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CAPITOLO VI.

Sbaglio la nota e faccio una smorfia; questo passaggio non è difficile, ma oggi proprio non sembra volermi venire.

- Jirou, sei pronta?- mi chiede Momo da fuori la stanza.

- Quasi- rispondo.

La sento aprire la porta; quando mi vede al basso, sorride.

- Sei bravissima a suonare, non ti serve esercitarti ancora- mi rassicura.

La osservo: quel vestito verde le sta benissimo; sembra una diva.

Invece quello che indosso io... Non mi sento a mio agio, ecco.

Anche se mi hanno assicurato tutte che sto benissimo, per cui mi fido.

- Non riesco a fare uscire questo passaggio- le spiego.

- Ti usciva fino a ieri; è solo l'ansia. Vedrai che quando sarai sul palco andrà tutto bene, come sempre-.

Annuisco.

Ho sempre ansia prima di un'esibizione, ma alla fine, quando sto suonando, riesco a fare sparire tutte le preoccupazioni e concentrarmi solo sulla musica.

Ritiro lo strumento e mi alzo, raggiungendo le altre in salotto.

- Possiamo andare- affermo.

Usciamo di casa e ci dirigiamo verso il furgone, dove ci aspettano Shoji e Ojiro.

I due ragazzi ci aiutano a caricare gli strumenti in auto, poi il primo si mette alla guida.

- Vado io davanti- affermo, andando a sedermi di fianco a lui.

Ora come ora, avere il basso vicino mi farebbe venire solo più ansia; e poi, per quanto Hagakure e Ojiro siano carini, non me la sento di trovarmi in mezzo alle loro effusioni.

- Sei molto nervosa eh?- mi chiede Shoji mentre fa partire la macchina.

Annuisco.

Shoji è un ragazzo di poche parole, però sembra anche uno che capisce le cose in fretta.

- Momo mi ha detto che c'è qualcuno che devo conoscere... Ho paura di fare una figuraccia- ammetto.

- Vedrai che andrà bene. Hai molto talento Jirou- mi rassicura.

- Grazie- mormoro.

Lo osservo.

- Tu invece? Non penso che il tuo grande sogno fosse diventare la guardia del corpo di sei ragazzine musiciste- commento.

- Mi piace aiutare le persone, per questo quando Tokoyami mi ha detto che cercavate qualcuno mi sono offerto. E poi, anche a me piace la musica- risponde.

- A proposito, scusami se ho fatto passare quel ragazzo; Mineta è un vecchio amico e... Mi è sembrato una brava persona, in realtà- aggiunge.

- Non preoccuparti; in qualche modo mi avrebbe raggiunta comunque, è un tipo insistente- borbotto.

- Stai sorridendo- mi fa notare.

Guardo il mio riflesso nel finestrino: è vero.

- Pensavo a una cosa divertente sul mio passato- mento.

Prego mentalmente che non mi chieda cosa; non saprei cosa dirgli.

Anche perché non conosce nulla sul mio passato... Ed è meglio così.

- Capisco- risponde semplicemente.

Ringrazio mentalmente il fatto che capisca che non mi va di parlare ulteriormente, e passiamo il resto del viaggio in silenzio.

- Siamo arrivati- annuncia ad un certo punto.

Guardo fuori dal finestrino: il teatro Yueei è uno dei più prestigiosi del paese.

Poter suonare qui è un sogno; è da quando ero bambina che vorrei poter salire su questo palco.

Anche se non pensavo di farlo con una band, ma sono davvero felice di essere qui; anche perché è il luogo dove si sono conosciuti i miei genitori.

Scendo dall'auto e raggiungo le altre sul retro del furgone.

- Agli strumenti ci pensiamo noi; tu hai qualcuno che ti aspetta- afferma Momo, indicando un punto alle mie spalle.

Mi volto: il nostro manager, Tenya Iida, sta venendo verso di noi.

Ha la nostra età, ma la sua è una famiglia di avvocati per cui è riuscito a farsi conoscere piuttosto in fretta.

È amico del ragazzo di Uraraka, per cui l'abbiamo conosciuto e si è proposto come nostro manager.

È molto bravo in effetti, è anche grazie a lui se ci hanno conosciute così un fretta... Anche se è un po' rigido.

- Ciao Iida- lo saluto.

- Ciao ragazze. Ci incontriamo dopo sul retro; faremo una prova tra venti minuti. Il concerto è tra un'ora e mezza, ma le persone inizieranno ad entrare tra un'ora. Se c'è qualcuno con i posti riservati, fate avere ora la lista a Shoji o Ojiro- spiega, in tono serio.

Poi si volta.

- Vieni pure Jirou-..

Lo seguo nel grande teatro, cercando di calmare il nervosismo.

Chi vorrà mai farmi incontrare?

- Tu vuoi diventare una musicista nella vita vero?- mi chiede.

Annuisco mentre iniziamo a salire le scale che portano ai palchetti superiori.

- È il mio sogno- affermo.

- Allora penso che ci sarà qualcuno che potrà aiutarti a realizzarlo-.

Apre la porta del palchetto e spalanco la bocca.

Di fronte a me c'è Nemuri Kayama, nome d'arte Midnight.

È la proprietaria di una famosissima marca di profumi, ma è anche una delle più grandi manager per giovani talenti esistenti.

Avevo sentito che cercava nuovi clienti ma... Non pensavo di trovarla qui.

- Vi lascio sole. Signorina Midnight, mi spiace metterle fretta ma Jirou ha solo una decina di minuti-.

- Nessun problema; grazie Iida-.

Il ragazzo annuisce, poi mi fa un sorriso rassicurante ed esce dal palchetto.

- Un giovane e promettente manager eh?- commenta la donna con un sorriso.

- È un onore incontrarla- riesco a dire.

- Siediti pure al mio fianco. E non essere così in soggezione; tra artisti bisogna trattarsi da pari- afferma, indicando la sedia di fianco a lei.

Annuisco e mi accomodo.

Midnight oltre ad essere una grande artista è anche... Una bella donna.

E mi sento piuttosto a disagio per questo, soprattutto dato che è... Leggermente più formosa di me. Ma giusto un po' eh.

- Allora ragazza. So che hai formato questa band con le tue amiche, ma la vera amante della musica sei tu- inizia.

- Si; le ragazze mi hanno dato una mano a partire, ma in realtà loro hanno altri progetti per il futuro- spiego.

- Ed è proprio per questo che sto parlando solo con te. Non fraintendermi, loro sono brave; però tu trasmetti qualcosa, un amore per quello che fai che dimostra solo chi ha la musica come obiettivo principale- afferma.

Mi vengono in mente le parole di Kaminari: che intendesse questo quando parlava della... Mia musica?

- La ringrazio- mormoro.

- Dico solo qualcosa che chiunque abbia un minimo di intelligenza capirebbe. Per questo vorrei riuscire a farti avviare una carriera... Come solista intendo-.

Sento il mio cuore perdere un battito.

- Però... Una bassista solista riuscirà a sfondare?- chiedo.

- Ho dato un'occhiata al tuo curriculum; sai suonare molti altri strumenti. E anche cantare-.

Sento l'imbarazzo sparire.

- Mi scusi, signorina Midnight ma... Se ha letto il mio curriculum, dovrebbe sapere che io non canto più- affermo.

- È un vero peccato; sono riuscita a reperire qualche video, anche se a fatica, ed eri molto brava-.

Mi alzo.

- La ringrazio molto per avermi parlato. Per ora io vorrei continuare a suonare con le mie amiche, dato che loro mi hanno aiutata molto nei momenti di difficoltà; ma le farò sapere nel caso cambiassi idea- affermo.

- Kyoka. Talenti come te sono rari. Hai le capacità e l'opportunità per sfondare; non lasciare che tutto sfumi per paure... Passate-.

Mi fissa negli occhi: che sia riuscita a scoprirlo? Dopotutto, ha molta influenza, non me ne stupirei...

- Stasera rimarrò a vedere il concerto, e lascerò il mio biglietto da visita al tuo manager. In caso cambiassi idea, fammi sapere-.

- La ringrazio molto; spero si godrà il concerto- rispondo, poi mi congedo.

Esco dal palchetto e cammino velocemente verso il backstage.

Mentre concludevo la mia conversazione ho visto che Ojiro e Shoji stavano iniziando a portare gli strumenti sul palco, per cui devo affrettarmi.

- Eccomi- annuncio, raggiungendo la mia postazione.

Sento gli sguardi curiosi delle altre su di me, ma al momento non mi va di parlarne.

- Bene; direi di iniziare subito, dato che non abbiamo molto tempo- afferma Iida.

Diamo il via al soundcheck, e per fortuna va tutto bene; purtroppo non c'è nessuno di noi esperto in microfoni, luci o mixer, per cui dobbiamo sempre sperare di riuscire ad accordarci con i tecnici del luogo in cui ci esibiamo.

Quando Iida ci avvisa che sta iniziando ad entrare il pubblico, lasciamo gli strumenti sul palco e andiamo nel camerino.

- Allora? Che ti ha detto Midnight?- mi chiede Mina.

- Lo sapevate tutte?- chiedo.

- Iida gliel'ha spiegato mentre ci parlavi, mentre io lo sapevo già perché l'ho aiutato ad organizzare- spiega Momo.

Annuisco.

- Allora? Che è successo?- chiede Hagakure.

- Mi ha proposto di intraprendere una carriera da solista- racconto.

Loro fanno un urlo di gioia.

- E tu che hai risposto?- chiede Uraraka.

- Che ci penserò. Ma per ora voglio continuare a suonare con tutte voi ragazze- affermo.

- Awww- esclamano loro, poi mi abbracciano.

L'unica che sembra un po' preoccupata è Momo, ma le rivolgo un sorriso che spero sia rassicurante.

Lei ricambia.

- Te lo meriti, Jirou-chan- afferma Tsuyu.

- Grazie- rispondo.

- A voi come va l'università?-.

Io sono l'unica ad avere affrontato gli esami due settimane fa, quindi a parte Hagakure stanno tutte studiando un casino.

- Gli esami si fanno sempre più duri... Ho a mala pena tempo per respirare- si lamenta Uraraka.

- Ma Midoriya non ti stava dando una mano a studiare?-.

- Si, ma ha anche il suo lavoro a cui pensare-.

- L'importante è riuscire a portarsi avanti -.

Cerco di ascoltare le loro conversazioni, ma in realtà la mia mente è altrove.

Questo concerto probabilmente per un po' sarà l'ultimo, dato che loro devono studiare.

Potrebbe essere l'occasione per affinare le mie capacità individuali... Anche se, come ho detto prima a Midnight, una bassista da sola è dura che sfondi.

Ma suonare in un gruppo non mi farebbe sentire a mio agio; finché sono le mie amiche e le conosco va bene, ma con persone estranee non penso ce la farei.

Però...

- Ragazze, è il momento di andare- afferma Iida, bussando alla porta del camerino.

Faccio un respiro profondo e mi alzo.

- È ora di fare rock! Plus ultra!- urlo.

- Ye!- rispondono le altre in coro.

È una specie di grido di rito che lancio ogni volta, per dare la carica a tutti e soprattutto a me stessa.

Ormai siamo in ballo, quindi possiamo solo ballare.

Usciamo dalla stanza e saliamo sul palco.

Sento il vociare del pubblico; spesso ci esibiamo in bar o discoteche, per cui sono abituata al chiacchiero del pubblico, ma queste persone sono qui esclusivamente per ascoltare noi.

Prendo in mano il basso e sento i miei battiti calmarsi: so suonare.

So i pezzi, mi sono esercitata in tutti i momenti che ho potuto, e se siamo arrivate fin qui significa che ci siamo fatte notare.

Quindi non devo fare altro che suonare come mi piace, no?

Vedo tutte le luci spegnersi e le tende del palco aprirsi, mentre tutti gli occhi si puntano su di noi.

Mentre le luci del palco si accendono e il pubblico inizia ad acclamarci, il mio sguardo si sposta sul palchetto di Midnight, che sta parlando con un uomo biondo.

La mia attenzione viene però catturata dal palchetto di fianco, dove Kaminari si sta sbracciando per attirare la mia attenzione, mentre un ragazzo moro lo trattiene.

Dietro di loro un biondo sembra starlo insultando malamente, mentre un rosso cerca di calmare quest'ultimo.

Trattengo un sorriso e torno a concentrarmi sul pubblico.

Non suono per lui; non suono per Midnight; suono solamente per me.

Anche se non ho il ruolo principale, nulla mi impedisce di fare risaltare al massimo le mie capacità.

- Ciao a tutti! Noi siamo le "The Heroines"! Grazie a tutti per essere qui!-.

Dopo le mie parole, Mina inizia a fare rullare i tamburi e partiamo con il primo pezzo.

Un'ora e mezza di pura musica, di note che escono dalle mie mani come una magia, in cui posso fare tutto ciò che mi fa stare bene.

Sento lo sguardo di Kaminari perennemente su di me.

Sta ascoltando la mia musica; "ascolta. Questa sono io".

Mi sta guardando per quella che sono.

Se mi accetterà o meno, non m'importa; questa sono io. Nient'altro, eppure per me è tutto.

- Siamo state grandi!- urla Mina, mentre ci spostiamo dietro le quinte.

- È stato fantastico!- concordo, mentre ci dirigiamo verso il nostro camerino.

- Ma che è successo?!- esclama Momo.

Guardo all'interno della stanza: è tutto a soqquadro.

- Ojiro!-.

Hagakure si precipita verso il suo ragazzo, che è a terra in un angolo; è sveglio, ma sembra piuttosto confuso.

- Vado a chiamare qualcuno- afferma Uraraka, correndo via.

- Che è successo, Ojiro-chan?- chiede Tsuyu.

- Non ne sono sicuro... Un ragazzo mi ha chiamato, e mi sono risvegliato qui...- mormora.

Sento il mio cuore fermarsi per un attimo: non può essere. Sono certo che... Tutto questo... È una coincidenza vero?

Lui non può essere tornato.

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