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CAPITOLO I.

- Dai amico, sorridi! Potresti fare concorrenza a Bakugou per quanto sei musone- mi dice Kiri, spintonandomi leggermente.

- Cos'è che hai da dire su di me?- gli chiede l'altro.

- Niente niente- risponde il rosso.

- Non hai voglia di andare in discoteca?- mi chiede Sero.

- Quello sempre; è dover fare ogni volta questa immensa coda che non mi piace- rispondo.

- Sei tu che sei amico del barista; non puoi chiedergli di farci entrare?- mi fa notare Kiri.

- In una serata normale si, ma questa sera suonerà quel famoso gruppo di ragazze ed il locale è stra pieno- borbotto.

- Amico, l'hai appena detto: ragazze! Non dovresti essere entusiasto di questo?- mi chiede Sero.

- Si, ma mi sto stufando; ormai le ragazze sono tutte uguali. Prima ti dicono che cercano qualcuno che le faccia divertire, e quando provi a fare il simpatico ti danno dell'immaturo e se ne vanno- racconto.

- È questo che è successo con Shiozaki?-.

Annuisco alla domanda del moro.

- Mi ha mollato due giorni fa per questo- affermo.

- Dai amico, non preoccuparti; sono certo che troverai la ragazza perfetta per te- mi rassicura Kiri.

- Bro. Tu ti sei dato ai maschi- gli faccio notare.

Lui si porta una mano dietro alla testa e sorride.

- Qualcosa in contrario, Pikachu?- mi ringhia Bakugou.

- Nessuno. Però almeno voi scopate- faccio notare.

- A proposito, avete fatto un bel po' di rumore ieri sera- aggiunge Sero.

Eh già: lo svantaggio di vivere tutti insieme è che io e Sero dalla nostra camera sentiamo benissimo quando quei due decidono di fare attività che noi non possiamo svolgere in quanto giovani single.

- Se hai problemi puoi anche esplodere!- esclama Bakugou.

Be', è già più gentile di com'era un tempo...

Sento il telefono vibrare e lo tiro fuori, notando una notifica da Instagram.

Lo apro e spalanco gli occhi nel vedere la foto che mi trovo di fronte.

PURESHOZOPLANTS22

PURESHOZOPLANTS22: SPERO DI TROVARE QUALCUNO CHE MI AIUTI A CRESCERE CON LO STESSO AMORE CHE IO DÒ ALLE MIE PIANTE

- Wow, ha impiegato poco a dimenticarti!- commenta Sero.

- A quanto pare... Ne ho veramente abbastanza delle ragazze- mormoro, ritirando il telefono.

Non mi va neanche di leggere tutti i commenti delle sue amiche; chissà cos'avrá raccontato loro.

Soprattutto a Kendo... Se quella pensa che io l'abbia fatta soffrire mi fa fuori.

- È ovvio; nessuna ragazza potrebbe sopportare un idiota come te- borbotta Bakugou.

- Bakugou!- lo riprende Kirishima.

Il biondo si volta, dandomi le spalle.

- Per cui, quando troverai una in grado di farlo tienila stretta; sarà speciale- afferma, iniziando ad allontanarsi.

- Dove vai?- gli chiedo.

- Il tuo amico barista ci sta chiamando- risponde lui.

Guardo la direzione verso cui si sta dirigendo: ha ragione.

- Andiamo- dichiaro, seguendolo.

- Penso che Bakugou parlasse per esperienza personale- afferma Sero.

- E bravo il nostro Kiri; l'hai proprio domato eh?- chiedo al ragazzo, battendogli una palla sulla spalla.

Lui sorride.

- Mi sono limitato ad amarlo per quello che è- afferma.

- Hey Minebro! Come butta?- chiedo, dando il cinque al ragazzino basso che ho davanti.

- È sempre un piacere vederti Denki; scusatemi se vi ho fatto aspettare, ma quel gruppo di pollastrelle attira veramente tanto l'attenzione- afferma, facendoci cenno di seguirlo all'interno del locale.

- Chi sono?- chiede Sero.

- Un nuovo gruppo emergente; si chiamano "The Heroines"- ci spiega.

- Mi sembra di averle già sentite nominare. Sono brave?- chiedo.

Lui fa uno dei suoi soliti sorrisi perversi.

- Brave e... Belle. Alcune di loro hanno delle po...-.

Non riesce a finire la frase perché Bakugou lo colpisce violentemente in testa, per poi superarlo e dirigersi verso la sala da ballo.

- Continuo a chiedermi perché faccio entrare anche lui...- borbotta Mineta.

- Perché altrimenti ti ucciderebbe, invece di picchiarti e basta- gli ricordo.

- E anche perché è uno dei più grandi consumatori d'alcool del locale- aggiunge Sero.

- Non avete tutti i torti- borbotta il basso.

Lo salutiamo e raggiungiamo Kiri in pista.

- Il tuo ragazzo ti ha già abbandonato?- gli chiedo.

- È andato a prendere da bere- risponde lui.

- Come volevasi dimostrare...- borbotta Sero, facendomi ridere.

Inizio a muovermi a tempo della musica; non mi vanto di essere un grande ballerino, però non me la cavo male.

E poi, sto pensando di prendermi una pausa dalle ragazze; la mia ricerca dell'anima gemella non sta andando bene.

Per cui ballo libero da ogni possibile preoccupazione di fare una colossale figura di merda di fronte a qualcuna.

- Ohoh; guai in vista- mi sussurra Sero all'orecchio, indicando con un cenno del capo verso Kiri.

Il nostro amico è stato raggiunto da una ragazza: ha i capelli ricci, tinti di rosa, e gli occhi di uno strano colore tendente al giallo.

È carina, e vestita in modo parecchio provocante.

Io e Sero ci avviciniamo leggermente ed allungo l'orecchio, nella speranza di sentire qualcosa d'interessante.

- Ciao Kiri! Non ci vediamo da tanto tempo-.

Uhh, si conoscono? Che birbantello... Non ce ne ha mai parlato.

- Ciao Mina. Come te la passi?-.

Kiri ha un problema: è fin troppo gentile con tutti.

E penso che al suo ragazzo, che si sta avvicinando minacciosamente, la cosa non piacerà.

- Tutto bene, grazie. E tu? Sei qui per divertirti?- gli chiede.

- Si, ho accompagnato i miei amici- risponde lui, indicandoci.

La ragazza ci rivolge per un attimo la sua attenzione, facendoci un cenno con la testa, prima di riportare lo sguardo sul rosso.

- Io ora ho un impegno ma... Ti andrebbe tra un paio d'ore di bere qualcosa? In onore dei vecchi tempi-.

Diretta la ragazza... Ma gli è andata male.

- Hey capelli di merda-.

Primo avvertimento che Bakugou sta cercando di trattenersi: inizia a chiamarlo così.

Il biondo, che ormai li ha raggiunti, molla un drink in mano a Kiri.

Poi utilizza la sua mano libera per afferrare quella dell'altro e lo avvicina a sè, limonandoselo per almeno due minuti buoni, prima di trascinarlo lontano dalla folla.

In tutto questo, Mina è rimasta con lo sguardo sbarrato.

- Mi sa che ti è andata male. Io non ci riproverei; Bakugou ti ucciderebbe- affermo, avvicinandomi a lei.

Non è raro che succedano queste cose, per cui spesso il biondo dopo qualche drink sequestra il rosso e vanno a limonare in un angolo.

La ragazza sorride e scrolla le spalle.

- Mi è andata male, peccato. Però sono carini, quindi mi va bene- afferma, girandosi verso di noi.

Non è una brutta ragazza; maledetto Kirishima... Tutte a te capitano le fortune.

Non che io voglia stare con Bakugou, sia chiaro.

Ma il mio corpo ha certe necessità che non posso controllare.

- Se vuoi puoi venire con noi, a bere qualcosa- interviene Sero.

Maledetto; non si ruba così la preda agli amici.

- Mi sembrate simpatici, ma purtroppo devo andare- risponde però lei, per poi allontanarsi.

- Uff, mi è andata male- si lamenta Sero, mentre la musica si spegne.

Sul palco vicino alla parete sale un ragazzo biondo; tutte le luci si spengono, tranne quella che illumina lui.

- Ti sta bene; stavo per proporglielo io- mi lamento.

- Buonasera a tutti; il vostro Aoyama è tornato! E questa sera, è qui per presentarvi loro: la girl-band emergente più popolare del momento. Piena di bellissime e talentuosissime Mademoiselle. Ecco a voi: "The Heroines"!- esclama.

Mi unisco all'applauso del pubblico mentre, nell'ombra, sei figure salgono sul palco.

- Ma tu non ti volevi prendere una pausa dalle ragazze?- mi fa notare.

- Si ma...-.

Le luci si accendono ed io non riesco a continuare la mia frase.

Il mondo esterno sembra fermarsi; sento vagamente Sero che mi chiama e le persone che acclamano la band, mentre le ragazze iniziano a suonare le prime note.

Ma l'unica cosa che riesco a sentire sono le note che escono dal basso della ragazza che sto fissando.

Ha dei corti capelli sui toni nel viola, e gli occhi di un nero profondo.

Ed è bellissima.

Non è vestita in modo appariscente come la ragazza alla pianola; non ha la stessa energia che mostra Mina alla batteria; non è femminile come la corista, né ha lo stesso seno della chitarrista dai capelli verdi, e neanche un ruolo centrale come la cantante castana che sta iniziando a cantare.

Ma sul palco, è sicuramente quella che ha più presenza.

La voglia di suonare che fa trasparire dai suoi movimenti mi fa venire voglia di iniziare a ballare... Con lei, possibilmente.

- Bro, ci sei?- Sero mi scuote leggermente, cercando di attirare la mia attenzione.

Con la coda dell'occhio, vedo che anche Bakugou e Kirishima ci hanno raggiunti.

- Oh, ma c'è Mina sul palco!- esclama il primo, ricevendo in risposta un grugnito dal secondo.

- Amici. Vedete quella ragazza?- chiedo.

- Arrenditi; quella pianista è fuori dalla tua portata- afferma Bakugou.

Sbuffo.

- Non lei; la bassista- rispondo.

- Be', è carina- commenta Kirishima.

- Anche se un po' carente in certi campi- aggiunge Sero.

- Non importa. Io sposerò quella ragazza-.

Ignoro le risposte canzonatorie e di sorpresa dei miei amici e sorrido, continuando a fissare la ragazza.

- Amico, sono letteralmente due ore che la fissi; sicuro di stare bene?- mi chiede Sero a fine concerto.

Non gli rispondo e mi fiondo verso Mineta, che si trova dietro al bancone.

- Tu. Devi assolutamente farmi incontrare con quella band- affermo.

Lui sorride in modo perverso.

- Quale di quelle belle formose ragazze ti ha colpito?- mi chiede.

- La bassista-.

Lui sembra stupito.

- Be', se lo dici tu...- mormora.

- Puoi farmi arrivare a lei, si o no?- gli chiedo.

- Che razza di barista sarei se non ci riuscissi?- mi fa cenno di raggiungerlo dietro al bancone.

Dice qualcosa ad uno dei suoi dipendenti, poi apre una porta e mi indica di seguirlo.

È stata una fortuna per lui che i suoi genitori gli abbiano fatto ereditare questo bar: può stare dietro un bancone a preparare drink tutte le sere, guardando belle ragazze sfilare di fronte a lui, e conosce molta gente famosa nella zona.

Infatti, dopo pochi secondi di camminata vedo i membri della band in lontananza, che stanno salendo da un furgone.

Vedo la bassista dire qualcosa alle altre e tornare all'interno della struttura.

- È il mio momento- affermo, facendo un passo avanti.

Ma subito due ragazzi piuttosto muscolosi si parlano di fronte a me.

- Quest'area è off limits- afferma il biondo.

- Però...- mi lamento.

- Ojiro, Shoji, non preoccupatevi; è un amico. Non farà niente di male- assicura Mineta.

I due non sembrano molto convinti, ma alla fine si spostano leggermente per permettermi di passare.

- Non più di tre minuti- dice il primo.

- Vi voglio bene ragazzi!- esclamo, iniziando a correre verso la direzione presa dalla ragazza.

Questa zona è riservata alle star che si presentano al bar, per cui dev'essere per forza qui intorno... E infatti, eccola.

Sta venendo verso di me, con lo sguardo basso, ed una borsa nera in mano.

- Hey- la saluto, non sapendo bene cos'altro dire.

Lei alza lo sguardo e mi fissa per un attimo, confusa.

- Ciao- mormora.

- Sei del cast? Hai bisogno di qualcosa?- mi chiede.

- Così mi offendi; sembro uno che lavora qui?- le chiedo, incrociando le braccia al petto e facendo un piccolo broncio.

- Be', questo posto dovrebbe essere off limits per i clienti- mi ricorda.

Non ha tutti i torti...

Sciolgo la mia posizione e la fisso.

Lei arrossisce leggermente, a disagio, e d'improvviso tutto il discorso che avevo in mente svanisce, lasciandomi completamente solo e indifeso di fronte a lei.

- Ti andrebbe di... Bere qualcosa con me? Sai, ho amato la tua esibizione- butto lì, non sapendo cos'altro dire.

Lei mi fissa per un attimo, poi abbassa lo sguardo.

- Scusa ma... Sono lesbica- confessa.

- Non è vero-.

Alla mia affermazione il suo sguardo scatta nuovamente su di me; sembra sorpresa.

- Non che abbia qualcosa in contrario, sia chiaro. Però prima durante la tua esibizione alcuni idioti hanno iniziato a togliersi la maglietta; se tu fossi lesbica, non li avresti guardati e non ti saresti imbarazzata- affermo.

Lei non risponde.

- Però rispetto le decisioni degli altri. Spero di rivederti comunque- aggiungo.

- Ma non sai neanche il mio nome- mi fa notare.

Sorrido.

- Io sono Denki Kaminari. E tu?- le chiedo.

Mi fissa ancora per un attimo.

- Jirou. Kyōka Jirou-.

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