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EPILOGO

Sento un fastidioso rumore e allungo la mano, spegnendo la sveglia sul mio comodino e sbuffando appena prima di aprire gli occhi: non ho decisamente voglia di alzarmi, vestirmi, andare al lavoro... Perché non posso rimanere a letto per sempre?!

Avverto un lieve movimento al mio fianco e mi volto. Un piccolo sorriso compare sul mio volto nell'osservare la posizione in cui si è sistemato Hinata: sta usando il mio braccio come cuscino, è praticamente rannichiato contro il mio corpo e penso che quella che sta usando come peluche sia una mia maglietta... Deve avermela rubata dal cassetto.

Lentamente, cercando di non svegliarlo, sfilo il braccio da sotto la sua testa e mi alzo, dirigendomi verso la cucina.

Inizio a preparare la colazione, e non appena la stanza inizia a essere invasa dal profumo del cibo sento un rumore provenire dall'altra stanza; mi volto in tempo per vedere Hinata fiondarsi in cucina.

- Cibo!- esclama, con un sorriso in volto.

- Ben svegliato- commento, osservandolo; non ha indosso i pantaloni, solo i boxer e una mia maglietta... Che gli sta davvero bene.

- Buongiorno!- esclama lui, posandomi le mani sul braccio e mettendosi in punta di piedi per lasciarmi un bacio sulla guancia - apparecchio!- dichiara, correndo a prendere i piatti.

Scuoto la testa, divertito; durante i primi mesi di convivenza, ero un po' disperato: svegliare Hinata è veramente difficile, soprattutto se la sera prima facciamo movimento, per cui mi toccava sempre prenderlo in braccio io per alzarmi e cercare di non ammazzare nessuno dei due mentre ci vestivamo e poi andavano a fare colazione.

Poi, mi sono reso conto di una cosa: Hinata si sveglia con il cibo.

Così, ho iniziato ad alzarmi un attimo prima per preparare la colazione, ed è lui a svegliarsi al momento giusto.

Quando non abbiamo fretta preparo la colazione con lui in braccio, giusto per coccolarlo un po', ma visto che oggi dobbiamo lavorare non ho potuto farlo.

Gli viene anche voglia di apparecchiare, se sa che sta per arrivare il cibo... Questo ragazzo è veramente unico.

Metto la colazione nei piatti e ci sistemiamo entrambi a tavola.

- Buon appetito- diciamo in coro, lui con un tono decisamente più entusiasta del mio, prima di iniziare a mangiare.

- Bakageyama, sei veramente bravo in cucina- mugugna lui.

- Vivendo da solo, mi sono dovuto arrangiare- commento.

- Anche Noyassan e Tanaka-senpai ma... Continuano a bruciare torte- ride lui - a proposito, ricordi cos'abbiamo questo weekend no?-.

- No- borbotto, e lui ride appena.

Come se potessi dimenticarmi che dobbiamo incontrare gli idioti... E con idioti, intendo sia tutti i miei amici sia tutti quelli di Hinata.

Visto che tutti lavoriamo e alcuni vivono lontano, abbiamo deciso dei giorni in cui becchiamo tutti insieme.

E questo significa tenere d'occhio Hinata e la sua amicizia con Kenma, controllare che non si ammazzi insieme a Nishinoya, Tanaka, Bokuto, Yamamoto e Lev... E tenerlo lontano da Oikawa, soprattutto quando si mette a fare comunella con Suga.

Hinata me l'aveva descritto come un santo, ma per andare d'accordo con Oikawa non puoi essere un santo...

Fortuna che almeno Tsukishima e Kunimi saranno con me in un angolo a creare il trio del "ma perché siamo qui".

In fondo però, gli amici di Hinata mi stanno simpatici, e tutti i miei lo hanno preso in simpatia, per cui va bene così, ogni tanto posso anche sopportare, visto quando lui ne sembra felice.

- Non vedo l'ora di rivederli tutti quanti!- esclama infatti.

- Basta che ti ricordi cos'abbiamo la settimana dopo- gli faccio notare.

- Ma certo che me lo ricordo- uno sguardo di sfida compare sul suo volto.

- Inizia il torneo primaverile!- esclamiamo entrambi in coro, sorridendo.

Vista la passione di Hinata per la pallavolo, e visto che già faceva da aiuto-allenatore, ho parlato con il preside della scuola in cui lavoro e l'ho convinto ad assumerlo come coach della squadra di pallavolo, che sono riuscito a creare grazie a tutti i miei alunni che ho fatto appassionare a questo sport.

In fondo, ho sempre amato la pallavolo, è sempre stata un punto fisso nella mia vita, la mia unica certezza, e devo ringraziare Oikawa che mi ha spinto a seguire questa strada e mi ha fatto capire come migliorare se adesso sono riuscito a trasmettere questa passione.

E a condividerla con il ragazzo di fronte a me: Hinata ha passato un anno a lavorare tra scuola e bar, e quando il preside ha visto che la squadra funzionava e lo ha ufficialmente assunto si è licenziato dal bar e ha iniziato a lavorare solo per la scuola.

E questo è davvero un bene, perché così posso vederlo ancora di più, passiamo tutto il tempo insieme, e se qualcuno potrebbe dire che così finiremo a odiarci... Dubito accadrà; anche se ormai stiamo insieme da cinque anni, continuiamo a sfidarci come due bambini, a volte discutiamo solo perché vogliamo avere ragione, e poi finiamo sempre a fare l'amore con passione perché, in fondo, sappiamo bene quanto ci amiamo.

Ogni volta che lo osservo, è come quando l'ho visto la prima volta, mentre lavorava al bar, quando improvvisamente il mio mondo è stato illuminato da un ragione arancione che ha scacciato via la solitudine che ho provato per anni e tutti i miei dubbi, donandomi qualcuno da amare con tutto me stesso.

E sono davvero felice che la persona che mi ha dato tutto questo sia lui; con chiunque altro non sarebbe mai stato lo stesso.

Finiamo di fare colazione mentre parliamo del torneo primaverile, dopodiché mettiamo i piatti in lavastoviglie e torniamo in camera per prendere i nostri vestiti e andare a cambiarci.

Lui occupa per primo il bagno mentre io preparo le cose che ci serviranno nella giornata.

Si, diciamo che per evitare ritardi... È meglio che non ci cambiamo insieme.

Decisamente meglio che non lo facciamo.

Quando Hinata esce dal bagno entro io e mi preparo in fretta, prima di raggiungerlo di nuovo in stanza.

- Hai preso tutto?- mi chiede.

- Si; tu?- rispondo, mentre ci avviamo verso la porta di casa.

Lui annuisce.

Avverto una certa tensione nell'aria mentre apro la porta; sono sicuro che, appena sarà chiusa, Hinata...

La serratura scatta, e anche Hinata fa lo stesso.

- Il primo che arriva vince!- esclama, iniziando a correre.

- Sapevo saresti partito prima Bokè!- urlo, iniziando a correre per seguirlo.

Lui ride appena, aumentando la velocità per fare in modo che non lo raggiunga.

Nonostante sia così basso, è piuttosto veloce... Ma io lo raggiungerò a ogni costo!

Facciamo un testa a testa per praticamente tutto il tragitto, fino a fermarci al punto che abbiamo decretato come fine della gara, ovvero uno stop non molto distante dalla scuola.

Quando abbiamo provato ad arrivare a scuola correndo, il preside ci ha sgridati parecchio... Ha detto che dobbiamo essere più professionali.

Quindi abbiamo anche deciso che era meglio non cercare più di incontrarci nei bagni durante le pause, è controproducente per la nostra professionalità... E anche per la mia attenzione durante le lezioni.

- Evviva, ho vinto!- esclama Hinata, spalancando le braccia.

- Non vale, sei partito prima!- ribatto, mentre entrambi ci chiniamo appena sulle ginocchia per riprendere fiato.

- Ne ho il diritto, tu hai le gambe più lunghe!- ribatte lui.

- Che c'entra...- borbotto, tirandomi su - e con questa, siamo pari- mormoro.

- No, tu sei a una in più- afferma. Mi volto verso di lui, confuso.

- Cosa dici?- chiedo: me lo ricorderei se lo fossi...

- Bè... Tu mi hai visto per primo, hai capito per primo ciò che ci legava e hai fatto la prima mossa; quindi, il merito va a te. Ma non preoccuparti, la prossima volta ci arriverò prima io!- esclama con un sorriso.

Lo osservo, incantato: questo ragazzo è davvero magnifico...

Solamente un idiota, dopo averlo visto, se lo sarebbe lasciato scappare; sono veramente felice di non aver mollato e avere deciso di tornare da lui a parlarci, dopo la nostra notte passata insieme.

Io...

- Bakageyama- Hinata fa un piccolo sorriso - ti amo-.

Sbarro gli occhi; lui ride appena e si volta per dirigersi verso la scuola.

- Ma... Bokè! Stavo per dirlo io!- esclamo, raggiungendolo.

- Battuto- dichiara lui, facendomi la linguaccia.

- Tsk, vedi come ti batto io dopo- borbotto.

- Non vedo l'ora- ride lui. E dato che stiamo entrando in territorio scolastico, non posso dimostrargli adesso ciò che gli farò... Peccato.

Ci dirigiamo verso la palestra; è già aperta, per cui entriamo e notiamo che i ragazzi hanno già sistemato la rete e stanno per iniziare il riscaldamento.

- Buongiorno a tutti!- dico.

Loro ci notano e vengono verso di noi.

- Buongiorno!- esclamano, mettendosi a semicerchio e inchinandosi in coro.

- Buongiorno a tutti! Spero che abbiate passato un buon fine settimana!- dichiara Hinata con un sorriso - tra poco comincerà il torneo primaverile, per cui questa settimana dobbiamo darci dentro! Iniziate pure a correre!- esclama.

- Si!- i ragazzi si allontanano, iniziando a correre per riscaldarsi.

Osservo Hinata: all'apparenza sembra fin troppo buono e accondiscendente per poter fare un lavoro simile ma... È riuscito a trasmettere ai ragazzi tanta passione e tanta voglia di vincere; inoltre, riesce a dare ottimi consigli a tutti quanti.

Mi ha raccontato di avere iniziato praticamente da solo ad allenarsi, per cui è normale che conosca le difficoltà di dovere iniziare da zero... Per questo lo adorano tutti, e nessuno lo sottovaluta, si accorge subito quando qualcuno non si sta impegnando.

E soprattutto, sono sicuro che sappiano che non devono farmi arrabbiare: e che rendere triste Hinata equivale a farsi trenta giri del campo da calcio durante le mie lezioni di ginnastica, come minimo.

Non sono tutti miei alunni, durante gli anni non sono state solo le mie classi ad appassionarsi a questo sport, e sono certo che sia merito anche della presenza di Hinata e della passione che ci mette ogni giorno nel suo lavoro.

Senza contare che, al torneo, dovremo scontrarci con la squadra che sta allenando Oikawa... Sono davvero emozionato all'idea!

Ci sarà anche quella di Ushijima, ma prima voglio pensare a battere Oikawa; in fondo, è sempre stato il mio idolo e il mio maestro, e voglio mostrargli quanto ho imparato a valere grazie al suo aiuto.

- Sensei, Coach-. Vedo il capitano della squadra avvicinarsi, con aria leggermente timida.

- Dicci!- risponde Hinata con un sorriso.

- Ecco, potremmo... Rivedere quella veloce che abbiamo visto tempo fa?- chiede lui.

Alzo lo sguardo sul resto della squadra: sembrano tutti parecchio emozionati all'idea... Ma in effetti, quella veloce è spettacolare.

Io e Hinata, dopo che al nostro primo appuntamento l'ho portato in palestra a giocare, abbiamo continuato ad allenarci insieme e sviluppato delle belle tecniche... Quando abbiamo fatto una partita insieme ai nostri amici, sono rimasti tutti sbalorditi.

Hinata mi fa venire voglia di alzargli la palla anche solo per vederlo volare in aria, per osservare il suo sorriso quando colpisce la palla, la sua gioia nel fare punto... Soprattutto quando dopo corre da me e mi abbraccia, felice.

Ci scambiamo uno sguardo e sorridiamo entrambi.

- Ve la facciamo vedere volentieri!- esclama lui; il ragazzo sorride.

- Evviva! Ragazzi, tutti in posizione- ordina.

Si mettono tutti a bordo campo mentre io e Hinata ci sistemiamo in posizione. Il capitano rimane in campo con noi.

Gli faccio un cenno e lui mi lancia la palla, dritta sopra la testa.

Vedo Hinata iniziare a correre mentre io allungo le mani; alzo la palla, spingendola verso di lui, e non appena lascia le mie dita in un istante incontra la mano di Hinata, che la fa finire dritta nell'altro campo.

Hinata riatterra e si volta verso di me, un enorme sorriso in volto; per un attimo sono tentato di andare a baciarlo, ma gli applausi dei ragazzi mi fanno ricordare che non siamo soli in palestra.

- È veramente fenomenale!-.

- Siete bravissimi!-.

Lascio che sia Hinata a prendersi i complimenti e rispondere, sa farlo decisamente meglio di me... E sono davvero felice di vederlo così sorridente.

- Forza ragazzi, ora riprendete gli allenamenti- dico; loro annuiscono e tornano ad allenarsi, fin quando non è ora di iniziare ad andare in classe.

Ci salutano ed escono tutti dalla palestra per andare a cambiarsi e dirigersi a lezione, lasciando me e Hinata da soli.

- Adesso puoi fare ciò che avresti voluto fare prima- ride lui; mi conosce fin troppo bene...

- Più che volentieri- mi avvicino e gli poso le mani sui fianchi, tirandolo verso di me e unendo le nostre labbra.

Lui mi circonda il collo con le braccia, permettendomi di stringerlo appena di più a me mentre ricambia il bacio.

- Sei sempre uno spettacolo quando schiacci piccolo- sussurro, e lui sorride.

- Lo sono perché sei tu ad alzarmi la palla- afferma, staccandosi da me - adesso vai, o rischi di arrivare tardi a lezione-.

Annuisco e gli lascio un altro bacio sulle labbra.

- Ci vediamo dopo- dichiaro, prima di uscire dalla palestra.

Per fortuna, essendo che la mia materia non ha niente di teorico, riesco a concentrarmi sull'insegnamento, anche se sapere che Hinata è in giro per la scuola a socializzare con ragazzi e professori...

Non posso neanche lasciargli segni in punti troppo evidenti, non voglio causargli problemi, ma contando che dopo due giorni che era qui metà delle persone sono venute a congratularsi con me per essere un fidanzato modello, direi che non c'è pericolo che qualcuno pensi che sia libero o insoddisfatto.

E poi... Mettere sotto torchio i ragazzi che non si impegnano è divertente.

E alla pausa pranzo, posso tornare da Hinata; ormai abbiamo il nostro posto fisso in sala professori dove mangiare tranquillamente. Ovvero io seduto su una sedia, lui sulla scrivania di fronte a me.

- Gli hai davvero fatto fare cento piegamenti perché ha detto che il ruolo di alzatore non è figo?- ride lui.

- L'alzatore è il cervello della squadra, senza di lui non si potrebbe fare nulla- borbotto - hai idea di quanto sia difficile riuscire a coordinare tutto, riuscire a comprendere chi sia meglio che schiacci, in che stato sono gli schiacciatori, come eludere il muro...-.

- Oh, ecco perché Suga-san è così intelligente!- esclama lui.

- Hey! E io?- sbuffo.

- Tu lo sei in campo- si china per lasciarmi un bacio sulla guancia, prima di avvicinarsi al mio orecchio - e a letto- sussurra.

- Su questo non ci sono dubbi- dichiaro, e lui ride appena.

Finiamo velocemente di mangiare, poi io purtroppo mi devo spostare alle lezioni pomeridiane, mentre lui continua i suoi giri fin quando non ci ritroviamo per l'allenamento del pomeriggio.

La squadra migliora a vista d'occhio... Quest'anno, potremmo riuscire ad arrivare ai nazionali; me lo sento, è la volta buona.

Osservo i ragazzi mentre svuotano la palestra a fine allenamento; ormai sono veloci a farlo, si sono abituati.

Sposto lo sguardo su Hinata, che sta dando gli ultimi consigli a uno dei ragazzi, prima di raggiungermi.

- Adesso possiamo andare!- esclama con un sorriso.

Annuisco e usciamo dalla palestra, diretti verso casa; non appena siamo abbastanza lontani, allungo la mano e prendo la sua.

Mi è stato chiesto se non mi annoiassi ad avere praticamente sempre la stessa routine, ma con Hinata anche fare le stesse cose porta delle novità: nuove sfide, nuove battute, nuove idee per divertirci, nuove partite, nuove serate insieme...

E a dire la verità, sono felice di poter fare sempre queste cose con lui: ho capito che Hinata era speciale dal primo momento in cui l'ho visto, ho capito che senza il suo sorriso non avrei più potuto vivere allo stesso modo, ho capito che era lui la soluzione a tutta la solitudine che ho sempre provato.

Devo ringraziare la mia decisione nel non arrendermi mai se sono tornato a cercarlo; devo ringraziare che lui abbia capito subito che insieme potevamo essere qualcosa di unico e speciale che non saremmo mai potuti essere con nessun altro.

Insieme saremo per sempre felici... Ed è una cosa che abbiamo capito entrambi con un bacio.

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