CAPITOLO II.
- Jirou, il tuo telefono ha vibrato almeno una decina di volte negli ultimi cinque secondi-.
Sbuffo e, senza aprire gli occhi, allungo una mano sul comodino.
Sblocco il cellulare, poi socchiudo leggermente gli occhi.
Quando vedo da chi arrivano le notifiche, spalanco la bocca.
YourDenkibro ha iniziato a seguirti
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- Ma che diavolo...- mormoro.
Mina mi prende il telefono dalle mani.
- È il ragazzo di ieri sera?- mi chiede Hagakure e annuisco.
- Hey, ma questo è l'amico di Kiri! È carino- afferma Mina, restituendomi il cellulare.
- Kiri sarebbe il tuo amico d'infanzia che hai rivisto ieri?- chiede Momo.
La osservo: anche il suo pigiama, come i vestiti che indossa, è pregiato... E non copre molto.
Cerco di non pensarci e concentrarmi su altro.
- Voi due che ci fate nella nostra stanza?- chiedo a Mina e Hagakure.
- Volevamo sapere di quel ragazzo- rispondono in coro.
- Sempre le solite pettegole...- borbotto.
- Hey ragazze, Jirou sta per parlarci del suo nuovo ragazzo!-.
All'urlo di Mina, anche Uraraka e Tsuyu entrano nella stanza.
- Non è il mio nuovo ragazzo! Gli ho già detto che non intendo uscire con lui- affermo.
- Coma mai?- mi chiede Uraraka.
- È da un bel po' che non esci con un ragazzo, Jirou-chan- mi fa notare Tsuyu.
- Correzione: non ci sono mai uscita. Se non per farvi da spalla durante le vostre uscite, quando ancora vi portavate l'accompagnatore- rispondo, indicando Momo, Uraraka, Tsuyu e Hagakure.
- A quanto pare siamo rimaste le uniche single, amica mia; dovremmo rimetterci in pista- afferma Mina, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
- Si, ma prima dovreste mettervi in piedi; la colazione è pronta- ci ricorda Uraraka.
Controvoglia, mi alzo e seguo le altre in cucina.
Quest appartamento è davvero enorme: tre camere, quattro bagni, terrazzo con piscina, una cucina infinita, una sala da pranzo altrettanto grande, e quella che un tempo era un'altra camera che abbiamo deciso di trasformare in uno studio insonorizzato per esercitarci.
L'idea della girl band ci è venuta quattro anni fa, al nostro ultimo anno di Liceo; io allora suonavo da solista, ma era dura e le ragazze sono venute a darmi una mano.
Abbiamo ottenuto una certa fama, ed il nostro manager ci ha trovato questo appartamento; in realtà, per metà ci è stato regalato dalla famiglia di Momo per il nostro successo, altrimenti non avremmo mai potuto permettercelo.
Facciamo tutte dei lavori part-time mentre studiamo, oltre a suonare, per cui ce la caviamo abbastanza bene finanziariamente.
- Sono le tortine di Sato?- chiede Momo mentre mangia.
In effetti, la nostra colazione è veramente buona.
- L'ho incontrato ieri sera mentre ero in giro con Tokoyami, e me le ha date- ci spiega Tsuyu.
Ci voltiamo tutte verso Mina e lei alza gli occhi al cielo.
- Ragazze, ve l'ho già detto; Sato è un bravo ragazzo, però ho bisogno di qualcuno in grado di buttarsi un po' di più- afferma.
- Gliel'hai detto?- le chiede Hagakure.
- Certo, chiaro e tondo. Non preoccupatevi: non intendo creargli false illusioni. E poi, ora dobbiamo concentrarci sull'amante della nostra Jirou-.
- Smettila di farti film; non lo vedrò più- le faccio notare.
- Ma ho come il sentore che lo sentirai spesso; te l'ho fatto seguire su Instagram-.
Spalanco gli occhi e vado a vedere: in effetti, lo seguo.
- Mina, io ti uccido- affermo.
Adesso penserà di piacermi o cose simili...
Lei ridacchia e mi tira via il telefono dalle mani.
- Non ha foto con altre ragazze; ti è andata bene. Ne ha da solo o con gli amici con cui l'ho visto ieri sera. E anche con il barista-.
- Ecco come ha fatto a superare i bodyguard...- borbotto.
- Questo significa che va spesso lì; se torniamo a suonarci potremmo vederlo- fa notare Momo.
- Se vuoi posso chiedere qualche informazione a Tokoyami; dopotutto, lavora lì come buttafuori da molto tempo- mi propone Tsuyu.
- No tranquilla, non mi interess... Ha iniziato a seguirmi anche su Tik Tok!- esclamo, vedendo la notifica dell'altro social.
- Sei una bassista molto famosa in zona, non è il primo a seguirti- mi ricorda Momo.
- Magari è semplicemente rimasto colpito da come suoni- aggiunge Uraraka.
- A voi ha iniziato a seguire?- chiedo.
Loro scuotono la testa.
- A me il suo amico, mentre Kiri ha ricambiato la mia richiesta, ma lui no- afferma Mina.
Però ora che ci penso... Quel ragazzo aveva detto "la tua esibizione", anche se eravamo in sei sul palco.
Cos'avrá voluto dire?
- Gli piaci gli piaci- canticchia Mina.
- Smettila...- borbotto.
- Piuttosto, vediamo di muoverci; dobbiamo andare a scuola-.
Ringrazio mentalmente in tutte le lingue possibili Momo per il suo intervento.
Finiamo di fare colazione, poi torniamo nelle nostre stanze a cambiarci.
Momo va a farsi una doccia; io invece mi sono lavata ieri sera, per cui mi limito a cambiarmi.
La mora esce dal bagno in cinque minuti, avvolta solo in un accappatoio.
Mi volto, fingendo di stare controllando nella mia cartella per evitare che noti il mio rossore.
- Jirou, puoi passarmi quel fermaglio?-.
Conto mentalmente fino a cinque mentre vado a prenderle l'oggetto richiesto, poi mi volto e glielo passo.
- Grazie mille. Stai bene? Sei completamente rossa- mi fa notare.
- Mi è tornato in mente un errore che ho fatto ieri sera e mi sono sentita in imbarazzo- mento.
Lei sorride.
- Jirou, sei una ragazza veramente tosta, ma su certe cose ti imbarazzi fin troppo facilmente. Ieri sera è andata bene; non pensarci più- mi rassicura.
Annuisco.
- Vado a prendere il basso- affermo, afferrando la mia borsa con i libri ed uscendo dalla stanza.
Mi appoggio un attimo alla porta della stanza e faccio dei respiri profondi.
Per fortuna, Momo non si è mai accorta di niente; ma come avrebbe potuto? Dopotutto, non l'ho mai detto a nessuno.
Vedo la porta della stanza di Mina e Hagakure aprirsi, così mi stacco velocemente dalla mia e vado velocemente verso lo studio.
- Jirou- mi richiama Mina.
Mi volto; sembra sentirsi in colpa.
- Scusami per prima; non volevo obbligarti a fare niente. Solo che quando guardi le altre con i loro ragazzi mi sembri sempre così triste...- mormora.
- Non sono triste Mina; sono felice per loro, davvero. Non preoccuparti: so che lo facevi in buona fede. Ma non ho bisogno di un ragazzo; voglio concentrarmi solo sulla mia musica ora- le spiego.
Lei sorride e annuisce.
- Allora aspetteremo- afferma, per poi rientrare in stanza.
Sospiro ed entro finalmente nello studio; mi dispiace Mina, ma se aspetti che io sia pronta, dovrai farlo per sempre.
Afferro il mio basso ed esco dalla stanza per aspettare le altre.
Mi raggiungono in pochi secondi, così ci dirigiamo tutte verso scuola.
Facciamo università diverse, ma si trovano tutte nella stessa sede, che è anche vicina a casa, per cui siamo piuttosto fortunate.
L'unica a non studiare, Hagakure, fa la cameriera in un bar qui vicino, per cui la salutiamo fuori dell'università prima di entrare nella struttura.
- A dopo ragazze-.
Osservo le mie amiche prendere direzioni diverse: Momo sta studiando per diventare stilista, Tsuyu veterinaria e Uraraka architettura.
Insomma, come sempre rimaniamo io e Mina: lei studia danza, mentre io musica, per cui siamo nella stessa zona.
- Mi sembri molto pensierosa stamattina- mi fa notare la ragazza.
- Sono solo stanca; i concerti la domenica mi sfiancano- rispondo.
Lei non sembra molto convinta, ma ormai siamo arrivate di fronte alle nostre rispettive aule, per cui non può fare altro che salutarmi.
Entro nell'aula di musica, e finalmente rilascio un sospiro di sollievo.
Adoro le mie amiche, però... Non sono come Mina, che dice tranquillamente tutto a tutti, e non ho neanche la sincerità di Tsuyu.
Uraraka è sempre gentile, Hagakure è dolcissima e Momo... Be', lei è semplicemente perfetta.
È nata con molti privilegi, è vero, ma per diventare quella che vuole sta lottando come tutte noi.
È sempre gentile e disponibile, un'amica fantastica, che non abbandona gli altri.
Io invece so solo suonare il basso, non riesco a consolare e mi spaventa il pensiero che qualcuno potrebbe fare affidamento su di me, perché sono certa che lo deluderei.
In effetti, non so ancora come facciano loro ad accettarmi, ma sono felice di non essere completamente sola.
Osservo il microfono nella stanza e scuoto la testa; non mi serve cantare per rimanere al loro fianco.
Devo concentrarmi solo sul basso.
Appoggio lo strumento per terra e mi posiziono su una sedia, in attesa che arrivino i miei compagni o il professore.
Intanto, tiro fuori il cellulare; probabilmente per colpa di Mina, mi è venuta la curiosità di sapere come sia il suo profilo.
Scrollando tra le foto, noto che la ragazza aveva ragione: ne ha molte con tre ragazzi.
In particolare uno con i capelli rossi, REDMAN, ed uno con i capelli neri, HANTACELPHAN.
Spesso insieme a loro compare un ragazzo biondo, che quasi sempre però non sembra molto felice di essere fotografato: BAKUSATSUGO.
Ma che razza di nomi sono...
Ce ne sono un paio con MINEBOYHOT, il proprietario del bar di ieri sera, e qualcuna da solo.
Ammetto che è un ragazzo carino ma... Probabilmente non è adatto a me.
Ormai mi sono arresa al fatto che non troverò la persona giusta per me; la ragazza di cui sono innamorata sta con un altro, per cui mi sono messa il cuore in pace in questo campo.
Sussulto quando sento la porta aprirsi, preannunciando l'entrata dei miei compagni.
Il cellulare rischia di scivolarmi, ma riesco ad afferrarlo in tempo.
- Per fortuna- mormoro, tornando a concentrarmi sulla schermata dell'oggetto.
Sbarro gli occhi notando che il cuore della foto che stavo guardando si è illuminato di rosso.
- Oh no, no, no, no, no...- mormoro.
Che faccio? Toglierlo sarebbe inutile; la notifica gli arriverà lo stesso.
Scrivergli che ho sbagliato? No, penserebbe che mi interessa ciò che pensa.
E inoltre è una foto vecchia... Mi sembra palese che stessi guardando il suo profilo.
- Jirou, tutto bene?-.
Alzo lo sguardo, trovandomi di fronte il sorriso gentile di Melissa.
È l'unica ragazza della classe di cui sono diventata amica; lei non è una musicista, ma è molto brava a costruire e riparare strumenti, e mi ha aiutata parecchie volte quando il mio basso si era danneggiato o per altri problemi tecnici.
- Nessuno- mento.
Ci sono due cose di cui non mi piace parlare: le mie scelte musicali e le relazioni.
So che Melissa è una cara ragazza, oltre ad essere molto carina e solare, ma non me la sento di raccontarle i miei problemi.
- Ho visto la registrazione del vostro ultimo concerto; siete state bravissime. Mi dispiace di non esserci potuta essere, ma stavo aiutando mio padre in officina-.
- Non preoccupati, sei venuta a molti altri concerti. Sono felice che ti sia piaciuto- rispondo.
- Come mai tu non canti?- mi chiede all'improvviso.
Cerco di mantenere calmo il mio cuore; parlare di queste cose mi mette fin troppo in soggezione.
- Non ho mai avuto quella passione- mento.
- Peccato; ti ci vedrei bene come cantante. E poi quando sei sul palco muovi sempre la bocca come se fossi tu a cantare-.
Davvero? Non me n'ero accorta... Devo decisamente eliminare questa brutta abitudine.
- È solo per tenere il ritmo-.
- Capisco; è un peccato però-.
Per fortuna, il professor Yamada entra in classe, interrompendo le nostre chiacchiere.
- Buongiorno a tutti guys! Pronti per la lezione?-.
Un alto esaltato... Però è un buon professore, ed è simpatico.
Mentre tiro fuori il quaderno per gli appunti, lo sguardo mi scivola nuovamente sul microfono.
Sento un po' di nostalgia, ma la scaccio.
Ho deciso che non avrei più cantato, quindi è meglio che torni a concentrarmi su quello che posso veramente fare: suonare il basso.
E nient'altro.
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