CAPITOLO VIII.
Per tutto il tragitto, cerco di non pensare al calore della sua schiena.
Certo, contro la freschezza dell'aria notturna è piacevole ma... Mi provoca anche un certo imbarazzo.
Non so neanche che mi succeda; da quando seguo così tranquillamente un ragazzo a casa sua e poi in un posto illegale e sconosciuto?
È vero che anche in passato ho frequentato posti poco raccomandabili, però...
Osservo la testa di Denki: forse è perché sembra sempre sincero.
Non penso mi farebbe mai del male.
Serro leggermente i pugni: dovrei fidarmi di lui?
Probabilmente no, dato che siamo appena arrivati in una zona della città dove sembrano esserci solo vecchi edifici disabitati.
Però c'è qualcosa che mi spinge a fidarmi; forse lui potrebbe davvero aiutarmi.
- Siamo arrivati- annuncia, fermandosi di fronte a quello che sembra un vecchio bar abbandonato.
- Sicuro sia il posto giusto?- gli chiedo.
- Certo. A proposito, ti serve un soprannome- risponde, mentre bussa alla porta.
Un soprannome? In che senso?
Un uomo apre la porta: alto, capelli biondi, aria sorridente, con una maschera grigia sul volto.
- Io sono Twice. E voi?- chiede.
- Chargebolt- risponde Kaminari, poi si gira verso di me.
- Earphon Jack- dico la prima cosa che mi viene in mente.
Usavo questo soprannome quando mi esibivo per i miei genitori da piccola, come una specie di nome d'arte.
- Perfetto; prendete queste ed entrate!-.
Ci passa due maschere; Kaminari indossa la sua gialla, mentre a me ne dà una viola.
È comoda, mi copre la zona dell'interno occhi e sopra il naso, ma senza soffocarmi.
- Buon divertimento al LOV!- esclama Twice, facendoci passare.
- Le persone vengono qui per staccare dalla vita quotidiana e divertirsi; i nostri veri nomi sono celati, e coprendoci gli occhi c'è meno possibilità che qualcuno ti riconosca in giro. Non che sia un pericolo in effetti; qui nessuno bada agli altri- mi spiega Kaminari.
- E cosa si fa qui?- chiedo, mentre scendiamo una rampa di scale.
Inizio ad avere caldo, ed a sentire della musica provenire da una porta poco più sotto di noi.
- C'è chi si droga, chi beve, chi scopa... E poi c'è chi gioca a carte, chi si fa nuovi amici e chi suona- afferma.
- Suona?- chiedo.
Lui sorride.
- Basta scrivere il tuo soprannome, e puoi esibirti senza che nessuno ti giudichi- spiega.
Apre la porta, e subito mi invadono odore di alcol, penso di qualche droga, di sudore e... Musica.
Sul palco ci sono dei ragazzi con delle maschere che stanno suonando.
Non sono bravissimi, sbagliano spesso le note e a volte sono fuori tempo.
Però... Tutti li applaudono come se fossero la band migliore del mondo, e loro sembrano solo divertirsi da morire.
- Prendiamo qualcosa da bere!- mi urla Denki.
Annuisco e lo seguo verso il bancone.
All'apparenza sembra tutto fuori controllo, ma in realtà è abbastanza ordinato: si, c'è un gruppo di gente al bar che non si regge più in piedi, ma stanno in un angolo lasciando spazio agli altri, un po' come per tutte le altre attività.
È una specie di "vivi e lascia vivere" che condivido pienamente.
- Hey Chargebolt, ben tornato-.
Osservo l'uomo di colore dietro al bancone salutare Kaminari come un vecchio amico.
- Ciao Kurogiri. Per me tequila. Tu cosa vuoi?- mi chiede, voltandosi verso di me.
- Un margarita- mormoro.
- E un margarita per lei- continua lui.
- Subito-.
Poco dopo, ho in mano il mio drink, e devo ammettere che è anche molto buono.
- Come conosci questo posto?- chiedo a Kaminari, mentre ci allontaniamo dal bancone.
- Bakugou è stato sfidato da un tizio... Vuoi andare fuori? C'è più aria-.
Guardo verso il palco e lo sento ridacchiare.
- Ho capito, rimaniamo ad ascoltare la musica- afferma.
Faccio un sorriso timido; era proprio quello che volevo.
- Che genere di sfida?- gli chiedo, mentre ci spostiamo verso il palco.
- Alla batteria. E Bakugou non è uno a cui piace perdere; così siamo finiti qui. Bakubro ha stracciato Monoma, procurandomi un appuntamento con una sua amica, e noi abbiamo guadagnato questo bellissimo posto- afferma.
Stringo leggermente il bicchiere.
- Hai portato qui anche la sua amica?- gli chiedo.
Perché mi dà così fastidio sapere di lei?
Dopotutto Kaminari avrà avuto tante relazioni prima... Al contrario di me.
- Shiozaki non sarebbe mai venuta in un posto simile. Si definiva "una pianta pura" e odiava tutto ciò che è divertente- la scimmiotta.
Questo mi fa sorridere.
- E perché ci uscivi?- gli chiedo.
- Siamo curiose eh?-.
- Neanche un po'. Era per fare conversazione- ribatto.
Lui ridacchia.
- Volevo provare quella cosa del "gli opposti si attraggono". A furia di uscire con me le ragazze divertenti diventavano tutte serie, per cui ho voluto tentare il contrario... Ma è andata peggio. Per lei ero troppo immaturo- racconta.
- Secondo me hai la giusta dose di maturità per un ventiduenne- commento.
Lui sorride.
- Per questo tu sei perfetta- afferma.
Per poco non mi strozzo con il drink.
- Non è vero- mormoro.
- Quindi Bakugou suona la batteria?- chiedo, per cambiare discorso.
- A quanto pare, i suoi genitori stavano tentando di farlo sfogare con qualcosa che non fossero persone. Non suona da anni, ma qualcosa gli è rimasto- afferma.
- Tu invece? Hai mai suonato qualcosa?- gli chiedo.
Lui sorride.
- Posso sentire le tue rotelle girare fin qui. Era una domanda semplice...- mormoro.
- Puoi aspettare un attimo qui? Torno subito- afferma.
Prima che possa dirgli qualcosa, mi ha già mollato in mano il suo bicchiere per poi sparire in mezzo alla folla.
- Se non torna entro dieci minuti, me ne vado- borbotto.
Però stranamente non mi sento a disagio; dopotutto, nessuno sta facendo caso a me.
Così, decido di osare e avvicinarmi un po' di più al palco.
Quest'altra band non è male, anche se pure loro sono scadenti.
Però in fondo siamo tutti qui per divertirci, quindi dubito che qualcuno lo criticherà.
Per cui, quando finiscono mi lancio anch'io in un applauso insieme al resto delle persone che li stanno ascoltando.
Sorrido; questo posto non è male, potrei quasi farci l'abitudine.
Però inizio davvero a chiedermi dove sia andato Kaminari...
La band scende dal palco ed io inizio a guardarmi intorno; valuto anche l'idea di scrivere un messaggio al ragazzo, ma in questo casino non so se sentirà la suoneria.
Sento le note di una chitarra iniziare a suonare "Little Talks" e sbuffo; al diavolo, adoro sta canzone e me la godrò senza pensare a dove sia finito quell'idiota.
Riporto l'attenzione sul palco e spalanco gli occhi: il ragazzo è sul palco, con una chitarra gialla in mano.
Avvicina la bocca al microfono e lentamente inizia a cantare.
Non è il più bravo del mondo, e lo sa; però... Canta con sentimento, in un modo che ti cattura completamente.
Hey, hey, hey
I don't like walking around this old and empty house
So hold my hand, I'll walk with you my dear
Mi vede tra la folla e fissa il suo sguardo su di me.
The stairs creak as I sleep
It's keeping me awake
It's the house telling you to close your eyes
And some days I can't even dress myself
It's killing me to see you this way
'Cause though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Questa canzone è molto triste, anche se non sembra che stia parlando di sè, ma di qualche sua paura.
Hey, hey, hey
There's an old voice in my head
That's holding me back
Well, tell her that I miss our little talks
Perché dovrebbe avere paura di perdermi? Mi conosce appena.
Soon it will all be over, and buried with our past
We used to play outside when we were young
And full of life and full of love
Some days I don't know if I am wrong or right
Your mind is playing tricks on you, my dear
'Cause though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Vuole aiutarmi. Perché? Perché? Vuole farmi credere di essere importante e poi abbandonarmi... Anche lui?
Hey
Don't listen to a word I say
Hey
The screams all sound the same
Hey
And though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Lo vedo mimare qualcosa con le labbra.
"Sali". Vuole che canti con lui?
Ma io non canto, e lo sa bene.
Allora perché mi sta invitando? Perché i suoi occhi sembrano... Così sinceri?
Perché sto andando verso il palco?
Appoggio i bicchieri per terra e mi isso sulla struttura.
Lui ripete il giro di chitarra e mi sorride, per darmi il tempo di arrivare a destinazione.
Mi posiziono di fronte al microfono e chiudo gli occhi.
Qui non mi conosce nessuno; stanno tutti facendo quello che più gli pare.
Se non voglio, non mi ascolteranno.
Però io... Voglio essere ascoltata.
Apro la bocca e canto.
You're gone, gone, gone away
I watched you disappear
All that's left is a ghost of you
Now we're torn, torn, torn apart
There's nothing we can do
Just let me go, we'll meet again soon
Riapro gli occhi: mi stanno guardando un po' di persone.
Ma nessuno sembra volermi giudicare; nessuna sembra essere qui per buttarmi giù.
Mi volto verso Kaminari e lui sorride.
A lui piace quando canto; e a me piace quando canto.
Io amo cantare.
Per questo continuo.
Now wait, wait, wait for me, please hang around
I'll see you when I fall asleep
Hey
Don't listen to a word I say
Hey
The screams all sound the same
Hey
Though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Anche Kaminari rincomincia a cantare.
Don't listen to a word I say
Hey
The screams all sound the same
Hey
Though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Il mio passato è stato doloroso; non ho mai incontrato qualcuno che mi facesse sentire importante. Prima di Momo, tutti mi trattavano come se non valessi niente in confronto a loro.
Though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Però adesso è tutto cambiato, grazie alle mie amiche. E grazie a Kaminari... Forse potrò cambiare ancora.
Though the truth may vary
This ship will carry our bodies safe to shore
Quasi tutto il bar applaude ed io mi giro verso Kaminari; lui mi sorride e non posso fare a meno di ricambiare.
Mi fa cenno di scendere dal palco, per lasciare spazio agli altri.
- Ho bisogno d'aria- urlo.
Lui annuisce ed inizia a camminare, così lo seguo.
Sento il cuore battere all'impazzata; è stato appena un minuto ma... L'ho sentito intensamente fino all'ultimo.
La sensazione di cantare, di tutte le persone attorno a te che ti guardano e ti ammirano, la mia voce che rimbomba per tutto il locale...
Queste sensazioni mi mancavano da morire.
Arriviamo all'esterno del bar, in uno spiazzo verde con poche persone che però non prestano attenzione a noi.
Non riesco più a trattenermi e scoppio a ridere.
- Stai bene?- mi chiede Kaminari.
Di slancio, lo abbraccio.
- È stato bellissimo!- urlo.
Il ragazzo sorride e ride anche lui, ricambiando l'abbraccio.
Mi solleva leggermente e inizia a farmi girare.
Rido più forte, mentre il vento mi scompiglia i capelli; era da tanto che non mi divertivo così.
Kaminari si ferma e mi rimette a terra.
Lo guardo negli occhi.
- Voglio cantare!- esclamo.
- Davvero?-.
Annuisco.
Mi rendo conto che siamo ancora abbracciati, così mi stacco delicatamente e mi volto.
- Vorrei cantare ancora su questo palco. Con te- specifico.
Da sola non so se potrei ancora farcela; ma con lui, con un ragazzo così spontaneo, in un luogo dove tutti sembrano così liberi...
Posso farcela. Si, potrei tornare davvero.
- E allora canteremo- afferma lui, affiancandomi.
- Canterò al tuo fianco ogni volta che vorrai-.
Sorrido e guardo il cielo.
Questa notte è splendida, illuminata com'è da innumerevoli stelle.
E forse adesso io potrei tornare a brillare come loro.
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