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CAPITOLO IX.

- Fammi capire. L'hai salvato da un tizio che voleva portarselo a letto, gli hai detto che volevi provarci con lui, ha accettato, vi siete detti i vostri nomi, vi siete baciati, ti ha trascinato di sopra per fare sesso... E tu non gli hai chiesto di uscire, dopo che hai passato un mese a sospirare su quanto lui fosse perfetto e potesse essere l'unico grande amore della tua vita?!-.

- Non è un mese- borbotto, continuando a camminare.

Speravo che almeno usasse Oikawa un tono derirosio, invece sembra che voglia prendermi a testate...

Quando ho raccontato tutto a Tsukishima, mi ha direttamente attaccato il telefono in faccia...

Yamaguchi poi mi ha scritto per scusarsi per il suo comportamento, ma ha detto che anche lui non aveva idea di cosa dirmi.

In poche parole, tutti i miei amici mi stanno ampiamente dando dell'idiota...

Oikawa compreso; quasi spero che inizi a fare battute...

- Tobio-chan, davvero, ma non hai imparato niente da me?- sospira - provaci con chi vuoi, ma quando incontri una persona così speciale non puoi certo fare finta di niente! Insomma, guarda Iwa-chan: come farebbe senza la mia magnificenza?-.

Ok scherzavo, non mi manca questo suo lato...

Sento gli insulti di Iwaizumi e decido di rimanere in silenzio per un attimo, finché loro non finiscono bisticciare.

- Allora? Cosa ti ha impedito di sposartelo sul momento?- mi chiede Oikawa, tornando a concentrarsi sulla conversazione.

- A parte la mancanza di un prete?- sospiro - Anche se ha accettato che volessi provarci con lui, comunque era in quel bar per divertirsi, non so se al momento stia cercando una relazione. Non volevo rovinare quel momento chiedendogli di uscire con me: preferivo, in qualsiasi modo poi andrà in futuro, che entrambi avessimo un bel ricordo di quella notte- dichiaro.

Lui rimane per un attimo in silenzio, poi sospira.

- Bè, non è un ragionamento sbagliato Tobio-chan ma... Non sai cosa voglia quel piccoletto, ma anche se dovesse essere solo divertimento, sei tu che non riesci a togliertelo dalla testa e ci sei andato a letto senza pensarci due volte, quando in anni che ti conosco non hai mai neanche guardato una persona. Intendi arrenderti in questo modo?- mi chiede.

- No, non mi arrenderò- dichiaro, fermandomi e alzando lo sguardo - sono davanti al bar in cui lavora-.

Lo sento scoppiare a ridere.

- Così si fa Tobio-chan! Adesso ti riconosco; non sei certo uno che molla quando gli interessa qualcosa! Ma stavolta, cerca di non diventare ossessivo e prepotente- commenta lui.

Arrossisco appena.

- Hinata non è certo la pallavolo!- esclamo.

- È vero, ma preparati ad accettare che il tuo piccolo raggio di sole non sia solo puro come sembri, ma abbia anche dei lati che potrebbero non piacerti e con cui dovrei convivere. Per fortuna, Iwa-chan non ha avuto questo problema...-.

- Hai ragione, io ho dovuto imparare ad accettare tutto-.

-... ma qualcosa che non ti piacerà ci sarà sicuramente, tra cui il fatto che probabilmente ha passato un po' di tempo in quel bar, visto che sembrava così a suo agio-.

- Lo so- mormoro; ha detto che era la sua prima volta, ma ha anche fatto capire che era già stato lì, quindi probabilmente ha avuto delle esperienze.

- Però... Non mi voglio arrendere. Anche se dovesse avere mille difetti... Penso potrei trovarmi ad amarli tutti quanti in poco tempo- ammetto.

Ho sempre odiato le persone troppo diverse da me o che non riuscivano a comprendermi, ma penso che lui... Sarebbe in grado di capirmi e accettarmi tranquillamente anche se siamo parecchio diversi.

- Così si fa, Tobio-chan! Adesso sí che riconosco il mio degno Kohai. Vai e prenditi quel piccoletto! Altrimenti lo faccio io eh-.

- Oikawa adesso ti ammazzo davvero-.

- Ti lascio alla tua morte Senpai, grazie di tutto- dico, divertito.

- Traditore!- mi urla lui, mentre chiudo la chiamata.

Scuoto la testa: quei due non cambieranno mai... Si sono proprio trovati, e ne sono felice per loro.

Ritiro il telefono e faccio un respiro profondo, osservando il bar che ho davanti: se seguo gli orari dell'altra volta, Hinata dovrebbe stare per iniziare il turno...

E infatti eccolo lì, che compare dietro il bancone; saluta i suoi due amici, prima di mettersi a lavorare.

Bene: questo è il mio momento, non mi lascerò scappare l'occasione. Non ci sono neanche troppe persone, per cui di sicuro mi noterà, e chissà, magari avrà anche il tempo di fermarsi e venire a chiacchierare con me...

Apro la porta del locale.

- Benvenuto!- mi dice il ragazzo dai capelli castani che mi ha servito l'altra volta, venendomi incontro con un sorriso - è da solo?-.

- Sì- rispondo.

- Prego, si accomodi pure da questa parte!- esclama, indicandomi uno dei tavoli vicino all'ingresso.

- Ecco, preferirei non stare vicino alla porta, mi ammalo facilmente- mento - mi sarebbe possibile mettermi vicino al bancone?- chiedo.

- Ma certo, nessun problema! Oggi non abbiamo tantissimi clienti, per cui si metta pure dove desidera!- esclama.

Lo fisso: si, decisamente la gente come lui è fin troppo energica per i miei gusti... Hinata invece...

Vado a sedermi e il ragazzo fa per passarmi il menù.

- Non mi serve: prendo un bicchiere di latte e la torta del giorno- affermo.

- Perfetto! Vedo che non è la sua prima volta qui; allora le farò mettere un biscotto in più!- esclama, prima di allontanarsi e andare verso il bancone.

Seguo con lo sguardo i suoi movimenti e lo vedo avvicinarsi a Hinata, chinandosi per dirgli qualcosa; lui si volta appena verso di me e il suo sguardo si illumina.

Lo vedo dire qualcosa al suo amico, che sbarra gli occhi e si volta a fissarmi, prima di correre dall'altro cameriere moro; poco dopo, avverto anche il suo sguardo su di me.

Deglutisco appena: mi sento fin troppo osservato... Così, decido di tornare a essere io quello che osserva e riprendo a guardare Hinata.

Che carino, con la linguetta di fuori, tutto concentrato, mentre preparare gli ordini... Anzi, il mio ordine! E sta anche venendo a portarmelo!

- Ciao!- esclama con un sorriso - che strana coincidenza vederti qui!-.

Ah, giusto, lui non lo sa.

- Ciao- rispondo - ecco, in realtà... Sapevo che lavoravi qui, ti ho già visto una volta- mormoro.

Lui ne sembra sorpreso, ma se è inquietato dalla cosa non lo dà a vedere.

- Ma davvero?! Bè, allora... Sei tornato per i dolci o per me?- commenta, un sorriso leggermente sfrontato in volto.

Sono indeciso, dovrei fare il dolce o rispondergli a tono?

Decisamente la seconda...

- Dipende, tu...- mi faccio passare la lingua sulle labbra - ti lasceresti mangiare da me?- dico, a voce più bassa.

Lui diventa completamente rosso; quanto è carino...

- Tu che ne dici?- commenta, indicando i succhiotti sul suo collo.

- Allora, sono qui per te- affermo - possiamo... Parlare quando finisci il turno?-.

Non sono mai stato particolarmente bravo con i sentimenti, ma intendo essere il più sincero possibile: non me lo lascerò sfuggire.

- Volentieri ma... Ho appena iniziato, finirò poco prima di cena. Non voglio tenerti bloccato qui, forse è meglio se ci vediamo un altro giorno- mi dice.

Scuoto la testa.

- Per me non è un problema aspettare, tanto non ho da fare... Se non vi dà fastidio che occupi un tavolo, rimango qui- affermo.

- Nessun fastidio!- dichiara lui con un sorriso - ora devo tornare al lavoro, ci vediamo dopo. E intanto... Goditi il tuo dolce; non è buono quanto me, ma spero ti piaccia- mi fa un piccolo occhiolino prima di allontanarsi.

Posso sposarlo sul serio? Questo ragazzo è assolutamente perfetto per farmi impazzire...

Bevo un sorso di latte, deciso a godermi con calma la mia merenda: ho tutto il tempo del mondo, intendo godermi il cibo... E la vista.

Come la volta scorsa, mi è impossibile distogliere lo sguardo da Hinata: continuo a fissarlo, sorridendo appena ogni volta che lo vedo concentrato o che sorride, non potendo fare a meno di essere geloso quando parla con qualche cliente, e di essere felice quando, ogni tanto, si volta per rivolgermi un sorriso.

Lo osservo mentre si china leggermente in avanti su un tavolo per pulirlo, e penso proprio che in casa nostra dovrò fare io le pulizie, perché vederlo in quella posizione mi fa venire voglia di sporcare ancora di più...

Scuoto appena la testa: casa nostra? Ancora non sono neanche riuscito a parlarci, non posso certo mettermi a pensare a cose simili...

Prima di tutto, devo capire come andrà d'ora in poi: poi, provvederò a comprare la nostra casa.

D'un tratto, lo vedo avvicinarsi a me.

- Tra un attimo dobbiamo chiudere... Ho chiesto a Koganegawa se potesse fare le ultime cose al posto mio, così posso raggiungerti tra poco- afferma, con un piccolo sorriso.

- Va bene: allora pago e... Ti aspetto qui fuori- dichiaro.

- D'accordo!- esclama lui, prima di allontanarsi per tornare a lavorare.

Raccolgo le mie cose e mi dirigo alla cassa; non mi ero neanche accorto fosse arrivato un tizio dai capelli biondi e fin troppo grosso... Aspetta, ma io lo conosco... Non è il ragazzo di Goshiki?

- Benvenuto!- esclama. Cavolo, meno male che non ho mai avuto un grande rapporto con Goshiki... Tsukishima mi ha detto che lui e Yamaguchi sono usciti una volta con il moro e Koganegawa, e poi il biondo ha passato un mese a chiamarli tutti i giorni...

Grazie, mia asocialità.

Il più velocemente possibile, pago ed esco dal bar, spostandomi vicino al muro poco vicino all'entrata ad aspettare.

Mi appoggio con la schiena alla parete mentre inizio a pensare: so più o meno cosa gli devo dire, ma non sono molto bravo con i discorsi... Forse dovrei prepararmene uno, o è meglio lasciare al momento?

- Kageyema-. Mi volto e vedo Hinata venirmi incontro, un sorriso in volto.

- Hinata... Hai fatto in fretta- commento, staccandomi dalla parete. Possibile che anche con indosso un paio di jeans e una canottiera sia così attraente...?

- Ero emozionato- ride lui - c'è un parco qui vicino, andiamo lì che siamo più comodi a parlare?-.

Annuisco e lui si volta, iniziando a camminare.

Lo seguo, continuando a osservarlo; ha un sorriso sul volto enorme... È felice che sia andato a trovarlo? È felice che sia qui per lui?

Spero proprio di sì... Mi piacerebbe molto, poter essere io a farlo sorridere in questo modo.

Arriviamo poco dopo a un piccolo parchetto, che per fortuna essendo sera non è tanto pieno, e Hinata si dirige verso una panchina libera.

Ci sediamo entrambi e per un attimo rimaniamo in silenzio.

- Allora... Di cosa mi dovevi parlare?- mi chiede, muovendo appena le gambe; è nervoso?

- Ecco, si, ehm...- cavolo, faccio proprio schifo nei discorsi.

Faccio un respiro profondo.

- La verità, è che ieri sera non è stata la prima volta in cui ti ho visto. Qualche tempo fa sono venuto per caso nel bar in cui lavori, ti ho visto e... Ho passato il pomeriggio a fissarti, non sono riuscito a fare uscire la tua immagine dalla mia testa per giorni, ho pensato di impazzire. Non sono mai stato alla ricerca dell'amore o simili, però... Era qualcosa che non riuscivo a ignorare- gli lancio un'occhiata per vedere la sua reazione, ma lui si sta limitando a fissarsi le gambe, per cui decido di continuare.

- Tutti i miei amici sono fidanzati, per cui ho chiesto loro se potesse essere... Qualcosa di simile. Alla fine, Oikawa, un mio senpai, mi ha detto che se volevo assicurarmi che non fossero solo i miei... Istinti a starsi risvegliando, avrei potuto provare ad andare in qualche bar e vedere se qualcun altro avrebbe catturato la mia attenzione. Eppure, arrivato in quel bar... Ho visto di nuovo te. Stavo per avvicinarti, ma sono arrivati i tuoi amici e mi sembravi felice di essere lì con loro, così sono rimasto lontano ma... Non riuscivo a smettere di pensare a te, ho capito che, anche se non ti conosco, sei qualcuno di speciale. Per cui sono tornato e... Bè, sai cos'è successo- mi volto a guardarlo - io sono consapevole di essere praticamente uno sconosciuto per te, ma non intendo arrendermi. Non so se tu fossi in quel bar per cercare divertimento o qualcosa di più, per questo non ti ho detto nulla ieri sera, volevo che quella notte rimanesse un ricordo senza nulla di brutto a rovinarlo. Ma io...- è la prima volta che faccio qualcosa di simile... Cavolo, avrei dovuto chiedere più consigli...

Odio fare queste cose, ma temo di non avere molta scelta.

- Ecco, io... Vorrei che uscissi con me- affermo.

Per un attimo cala il silenzio, e penso di non essere mai stato così in ansia neanche prima di una partita importante...

E se, dopo il mio racconto, mi trovasse inquietante o un idiota? Se avesse voluto solo divertirsi e adesso... Non lo rivedrò più?

No: ho deciso di non arrendermi, e non lo farò per nessun motivo al mondo.

- Sai, io... Da quando ho avuto il mio primo bacio, e ho capito che quel ragazzo non era la persona giusta per me, ho sempre pensato che sarei riuscito a capire chi fosse la mia anima gemella con un bacio. Ho avuto una relazione che è durata anni, eppure non ho mai provato le sensazioni che mi hai scatenato tu l'altra sera- si volta verso di me con un sorriso - è vero, andavo in quel bar per divertirmi, volevo riprendermi un po' della libertà che mi ero negato per anni. Però, allo stesso tempo ero alla ricerca di qualcuno che con un semplice bacio potesse riuscire a farmi capire di essere la persona giusta per me. Soprattutto ultimamente, che anche i miei amici hanno iniziato a trovare qualcuno con cui vorrebbero stare, ero preoccupato che non sarei mai riuscito a trovare quella persona. Ma poi sei arrivato tu e... Ho capito subito che sei quello giusto- dichiara, mentre i suoi occhi si illuminano appena.

Sento un peso levarsi dal mio petto e non posso fare a meno di sorridere mentre realizzo le due parole.

- Che infarto! Non potevi dirmelo subito che accettavi?!- sbuffo; va un po' te se devo rimanere così tanto in ansia...

- Tu hai fatto un discorso super lungo, era giusto che lo facessi anche io!- esclama lui, quasi offeso.

- Sappilo, non sono tipo da discorsi lunghi, non ne avrai molti altri da me- borbotto.

- Meglio, non sono bravo a seguirli, preferisco le cose semplici- ride lui.

No davvero, come cazzo fa a essere così perfetto per me?

- Meglio così- borbotto.

Lui mi fissa per un attimo.

- Sei un vero musone eh? E dire che sei così bello quando sorridi! Vorrà dire che ti farò sorridere di più!- lo vedo alzarsi, e un attimo dopo lo ritrovo seduto a cavalcioni su di me, un sorriso in volto - allora, quando usciamo insieme?! Sono davvero curioso di sapere come sia un appuntamento con la mia anima gemella!-.

Mi sento arrossire: questo ragazzo... La sua spontaneità è veramente incredibile...

- Ecco... Domani sei libero?- gli chiedo.

- Super libero!- esclama con un sorriso - domani non lavoro, per cui sono tutto tuo!-.

- Dovresti evitare di dire cose simili mentre sei in certe posizioni- borbotto; sto usando tutto il mio autocontrollo per non saltargli addosso in questo momento, averlo così vicino mi sta facendo impazzire...

- Perché? Dopo ciò che abbiamo fatto, non dovrebbe più esserci imbarazzo- ride lui.

- È vero ma... La prossima volta che accadrà, non voglio che sia solo perché entrambi abbiamo un presentimento e siamo trascinati dall'emozione del momento, ma perché abbiamo la certezza di voler stare insieme- mormoro; è stato bellissimo, ma la prossima volta voglio riuscire a fare le cose per bene, non solo trascinato dal momento.

- Sai essere davvero dolce!- esclama con un piccolo sorriso, prima di scendere dalle mie gambe - vorrà dire che ci godremo il momento che arriverà! Anche se adesso devo tornare a casa, altrimenti i miei senpai mi verranno a cercare- ride.

- Sono quei ragazzi che sono venuti a cercare di fermarti ieri sera?- gli chiedo. Se non fossi stato così eccitato ed emozionato mi avrebbero fatto paura...

- Non volevano fermarmi, volevano assicurarsi che fossi sicuro ma... Sanno che gli avrei chiesto aiuto se avessi voluto, e una volta tornati a casa gli ho detto che l'ho fatto perché ho capito che eri la persona che stavo cercando. A dire la verità, se non fossi venuto tu a cercarmi, avrei provato a farlo io- afferma con un piccolo sorriso - loro conosco la mia idea del bacio, e sono stati felici di vedermi così contento ieri sera... Per cui non devi preoccuparti per loro! Anzi, spero che ci andrai d'accordo!-.

Per lui potrei andare d'accordo con chiunque...

- Ti posso riaccompagnare a casa?- gli chiedo, e i suoi occhi si illuminano appena.

- Volentieri! Anche se... Sicuro di volere affrontare Noyassana e Tanaka-senpai stasera? Potrebbero farti un po' di domande- commenta; rabbrividisco appena.

- Magari è meglio se ti accompagno vicino... Ma almeno so dove venirti a prendere domani- mormoro.

- Oh, mi vieni a prendere tu?!-. Aggrotto la fronte.

- Non è normale?- commento; lui mi fissa per un attimo, poi sorride di nuovo.

- Andiamo?-. Annuisco e mi alzo; iniziamo a camminare, rimanendo in silenzio.

Mi è sempre piaciuto il silenzio, soprattutto quando, come in questi momenti, non è pieno di tensione ma... È tranquillo, è davvero piacevole.

Hinata continua a sorridere, quasi saltellando per strada, e io non riesco a distogliere lo sguardo da lui.

Non riesco a credere che davvero avrò l'occasione di uscire con questo ragazzo, e non solo, ma che lui... Mi ha praticamente detto che sono la sua anima gemella! Che sfacciato...

Bè, su questo non posso dire molto...

- Siamo arrivati- afferma Hinata, fermandosi - è quel complesso di appartamenti lì, il campanello con scritto "Nishinoya e Tanaka"-.

Annuisco, cercando di memorizzare il luogo; mi segnerò la via per sicurezza...

- Allora... A domani- dice Hinata con un sorriso; annuisco.

- A domani-. Lui si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi.

Mi porto la mano sulla guancia, osservandolo mentre svanisce dalla mia vista, prima di fare un piccolo sorriso: no, non me lo lascerò sfuggire per nessun motivo al mondo.

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