Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO XVIII.

Storco la bocca; ho sbagliato di nuovo.

Questo posto mi soffoca e fatico a suonare; inoltre dormo poco, quindi manco anche di concentrazione.

Sento la porta aprirsi e mi accuccio di fianco alla custodia del basso, mentre Shinsou entra nella stanza.

- Ti eserciti ancora? Eppure pensavo avessi lasciato la band-.

Stringo leggermente il manico del basso prima di riporlo nella custodia.

Il crollo della pasticceria era un avvertimento: stai lontana da loro. Rompi ogni legame. Tu sei solo mia.

Se fossi rimasta a vivere con loro, o nella band, probabilmente avrebbe finito per fare loro del male; non potevo permetterlo.

Allontanare le mie amiche è l'unico modo per farle rimanere al sicuro; spero solo che non mi cerchino.

Ho detto loro che sto bene, ma so che non mi credono; e Momo... Be', lei sicuramente non se ne stará con le mani in mano.

Devo trovare il modo di tranquillizzarle del tutto, o potrebbero avere dei problemi.

- Si, ma frequento comunque un indirizzo musicale... Non posso abbandonare lo strumento, finché studio- mormoro.

- Hai ragione- afferma.

Mi afferra per un braccio e mi fa alzare, poi mi obbliga a girarmi per guardarlo.

Mi fissa per un attimo negli occhi, poi si china e mi bacia.

Cerco di reprimere un conato e ricambiare il contatto, anche se vorrei solo scappare.

Se solo al suo posto ci fosse Kaminari, andrebbe tutto bene.

- Stasera usciamo- afferma, staccandosi ed allontanandosi.

- Davvero?- chiedo, sorpresa.

Solitamente evita di farsi vedere insieme a me per la vergogna... Perché questo cambio improvviso?

- È meglio che la gente si abitui a vederti in giro, prima che qualcuno possa fare domande- spiega.

Allora è questo il suo scopo...  Normalizzare la cosa, per ogni necessità.

- Va bene- mormoro.

Dopotutto, nessuno conosce il suo aspetto, tranne l'ispettore Toshinori.

Se non gli dico niente, non potrà intervenire; ma ho paura che se lo contattassi... Shinsou finirebbe per fare del male a qualcuno.

Si è avvicinato facilmente a Kaminari, ha attaccato Ojiro ed è riuscito a causare il crollo della pasticceria di Sato.

Non voglio che nessun altro si faccia male a causa mia.

- Per l'occasione, indosserai questo- lancia qualcosa sul letto.

È un vestito rosso, pieno di paillettes, che sembra piuttosto elegante... E corto.

Anche solo a guardarlo, so già che mi sentirò a disagio con quello addosso.

- È molto bello- affermo.

Ed è veramente così; ma non è per niente il mio genere.

- E anche costoso. Forse con quello addosso sembrerai un po' più decente- commenta.

Annuisco; probabilmente sarà così.

Ho poco seno, ma almeno questo vestito potrà metterlo in risalto; magari la mia magrezza aiuterà.

- Bene; io esco- afferma poi.

- Vai via di nuovo? Pensavo avessi finito le lezioni- gli dico.

Stamattina ho evitato di andare in università; Shinsou me l'ha sconsigliato, dato che avrebbero potuto farmi domande.

Tornerò lunedì, e dirò che non sono stata bene; è il piano migliore.

Shinsou invece è andato a scuola come sempre... Anche se non so esattamente dove studi psicologa.

- Oggi ho chiesto di fare il turno di pomeriggio, dato che stasera usciamo. E poi...- si volta verso di me, ed il sorriso che mi rivolge non porta a niente di buono - voglio vedere come se la sta cavando il tuo biondino- afferma.

Serro i pugni.

- Ti prego, lascia Kaminari fuori da questa storia. Lui... Non mi scrive da un po', lo hai visto anche tu. Probabilmente mi stará già dimenticando- affermo.

Non sto mentendo: ho paura sia davvero così.

E sarebbe meglio per lui; continuare a cercarmi potrebbe portargli delle conseguenze spiacevoli.

- Lo so; dopotutto lui ha avuto molte ragazze, e sono certo che ne troverà altrettanto migliori di te. Si è divertito con qualcosa di nuovo, ma tra poco sarà pronto a rimettersi in pista... Soprattutto se avrà un piccolo aiuto dal suo nuovo amico- afferma.

- Si, sono certa che andrà così- mormoro.

- Non disperarti. Dopotutto, puoi dare la colpa solo a te se hai creduto che saresti potuto essere felice con lui; sapevi dall'inizio che nessuno potrebbe mai amarti davvero- detto questo, esce dalla stanza.

Crollo in ginocchio sul pavimento, mentre sento le lacrime accumularsi ai lati dei miei occhi.

Non è vero; Kaminari... Ha detto di amarmi.

Ne sono certa.

Però non mi ha conosciuta del tutto; se mi vedesse ora... Probabilmente gli farei pena.

Non ha senso continuare a sperarci: lui presto si dimenticherà di me, e sarà tutto finito.

Lo ricorderò come il ragazzo che ha cercato di farmi tornare l'amore per la musica, e che per un po' mi ha fatta divertire.

Mentre per lui sarò stata solo una delle tante; con cui non è neanche riuscito a fare sesso, tra l'altro.

Probabilmente troverà un'altra Shiozaki, o una più simile a Mina, o a Momo o simili.

Qualcuno senza problemi, che potrebbe stare con lui senza mille paranoie.

Qualcuno di completamento opposto a me.

Asciugo le lacrime e mi alzo; non è il momento di pensarci.

Devo continuare ad esercitarmi: Shinsou non vuole che lo faccia quando è a casa, perché gli faccio venire il mal di testa, quindi devo approfittarne adesso.

Torno verso la custodia del mio basso, ma quando tiro fuori lo steumento noto sotto i miei quaderni.

È vero, ultimamente sto tralasciando anche l'armonia... Dovrei riprendere.

Ne prendo in mano uno e lo apro sull'ultima pagina scritta.

Spalanco gli occhi: la canzone che stavo tentando di comporre.

Ero andata avanti dopo avere suonato con Kaminari, ma ultimamente l'ho completamente tralasciata.

La osservo: volevo scrivere una storia in onore di quelle persone che io considero eroi, per quelli che mi hanno salvata.

Come Momo, o l'ispettore Toshinori; ma ora che ci ripenso, è veramente una cosa stupida.

In questo mondo non esistono gli eroi; non c'è nessuno che possa liberarmi da Shinsou.

Se cercassi di nuovo aiuto, questa volta farebbe di peggio che fare crollare una pasticceria: devo dimenticarmi di qualsiasi aiuto esterno, o causerò solo guai.

Così, ritiro il quaderno ed inizio a suonare; è vero che sono alla pari con il programma, ma sto facendo molte assenze e il professore non potrà continuare a chiudere un occhio ancora a lungo.

Mi alleno per un paio d'ore, finché guardando l'orario mi rendo conto che è quasi ora ci cena.

Devo iniziare a prepararmi: Shinsou dovrebbe rientrare tra poco, e se scopre che non sono ancora pronta potrebbe arrabbiarsi.

Ritiro il basso ed afferro il vestito, poi vado in bagno.

Non ho tempo per farmi una doccia, per cui mi spoglio velocemente ed infilo il vestito.

Provo a tirarlo più giù possibile, ma come immaginavo è tropo corto; mi copre appena il sedere.

Ha una scollatura a cuore, con un pezzo di stoffa che mi passa dietro al collo e tiene su l'abito, dato che il mio seno non ne è in grado come dovrebbe essere.

Mi osservo: il vestito è bello, ma il problema sono io.

Non è solo perché non è il mio stile, ma anche perché non sono abbastanza carina per portarlo.

Se almeno avessi un po' di trucco... Ma Shinsou non ne ha in casa.

E poi, non saprei mettermelo; non mi è mai importanti.

Momo ci ha provato, un paio di volte, ma il risultato è stato disastroso; e ho concluso che mi preferisco al naturale.

Il segno che mi ha fatto l'altro giorno era piccolo ed è già sparito, per fortuna.

Osservo i miei capelli: almeno quelli stanno abbastanza a posto.

Sento la porta di casa aprirsi ed esco velocemente dal bagno, tornando in camera per indossare le scarpe.

Non ne ho molte eleganti, se non un paio con un tacco leggero che mi ha regalato Mina un paio d'anni fa.

Le ho messe solo una volta, per cui dovrebbero essere a posto.

- Vedo che ti sei preparata; sei stata brava- afferma il ragazzo, entrando nella stanza.

- Non sapevo per che ora dovessimo andare, quindi mi sono vestita- mormoro, finendo di indossare le scarpe.

- Hai fatto bene; tra mezz'ora dobbiamo essere al ristorante. È un luogo riservato e di lusso, per cui non possiamo arrivare in ritardo- afferma.

Annuisco e mi alzo. Vado verso l'armadio e prendo una borsetta nera, giusto per metterci dentro il cellulare ed il portafogli.

- Tranquilla, non ti serviranno; sarai con me- afferma il ragazzo, bloccando il mio gesto.

Deglutisco al sentire queste parole e cerco di sentirmene rassicurata; ma in realtà, sarò in sua più totale balia.

- Hai ragione- rispondo, abbassando la mano.

Mi volto verso di lui e forzo un sorriso.

- Allora possiamo andare-.

Lui annuisce e si dirige verso la porta.

Vorrei chiedergli se oggi ha visto Kaminari, ma non voglio farlo irritare.

- Vorresti sapere se ho visto il tuo amichetto, vero?- mi chiede mentre usciamo di casa.

Abbasso lo sguardo.

- Se mi stesse ancora cercando, non sarebbe un bene no?- mormoro.

- Hai ragione; vedo che inizia a ragionare come piace a me- afferma.

Allunga la mano e me la mette sul fianco, avvicinandomi leggermente a sé.

E come sempre, cerco di stare tranquilla e non mostrare quanto il suo gesto mi faccia ribrezzo.

- L'ho visto, si; era al bar a divertirsi con i suoi amici. Aveva appena iniziato ad ordinare da bere quando me ne sono andato, quindi probabilmente ne avrà da festeggiare ancora per un po'-.

Abbasso la testa: lo sapevo.

Sapevo che presto si sarebbe dimenticato di me; e come ho detto, forse è anche meglio così.

Però una parte di me ancora sperava che venisse a cercarmi, che provasse a salvarmi; invece è già buona se si ricorda ancora.

È come ho detto poco fa: non esistono gli eroi.

Non posso aspettarmi che qualcuno venga a salvarmi.

Tutto ciò che posso fare è sopportare, nella speranza che un giorno Shinsou trovi in nuovo giocattolino con cui divertirsi e si dimentichi di me.

Probabilmente non sarei più in grado di fidarmi di nessuno, però pian piano potrei cercare di rimettermi in piedi.

Ma finché lui mi stará con il fiato sul collo, non potrò fare assolutamente nulla.

D'un tratto, sento un rumore dietro di noi e mi volto; dei ragazzi ci stanno seguendo.

Spalanco la bocca, ma Shinsou mi stringe ancora di più.

- Non proeccuparti; sono miei amici. Si assicureranno che nessuno ci disturbi durante questa serata- afferma.

- Capisco- mormoro.

Cerco di mantenere il respiro regolare: non mi farà niente.

Stiamo andando verso il centro, quindi ci sarà sempre più gente.

E se avesse voluto farmi del male, avrebbe potuto farlo molto prima; tutta questa messinscena non sarebbe stata necessaria.

Per cui, devo cercare di rilassarmi.

Andremo a cena al ristorante, fingeremo di essere una normale coppia di ragazzi innamorati e poi torneremo a casa sua.

Se mi comporterò bene, forse per un pochino mi tratterà meglio; in passato succedeva così.

Adesso è un po' che va sempre allo stesso modo, dato che ci siamo appena rincontrati.

Quando l'ho rivisto, fuori da casa di Denki, non ho potuto fare niente; sono rimasta completamente paralizzata dalla paura.

Lui mi ha afferrata per un braccio, obbligandomi a seguirlo e portandomi a casa sua.

E da allora... Non mi ha più lasciata libera.

Spero che stasera vada tutto bene: così forse si tranquillizzerá un po'.

- Be', questa non me l'aspettavo- lo sento sussurrare.

La sua stretta si fa più forte mentre alzo lo sguardo.

Spalanco la bocca: Kaminari.

E non molto lontano ci sono Kirishima e Bakugou.

Che diavolo ci fanno qui?

Sento lo sguardo del ragazzo fisso su di me e lo guardo; sembra che si stia trattenendo dal fare qualcosa.

- È da un po' che non ci vediamo, Jirou- mi dice.

Il suo tono è duro; è arrabbiato con me.

Dopotutto, non gli ho risposto al telefono per giorni... È una cosa normale.

- Sono stata molto impegnata- rispondo.

Sento lo sguardo di Shinsou su di me: mi sta avvisando di non fare passi falsi.

- Ciao Denki- lo saluta allegramente.

- Shinsou-.

Kaminari sta letteralmente ribollendo dalla rabbia, lo vedo.

Ti prego, non fare niente di stupido; non voglio che ti accada qualcosa di brutto.

- Mi piacerebbe rimanere a parlare con te, ma sto andando a cena con la mia ragazza per un'occasione speciale, e non vorrei fare tardi- spiega poi.

Mi sta facendo male... Non voglio andarmene.

Ti prego, non lasciare che mi porti via.

- Capisco. Ma temo dovrete rimandare-.

Spalanco gli occhi: cosa intende fare?

- Come dici scusa?- il sorriso sparisce dal volto di Shinsou.

- Lei adesso viene via con me- afferma Kaminari, allungando un braccio verso di me.

- Ah sì? E perché dovrebbe?- sento i passi degli uomini di Shinsou dietro di lui.

Mi aggrappo al suo braccio, cercando di assumere un'espressione felice.

- Kaminari, parlerò volentieri con te un'altra volta; ora dobbiamo proprio andare-.

Ti prego, vai via.

Lui abbassa la mano.

Vai via; non pensare a me e vattene.

Ti prego. Vorrei venire con te, lo vorrei davvero; ma se lo facessi tu farebbe del male.

Per cui ti prego; vattene. E dimenticati di me.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro