fare da supporto a Jirou quando non riusciva più a cantare, quindi era naturale che prima o poi sarebbe successo... Anche se mi dispiace molto comunque- spiego.
- Be', però è un bene che tu sia riuscito a farle tornare l'amore per la musica; anche se con mezzi legalmente discutibili-.
Mi gratto la nuca.
- Grazie per non avermi licenziato nonostante quello spiacevole incidente- gli dico.
- L'arresto è stato solo una congettura di un ragazzo troppo abituato a fare a modo suo; non ho motivo di puniti. Sei il miglior elettricista che abbia mai avuto- afferma.
- La ringrazio. Anche se lei ha un'officina- borbotto.
- Ma comunque, mi riferivo al frequentare bar illegali-.
Lui mi fissa per un attimo.
- Power Loader- dice poi.
- Come scusi?- gli chiedo, confuso.
- Power Loader. Erased ead. Present Mic. All Might. Midnight. Erano i nomi che usavamo io ed i miei amici quando andavamo in quel bar da giovani. Certo, era gestito da persone diverse, ma ugualmente illegale- racconta.
Spalanco la bocca.
- Non la facevo un teppista boss!-.
Lui ridacchia.
- Tutti abbiamo avuto i nostri momenti; tra l'altro, penso tu abbia collegamenti con tutti loro. Erased è l'insegnante di Momo Yaoyoruzo, Mic della tua ragazza, All Might è l'ispettore Toshinori e Midnight... Be', lo sai-.
- Però... La vita è piena di sorprese- mormoro.
- E a proposito, quella non è la tua ragazza?-.
Guardo fuori dalla finestra, dove c'è Jirou, intenta a guardare qualcosa sul suo cellulare.
Sorrido e annuisco.
- Allora io vado- affermo.
- Buon concerto- mi augura.
Esco dall'officina e mi avvicino di soppiatto alla ragazza, per poi appoggiarle le mani sugli occhi.
- Kaminari ti castro- afferma lei.
Tolgo le mani e la ragazza si volta.
- Come hai fatto? Mi hai beccato subito- mi lamento.
- Ti ho sentito arrivare. Com'è andata al lavoro?- mi chiede.
Mi chino per darle un bacio.
- Tutto bene; a quanto pare i nostri superiori erano tutti dei teppisti- rispondo, prendendola per mano ed iniziando a camminare.
- Davvero?-.
- Potresti ricattare il tuo professore: usa il nome Present Mic, e vediamo che ti dice- le propongo.
- Secondo me, inizierebbe a vantarsi. E poi, non ho bisogno di ricattare per passare gli esami- risponde.
- Vero che sto con una ragazza intelligente- affermo.
- Solo sulla musica- risponde.
- Pronta per il concerto?- le chiedo.
Lei annuisce.
- Suoneremo un po' di canzoni classiche, e come finale... Quella che ho composto- mormora.
- Ho ascoltato l'audio: è uscita perfetta. Sono certo che andrà benissimo- la rassicuro.
- Questo se non sbaglierò niente- mi ricorda.
- Non sbaglierai-.
- Come fai ad esserne sicuro?-.
- Già, come fai ad esserne sicuro?-.
Ci voltiamo di scatto: Shinsou è di fronte a noi.
Mi porto davanti a Jirou mentre lei stringe più forte la mia mano.
- Cosa vuoi da noi? Mi sembrava di averti detto di lasciarla in pace- affermo.
Con la mano che ho in tasca, sblocco il cellulare; per fortuna ho Kiri tra le chiamate rapide.
- Tra poco probabilmente finiró in prigione. Non sono stupido: so che mi stanno indagando da anni, e l'esplosione di quella pasticceria sarà presto ricondotta a me. Anche se papà mi tirerá fuori il prima possibile, non sono certo di quanto tempo dovrò passarci- racconta.
- Be', non vedo l'ora che accada. Vuoi provare a torturarci mentalmente di nuovo nel frattempo?- ringhia Jirou.
- No; sono qui perché le parole del tuo ragazzo avevano un fondo di verità. Forse non sei così male; prima di sparire dalla circolazione per un po', voglio accertarmene- afferma.
- E come intendi farlo? Sicuramente non mi metterò alla disperata ricerca di un modo per dimostrartelo- ribatte la ragazza.
- Verrò al concerto stasera- risponde lui.
Jirou apre leggermente la bocca.
- Non provare a impedirmelo, ho ancora molto potere qui-.
Stringo più forte la sua mano.
- Vieni pure, non ci sono problemi- affermo.
Lui sembra sorpreso.
- Davvero?-.
- Certo- indico con un cenno del capo l'auto di Kirishima che si avvicina velocemente, fermandosi vicino a noi e facendo scendere il mio amico e Bakugou, che ci affiancano in un attimo.
- Vieni pure; i miei amici ti riserveranno un posto in prima fila con loro. Così ti godrai lo spettacolo in compagnia- affermo.
Lui ci fissa per un attimo, poi annuisce.
- Allora a stasera- conclude, per poi allontanarsi.
- State bene?- ci chiede Kiri.
- Si; grazie per essere arrivati subito. Non sapevo cosa sarebbe successo e ho preferito chiamarvi- spiego.
- E ci hai disturbati per niente... Mi sfogherò stasera su quel tizio- borbotta Bakugou.
- Prego, tutto tuo- afferma Jirou.
- Stai bene?- le chiedo.
Lei annuisce.
- Sono abbastanza tranquilla in realtà: il concerto mi fa molta più paura- confessa.
- Allora non perdiamo tempo e andiamo a teatro- decido.
Saliamo tutti in macchina per andare.
Passiamo prima a casa, in modo da poterci cambiare.
Tutti noi ci mettiamo dei vestiti eleganti: non è obbligatorio, ma sarà una serata importante e vogliamo sostenere le ragazze.
Jirou indossa un vestito ocra che le sta molto bene.
Arriviamo a teatro tre ore prima dello spettacolo, e dato che in teoria stanno ancora sistemando noi entriamo insieme a Jirou dietro le quinte.
- Mi sento un vip- affermo.
- Abituatici, dovrai accompagnarla spesso- mi ricorda Kiri.
- E non vedo l'ora. Ma sarà un lavoro a tempo pieno- commetto.
- Se vuoi te ne puoi andare- borbotta Jirou.
- No, adoro questo lavoro- ribatto.
Arriviamo al camerino più o meno in contemporanea a tutte le altre ed i loro rispettivi ragazzi.
- Come vi sentite? Siete cariche?- chiede Kiri.
- Un po' nervose, ma la faremo andare al meglio- afferma Momo.
Tra i quattro, lui è quello che ha suscitato di più la sua simpatia... Probabilmente perché in apparenza è quello più tranquillo e responsabile.
In apparenza.
- Renderemo il nostro ultimo concerto indimenticabile!- esclama Mina.
- E suoneremo la canzone di Jirou nel modo migliore possibile- aggiunge Hagakure.
- Ragazzi, ci date una mano a caricare gli strumenti sul palco?- ci chiede Tsuyu.
- Vado a vedere se possiamo già portarli- afferma Uraraka, sparendo in direzione del palco.
- Vi aiutiamo volentieri- rispondo.
- Seguitemi- ci dice Ojiro.
Gli andiamo dietro mentre si dirige all'esterno, dove c'è il furgone con gli strumenti delle ragazze.
- Vi troverete disoccupati anche voi eh?- commento, rivolgendomi a Ojiro e Shoji.
- Be', ci mancherà questo lavoro; è stato divertente- ammette il primo.
- Ma Iida ci ha trovato un nuovo incarico, per cui non rimarremo a secco- aggiunge Shoji.
- Non vi va di venire nella mia ditta? Un paio di braccia in più fanno sempre comodo- propone Kirishima.
- No, grazie- rispondono in coro gli altri due.
- Amico mio, tu e il tuo amico TestuTetsu siete gli unici ad amare il lavoro di muratori- gli faccio notare.
- È un lavoro da veri uomini!- esclama lui.
- Vero uomo, aiutaci a scaricare gli strumenti- lo riprende Bakugou.
- Muoviamoci; già le ragazze sono agitate, se tardiamo ci uccidono- afferma Sero.
Annuisco e prendo il basso di Jirou ed il suo amplificatore, poi seguo gli altri all'interno del teatro.
Portiamo gli strumenti sul palco, in modo che le ragazze possano iniziare con il soundcheck.
- Grazie mille- mi dice Jirou, prendendo il suo basso.
- È stato un piacere- rispondo.
- Ora fuori; non vorrete rovinarvi la sorpresa giusto? Via, via!-.
Momo ci caccia tutti giù dal palco, chiudendo poi la porta e lasciandoci dietro le quinte.
- A volte è un po'... Irruenta- mormora Todoroki, a mo di scuse.
- Cosa possiamo fare nel frattempo?- chiede Deku.
- Solitamente a questo punto noi controlliamo che la scaletta sia giusta, che le ragazze abbiano la sicurezza nel camerino, che si rispettino i tempi e cosa simili- ci spiega Ojiro.
- Un lavoraccio eh? Da dove iniziamo?- chiedo.
- In realtà è già tutto a posto, per cui limitiamoci a rimanere nei paraggi in caso abbiano bisogno- mi risponde Shoji.
- Quindi niente: mi piace- affermo, e gli altri ridacchiano.
- Andiamo al bar del teatro, così potremo rilassarci un attimo- propone Sero.
Tutti annuiscono e ci dirigiamo verso il posto indicato.
- A proposito, ho sentito che anche Melissa ha trovato un ragazzo- dice Ojiro ad un certo punto.
- Eh già; il mio amico Mineta non si è lasciata scappare l'unica ragazza che non l'abbia respinto- commento.
- E dire che non sembrava per niente un bravo ragazzo...- mormora Todoroki.
- In fondo non c'è nessuno di veramente cattivo- aggiunge Kirishima, con il suo solito ottimismo.
- Parlando di cattivi ragazzi, ho saputo che prima avete incontrato Shinsou; tutto bene?- mi chiede Sero.
Annuisco.
- Stasera guarderà lo spettacolo nel palchetto con noi quattro, quindi teniamolo d'occhio-.
- Conta pure su di noi!- esclama Kiri.
Annuisco; sarà lì con noi, e nei palchi vicini ci saranno tutti gli altri.
Per cui sono tranquillo.
- Tra poco arriveranno anche tutti gli altri- ci avvisa Deku.
- Perfetto; tra un'oretta dovremmo poter incominciare ad entrare in teatro- commento.
La porta del bar si spalanca e Jirou viene di corsa verso di me.
- Abbiamo un problema: il mixer non funziona. Ho chiamato Melissa ma sta rientrando adesso in città e non arriverà prima di un'ora e mezza; stiamo aspettando l'arrivo della ragazza di Iida, che se la cava a costruire, ma non ha mai provato ad aggiustarne uno. Se non riusciamo a ripararlo non potremo...-.
Le metto le mani sulle spalle.
- Jirou, fai un respiro profondo e rimani calma. Ci penso io: dov'è il mixer?-.
- Vieni con me- mormora.
Mi prende per mano e mi porta con lei in sala, nel punto in cui si trova il mixer.
- Qual'è il problema?- chiedo.
- Penso sia il volume: rimane invariato qualsiasi tasti tocchi- mi spiega.
Apro il cassettino con i fili e guardo all'interno.
- Oh, si stava staccando questo; ci sono degli attrezzi in giro?- chiedo.
- Dovrebbe starli portando Mei- mormora lei.
Annuisco e sorrido.
- Non preoccuparti; posso risolvere questo guaio in cinque minuti- affermo.
- Davvero?-.
- Si; anni e anni da elettricista mi hanno donato una certa capacità. Te l'ho detto che in officina facevo praticamente più quello che il meccanico- le ricordo.
- Quindi... Andrà tutto bene?- mi chiede.
Mi alzo e la stringo a me.
- Certo che andrà tutto bene- le rispondo.
Lei annuisce.
- Ti credo-.
Poco dopo, arrivano Iida e la sua ragazza con una cassetta degli attrezzi e mi metto subito al lavoro.
Come promesso, in cinque minuti ho risolto il problema.
- Fatto: potete riprendere- affermo, guardando Jirou.
Lei si volta verso il palco.
- Fate una prova!- urla.
Mi metto al mixer e provo ad alzare i vari volumi mentre le ragazze suonano.
- Si, mi sembra tutto a posto- affermo, sorridendo e voltandomi verso Jirou.
- Sei un grande!- esclama, gettandomi le braccia al collo.
- Per te questo e altro- ridacchio.
- Torno a provare- afferma, scoccandomi un bacio sulla guancia per poi correre di nuovo verso il palco.
Sorrido e faccio per uscire.
- Rimani pure lì, in caso succeda qualcos'altro-.
Mi volto, sorpreso, nel sentire la voce di Momo al microfono che mi richiama.
Vedi Jirou sorridere e annuire leggermente.
- Agli ordini capo- urlo di rimando, per poi tornare vicino al mixer insieme agli addetti.
Che a quanto pare sono meno capaci di me, quindi se dovesse succedere qualcosa li prenderó tutti a schiaffi e prenderò il loro posto.
Guardo sul palco, dove Jirou sta provando; sembra felice.
Sembra davvero felice.
Ed io non intendo permettere che il sorriso svanisca dal suo volto: resterò con lei e la renderò felice.
Per sempre.
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